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Cornelio NepoteDe Viris Illustribus - ChabriasCapitolo IVVai al brano corrispondente in LatinoCabria morì al tempo della guerra sociale nella seguente maniera. Gli Ateniesi assediavano Chio. Cabria era nella flotta come privato cittadino, ma per autorità superava tutti coloro che ricoprivano cariche ufficiali, e i soldati guardavano fiduciosamente più a lui che ai comandanti. E tale situazione gli anticipò la morte. Difatti, mentre si applicava per entrare per primo nel porto e dava ordine al timoniere di dirigere là la nave, fu egli stesso la propria rovina. Infatti, dopo essere entrato là, le altre navi non lo seguirono. Accaduto ciò, circondato dall'accorrere in massa dei nemici, benché combattesse valorosamente, la nave, colpita da un rostro, iniziò ad affondare. Sebbene potesse fuggire da lì, se si fosse gettato in mare, visto che la flotta degli Ateniesi, che avrebbe raccolto i naufraghi, era vicina, egli preferì morire piuttosto che, gettate le armi, abbandonare la nave sulla quale aveva navigato. Gli altri non vollero fare la stessa cosa e giunsero in salvo nuotando. Egli invece, credendo che fosse preferibile una morte dignitosa ad una vita indegna, combattendo corpo a corpo, venne ucciso dalle armi dei nemici.Hai trovato degli errori nella traduzione? Non esitare e invia la tua correzione compilando il modulo sottostante, specificando il punto in cui, nella traduzione, è presente l'errore. Grazie. |
Letteratura: - Cornelio Nepote |