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DALLA "CRICCA DELLA CAVALLERIA" ai Super Generali di Stalin PASSI
DELLA RIVOLUZIONE RUSSA riga 20 bis http://digilander.libero.it/trombealvento/guerra2/varie/piantine.htm la Russia che ignori |
Voroscilov |
scene dalla rivoluzione russa http://www.gspo.ru/lofiversion/index.php/t2118.html Lingua Russa prevalente traducibile con Google traduttore |
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Timoscenko
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Davanti al crollo dell'impero zarista
vi è chi rifiuta di rassegnarsi alla vittoria comunista scatenando
anche nelle più lontane province asiatiche movimenti indipendentisti. L'iniziativa
è presa dal generale Mihail Vasilevic' Alekseev (1859-1918), ex capo di
S.M. dello zar Nicola II che, nei territori del Don, comincia a
raccogliere ufficiali e soldati reduci dal fronte. Insieme ai
cosacchi del posto andranno a formare l'embrione dell'Esercito Volontario dei russi
"bianchi" il cui comando effettivo è assunto, il giorno di Natale del
1917, dal generale Kornilov. Male armati ed equipaggiati contro
l’inverno andarono incontro a una cocente disfatta. A fine marzo in Kuban, in una situazione disperata, muore in battaglia lo stesso
generale Kornilov. Assume allora il comando il generale
Anton Ivanovic'
Denikin (1872-1947), che riorganizza i superstiti e, insieme all'atamano
dei Cosacchi Krasnov (1869-1947), sconfigge ripetutamente i
comunisti e conquista la Russia Meridionale (Crimea) dove, nell'agosto
del 1918 forma un governo della Russia Libera. In Siberia intanto le
forze reazionarie si coalizzano intorno all'ammiraglio
Aleksandr
Vasilevic' Kolchak (1874-1920 foto in fondo a sinistra), sulla scia dell'azione della Legione
Cecoslovacca forte di oltre 50.000 uomini sostenuta dai francesi e
qualche migliaio di Italiani. Altri aiuti o tardano ad arrivare o
sono politicamente in contrasto con le azioni di un dopoguerra che si
preannuncia gravido di problemi (scioperi, manifestazioni di ex reduci etc.). Benes, premier cecoslovacco, rifiuta il passaggio a truppe
ungheresi che il reggente, ammiraglio Miklos Horthy, vorrebbe inviare a
sostegno dell'esercito polacco in difficoltà nel 1920. Dove non c'erano
confini austroungarici ora
pullula
il filo spinato. Cosa era successo intanto in Polonia ?. Il 19 febbraio 1919 la costituente dieta polacca affida le funzioni di capo della Repubblica a Iozef Pilsudski (foto sotto a sinistra), ex ufficiale austroungarico combattente sul fronte Russo. Un mese dopo Pilsudski lancia un esercito verso Kiev, in Ucraina, costituito da polacchi e da ucraini ribelli comandati dall'atamano Simon Vasilovic Petljura, capo della proclamata Repubblica Popolare d'Ucraina (bianca). L'Armata Rossa, che nel 1919 è ancora impegnata su troppi fronti, si limita a difendere le regioni vitali della Russia Europea e Mosca. Ma l’anno dopo i soviet reagiscono. I polacchi e i loro alleati ucraini vengono respinti fino alle porte di Leopoli e Varsavia, mentre sulla Bassa Vistola corpi di cavalleria sovietica, guidati da Ghaia Dmitriyevic Ghai Khan, premono verso Torun. Nel sud dell'Ucraina intanto il comando delle armate meridionali antibolsceviche viene assunto dal generale Peter Nikolaevic' Wrangel' (1878-1928 sopra a dx ) subentrato a Denikin dopo la sconfitta di Orel del 1919 e ridotto ormai a difendere la sola Crimea e poco più. Riorganizzate le truppe rimaste (primavera 1920), egli sferra un'ultima disperata offensiva, che lo porta a sconfiggere i rossi inseguendoli fino al Dnjepr (fiume: ottobre del 1920). |
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Zukov
Budiennij
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Il maresciallo sovietico Michajl
Nikolaevic Tuchacevskij, nella prospettiva di una sicura vittoria contro i
polacchi, in un ordine del giorno del 2 luglio 1920 lanciava il proclama
".. è giunto il momento della resa dei conti. L 'esercito
della Bandiera Rossa e l'esercito dell'Aquila Bianca predatrice stanno
l'uno di fronte all'altro in uno scontro mortale. La via della
conflagrazione mondiale passa sul cadavere della Polonia Bianca". Il
7 agosto 1920, Lenin stesso afferma in modo categorico:
"Sì, le
truppe sovietiche sono a Varsavia. Fra poco avremo anche la Germania.
Riconquisteremo l'Ungheria, e i Balcani si solleveranno contro il
capitalismo. L'Italia tremerà. L'Europa borghese scricchiola da tutte le
parti, in mezzo a questa tempesta". Gli altri della cricca di cavalleria: G.I. Kulik, E.A. Sciadenko, 0.I. Gorodovikov, I.R. Apanasenko Davanti al pericolo il 24 luglio 1920 si era costituito in Polonia un governo di coalizione (primo ministro Wincenty Witos, leader del Partito Contadino) che mobilita oltre 700.000 persone. A metà del mese di agosto del 1920- fra il 14 e il 16, ma è decisivo quanto accade il 15, nella solennità dell'Assunzione della Beata Vergine Maria - il maresciallo Iozef Pilsudski lancia una controffensiva che, guidata dal generale Iozef Haller, ferma l'Armata Rossa davanti a Varsavia, mentre sulla Bassa Vistola il generale Wladyslaw Sikorski minaccia di isolare l'ala marciante dei bolscevichi, che battono in ritirata e firmano l'armistizio (12 ottobre 1920) e la pace il 18 marzo 1921. Nell'autunno Lenin invita la militante comunista tedesca Clara Zetkin a "[...]; non [...] ritornare su quanto è accaduto in Polonia , noi abbiamo contato sullo Rivoluzione in Polonia, e questa non si è prodotta (non si è riprodotta in Ungheria, in Italia ecc. L'internazionalismo verrà poi molto ridimensionato dopo questi fatti). La pace raggiunta a Nord permette di coalizzare le forze a sud contro la Crimea di Wrangel. Nel novembre del 1920 Peter Nicolaievich Baron von Wrangel' e 145.000 russi bianchi si imbarcano dai porti della Crimea diretti a Costantinopoli. La crociata bianca era formalmente finita a occidente e sulla Russia, prossima a divenire Unione Sovietica, calava la lunga notte del comunismo. Restavano ancora molti problemi territoriali con le nazionalità del Caucaso, ma il cuore della Grande Russia, il motore industriale era in mani sicure. Per il resto c'era tempo. Presi uno ad uno (nemici divisi fra di loro in tutto) vengono battuti e definitivamente annientati. |
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Marsilio Ed. 2002 - Collana: Grandi classici tascabili
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L' armata a cavallo: il diario dell'autore Babel' Isaac 1920 Al seguito dell'armata a cavallo sovietica del generale Budënnyj, che combatte sul fronte polacco nel 1920, Babel' racconta la sua guerra civile: episodi di terribili massacri, di figli che fucilano i padri controrivoluzionari, di cosacchi che tagliano la testa a vecchi ebrei. Lo scontro fra due mondi, uno antico, ricco di cultura e di tradizioni, l'altro che nasce: il mondo della rivoluzione, della violenza, della libertà. (I grandi reggimenti Rizzoli 1968). L’Armata a cavallo, che diede il titolo al libro di Babel, fu una grande unità strategica, costituita nell’esercito bolscevico per fronteggiare le forze controrivoluzionarie dei generali Denikin, Wrangel, Judenic e dell’ammiraglio Kolchak (foto sotto ). |
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La vittoria del 15 agosto 1920 (ricorrenza
della assunzione della Vergine) contro l’esercito bolscevico che era
ormai giunto sotto le mura della città di Varsavia viene fatta risalire
al miracolo della Madona nera di Czestochowa. L’intera nazione si
mobilitò, migliaia di volontari si arruolarono. In quei giorni migliaia
di pellegrini erano giunti a Czestochowa per chiedere l’intercessione
della Madonna; senza interruzione, giorno e notte, si celebravano messe
nella cappella miracolosa. E il prodigio avvenne, l’esercito polacco
fermò l’armata rossa e la disperse e la Russia rinunciò ad ogni diritto
sui territori polacchi; era la vittoria che passò alla storia come il
"miracolo sulla Vistola" (fiume). ... Stendi su di lui il tuo scettro, Imperatrice e Regina che trattieni il demonio infernale e poni il tuo piede nudo sulla sua gola di fuoco; Madre di carità, Vergine dal volto nero, inventrice di grazia e Signora di vittoria, su questo popolo in preghiera apri il tuo manto azzurro. Dopo averlo fatto uscire dal sepolcro (Lazzaro polacco), Dio lo vuole sottoporre alla sferza di questi barbari? l'ha risuscitato per farlo morire? Flagello, segno e similitudine della fine, ecco i cavalieri operatori di desolazione, che lasciano dietro di sé le nazioni marcire. Mutano in catapecchia e in rovina le città, abbandonando ai cardi i campi più fertili: l'estate nuda ha fame come l'inverno. A Settentrione ricaccia questa razza, abbassa la sua superbia, ferma la sua audacia e, salvando questo paese, salva anche l'universo .... |
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Gli apprendisti stregoni dell’Armata a Cavallo |
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Sikorsky,
Wladyslaw Eugeniusz (1881-Gibilterra 1943) ex eroe della guerra del
1920, forma a Parigi, dopo l'invasione della Polonia del 1939, il primo
governo polacco in esilio. Trasferitosi a Londra,dopo l'invasione della
Francia, stringe un accordo con l'ex nemica URSS che dovrebbe permettere
la costituzione sul suolo sovietico di un'armata di ex prigionieri polacchi agli ordini del
generale Anders.
Con i fuorusciti e gli emigrati forma intanto l'abbozzo
dell'Esercito nazionale, mentre suoi piloti da caccia sono già in
servizio nella Raf. Muore in un incidente aereo. Pilsudski |
Alcune unità di cavalleria, che avevano aderito al nuovo regime (in parte anche i super fedeli cosacchi dello Zar), si costituirono nel novembre del 1918 in un corpo d’armata, al comando dell’ex sottufficiale Semyon Budënnyj o Budienny e dell’ex operaio metallurgico Voroscilov. Fra le reclute di Mosca v’era il futuro maresciallo Zukov, allora semplice sottufficiale del 10° Dragoni imperiali. La propaganda per gli arruolamenti fu attivissima e numerosi furono gli arruolamenti. Una brigata era comandata da Timoscenko, futuro comandante nel 1942, il quale aveva organizzato i partigiani a cavallo del 1° reggimento rivoluzionario delle guardie a cavallo. Nell’agosto del 1919 Budienny batté la cavalleria “bianca” comandata da Mamontov che aveva compiuto micidiali scorrerie nelle retrovie bolsceviche. Pochi mesi dopo, il corpo di cavalleria di Budienny divenne la 1a Armata di cavalleria, comandata da un “consiglio” composto da Budienny, Voroscilov e Sciadenko: commissario politico era Stalin. L’armata di Budienny rompeva quindi il fronte delle forze del generale controrivoluzionario Denikin, e nel gennaio del 1920 si impadroniva della città di Rostov. Nella primavera del 1920 l’Armata venne dislocata in Ucraina, per fronteggiare l’esercito polacco penetrato profondamente in territorio sovietico. Gli effettivi dell’”Armata” erano però solo 16.000 uomini, e disponevano di 304 mitragliatrici e 48 cannoni. I polacchi riuscirono per un certo tempo a resistere agli attacchi di Budienny, ma alla fine dovettero ripiegare e l’Ucraina fu liberata. Ebbe allora inizio un contrattacco che avrebbe dovuto portare l’Armata fin nel cuore della Polonia ed oltre, ma una errata e troppo audace manovra del generale Tukacevskij, che deviò con le sue divisioni verso Lublino per stringere più da presso Varsavia, per poco non causò l’accerchiamento da parte delle forze polacche in agosto. La pace susseguente liberò forze per il fronte meridionale dove i bianchi di Wrangel ancora resistevano in Crimea. Debellato Wrangel, nella primavera del 1921, l’Armata Rossa è nel Caucaso per la conquista della Georgia. L’estrema mobilità e la rapidità di azione di questa unità leggendaria possono in parte spiegarsi col fatto che i cavalieri di Budienny usavano cambiare i loro cavalli stanchi con altri requisiti sul posto. Inoltre avevano eliminato del tutto il problema della custodia dei prigionieri poiché li uccidevano. Né esistevano problemi di vettovagliamento, poiché tutto quello di cui l’Armata aveva bisogno veniva requisito con la forza nelle località che essa rapidamente attraversava. Diremo che i successi dell’Armata a cavallo furono possibili per la natura del territorio su cui essa operò: sterminate pianure, su un fronte discontinuo (nemici slegati), contro unità di solito male equipaggiate. Le straordinarie imprese dell’Armata Budienny possono infine considerarsi l’ultimo episodio leggendario di quell’arma - la cavalleria, appunto - già condannata dalla moderna strategia della guerra meccanizzata. | |
Stalin | ||
Aleksandr Vasilevic' Kolchak |
Come commissario alle nazionalità Stalin fu tra i fautori dell'indipendenza della Finlandia (1918), poi della repubblica di Georgia (1920), ma bisogna intendersi sulla parola indipendenza. La Georgia suo paese natale venne conquistato nel 1921, pacificato nel 1924 entrò da allora far parte dell’Urss (Unione delle repubbliche socialiste sovietiche). Nel corso della guerra contro le forze controrivoluzionarie partecipò alla difesa di Tsaritsyn (o Caricyn vecchio nome di Stalingrado (Цари́цын) dal 1598 al 1925 e Stalingrado (Сталингра́д) dal 1925 al 1961) e di Pietroburgo (poi Leningrado), giungendo ad assumere la direzione della controffensiva sul fronte meridionale, culminata nella sconfitta di Denikin del 1919 con la battaglia di Orel. Fu' poi in Crimea e quindi in Polonia come commissario politico della "armata a cavallo" di Budënnyj (1920), dirigendo con Frunze la definitiva battaglia contro Wrangel. Liquidati gli ultimi focolai controrivoluzionari, Stalin fu chiamato (1921) a ricoprire la carica di segretario generale del Comitato centrale del PC(b)US all'XI congresso del partito. La crescente potenza di Stalin nel partito e nello Stato fu avvertita da Lenin, che, in un poscritto al suo testamento del 1922, ne propose la sostituzione (Stalin è troppo rozzo). Il peggiorare della malattia gli impedì di ostacolarne concretamente l'ascesa. Dopo non ce ne fu più per nessuno. | |
GEORGIA | ||
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Wikipedia: On April 22 1918, the Sejm declared the Transcaucasus an independent democratic federation (Georgia Armenia, Azerbaijian). Undermined by increasing internal tensions and the pressure from the German and Ottoman empires, the Federation collapsed on May 26, 1918 when Georgia declared independence followed by Armenia and Azerbaijan within the next two days. Georgia was immediately recognized by Germany and the Ottoman Empire. The young state had to place itself under German protection and to cede its largely Muslim-inhabited regions (including the cities of Batum, Ardahan, Artvin, Akhaltsikhe and Akhalkalaki) to the Ottoman government (Treaty of Batum, June 4). However, German support enabled the Georgians to repel the Bolshevik threats from Abkhazia. The German forces were almost certainly under the command of Friedrich Freiherr Kress von Kressenstein. The British-held Batum remained, however, out of Georgia's control until 1920. On December 25 1918, a British force was deployed also in Tbilisi. However, the land reform was finally well handled by the Menshevik government (Social Democrats with 81.5% of the votes) and the country established a multi-party system in sharp contrast with the "dictatorship of the proletariat" established by the Bolsheviks in Russia. In 1919, the reforms in judicial system and local self-governance were carried out. Abkhazia was granted autonomy. Yet, ethnic issues continued to trouble the country, especially on the side of the Ossetians as in May 1920. Some contemporaries observed also increasing nationalism among the Mensheviks.In April 1920, the 11th Red Army established a Soviet regime in Azerbaijan, and the Georgian Bolshevik Grigoriy Ordzhonikidze requested from Moscow permission to advance into Georgia. Though official consent was not given by Lenin and Sovnarkom, local Bolsheviks attempted to seize the Military School of Tbilisi as a preliminary to a coup d'état on May 3, 1920, but were successfully repulsed by General Kvinitadze. Georgian government began mobilization and appointed Kvinitadze as commander-in-chief. In the meantime, in response to Georgia's alleged assistance to the Azeri nationalist rebellion in Ganja, Soviet forces attempted to penetrate Georgian territory, but were repelled by Kvinitadze in brief border clashes at the Red Bridge. In a few days, peace talks were resumed in Moscow. By the controversial Moscow Peace Treaty of May 7 (1920), Georgian independence was recognized in return for the legalization of Bolshevik organizations and a commitment not to allow foreign troops on Georgian soil. In February, 1921 the Red Army invaded Georgia and after a short war occupied the country. The Georgian government was forced to flee. Guerilla resistance in 1921-1924 was followed by a large-scale patriotic uprising in August, 1924. |