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Cornelio NepoteDe Viris Illustribus - ChabriasCapitolo IVai al brano corrispondente in LatinoCabria, Ateniese. Anch'egli è stato considerato fra i sommi comandanti e compì molte gesta degne di memoria. Ma tra queste spicca soprattutto il suo piano nella battaglia che escogitò presso Tebe, quando era giunto in soccorso dei Beozi. Infatti in questa si oppose al comandante supremo Agesilao, che, avendo già messo in fuga gli squadroni dei mercenari, confidava nella vittoria, e vietò al resto della falange di abbandonare le postazioni; insegnò loro ad attendere l'assalto dei nemici con lo scudo fermo contro il ginocchio e la lancia sporgente. Agesilao, accortosi di questa novità, non osò avanzare e con la tromba richiamò i suoi già partiti all'assalto. Tale episodio venne così celebrato in tutta la Grecia, al punto che Cabria volle che gli si costruisse, con quella posa precisa, una statua, la quale venne innalzata dagli Ateniesi, a spese statali, nell'agora. Da questo fatto in seguito sorse l'usanza degli atleti e degli altri meastri d'arte di utilizzare, nella realizzazione delle statue, quelle pose con le quali avevano ottenuto la vittoria.Hai trovato degli errori nella traduzione? Non esitare e invia la tua correzione compilando il modulo sottostante, specificando il punto in cui, nella traduzione, è presente l'errore. Grazie. |
Letteratura: - Cornelio Nepote |