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Età di Cesare e Cicerone

Cicerone


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Vita

L'inizio dell'attività forense. Marco Tullio Cicerone nacque ad Arpino, nell'attuale provincia di Frosinone, nel 106 a.C.. Appartenente ad una agiata famiglia del rango equestre, si trasferì ben presto a Roma e studiò con i più celebri maestri di retorica, oratoria e filosofia. Assiduo frequentatore del Foro, iniziò la sua attività pubblica nell'81 con l'orazione Pro Quinctio, a cui poco dopo fece seguito la Pro Sexto Roscio Amerino.
Il viaggio in Grecia e il cursus honorum. Nel 79 parte per la Grecia, dove rimane due anni per approfondire e affinare le sue conoscenze di filosofia e retorica. Tornato a Roma comincia e percorre l'intero cursus honorum: diventa questore in Sicilia nel 75, senatore nel 74, edile nel 69, pretore nel 66 e infine console nel 63.
Il consolato e l'esilio. Cicerone si schierò fin da subito contro gli optimates, i conservatori e diventò così il"nemico numero uno" dei populares, i democratici. Durante questo periodo egli affrontò e smascherò la congiura di Catilina, i cui fautori vennero da lui condannati a morte. Ma il suo peso politico stava declinando, così nel 58 il tribuno della plebe Clodio, appoggiato da Cesare, lo condannò all'esilio per avere condannato i Catilinari con un processo sommario. Trascorse i sedici mesi d'esilio in Grecia, poi, nel 57, venne richiamato a Roma grazie all'intervento di Pompeo e del Senato.
Gli anni della guerra civile. Gli anni che seguirono il ritorno furono caratterizzati da continue incertezze politiche, che portarono Cicerone anche ad avvicinarsi ai triumviri. Nel 51 divenne proconsole della Cilicia e nel 49, allo scoppio della guerra civile, si schierò a favore di Pompeo e del Senato. Le truppe pompeiane furono sconfitte, ma Cicerone, rientrato in Italia, ottene comunque il perdono di Cesare nel 47.
Gli ultimi anni. Durante la dittatura di Cesare si dedicò soprattutto all'attività filosofica, astenendosi pressoché totalmente dalla vita pubblica. Nel frattempo anche la sua vita privata era andata a rotoli: aveva divorziato dalla moglie Terenzia e, dopo un altro breve matrimonio, gli era morta anche la figlia Tullia. Alla morte di Cesare sostenne i cesaricidi e Ottaviano, ma quando quest'ultimo e Antonio unirono le loro forze per la battaglia di Filippi, Cicerone fu il primo nelle liste di proscrizione. Il 7 dicembre del 43 venne ucciso nella sua villa a Formia dai sicari di Antonio.



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