Tacciato di infamia da molti, tre autorevolissimi storici lo hanno esaltato con somme lodi: Tucidide, che visse nella sua stessa epoca, Teopompo, che visse qualche tempo dopo, e Timeo: questi due, nonostante fossero molto maldicenti, non so perchè, sono concordi nell'esaltare solo lui. Hanno infatti celebrato le cose di cui prima abbiamo parlato ed hanno aggiunto questo: sebbene fosse nato nella più che splendida città di Atene, superò chiunque in splendore e prestigio; dopo che venne espulso dalla patria, andò a Tebe, e si adattò alle loro abitudini al punto che nessuno poteva uguagliarlo nell'operosità e nella forza fisica (tutti i Beoti, infatti, tengono più alla robustezza dei corpo che all'acume dell'intelletto); ugualmente presso gli Spartani, la somma virtù dei quali era riposta nella capacità di sopportazione, si dedicò ad una vita austera tanto da superare gli Spartani nella frugalità del mangiare e del vestire; visse presso i Traci, uomini dediti al vino e alla lussuria: superò anche loro in queste abitudini; si recò dai Persiani, per i quali il più grande motivo di lode stava nell'essere abili cacciatori e vivere nel lusso: imitò così bene i loro costumi da suscitare in questo la loro ammirazione. Insomma, con queste sue capacità ottenne che, dovunque si trovasse, fosse considerato il migliore e fosse il più amato. Ma abbiamo detto abbastanza di costui: passiamo ad altri.
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