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Cicerone

De Re Publica - Somnium Scipionis

Capitolo XX


Vai al brano corrispondente in Latino

Nota poi che la Terra stessa è come cinta e avvolta da alcune fasce; vedi che due di queste, le più lontane tra loro, collocate da una parte e dall'altra, sotto gli stessi vertici del cielo, sono irrigidite dal freddo, e che al contrario quella centrale, la più ampia, è arsa dal calore del sole. Due sono le fasce abitabili, delle quali quella australe, in cui coloro che vi abitano vi sono agli antipodi, non ha alcun rapporto con la vostra stirpe; invece quest'altra che abitate, esposta all'aquilone, osserva quanto poco vi riguardi. Infatti nel complesso la terra che abitate, ristretta ai poli, più ampia ai lati, è una specie di isola circondata da quel mare che sulla Terra chiamate Atlantico, Grande, Oceano, ma che vedi quanto sia piccolo nonostante il grande nome.
Forse che da queste terre abitate e note il nome tuo o di qualcun altro di noi è riuscito a valicare il Caucaso, che ora vedi, o ad oltrepassare il Gange? Chi nelle altre regioni più lontane dell'est o dell'ovest, del nord o del sud sentirà il tuo nome? Ed escluse tali regioni, noti certamente in quali angusti spazi la vostra gloria vuole espandersi. D'altra parte gli stessi che parlano di noi, per quanto tempo (ancora) lo faranno?




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