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Una rapida carriera politica. Caio Giulio Cesare nacque da una famiglia aristocratica appartenente alla gens Iulia il 13 luglio del 100 a.C. a Roma. Sposatosi molto giovane con la figlia di Cinna, Cornelia, dopo la morte di Silla cominciò ad apoggiare i populares e, da oratore ormai affermato, nel 68 a.C. iniziò la sua carriera politica tra le fila di questi. In pochi anni compì l'intero cursus honorum: questore nel 68, divenne edile nel 65, pontefice massimo nel 63, pretore nel 62 e propretore in Spagna nel 61. Durante questo periodo sembra che intrattenne stretti rapporti con i Catilinari, dai quali poi si staccò senza peraltro avere partecipato alla congiura. Il triumvirato e la guerra in Gallia. Dopo diversi manovre segrete, nel 60 Cesare stipulò un patto politico privato con Pompeo e Crasso, recenti trionfatori in Oriente, per il governo della repubblica (detto "il primo triumvirato"). Grazie al triumvirato e all'appoggio del popolo, ma in aperto contrasto con il Senato, egli divenne console nel 59 ed eccezionalmente proconsole della Gallia Cisalpina e Narbonese per cinque anni nel 58. Ottenuta questa carica partì per la celebre guerra gallica, con la quale, dopo sette anni di combattimenti fino al 51, sottimise l'intera Gallia. La guerra civile. Morto Crasso e con Cesare lontano, a Roma Pompeo andava sempre più rafforzando il suo potere e nel 49, con il senato ormai in pugno, ordinò a Cesare di congedare l'esercito e di far ritorno a Roma come semplice cittadino. Cesare invece, avendo ben capito le mire del suo ex-alleato, disobbedì e oltrepassò il Rubicone con le sue truppe: era la guerra civile. Cesare s'impadronì ben presto dell'Italia e della Spagna e sconfisse Pompeo nel 48 a Farsalo; la guerra tuttavia continuò fino al 45, quando anche gli ultimi seguaci di Pompeo vennero sconfitti. La dittatura e le riforme. Divenuto dittatore a vita nel 45, a poco a poco Cesare concentrò nelle sue mani un numero sempre maggiore di poteri. Oltre a questo, con una campagna di clemenza e rappacificazione, attuò però numerose riforme con l'obiettivo di riorganizzare le istituzioni e di risolvere, per quanto possibile, i problemi sociali. Le idi di marzo. Ma il piano di riforme e di clemenza pensato da Cesare stava ledendo gli interessi di parecchi personaggi influenti a Roma, appartenenti soprattutto alla nobilitas. E fu proprio da questi ambienti che prese piede la congiura che il 15 marzo del 44 uccise Cesare a colpi di pugnale. |