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Cicerone

De Re Publica - Somnium Scipionis

Capitolo XXVI


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Pertanto, poiché è chiaro che è eterno ciò che si muove da sé, chi può negare che questa caratteristica sia stata attribuita all'anima? Infatti è inanimato tutto ciò che viene mosso da un impulso esterno; ciò che invece è dotato di un'anima, viene eccitato da un moto al suo interno e proprio; è questa infatti la natura e l'essenza peculiare dell'anima; e se questa è l'unica fra tutte le cose a muoversi da sé, certamente non è nata ed è eterna. Esercitala nelle attività più nobili! Ora, sono eccellenti le occupazioni che riguardano la salvaguardia della patria, per mezzo delle quali l'anima, mossa e tenuta in esercizio, volerà più rapidamente verso questa sede e dimora a lei propria; e lo farà più velocemente, se già allora, quando sarà rinchiusa nel corpo, ne emergerà al di fuori, e contemplando le realtà esterne si astrarrà il più possibile dal corpo. Ed infatti le anime di coloro che si sono abbandonati ai piaceri del corpo, e si sono, per così dire, offerti come loro adepti, e per impulso delle passioni schiave della voluttà hanno violato le leggi degli uomini, sfuggite ai propri corpi, si aggirano intorno alla terra stessa, e non fanno ritorno in questo luogo se non dopo essere state perseguitate per molti secoli".
Egli si allontanò: io mi risvegliai.




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