Riportiamo di seguito un estratto dall'articolo "La questione albanese, trappola aperta nei Balcani", di Christophe Chiclet, apparsosu "Le Monde Diplomatique", dicembre 1996.
(...) "La questione albanese è davvero esplosiva, soprattutto inMacedonia", spiega Grigoris Papadopoulos, incaricato del dossier al ministero degli esteri greco. La situazione in questaRepubblica multietnica, indipendente dal settembre 1991, restainfatti tesa. E tuttavia, è proprio in questa parte dell'exJugoslavia che gli albanesi hanno lo statuto più favorevole. Pur subendo una segregazione economica e sociale, contano comeprima dell'indipendenza ministri, deputati, diplomatici e hanno accesso all'insegnamento e ai media. Grazie alle loro relazionicon il Kosovo, traggono profitto anche dai proventi della droga. Nell'ultimo censimento, del luglio 1994, i 443.000 albanesirappresentavano il 23 % della popolazione. Rivendicano lostatuto di nazione costitutiva della Repubblica ed esigono laparità con la maggioranza macedone, dimenticando le piccoleminoranze tzigane, turche, serbe... Fin dal gennaio 1992, hannoorganizzato un referendum unilaterale sull'autonomia politica eterritoriale nelle regioni in cui sono maggioritari. Preoccupato dal pericolo di secessione, il vecchio presidente Kiro Gligorovsi è alleato con il partito moderato albanese, detto dellaprosperità democratica (Ppd). Ma gli ultras continuano l'operadi destabilizzazione. A più riprese, si sono verificate sommosse sanguinose nelquartiere albanese di Skopje e a Tetovo, "capitale" della zonadi lingua albanese, bastione degli estremisti e di un pugno difondamentalisti venuti dalla Bosnia, dal Sangiaccato serbo edall'Iran, finanziati con il denaro della droga e delle armi. Nel gennaio 1994, gli indipendentisti tentano, senza successo,di assicurarsi il controllo del Ppd. Fondano allora il Partitodella prosperità democratica degli albanesi di Macedonia (Ppdam), favorevole all'indipendenza. A rischio di fare implodere lavulnerabile Macedonia e il fragile equilibrio del cono sud deiBalcani... L'opinione pubblica albanese considera i "fratelli" dellaMacedonia come dei contadini fondamentalisti, mentre le autorità mal comprendono gli arcani della politica locale. Così,dirigenti estremisti del Ppdam, come Menduh Tachi e ArbenXhaféri possono influenzare Tirana, dove alcuni ufficialiarrivano a paragonare gli albanesi della Macedonia aipalestinesi. Il 3 ottobre 1995, il presidente macedone sfugge per miracolo ad un attentato. L'inchiesta si orienta verso la mafia bulgara. Magli estremisti albanesi sarebbero coinvolti nell'attentato, teso ad eliminare l'apostolo della coesistenza multietnica inMacedonia.(...)