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Cornelio NepoteDe Viris Illustribus - CatoCapitolo IVai al brano corrispondente in LatinoM. Catone, nato nel municipio di Tusculo, da giovinetto, prima di dedicarsi alla carriera politica, visse fra i Sabini, dato che lì possedeva un podere lasciato in eredità dal padre. In seguito, per esortazione di L. Valerio Flacco, che egli ebbe come collega nel consolato e nella censura, come aveva l'abitudine di raccontare l'ex censore M. Perpenna, si trasferì a Roma ed iniziò a frequentare il foro. Prestò per la prima volta il servizio militare a diciassette anni. Sotto il consolato di Q. Fabio e di M. Claudio fu tribuno militare in Sicilia. Non appena fece ritorno da là, fece parte dell'esercito di C. Claudio Nerone, e il suo lavoro fu molto apprezzato nel combattimento presso Senigallia, dove morì Asdrubale, fratello di Annibale. Come questore toccò in sorte al console Scipione l'Africano; con il tale egli non visse secondo le esigenze della carica: ed infatti non fu d'accordo con lui per tutta la vita. Venne eletto edile della plebe con C. Elvio. Da pretore come provincia ottenne la Sardegna, dalla quale, andando via come questore, tempo prima, dall'Africa, aveva portato il poeta Q. Ennio; ritengo che ciò non sia di minore valore rispetto a qualsivoglia illustrissimo trionfo in Sardegna.Hai trovato degli errori nella traduzione? Non esitare e invia la tua correzione compilando il modulo sottostante, specificando il punto in cui, nella traduzione, è presente l'errore. Grazie. |
Letteratura: - Cornelio Nepote |