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Cesare

De Bello Civili

Libro I - Paragrafo I
Una lettera di Cesare


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Consegnata ai consoli la lettera di C. Cesare, da questi si ottenne a stento, con il massimo sforzo dei tribuni della plebe, che essa fosse letta in senato; però non si riuscì ad ottenere che dalla lettera venisse fatta al senato una relazione ufficiale. I consoli riferirono a proposito della situazione politica in città. Il console Lucio Lentulo promette che il suo appoggio allo Stato e al senato non verrà meno, qualora vogliano esporre i loro pareri con audacia e forza; qualora invece tengano in considerazione Cesare e inseguano il suo favore, come avevano fatto tempi addietro, egli avrebbe preso una decisione per sé e non avrebbe ubbidito alla volontà del senato; anche lui ha la possibilità di riacquistare il favore e l'amicizia di Cesare. Scipione parla nelo stesso senso: Pompeo ha in mente di non venire meno allo Stato, qualora il senato lo assecondi; (ma) qualora il senato indugi e agisse in modo troppo blando, avrebbe implorato invano il suo aiuto, se in futuro lo desiderasse.




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