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Cicerone

De Re Publica - Somnium Scipionis

Capitolo XXV


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Infatti ciò che e sempre in movimento è eterno; ciò che invece fa muovere qualche cosa ed è esso stesso mosso da forze estranee, visto che finisce di muoversi, è inevitabile che cessi di vivere. Dunque, solo ciò che è causa del proprio movimento, dato che non viene mai abbandonato da se stesso, non smette neppure di muoversi; anzi, questa è la fonte, questo è il principio di moto per tutte le altre cose che si muovono. Il principio, inoltre, non ha alcuna origine; difatti tutte le cose nascono dal principio, mentre esso stesso non può essere generato da nessun'altra cosa; infatti non sarebbe un principio ciò che avesse origine da una cosa esterna; e se non ha mai origine, non ha mai nemmeno una fine. Difatti, una volta estinto, il principio né potrà rinascere da un altro né sarà in grado di crearne uno nuovo da se stesso, se è davvero necessario che tutte le cose abbiano origine da esso. Così accade che il principio del moto scaturisce dal fatto che esso stesso si muove da sé; d'altra parte esso non può né nascere né morire; in caso contrario è inevitabile che il cielo intero crolli e che tutta la natura si fermi e non trovi nessuna forza dalla quale, spinta in origine, riprenda il movimento.




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