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CesareDe Bello CiviliLibro III - Paragrafo XCVIIVai al brano corrispondente in LatinoCesare, impadronitosi dell'accampamento, chiese insistentemente ai soldati, occupati a fare bottino, di non sprecare l'opportunità di concludere il resto dell'impresa. Ottenuto ciò, iniziò a costruire opere di fortificazione intorno al monte. I Pompeiani, visto che il monte era senza acqua, non si fidarono a stare in quella posizione e, abbandonato il monte, cominciarono tutti quanti a dirigersi verso Larissa attraverso i gioghi. Accortosi di questa cosa, Cesare divise le sue truppe e ordinò a una parte delle legioni di rimanere nell'accampamento di Pompeo, ne rimandò una parte nel proprio accampamento, portò con sé quattro legioni e iniziò, attraverso una strada più agevole, a correre incontro ai Pompeiani, e avanzato di seimila passi schierò l'esercito in ordine di battaglia. Notata questa cosa, i Pompeiani si fermarono su un monte. Un fiume scorreva alle pendici di questo monte. Cesare rivolse parole di incoraggiamento ai soldati e, nonostante fossero esausti a causa della fatica continua di tutta la giornata e ormai era prossima la notte, fece tuttavia isolare con una fortificazione il fiume dal monte, affinché di notte i Pompeiani non potessero rifornirsi di acqua. Compiuta questa operazione, i Pompeiani iniziarono a trattare la resa inviando degli ambasciatori. Alcune persone dell'ordine senatorio, che si erano uniti ai Pompeiani, cercarono salvezza con una fuga durante la notte.Hai trovato degli errori nella traduzione? Non esitare e invia la tua correzione compilando il modulo sottostante, specificando il punto in cui, nella traduzione, è presente l'errore. Grazie. |
Letteratura: - Cesare |