Sir Oswald Mosley

Il fascista di sua maestà britannica

16/11/1896 - Orsay, Parigi 3/12/1980

padre e figlio

     

Nell’esaminare e nel giudicare la storia italiana dal 1920 al 1940 è solitamente evidenziata, come anomalia, la conquista del potere da parte della destra estrema in antitesi ad altri paesi considerati democratici o di lunga tradizione “democratica” come l’Inghilterra. L’anomalia italiana, se così si può chiamare, era solo la punta di un iceberg che correva da Nord a Sud, da Est a Ovest per tutta l’Europa (vedi cartina sotto) senza scomodare altri stati nazionali a noi vicini coma Russia e Turchia, o stati extraeuropei come il Giappone o gli stessi Stati Uniti dove il discorso si farebbe anche qui complesso. In breve a seguire le vicende politiche di quelli del bacino del mediterraneo e poco oltre escludendo la Germania dove non si scopre nulla che non sia già stato detto 

I FASCISMI EUROPEI

Portogallo - dal 1932 vede una dittatura (Salazar) che durerà 40 anni.
Spagna - Le vicende della guerra civile spagnola  e della dittatura di Franco le abbiamo già viste al link http://digilander.libero.it/fiammecremisi/dopoguerra1/spagna.htm .
Francia - vincitrice del conflitto, la Francia affronta una spaventosa crisi demografica (-1.500.000 di morti in battaglia e 3 volte tanti di mutilati parzialmente inabili al lavoro)  ed economica per debiti contratti con gli Usa. Si ripaga si in ferro e carbone tedesco ma deve aprire a 2 milioni e mezzo di immigrati con un inasprimento della lotta politica e del tema sociale. La violenza è un evento non insolito nella Francia di fine 1935: nelle piazze e sui boulevards si registrano sempre più frequenti gli scontri, e i tumulti si moltiplicano nei giorni che precederanno le elezioni di primavera. Non si sono ancora spenti gli echi dell’affair (scandalo politico) Stavisky che il 9 gennaio del ' 34, si è suicidato con un colpo di pistola, o «l' hanno suicidato» per evitare che mettesse in piazza anni e anni di collusioni con uomini di potere. 15 morti e 500 feriti un mese dopo provocano le dimissioni del Governo del radicale Daladier (durante la legislatura 1932-36 si succedono ben 17 governi, 8 dei quali dall'8 Maggio 1932 al 7 Febbraio 1934).
Stavisky, ebreo, era arrivato a Parigi dalla Ucraina, all' alba del 900 e complice il nonno aveva messo in piedi truffe elementari per finanziarsi i divertimenti. Sino allo scoppio della guerra, sopravvive di espedienti ma con la guerra gioca grosso e finisce al fresco fino al ’24, anno delle Olimpiadi. Sacha Stavisky punta in alto falsificando e producendo in serie titoli e Buoni del Tesoro. Quando Panchot, il poliziotto segugio, lo inchioda, ha già truffato due istituti bancari e due agenti di cambio per dieci milioni di franchi, e sono franchi oro. È il carcere, ma qualcuno gli facilita l' evasione. Panchot lo riprende ma ora i suoi soldi gli valgono certificati medici falsi e la libertà per grave malattia. Il fascicolo poi sparisce e Stavisky torna pulito per un’altra serie impressionante di truffe. Ormai, è pronto al gran colpo. Con un grimaldello falsifica i Buoni di cassa dei Monti di Pietà francesi e arriva ad aprirne uno nel 1931a Bayonne, ridente località balneare vicino a Biarritz. Per due anni, monsieur Alexandre (così si fa chiamare Stavisky che cambia nome ad ogni truffa) si rimpingua di denaro e non disdegna qualche altro imbroglio, come, per un milione di sterline, la vendita di un' inesistente partita d' armi a un nobile spagnolo che è ossessionato dal pericolo comunista. Tempo 2 anni e lo scoperto di cassa del Crédit de Bayonne viene a galla. Tappare la falla con un'altra truffa: quella del buoni ungheresi della Società delle Nazioni. Quando anche questa truffa viene scoperta cerca di truffare la società con la sua morte (finta). È l' antivigilia di Natale del ' 33. Un treno si scontra con un rapido alla periferia di Parigi: 210 cadaveri. Un' ottima occasione per sparire. Compra un commissario di polizia, gli consegna la propria carta d' identità perché la infili nella tasca di una vittima sfigurata. Il lavoretto è compiuto. Solo il suo esibizionismo lo perde l' 8 gennaio 1934 quando, gli agenti accerchiano l' ultimo rifugio di Sacha. Un colpi di pistola molto strano chiude la sua vita. L' opinione pubblica è convinta che Stavisky sia stato “suicidato”. Si apre una serie di suicidi eccellenti nel “Palazzo” e due governi che cadono nel volgere di un mese come detto.
Destra e sinistra possono vantare le stesse recriminazioni in questa Europa spaccata dai poteri finanziari e capitalistici senza scrupoli. Anche negli Usa si vive la stessa atmosfera. Protagonisti sono, da una parte, i lavoratori, che organizzano continue manifestazioni di protesta e dall'altra i conservatori che al grido « Abbasso i ladri!» accusano di lassismo il governo. In aggiunta, ci sono anche i fascisti della Croix de Feu, guidati dal colonnello de la Rocque, che minacciano di marciare sulla capitale. Le consultazioni elettorali si tengono il 26 aprile 1936. I partiti della sinistra si presentano con una lista unica, si sono radunati nel Rassemblement Populaire o Fronte Popolare, che accomuna la SFIO (Section Française de l'Internationale Ouvrière di Léon Blum) del partito socialista all'USR (Union Socialiste Republicaine), i comunisti di Maurice Thorez ai radical-socialisti di Eduard Daladier. I popolari vincono inaspettatamente. Blum è il primo socialista e il primo ebreo che diventa capo del governo francese. Le agitazioni operaie, iniziate intanto nelle industrie metallurgiche di Parigi, si sono estese a tutti i settori, allargandosi a macchia d'olio. I lavoratori, che a lungo sono stati costretti a dare ora chiedono e lo fanno a oltranza scavalcando la stessa politica dei piccoli passi del Fronte (nazionalizzazioni e altre conquiste operaie come le 40 ore e le ferie). La produzione, non riorganizzata, crolla come gli investimenti e le fughe di capitali che aumentano. La svalutazione del franco contribuisce con la neutralità verso la causa spagnola ad aprire crepe tra comunisti e socialisti. Nel giugno 1937 Blum è costretto a dimettersi per far posto definitivamente a Daladier nel 1938. Dopo un solo anno, il Fronte Popolare scompare in Francia, come già è scomparso in Spagna.

LE LEGGI DALADIER
Nel 1936 la Société anonyme des aciéries de Micheville di Meurthe-et-Moselle, Villerupt, aveva un personale composto quasi per metà da italiani e francesi. Questi ultimi erano quasi totalmente concentrati nel settore impiegatizio mentre gli italiani li superavano ormai non solo nelle miniere ma anche in fabbrica. Una situazione non del tutto differente, con una forte concentrazione di italiani nelle miniere di ferro e nelle imprese metallurgiche, si aveva anche in Moselle, dove nel 1939 il numero di operai metalmeccanici italiani aveva ormai sopravanzato quello dei minatori. La CGT e la CGTU (sindacati comunisti) furono partecipi del grande movimento che condusse la Francia alla vittoria del Fronte Popolare, giungendo nel marzo 1936 alla riunificazione. La partecipazione degli stranieri, e degli italiani in particolare, alla nuova CGT e alle numerose manifestazioni che, nella primavera e nell’estate di quell’anno, si svolsero nel paese, impressionò gli osservatori. la CGT della Meurthe-et-Moselle, ad esempio, passò dai 7.000 iscritti del 1935 agli 80.000 del 1937. In tutta la regione, gli aderenti al sindacato raggiunsero, nel 1937, la quota di 215.000: un numero sorprendente soprattutto considerando le difficoltà degli anni precedenti. L’entusiasmo svanì nei primi mesi del 1938, in seguito alla crisi dell’esperienza frontista. Il padronato, che aveva dovuto accettare nei mesi precedenti il protagonismo della classe operaia, poté cominciare a prendere le proprie rivincite. La CGT cercò ancora di presentarsi come baluardo dei diritti di tutti i lavoratori, compresi gli operai stranieri che, tuttavia, di fronte alla nuova situazione, si ritrassero nuovamente. Alla fine dell’anno la CGT della regione entrò in crisi e si assistette a una vera e propria emorragia di iscritti e all’indebolimento, anche a causa dei provvedimenti governativi, dell’organizzazione. Emblematico fu, in questo senso, lo sciopero del 30 novembre 1938, proclamato dalla CGT contro i decreti-leggi varati dal governo Daladier. Solamente una minoranza di lavoratori partecipò allo sciopero e in alcune aree della regione, in precedenza assai combattive, l’insuccesso fu particolarmente sentito. Il patto di alleanza con l’Urss e l’atteggiamento compiacente dei comunisti francesi dopo il patto Ribbentrop-Molotov del 1939 cancellarono ogni ulteriore dialogo fra le parti politiche. Di fatto la Francia non era solo in guerra con un alleato del comunismo ma con la metà dei suoi cittadini. Come patria ideale dei fuorusciti non era proprio "l'ideale"

Pietro Ramella "La retirada": L'odissea dei 500.000 repubblicani spagnoli alla fine della guerra civile ... Giornalisti come Leon Daudet, de "L'Action Française", e Henri Béraud, del "Gringoire", orientarono e diedero tono al dibattito domandandosi se la Francia doveva diventare "l'immondezzaio del mondo". Il governo Daladier, che nell'aprile 1938 aveva sostituito il governo delle sinistre presieduto da Leon Blum, emanò una serie di circolari limitanti prima l'entrata dei profughi (in un primo tempo solo donne e bambini e feriti gravi) e poi il soggiorno in Francia degli esuli, e via via proibirono "la residenza definitiva" o "la possibilità di esercitare qualsiasi mestiere". Contro queste posizioni insorsero per fratellanza ideologica le forze progressiste, che promossero raccolte di fondi, e molte personalità culturali, religiose e politiche, che non potevano essere etichettate di sinistra, quali l'arcivescovo di Parigi, il presidente della Croce rossa francese, premi Nobel e scrittori famosi.


Jugoslavia - Il regno Jugoslavo, costruzione provvisoria come testimonierà la storia, regge invece formalmente fino al 1941 per scaricare poi nei 50 anni successivi le conseguenze 
Grecia - passa da Regno a  Repubblica un numero imprecisato di volte fino agli ultimi governi fascisti di Venizelos e Metaxas prima della invasione italiana. Ancora oggi è un paese in bilico tra est e ovest. 
Albania vive un Regno (Zog passa da Presidente a Re)  ed un regime tutto suo che si sostiene solo giocando su più fronti per avere il massimo con il minimo sforzo. In pratica ambivano all’appoggio Francese, usavano i soldi italiani e rivendicavano terre a chiunque, esattamente come fanno ora..
Austria - Heimwehr Fronte della Madrepatria di estrema destra: 6,2% (1930) poi anschluss con la Germania
Belgio - Destra - Movimenti Rex: 11,5% (1936) Vnv e altri minori. Il primo conflitto aveva lasciato il suo strascico di pacifisti coscienti degli orrori dei conflitti e molti altri militaristi, convinti che solo un esercito forte li avrebbe difesi da altre catastrofi belliche la prossima volta. A questo si aggiunse una crisi economica postbellica che culminerà nel 1929 che coinvolgerà particolarmente le classi medie e gli operai e che gettò luce sugli scandali e sui legami che collegavano i circoli dell' alta politica a quelli delle istituzioni finanziarie. Tutti questi fatti fecero da sfondo alla nascita del più importante dei partiti di destra il Rexismo di Leon Degrelle. -"Che importa soffrire se c'è stata nella nostra vita qualche ora immortale" la versione belga di "E' meglio vivere un giorno da leoni che cento anni da pecora"
- Questo movimento di natura anticapitalista quanto anticomunista, metteva in risalto la corruzione della classe politica (come in Francia), tanto che uno dei suoi slogan era: «Contro tutti i partiti, contro tutti i corrotti!».Con 271.491 voti alle elezioni del 24 maggio 1936 il partito rexista ottiene l'11,5% dei voti, 21 deputati e 12 senatori. Leon Degrelle ex studente presso i gesuiti, fu per molto tempo sostenuto dalla azione cattolica fino a quando non fu sconfessato per le sue virate naziste e il distacco da Mussolini che per un certo periodo lo sostenne. Fu lui poi a guidare i giovani valloni in guerra sotto le insegne delle SS in Russia (manifesto sopra). Altri gruppi fiamminghi filo-nazisti oltre il Vnv erano il De Vlag, in olandese "bandiera" che raggruppava gli elementi delle comunità fiandro-tedesche, guidato da Jef Van de Wiele e il Verdinaso, o Verbond Van Dietsche Nationaal Solidaristen, la lega dei nazional-solidaristi Thiois, fondata nel 1931 da Joris Van Severen seguito con interesse da Himmler in persona. All'atto del conflitto alcuni andarono a formare la SS-Freiwilligen Legion Flandern poi confluita nel 1943 nella 6a SS Freiwilligen SturmBrigade LANGEMARK
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Estonia Wabse: 21,7% alle elezioni comunali generali (1934) - Romania Guardia di Ferro: 15,6% (1937), totale dell’estrema destra 24,7% -  Ungheria Croci frecciate (destra fascista): 25%  (1939)
Tralascio altri stati a Est (per la Cecoslovacchia vedi sotto piantina) e a Ovest come le tradizionali monarchie nordiche (Danimarca, Svezia Norvegia), per i risvolti non diretti nella politica italiana (o come gli irlandesi costretti a combattere per la odiata corona inglese), per passare  a quest'ultima e al fenomeno fascista che la percorse negli anni '20 e '30.

La Gran Bretagna anche se vincitrice (e poteva ancora spolpare il suo Impero coloniale a piacimento), si trovò a dover fare i conti con i debiti contratti con gli Usa e con la situazione di crisi generale che ostacolava la ripresa e segnava la sua perdita del ruolo di grande potenza marittima. Nel corso degli anni Venti, la disoccupazione toccò livelli mai raggiunti prima (si contavano più di un milione di disoccupati, quasi il 10% della forza lavoro con punte del 20% ) e nel 1926 il governo conservatore dovette affrontare un’ondata di scioperi e agitazioni sociali senza precedenti da parte dei reduci. La crisi del 1929 sopravvenne ad aggravare ulteriormente la situazione e i governi, laburista prima e conservatore poi, si mostrarono incapaci a guidare il paese fuori dalle secche della "grande depressione". I problemi delle rivendicazioni nazionali vennero in parte attenuati quando l’Irlanda dal 1922 prese a far da se dopo una lunga stagione di terrorismo. 
 

Sir Oswald Mosley: le vicende personali e politiche

Nato nella contea di Staffordshire, a nord di Birmingham era il maggiore di tre figli e  proveniva da una famiglia facoltosa ed influente (uno dei suoi avi era stato insignito nel 1720 del titolo di barone del Staffordshire, onorificenza che anche Oswald ebbe). Dopo gli studi a Winchester e a Sandurst (accademia militare), entrò come volontario nei Royal Flying Corps e partecipò alla prima guerra mondiale. Nel 1916 fu dimesso dall’esercito per invalidità in seguito ad una ferita riportata sul campo di battaglia il 25/9/1915 a Loos. A guerra ultimata cominciò ad occuparsi di politica e nel 1918 venne eletto deputato alla Camera dei Comuni tra le fila del Partito Conservatore, diventando il membro del Parlamento più giovane della storia inglese. Un baronetto all’epoca non poteva che schierarsi coi Tory, ma la sua non era una adesione di passione. Il retaggio di civiche e militari virtù in perfetto stile «old England» come la perfetta educazione ricevuta, il senso della disciplina, l’attitudine al comando non meno che all’obbedienza, la raffinatezza nel portamento, la giovanile irruenza contro il compromesso, la fedeltà dell’ufficiale inglese a un superiore codice d’onore, si aggiunsero  agli umori e i malumori della sua generazione, alla avversione verso l’impotenza, il dilettantismo,  la corruzione (scriverà nel suo My 1ife «Le idee che restano astratte non mi hanno mai attratto; l’azione deve seguire il pensiero perché la vita politica non resti priva di significato») e l’antipatia per il laissez- faire liberale (la famosa teoria del "ci pensa il mercato"). ....

 

Non casualmente l'area chiara ad est corrisponde alla Cecoslovacchia perché questa è una carta antecedente il 1939, anno della invasione di Hitler e della nascita nella orientale Slovacchia del regime più fascista che si conosca, quello di Mons. Josef Tiso. Tiso fu Primo ministro della Slovacchia dal 14 marzo 1939 fino al 26 ottobre 1939, quando ne divenne Presidente della Repubblica.  Tiso partecipò allo sterminio degli ebrei (58.000 ebrei (il 75% degli ebrei slovacchi) ) tanto che catturato dai Russi (lo presero gli americani a fine conflitto e lo consegnarono al nuovo governo comunista ceco)  viene impiccato dopo la sentenza del Governo. Venne scelta una impiccagione "lunga" che comportò 7 minuti di devastante agonia come ricorda Vittorio Messori.  Da un sito sicuramente cattolico ... La Slovacchia fu uno stato cattolico indipendente, governato sui principi della dottrina sociale della Chiesa e delle encicliche papali. Sacerdote inappuntabile, Monsignor Tiso governò lo Stato pur rimanendo parroco della sua parrocchia. A guerra finita fu processato ma si difese con coraggio puntualmente su ogni capo d’accusa. Nel suo testamento spirituale scrisse. “Muoio come martire della legge naturale data da Dio a ciascun popolo di promuovere la sua libertà e come difensore della civiltà cristiana contro il comunismo”. Piergiorgio Seveso - L'Enciclopedia Cattolica lo definisce «sacerdote esemplare» (Città del Vaticano, 1954, volume XII, col. 142). Essendo morto per mano di comunisti è in odore di santità. Parere diverso per gli ebrei.

.... Dopo il matrimonio (1920) con Cynthia Curzon, figlia del viceré d'India George Curzon, Presidente della Camera dei Lord e Ministro degli Esteri di Lloyd George nel 1919 (Fu lui che tracciò i confini polacchi: alle nozze presenziarono famiglie reali d’Europa) i suoi dissapori all’interno del partito si fecero via via più consistenti in proporzione alla resa incondizionata  della corona verso i ribelli irlandesi. . Nel 1922 e nel 1923, senza essere formalmente appoggiato da nessun partito, confermò il suo seggio parlamentare e nel 1924 aderì al Partito Laburista e, tra alti e bassi, rimase affiliato al partito (a volte come candidato "ufficiale", a volte come "indipendente") fino al 1930. Col suffragio universale introdotto nel 1918 era andato al Governo nel 1923 il Labour Party di James Ramsay MacDonald (12/10/1866 – 9/11/1937) appoggiato dai liberali terza forza del paese. La sua esperienza e la sua inclinazione ai problemi sociali lo avevano portato ad essere apprezzato tanto da fargli sfiorare la nomina a Primo Ministro. Beatrice Webb "/.../ the most brilliant man in the House of Commons; /.../ the perfect politician who is also a perfect gentleman" . I giornali dell’epoca ne parlarono infatti in termini entusiastici. Nel 1925, dopo la caduta del primo governo MacDonald, propose se stesso per il ruolo di Primo ministro ma il suo appello rimase inascoltato e si procedette a nuove elezioni: Mosley si presentò nel difficile collegio di Birmingham, dove il conservatore Neville Chamberlain lo sconfisse per soli 77 voti. La grave crisi politica che imperversava in Gran Bretagna negli anni Venti consentì a Mosley di non stare fuori dal Parlamento per troppo tempo: vi fece ritorno infatti il 21 dicembre del 1926, venendo eletto nel collegio di Smethwick. Al termine delle consultazioni politiche del 1929, vinte di nuovo dal socialista laburista“moderato” Ramsay MacDonald (che sorpassa come partito i liberali), Mosley concluse un accordo elettorale con il Primo ministro e per un anno fu de facto un suo ministro senza portafoglio (Chancellor of the Duchy of Lancashire ) con delega al mondo del lavoro.

Nel 1930 Mosley propose all'esecutivo il celebre Memorandum Mosley, in cui egli illustrava le sue idee riguardo l'economia: Insieme ai laburisti più radicali, Mosley pensava a una politica di programmazione, di controllo degli investimenti, di rafforzamento dell’esecutivo «sia per un controllo dell’alta finanza sia per un progressivo svuotamento degli influssi incontrollabili dell’economia mondiale attraverso tempestive misure protezionistiche, oppure attuando un autoisolamento dell’economia nazionale» (Ernst Nolte). Era socialismo o nazionalsocialismo? O si trattava piuttosto di duri provvedimenti temporanei, di volontà di circoscrivere il problema (che per Mosley era la disoccupazione) nei suoi limiti essenziali, di «fare rientrare nei ranghi la finanza e i capitalisti recalcitranti» (R. Skidelsky) con una politica di indirizzo pianificatore e socializzatore che poteva arrivare alla nazionalizzazione delle banche e alla statizzazione delle imprese? . Al rifiuto del governo di approvarlo, egli si dimise dal suo incarico istituzionale e tornò tra i banchi dell'opposizione. Quale opposizione? Di sinistra poiché Ramsay MacDonald tirando dentro i conservatori nel 1931 (Liberali e laburisti non erano andati oltre i 120 seggi, dai 260 che avevano i soli laburisti,  contro il quadruplo dell’avversario) aveva saltato il cosiddetto fosso. Sarà la sua morte politica poiché nel 1935 alle elezioni nessuno volle più prenderlo in considerazione.

Nello stesso tempo si concretizzò il suo avvicinamento alla politica fascista e divenne un ammiratore di Mussolini (ne apprezzava soprattutto il corporativismo). Non era il primo fascista, poichè il fascismo inglese esisteva già da quasi 10 anni ed era espresso in due movimenti il "British Fascisti" (BF di Miss Rotha Lintorn-Orman) e la "Imperial Fascist League" (IFL di Arnold Spencer Lease). Sorte negli anni Venti come reazione al "pericolo rosso" e caratterizzate da un forte patriottismo le leghe erano arrivate a  raccogliere quasi 100.000 adesioni e più che alleati gli erano avversari. Proprio nel 1930 quindi Mosley fondò il New Party, che ebbe il suo battesimo elettorale l'anno seguente nelle elezioni suppletive di Ashton-under-Lyne in cui ottenne il 16% dei voti. Nel programma del nuovo partito erano sì presenti idee innovative, soprattutto in materia di politica economica, tuttavia mancavano obiettivi a lungo termine ben definiti ed i suoi membri erano per lo più dissidenti provenienti dai partiti tradizionali (destra  e sinistra): in quella fase il New Party non rappresentava perciò né una concreta alternativa né una vera e propria rottura rispetto ai partiti tradizionali. A seguito di insuccessi elettorali, nel 1932 Mosley gli cambiò nome in British Union of Fascists (BUF), rendendo palese la sua scelta di campo in favore del fascismo, scatenando tuttavia la reazione del governo che gli impedì di partecipare alle elezioni politiche del 1935. Prima di cambiare nome al partito era venuto in Italia dove aveva ricevuto l’investitura ufficiale da parte del Duce. Dal 1933 non potendo usufruire dei mezzi radiofonici venne fondato il giornale The Blackshirt (camicia nera). Mosley contava molto sulle sue doti oratorie e gli scontri maggiori con gli altri fascisti, ma anche con Comunisti ed Ebrei li ebbe proprio durante comizi. La sua guardia personale, i Biff Boys, usciva dalle palestre di Ted Kid Lewis campione del mondo dei pesi medi

I suoi sostenitori e i suoi collaboratori lo acclamavano come leader indiscusso del movimento e vedevano in lui l’uomo che, con il suo entusiasmo, la sua forza e il suo carattere autoritario ed arrogante, sapeva farsi trascinatore di folle, finendo per condurre la BUF alla vittoria elettorale e la Gran Bretagna alla stabilità politica ed economica. V’era chi riconosceva in lui il nuovo Cesare, che avrebbe permesso agli inglesi di recuperare l’antico splendore della loro nazione: /.../ a national leader, a hero, who will give the British people the confidence to recover the spirit they have lost. /.../ Mosley is already emerging from the political obscurity into which his enemies had dismissed him.Behind him come a host of enthusiastic followers prepared to die that Britain again may live. Mosley era il blackshirt, la camicia nera per eccellenza, l’uomo che si metteva al servizio dello stato per il bene della nazione e non per i propri interessi o per quelli di un gruppo: /.../ tall and muscular, square-jawed and straight-backed - signifying discipline, courage and vitality. Drawn without softening curves, he was a product of an industrial society, an ‘instrument of steel’ for an ‘iron age’. /.../ the fascist had only one joy: the cause. /.../ Fascist man was to recapture the spirit of the front, the ‘dedication to the cause that transcends self and faction’.

Nel 1933 era morta la moglie Cynthia e  Mosley si risposò (1936) con Diana Mitford, di 14 anni più giovane: le nozze vennero effettuate a casa di Joseph Goebbels ed Adolf Hitler fu uno degli invitati. La sua esclusione dalle elezioni aveva pero incrinato il movimento che ora si reggeva solo sulla stampa. Di ex-comunisti nel BUF non ne mancavano; e uno di loro, Alexander Raven Thomson sarebbe diventato addirittura il teorico più prestigioso del movimento, al quale George Bernard Shaw, ammiratore di Mussolini, augurava vittoriose affermazioni. Del resto, come ha notato Alistair Hamilton, gli intellettuali anglosassoni in odore di fascismo o di filo-fascismo non erano pochi: Kipling e Wells, Belloc e Ezra Pound, Eliot e Yeats, Lawrence e Chesterton. Di fatto Mosley, anche se fuori dal Parlamento, non era un isolato né gli mancavano i finanziamenti, ad esempio quelli di Lord Rothermere, un grande uomo d’affari britannico che, almeno per qualche anno, fece del Daily Mail, il quotidiano di cui era proprietario, il portavoce delle idee di Mosley. Mentre altri industriali e aristocratici restavano affascinati dalla capacità di Sir Oswald di riempire le più grandi platee di Londra, come la Albert Hall e il teatro Olimpia, di curiosi e di seguaci. «Nessun altro capo di partito c’era mai riuscito prima di lui. Lo sfarzo non era minore di quello sfoggiato da Hitler nelle sue assemblee: l’entrata di Mosley veniva accompagnata da squilli di tromba, i portabandiera lo precedevano piazzandosi poi intorno alla tribuna sovrastata da un gigantesco fascio littorio d’argento.....segue sotto.... 

LE INCERTEZZE INGLESI E FRANCESI VERSO LA POLITICA ITALIANA E TEDESCA

Samuel Hoare, politico inglese: "Mussolini è il massimo statista dell'Europa moderna".
da wikipedia: Dopo lo scoppio delle ostilità in Africa orientale (ottobre 1935), Samuel Hoare ebbe vari contatti con il Ministro degli Esteri francese Pierre Laval. Quest'ultimo elaborò un progetto, approvato da Hoare, che fu presentato il 7 dicembre a Mussolini. Il Patto Hoare-Laval si proponeva di porre fine alla guerra con un compromesso e uno scambio di territori: all’Italia si offriva l’Ogaden e una parte del Tigrè e il diritto di inviare coloni nel rimanente terzo; a titolo di compenso. l’Etiopia avrebbe ricevuto una striscia di territorio in Eritrea e il porto di Assab. Questa offerta era vantaggiosa per l'Italia, poiché la nuova Etiopia sarebbe stato uno stato fantoccio dell’Italia, e i territori offerti erano molto più estesi di quelli occupati fino allora dalle truppe italiane. Nelle sue memorie, Hoare sostenne che le sue intenzioni erano di preservare l'esistenza, sia pur ridotta, di uno stato etiope, e di distanziare l'Italia dalla Germania tra cui già non correvano buoni rapporti a causa del tentativo tedesco di annettere l’Austria. Nel breve volgere delle applicazioni delle sanzioni (18/11/1935) i tedeschi si offrirono di subentrare agli inglesi nelle forniture di carbone, nonostante l’opinione pubblica tedesca simpatizzasse per la causa abissina. Mussolini era disponibile ad accettare l’accordo, ma attese alcuni giorni prima di rendere pubblico il piano e la propria adesione. Questo fu scoperto e denunciato come un tradimento ai danni degli Abissini da L'Echo de Paris il 9 dicembre “L’Italia con il consenso Inglese e Francese si accinge a pasteggiare sul cadavere dell’Etiopia” (si presume che il patto fosse concordato con gli abissini che di fatto rinunciavano all’Ogaden Somalo e al Tigre ribelle !!!. L’opinione pubblica britannica ne fu molto colpita, mentre quella francese si divise tra la destra, che simpatizzava con i fascisti italiani, e la sinistra che li avversava. Hoare fu costretto a rassegnare le dimissioni e venne sostituito da Anthony Eden.

L'Italia e l'Europa orientale: diplomazia culturale e propaganda 1918-1943 Di Stefano Santoro passi
Nel novembre 1935 il ministro degli Esteri Samuel Hoare aveva espresso la necessità dì intensificare la propaganda culturale britannica verso l'Europa orientale per contrastare la crescente penetrazione commerciale e culturale tedesca in quella direzione; la stessa tesi fu ribadita due anni dopo da Anthony Eden. Tuttavia, il governo britannico continuò a non impegnarsi a fondo in questo senso, lasciando che la Germania legasse progressivamente a sé i paesi dell' Est e del Sud-Est europeo. Una linea arrendevole verso la Germania di Hitler, prima e dopo Monaco, era stata chiaramente teorizzata dai massimi responsabili del governo: secondo Chamberlain, infatti. la penetrazione economica tedesca verso l'Europa sud-orientale era inevitabile e «naturale» e la Gran Bretagna non doveva quindi ostacolarla, ma. farla avvenire senza traumi, nel contesto di un revisionismo pacifico e di un più generale settlement europeo.
All'indomani di Monaco il sottosegretario permanente agli steri Sir Alexander Cadogan aveva scritto: «we must cut our losses in central and eastern Europe - let Germany, if she can, find there her "Lebensraum" and establish herself, if she can, es a powerful economic unit». Dopo gli accordi di Monaco del settembre 1938 David Lloyd George ("The man who won the war" la grande guerra); accentuò le proprie critiche verso la politica condotta da Neville Chamberlain, che aveva portato ad una resa di Gran Bretagna e Francia all'imperialismo hitleriano e l'abbandono alla Germania di tutti i paesi dell'area danubiano-balcanica. Egli avviò quindi un 'attiva politica di diplomazia parallela con i rimanenti paesi della Piccola Intesa, la Romania e la Jugoslavia, sfruttando i suoi numerosi contatti personali. In particolare, i suoi sforzi si concentrarono sulla Romania, tramite Grigore Gafeneu, futuro ministro degli Esteri, e Virgil Viorel Tilea, futuro ministro di Romania a Londra, entrambi già al servizio del British Council. Per mezzo di questo incessante lavoro, Lloyd, liberale “trapassato” puntò a convincere tali paesi che la Gran Bretagna non aveva rinunciato a sostenerli per fronteggiare la pressione economica e politica della Germania....

..... segue.....A rovinare questo clima favorevole per il suo partito ci pensò lo stesso Mosley: il 4 ottobre del 1936 i fascisti in camicia nera da lui guidati marciarono sull'East End di Londra nel tentativo di intimidire e ridurre al silenzio le organizzazioni sindacali ed i gruppi ebraici che soggiogavano in quei quartieri. La sorpresa fu grossa quando per strada incontrarono le barricate dietro le quali migliaia di uomini erano pronti a battersi. Questo episodio, noto come "la battaglia di Cable Street", spezzò la schiena al fascismo inglese. A partire dal 1938 la BUF iniziò a perdere terreno nell’East End. La dottrina Mosley era comunque emigrata ai paesi del Commonwealth bianchi e alla stessa Irlanda (Camicie Blu) tanto che in Spagna venne creata una brigata “Bandiera Irlandesa” che combatté col Tercio.  Probabilmente, come suggerisce Webber, questo ridimensionamento del movimento fu una conseguenza dell’accordo di Monaco, che aveva sollevato del risentimento nei confronti della Germania e quindi una presa di distanza dal fascismo inglese, che non aveva mai nascosto le proprie simpatie per il nazismo. Contemporaneamente, però, crebbero le adesioni in altre zone della capitale e del Paese e questa tendenza si mantenne anche per l’anno successivo, tanto che, nel settembre del 1939, si registrò un numero di aderenti superiore del 50% rispetto alla fine del 1936.

Mosley e i fascisti inglesiNel maggio del 1940 la BUF veniva sciolta e Mosley arrestato insieme ai maggiori esponenti del movimento (Diana sarebbe stata arrestata qualche settimana dopo). Ciò avveniva in base a un decreto, il l8b, che autorizzava il Ministro degli Interni ad arrestare gli iscritti di un’organizzazione se avevano o avevano avuto «rapporti con persone dipendenti dal Governo, o simpatie per il sistema di Governo, di qualsiasi potenza con cui Sua Maestà fosse in guerra». Era un decreto-capestro che faceva a pugni con tutta la tradizione giuridica inglese: molti tra i più leali nemici di Mosley lo ammettevano, anche se giustificavano la durezza del provvedimento con le circostanze eccezionali in cui la Nazione si trovava. In quelle circostanze, Mosley era, soggettivamente e oggettivamente, un «nemico»? Capace di spaventare a tal punto i governanti da farli decidere a «stracciare l’Habeas Corpus»? Così George Bernard Shaw: «Abbiamo ancora timore di lasciare che Mosley difenda e abbiamo provocato la ridicola situazione secondo cui possiamo acquistare il Mein Kampf di Hitler in qualsiasi libreria del Regno Unito, ma non possiamo acquistare dieci righe scritte da Mosley». Confinato con la moglie e con altri collaboratori nell’isola di Man, Mosley sarebbe stato liberato nel novembre del 1943. Gli era andata bene perché a molti suoi ex collaboratori venne inflitta nel dopoguerra la pena di morte per collaborazionismo col nemico. Durante il periodo di reclusione nacque il figlio Max Rufus, oggi presidente della Federazione Internazionale dell'Automobile (FIA). Al termine del Secondo conflitto mondiale, con la BUF ormai dichiarata illegale da tempo, Mosley fondò l'Union Movement (che aveva lo stesso simbolo elettorale della BUF) che a livello europerò aderì al National Party of Europe, l'aggregazione di tutti i partiti europei di estrema destra. Con l'UM Mosley si candidò ancora nel 1958 a Notting Hill e nel 1959 a Kensington North, venendo sconfitto nettamente in entrambi i casi; nelle elezioni politiche dello stesso anno l'UM ottenne meno dello 0,1% dei voti. Tornò per l'ultima volta ad affrontare una campagna elettorale nel 1966 ma ancora una volta l'Union Movement fece flop, ottenendo meno di 5.000 preferenze. Nel frattempo Mosley, che nel 1951 si era trasferito in Irlanda, traslocò successivamente a Parigi, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita. Nel 1968 scrisse un'autobiografia dal titolo My Life e nel 1977 fu candidato alla carica di rettore magnifico dell'università di Glasgow, ottenendo in questa occasione 100 voti.

GLI ITALIANI EMIGRATI IN GRAN BRETAGNA

Diversi Italiani avevano in effetti aderito al fascismo inglese. Per loro la Monarchia Italiana significava miseria, dolore ed emigrazione, il Fascismo delle origini una alternativa rivoluzionaria. Durante il fascismo, i flussi migratori si erano attenuati o addirittura invertiti, sia per l'opposizione alla emigrazione che per i rientri (gli Usa della grande depressione). Ce ne erano 20.000 in Inghilterra di emigrati italiani, di recente e vecchia data. La maggior parte concentrati a Clerkenwell, Londra. Chi aderì al fascismo fu però solo una piccola parte non più di 1/10, sostenuti per giunta dal Governo Inglese, le cui simpatie per Mussolini negli anni 20 (poi 30) non erano neanche troppo velate. Nel 1935 in Inghilterra si ebbe una svolta; alleanza fra Laburisti e Comunisti in un governo di unità nazionale, sempre conseguente a una dura sconfitta del Labour Party (431 contro 184), largamente aperto ai fascismi nonostante la cacciata di Mosley. Nelle università si formano in questo periodo vere e proprie cellule di spionaggio russo, con nomi che passeranno alla storia come (Kim Philby) alias Harold Adrian Russell http://www.joric.com/Conspiracy/Philby.htm  , Edoardo (VIII) da HitlerGuy Burgess, McLean, Anthony Blunt e un quinto mai scoperto forse il tedesco Klaus Fuchs, scienziato nucleare internato in Canada dall'Inghilterra. Dopo 13 mesi di internamento acquisì la cittadinanza inglese ed entrò a far parte dell’Equipe di Oppenheimer, che stava costruendo la bomba atomica a Los Alamos, deserto del New Mexico. Dieci anni dopo vennero scoperte le sue attività spionistiche a favore della Russia a cui aveva venduto tutti i piani della Bomba Atomica. Dopo 9 anni di prigionia, dei 14 originari, si trasferì nella Germania Est, dove fu nominato vice direttore dell'Istituto centrale di fisica nucleare di Rossendorf, vicino a Dresda. Morì a Berlino il 28 gennaio 1988 un anno prima della caduta del muro.
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I WINDSOR : CASA REGNANTE INGLESE

Nel gennaio 1936 muore Giorgio V. Erede designato al trono il figlio Edoardo (VIII), che ha però da tempo una frequentazione con una donna sposata e non divorziata come Wallis Simpson. Alla morte del padre annuncia con gran scandalo che sarebbe salito al trono accompagnato dalla Simpson nonostante il fatto che la Chiesa d'Inghilterra, di cui  è capo per diritto, proibisca il divorzio e che comunque i Windsor non vogliono persone non blasonate. La crisi si conclude con l'abdicazione a favore del fratello minore Alberto duca di York (padre dell’attuale regina Elisabetta), che diventa re Giorgio VI. Edoardo e WallyEdoardo, divenuto duca di Windsor, il 3 giugno 1937 sposa Wallis Simpson nel Castello di Condé a Monts in Francia con una cerimonia privata, senza la presenza d'alcun membro della famiglia reale inglese. Successivamente i rapporti tra i duchi di Windsor e la famiglia reale si riducono allo stretto indispensabile che corrisponde al nulla. Ai duchi di Windsor non sarà più consentito mettere piedein Inghilterra, lo farà solo da morto. Nello stesso anno i duchi visitano la Germania, ospiti di Adolf Hitler (vedi foto sopra), e dimorano in Francia (Nel suo viaggio in Germania comparirebbero foto in cui marcia in mezzo a una strada fiancheggiata da nazisti con il braccio teso e rispondendo al loro saluto nello stesso modo. La fotografia ritoccata di questa scena, che mostrava Edoardo con la mano destra stesa lungo il fianco, fu pubblicata in tutto il mondo. L'originale è in possesso di uno dei pubblici ministeri americani di Norimberga» (pag. 273)). Dopo l'invasione nazista della Francia si trasferiscono a Biarritz nel sud, e in giugno in Spagna. Ultima tappa il Portogallo dove  vivono nella casa di un banchiere vicino all'ambasciata tedesca e progettano crociere su uno yacht di uno svedese amico di Hermann Göring. Edoardo viene allora nominato Governatore delle Bahamas e conseguentemente allontanato dall'Europa fino alla fine del conflitto. Recentemente sono emersi documenti a conferma e sostegno delle simpatie verso il fascismo di Edoardo e soprattutto di Wallis, del fatto che Hitler giudicasse Edoardo il più adatto a guidare la Gran Bretagna dopo la vittoria nazista e del fatto che Wallis fosse stata l'amante di Joachim von Ribbentrop !!!. Ma in tutte queste supposizioni c’è ampio spazio per castronerie. Quando la politica si sovrappone al Gossip ne nasce un minestrone pesante: ne sappiamo qualcosa noi in Italia. In Inghilterra di simpatizzanti per Hitler e per Stalin c'e n'erano molti. Ce n'era anche uno che simpatizzava per il Duce e non era Mosley.

La famiglia perde il pelo ma non il vizio. Il figlio di Oswald Mosley, Max Mosley, Presidente della FIA (Federazione Internazionale dell'Automobile per intenderci quella che organizza la formula uno) è stato in anni recenti coinvolto in un festino a luci rosse con figuranti sadomaso in divisa nazista, cosa che non gli ha impedito di riottenere la candidatura e la nomina a Presidente della prestigiosa Fia in cui siede dal 1993.

MOSLEY SU YOUTUBE
http://www.youtube.com/watch?v=MrNRS7vN5uU&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=smUNBsyb6uw&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=RBNno2Z-arY&feature=related 
http://www.youtube.com/watch?v=AXWFIxoRrSg&feature=related

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