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Storia di un viaggio in Cina 1994

L'idea di una relazione sulla nostra esperienza di un soggiorno studio in Cina mi è nata durante i preparativi del nostro viaggio, quando, contattando quanti prima di noi vi si erano recati, per chiedere consiglio e informazioni non riuscivano a rassicurarci, e ad essere loro stessi totalmente soddisfatti delle loro esperienze provate.

Tutte le varie persone contattate, si sono dimostrate generose nei consigli e nel raccontare aneddoti sulle loro esperienze, restava tuttavia molta confusione e incertezza per la destinazione del nostro viaggio. Per noi era il primo viaggio in Cina, e data la cifra da sborsare volevamo essere sicuri che fosse appagante il più possibile almeno sul lato tecnico.

Con forti e molti dubbi su dove andare e accompagnati da chi, è nata l?idea di questa relazione sulla nostra esperienza, sperando di essere d?aiuto a quanti in futuro vogliono cimentarsi in questo viaggio studio. Noi, decidemmo alla fine di affidarci all?organizzazione del M¡ã Xu Hao, la cui esperienza era collaudata da anni, e se ciò non bastasse, le chiare origini dello stesso M¡ã Hao ci facevano ben sperare. La nostra meta, per 30 giorni sarà la città di Chengdu, nella provincia del Sichuan a sud-ovest della Cina, partenza inizio agosto 1994. Ci ritroviamo in aeroporto a Roma, giungiamo da Udine, Vicenza, Modena, Catanzaro, formiamo un gruppo di 9 atleti, tutti siamo alla prima esperienza di un viaggio in Cina.

Ognuno di noi potrà chiedere lo studio di massime due specialità, i nostri studi spazieranno dal Wushu moderno a pratiche tradizionali quali: Xing Yi, Ba ji quan, allo stile del serpente, aquila, mantide e alle armi: alabarda, bastone, doppie spade e doppie spade uncinate, nan dao.

UN VIAGGIO NEL MITO

Ad attenderci a Chengdu, dopo un viaggio con la Cathay Pacific e scalo a Hong Kong troviamo il M¡ã Hao e il presidente dell'ufficio stranieri della città per l'accoglienza e il formale benvenuto.

Immaginate il nostro entusiasmo, eravamo finalmente arrivati in Cina, patria delle arti marziali, storia antica di mille avventure e di ricca e fine cultura?

gli amici intervistati c'informavano della possibilità, decidemmo di recarci subito a visitare la palestra, anche qui una seconda sorpresa. La sala d'allenamento, una delle palestre riservate a noi dall'accademia d'educazione fisica della città, (per la cronaca, una delle maggiori e rinomate in Cina) non nascondeva nulla del suo passato. I vetri di alcune finestre rotti, i muri sudici, sporco d'ovunque, il magico "tappeto", che ha formato molti campioni, era usurato sino a formare dei buchi in alcuni punti. Segno comunque di una incessante pratica e pieno utilizzo della sala. Certo, noi tutti avevamo il ricordo delle nostre belle palestre, pulite, luminose e ordinate, un confronto che all'inizio non poteva reggere. Ancor oggi però, quel tappeto e quella sala nei nostri cuori resta magica e carica di splendidi ricordi, ma andiamo con ordine.

Il giorno dopo alle 08.00 colazione, ed è meglio non parlare della prima colazione, alle 09.00 inizia il nostro primo allenamento. Da programma lavoreremo per i primi 3 giorni mattina e pomeriggio con il prof. Ge Hong Hai, figura di grande esperienza, quotato maestro e ex atleta di alto livello. Saggerà la nostra preparazione, pratica e livello. Dopo il saluto un breve ma completo riscaldamento con molto stretching, e poi via fondamentali su fondamentali, tutti noi diamo l'anima per ben figurare. Nei primi giorni, il fuso orario, la nuova realtà climatica i disagi alimentari, ci creano delle fastidiose contratture, piccoli strappi e un generale indebolimento fisico con qualche linea di febbre, scotto di un ambientamento non proprio rapido, ma voglia ed entusiasmo non ci abbandonato. Passati i primi tre giorni, e ormai ambientati proseguiamo individualmente con un docente dell'università di wushu per la prima pratica scelta. La sala è ampia da permettere comodamente gli esercizi di tutti noi. Durante le lezioni, simpatiche brevi pause per riprendere fiato con alcune sorsate di tè, ci permettevano di stringere i rapporti con i propri maestri. I nostri docenti, tutti eccellenti, pur parlando esclusivamente cinese riuscivano, con la loro professionalità ed esperienza, a superare questa lacuna ed a trasmetterci i movimenti e lo spirito di quest'arte. Sempre pronti e disponibili a correggere e ripetere i movimenti, pazienti e calmi, sempre entusiasti di lavorare e riprovare la tecnica. Tutti con grande serietà svolgevano il proprio compito.

Passano cosi le prime due settimane, trascorse 6 giorni su 7 ad allenarci per 6-7 ore al giorno con il cambio dei maestri e della seconda specialità scelta. Anche per la seconda parte la musica non cambia, orgoglio e volontà si sprecano negli allenamenti per ben figurare, non quanto il sudore comunque. Tutti noi abbiamo incominciato a perdere peso, gli allenamenti, il caldo afoso di quasi 40 gradi con un'umidità dell'80 % non ti lascia molte alternative??

Al termine della quarta settimana un esame con tanto di commissione formata dai nostri maestri chiudeva lo studio di ognuno di noi. Inutile descrivere l'emozione e l'orgoglio che ognuno di noi aveva nel presentare il proprio lavoro. Tutti noi avevamo completato il programma fissato, e con notevole soddisfazione direi.

La parte tecnica del soggiorno, a tutt'oggi assicurerei che è stata di ottimo livello, svolta con competenza e professionalità dai nostri maestri, assegnateci dalla stessa università. Molti di loro in effetti erano gli stessi insegnanti di ruolo dell'accademia delle discipline scelte da noi. Ognuno di noi ha espresso giudizi sempre positivi sulla qualità e capacità del proprio insegnante.

Descrivere il resto della giornata finito l?allenamento è cosa da comune turista, anche se in Cina e tutt'altra cosa. L'organizzazione del M¡ã Hao prevedeva per la domenica giornata di riposo, gite presso templi Buddisti o Taoisti storici della zona o località di interesse, quali ad esempio l'istituto di ricerca sul panda, o bellissimi parchi o giardini. Queste gite di svago e le meraviglie visitate ci davano la possibilità di un contatto con la Cina, della sua storia, e della sua gente. Durante il nostro soggiorno i nostri incontri con commercianti e con la gente comune è sempre stato affabile e di cordialità, reciproca curiosità e simpatia. Credo di esprimere l?opinione di tutto il gruppo nell'affermare la nostra piena soddisfazione per questo viaggio e per il vissuto.

Dopo un soggiorno in Cina ci si rende conto di quanto sia difficile poter esprimere giudizi o confronti, la stessa Cina recita che essa è grande e non è tutto uguale.

Ancora oggi rivolgo un ringraziamento al M¡ã Hao per le sue capacità organizzative, per quanto disposto per noi e per la magnifica avventura passata assieme. Per un'esperienza trascorsa dall'altra parte del mondo, in luoghi non conosciuti, un pronto spirito di adattamento aiuta molto?..

Ma?.. a fronte del vissuto e di mille cose che non si possono narrare ma solo provare, Cheng Du, resterà la meta per i miei futuri viaggi, e il mio consiglio quale vostra probabile destinazione.

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