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Cesare

De Bello Gallico

Libro VII - Paragrafo LXXI


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Vercingetorige, prima che i Romani perfezionassero le fortificazioni, prende la decisione di lasciare andare l'intera cavalleria durante la notte. A chi si allontana affida l'incarico di andare ciascuno nella propria città e di raccogliere per la guerra tutti coloro che per l'età potessero portare le armi. Espone i suoi meriti verso quelli e li scongiura di tenere conto della sua salvezza e di non lasciarlo ai nemici per la tortura, lui che aveva merito nella lotta per la comune libertà. Difatti se fossero stati poco solleciti, ricorda che sarebbero morti assieme a lui ottantamila uomini scelti. A conti fatti, avevano frumento a malapena per trenta giorni, ma facendo economia potevano resistere anche un po' più a lungo. Affidati questi incarichi, durante il secondo turno di guardia lascia andare in silenzio la cavalleria per dove la nostra fortificazione era interrotta. Ordina di consegnargli tutto il grano; stabilisce la pena capitale per coloro che non avessero obbedito; distribuisce a testa il bestiame, di cui, essendovi stato spinto, c'era grande abbondanza presso i Mandubi; decide di distribuire il grano con parsimonia e alla spicciolata; riprende nella cittadella tutte le truppe che vi aveva disposto innanzi. Con questi provvedimenti si prepara ad attendere gli aiuti della Gallia e a gestire la guerra.




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