YALTA o la cena delle beffe ?
Qui lo dico e qui lo nego
http://cronologia.leonardo.it/ugopersi/conferenze_inter/conferenza_yalta.htm
verbale di Yalta |
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Da Anpi Ass. Naz.
Partigiani d'Italia: La
conferenza di Yalta non stabilì quindi la spartizione del continente
europeo e del mondo intero in sfere d'influenza come spesso è stato
scritto ….… |
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Perche
tanta fretta di Churchill e la cantonata Anpi ??. Che fossero influenzati dal giudizio di
Franco Baldini e del Prof. Buccianti ???. di "qui lo dico qui lo
nego" del link sopra.
Nell'autunno del
'44 gli alleati in
Italia erano arrivati agli Appennini (linea Gotica) convinti di scavalcarli entro
l’inverno ma mai sogno fu più fatale. Clark e il suo superiore Alexander
alla fine di quell'autunno inclemente dovettero diramare un ordine di sospensione delle azioni (valido
anche per i partigiani). “Perché siamo arrivati fin qui, se non possiamo
andare avanti ?” diceva Clark. I Russi viceversa erano alle porte di Varsavia, tanto
che in città era scoppiata una rivolta (1/8/44) convinti com'erano i
polacchi di ricevere un aiuto che non
venne mai. I russi entreranno a Varsavia solo
all'inizio del 1945 in una città devastata dalla rappresaglia nazista.
Il generale
polacco Bor - Komorowski
«ben presto fummo abbandonati alle nostre
uniche forze. La capitolazione [ai tedeschi] era inevitabile. Io dovetti
firmarla il 2 ottobre alle 8 di sera». La rivolta costò ai difensori 15.000 morti, su 40.000 uomini dell'Esercito
clandestino polacco (AK), e 200.000 furono le vittime fra il milione di abitanti di
Varsavia. L'esercito tedesco ebbe 10.000 morti, 7.000 dispersi, 9.000
feriti.
http://www.warsawuprising.com/doc/okulicki.pdf
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Dalle memorie di
Churchill Mosca 11/10/1944 h. 22
«Troviamo un accordo sulle nostre questioni nei Balcani »,
propose senza preamboli il premier britannico.«Vi andrebbe bene se voi aveste un
predominio del 90 % sulla Romania, se noi avessimo il 90 % sulla Grecia, e
fare 50/50 sulla Jugoslavia?», e mentre l’interprete
traduceva, Churchill abbozzava le percentuali su un foglietto,
aggiungendovi un «50/50» per l’Ungheria e una divisione della
Bulgaria in 75 % ai russi e 25% agli «altri». (come
gestiva o avrebbe gestito quegli “altri e le frazioni resta un mistero, infatti
Stalin si prese il tutto). Poi allungò il pezzo di carta a Stalin.. Ci
fu una breve pausa, ricorda il primo ministro nelle memorie. Quindi Stalin
prese la sua matita blu, disegnò un largo visto sul foglio, e ce lo
restituì.
“Bruciamo il foglietto !?”. «No»,
disse lapidario Stalin,
“tenetelo voi”.
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Dirà Stalin riguardo a Varsavia
“mi muovo per aiutare
un nemico?”(bisogna
ricordare che la Russia rivoluzionaria era stata sconfitta dalla Polonia
nel 1920 per una guerra
sui confini dopo che aveva accettato
una pace separata coi Tedeschi ed era uscita sconfitta dal conflitto
ma non l'aveva mai mandata giù.
Pace separata che aveva messo in seria difficoltà
gli alleati (vincitori l'anno successivo), vedi offensiva Caporetto, e consegnato il continente al "buon cuore"
degli Usa
*)
: Churchill
l'aiuto ai russi glielo aveva chiesto, glielo aveva dovuto chiedere, ma intervenendo Stalin avrebbe implicitamente
avvallato il movimento di liberazione polacco, l'Armia Krajova (AK) il cui
governo in esilio stava a Londra. Lo stop
dell’armata Rossa, peraltro, era un bonus agli alleati, che
rischiavano a quella velocità di trovare i Russi sul Reno e Tito al Mimcio.
I balcani tutti, la pianura padana e il centro Europa fino a Monaco, sotto il tallone
sovietico, questo era l’incubo di Churchill. Il Mare Nostrum (poi d’Albione) si preparava a diventare di Popov. Bisogna giocare d’azzardo, pesante,
sporco e così Churchill va a Mosca con
una idea in testa. Stabilire in anticipo la divisione dell’Europa. A
Roosevelt si accenna qualcosa e benché invitato (era in campagna
elettorale) non partecipa, giudicando
i tempi affrettati e principalmente perchè non ha una idea sul da farsi,
nelle cose pratiche.
Lo sostituisce Harriman che fa da semplice osservatore e alla
“Cena dei
Foglietti” con Churchill, Eden, Stalin e Molotov non c’è. Le
prime percentuali qui a fianco
vengono corrette subito dopo dagli staff
in 80/20 sia in Ungheria che
Bulgaria e 60/40 in Jugoslavia. |
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Di accordi parziali in passato ne erano stati fatti diversi, come la
creazione di una nuova lega delle nazioni, con pari dignità dei popoli
(Churchill la voleva su base regionale come Americhe, Europa, Africa, Asia
rappresentata in un organismo superiore) ma
i Russi volevano in questo organismo l’optional del diritto di veto dei 3 grandi
che Stalin chiamava "Il Club di quelli che hanno più
di 3 milioni di soldati" (la
Francia allora non era compresa, non era gradita e spiegheremo più avanti
il perchè e la Cina che era proposta non era quella
di Mao ma di Chiang Kai-scek). Chiang diceva spesso"Voi credete che io
abbia fatto un buon lavoro frenando i Giapponesi ?, Vi assicuro che è
molto più importante il fatto che io sia riuscito a trattenere Mao. I
Giapponesi sono una malattia della pelle, i comunisti un tumore".
Nel solenne documento della Carta
Atlantica i Grandi avevano dichiarato di
"non aspirare ad ingrandimenti
territoriali, di non desiderare mutamenti di confine non decisi da popoli
(la vecchia autodeterminazione) di voler ridare la libertà a quelli che ne
erano stati privati !!!.
L'Armia Krajowa o AK (Esercito Nazionale), nata nel gennaio del 1942 da
due organizzazioni clandestine sotto il comando del generale di carriera Stefan Rowecki (1885-1944). fu uno dei principali movimenti di resistenza
nella Polonia occupata dalla Germania nazista. Tadeusz Bór-Komorowski
comandò l’organizzazione da luglio 1943 fino alla sua cattura a Varsavia
nel 1944. I comunisti avevano creato invece la GL, Gwardia Ludowa,
"Guardia Popolare", dal luglio del 1943 denominata AL, Armia Ludowa,
"Esercito Popolare" che nel dopoguerra prevarrà.
http://www.alleanzacattolica.org/idis_dpf/voci/a_ak_esercito_naz_polacco.htm
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cosi iniziava l'articolo di Enrico Franceschini per Repubblica:
Nella cassaforte c’è una cartellina, contenente un fascio
di documenti ingialliti, tenuti insieme da una graffetta,
Il primo è costituito da due foglietti strappati da un taccuino, vergati a
mano con calligrafia pressoché indecifrabile, accompagnata da una colonna
di numeri e percentuali: uno in inglese; l’altro in russo. La spartizione
dell’Europa in questi due apparentemente insignificanti pezzetti di carta. |
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Vennero accolte richieste di Stalin che
si ricollegavano al Patto nazista Molotov-Ribbentrop come annessione di Lituania,
Lettonia ed Estonia, e accorpamento delle province orientali della Polonia
portando il confine russo-polacco sul Bug dove sta ancora. Gli Inglesi che avevano promesso
la libertà alla Polonia si vergognavano tremendamente di come stavano andando le cose,
specialmente dopo la scoperta delle fosse di Katyn (ma non solo) dove
vennero ritrovati i cadaveri di oltre 20.000 fra ufficiali, soldati e
civili polacchi passati per le armi dai sovietici nel '39 (L'URSS
negò le accuse fino al 1990). Alla fine del '44 a Varsavia c’era un governo, ma non
quello in esilio, fino a quel momento l’unico riconosciuto come
tanti altri in fuga dalle armate del Reich (Belga, Olandese, Norvegese, Francese etc). La convocazione della
conferenza di Yalta venne salutata dai popoli come un grande evento per
tutta l'umanità; si riteneva infatti che a differenza di tutte le guerre
del passato quella in atto si sarebbe conclusa, non con un nuovo disegno
di egemonia mondiale, ma con un progetto che salvaguardasse i diritti di
tutti i popoli, stabilisse delle regole certe di convivenza civile, e la
vittoria definitiva della democrazia nel mondo, in parole povere
l'ultima guerra del mondo. |
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E si giunge così a Gennaio '45 con gli Usa che escono da
una brutta pettinata tedesca nelle Ardenne, mentre Stalin,
euforico, è alle porte di Berlino (80 km). Questa volta un
accordo bisogna farlo prima che i giochi siano chiusi e il banco
pigli tutto (il concetto non scritto di diritto "dove uno pianta
la bandiera è suo"). Quando il 4 febbraio si aprì a Yalta
(Crimea) la conferenza dei capi di stato di Inghilterra Usa e
Urss, le sorti della Germania sono inequivocabilmente segnate.
All'inizio del sesto anno di guerra, i sovietici hanno
estromesso dalla lotta, a nord la Finlandia, hanno rioccupato
gli Stati Baltici, è invasa la Slovacchia. Ora si combatte sul
suolo tedesco. Più a sud sono cadute Romania e Bulgaria. Re
Michele, un altro monarca traditore, cerca invano di salvare il
trono schierandosi contro il vecchio alleato. Uguale patetica
ingenuità da parte dei Bulgari. Più a occidente le truppe
tedesche, evacuato Albania e Jugoslavia, difendono ancora
accanitamente Budapest. |
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Preoccupazione di Stalin era costruirsi una cintura di stati satelliti
contro possibili futuri attacchi. E vediamo in dettaglio per ognuno di
questi cosa successe veramente al di là delle enunciazioni di principio
più volte sbandierate e le motivazioni ideali che avevano aperto il
conflitto, come il caso Polonia, garanti Inghilterra e Francia.
Perchè a Yalta ?. |
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I principali temi sul tavolo di Argonauta (Yalta) saranno
- Futuro stato tedesco (se ne
auspicava, smembramento, riduzione a nazione bucolica senza alcuna
industria etc…)
- Polonia. Ricostituzione di una entità nazionale ma a diverse condizioni
(una delle quali i confini) come chiesto da Stalin. Fu il tema più
trattato in 7 incontri su 8 e il meno risolto.
- Jugoslavia: anche Tito, in teoria, doveva prendersi qualche partito
d’opposizione, almeno quelli di Mihajlovic, ma le percentuali anche
corrette erano molto ottimiste.
- Applicazione comunque dei foglietti di Mosca nei paesi dell’est.
- Costituzione delle Nazioni Unite e nazioni membri permanenti nel
consiglio.
- Dichiarazione di guerra dell’Urss al Giappone e conseguente
ridefinizione della sua influenza in estremo oriente.
- Dell'Italia non si parla, forse perché noi avevamo avuto 8 milioni di
baionette. |
http://www.militaryhistoryonline.com/wwii/articles/yalta.aspx |
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Se non fosse
passata la guerra (da 5 mesi non c’erano tedeschi nei
paraggi) la
città ucraina (meglio la Repubblica autonoma di Crimea in Ucraina !)
sarebbe stata ancora più bella. Si fece di corsa un restauro di quella che
a ragione è considerata la San Remo o la Cannes del Mar Nero. Anche se era
inverno qui il clima era più mite di quello sovietico in generale (glaciale). Churchill ebbe anche modo di apprezzare
la spartaneità del defunto Zar, che di bagni a disposizione ne aveva pochini.
Due e senza acqua calda per tutta la comitiva. I palazzi delle delegazioni straniere,
si disse, vennero imbottiti di spie, ma forse gli storici confusero la
parola cimice (gergo da servizi segreti) con le cimici vere, che
Churchill fece fuori a decine col DDT. A sentire quindi gli occidentali Yalta era posto da
tifo, non quello da stadio, e di insetti velenosi. Churchill stava a Palazzo Vorontzov dove la pulizia era un optional, ma in altra parte
dell'articolo si dice che
il personale di servizio, robuste donne sovietiche che di femminile
avevano ben poco, entrassero nei bagni
senza considerare la privacy degli occupanti. Roosevelt sta a Livadia,
antica colonia di Genova sul Mar Nero, residenza estiva e di cura dello zar
Nicola II, dove si terranno gli incontri date le sue precarie condizioni
di salute. In rada c'era una
nave appoggio con una equipe medica per trattamenti sanitari a cui veniva
sottoposto nelle pause dell'incontro. Dopo Teheran, che era “territorio
neutrale”, Stalin li attirava dove poteva giocare meglio. L'accoglienza
sovietica è fastosa. È presente il capocuoco del Cremlino: Porcellini al forno, Fiumi di champagne
e vini del
Caucaso (ci saranno 218 brindisi in 7 giorni, un pò tanti, oggi la
polizia stradale non vi lascerebbe salire in auto), vodka e ben tre vagoni di caviale, pari a
16 tonn.
Il Presidente, imbarcatosi il 23 gennaio a Newport News (Virginia) sull'incrociatore Quincy
durante tutta la
traversata non ha quasi mai abbandonato la cuccetta, dormendo, leggendo
romanzi sfogliando albums della sua collezione di francobolli. |
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I polacchi come altri,
insoddisfatti dei confini stabiliti col trattato di Versailles,
attaccarono la Russia dopo la prima guerra mondiale in piena crisi interna. Gli occidentali, che già si
battevano contro il bolscevismo e di fronte ad una palese violazione
degli accordi non mossero un dito per fermare la Polonia, anzi. (Winston
Churchill "il bolscevismo deve essere strangolato nella culla", cioè appena
nato).
Tra maggio e giugno del 1920 l'esercito polacco dilagò entro i
confini russi, conquistando Kiev (Ucraina) l'8 maggio. Il contrattacco
russo di Trotsky e del maresciallo Tukacevsky li portò
alle porte di Varsavia rovesciando la situazione. I russi contavano molto su una sollevazione
bolscevica dagli Urali al Reno e proprio in quel momento parve che i
bolscevici russi fossero sul punto di seguire l'esempio dei giacobini
francesi, affidando al loro esercito il compito di diffondere la
rivoluzione in Europa. Cause sconosciute all'interno dei vertici dell'Armata Rossa, rovesciarono una vittoria già in
mano. Il 16 Agosto i Polacchi dilagavano di nuovo alle spalle dei Russi
che chiesero la pace (Pace di Riga, marzo del 1921). I polacchi si
annettevano territori Bielorussi e Ucraini a etnia mista. Questo successo
diede l'impressione all'opinione pubblica che la Polonia fosse uno stato
forte e potente capace di competere con le più grandi nazioni
del mondo.
In 3 anni i Russi avevano avuto una rivoluzione, un colpo di stato, una
guerra civile, un accerchiamento internazionale e due guerre perse ma
erano ancora sella. Si vendicheranno 20 anni dopo a Katyn
http://it.wikipedia.org/wiki/Massacro_di_Katyn
didascalia all'immagine: I soldati russi e polacchi hanno portato
la libertà al nostro paese |
Ion Antonescu nasce nel 1882 in una povera famiglia nella cittadina di
Pitesti. Nel 1907 con il grado di tenente partecipò alla repressione
delle rivolte contadine intorno alla città di Galati. L'energia e la
mancanza di scrupoli con cui represse la rivolta lo misero in luce
aprendogli una buona carriera militare. Nel 1911 terminò gli studi
presso l'Accademia Militare e nel 1913 prese parte alla Guerra
Balcanica. Durante la Prima guerra mondiale si guadagnò fama di
ufficiale capace, già nel 1916 veniva promosso Capo di Stato Maggiore
del generale Prezan. Nell'autunno 1919 a capo delle truppe romene che
invasero l'Ungheria entrò a Budapest, dove eliminò la crudele
"Repubblica dei Soviet" guidata dal rivoluzionario marxista Bela Kun.
Nel 1922 venne nominato addetto militare presso l'ambasciata romena a
Parigi e, in seguito, a Londra. Nel 1933 divenne Capo di Stato Maggiore
dell'esercito romeno, ma nel 1937 per la sua opposizione a re Carol II
venne dimissionato dall'incarico, nonostante ciò nel 1938 fu nominato
ministro delle Guerra per un breve periodo. Arrestato nel luglio 1940
dalla polizia politica di re Carol II venne scarcerato nel settembre e,
come gesto di buona volontà verso la Germania hitleriana, nominato dal
sovrano primo ministro il 4 settembre 1940. Il 6 settembre Antonescu
costrinse il re ad abdicare a favore del figlio Michele I e ad andare in
esilio.
http://www.worldwar2.ro/gallery/?language=en
la partecipazione romena al conflitto |
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(President Roosevelt and his party embarked in Quincy 23 January 1945
at Newport News, Va. for passage to Malta, arriving 2 February. After
receiving calls by Prime Minister Winston Churchill and other dignitaries,
President Roosevelt departed Quincy and continued on to the Crimea by air.
Quincy departed Malta 6 February and arrived Great Bitter Lake in the Suez
Canal two days later, after calling at Ismalia, Egypt. The President and
his party returned 12 February and the next day received Farouk 1, King of
Egypt, and Haile Selassie, Emperor of Ethiopia. President Roosevelt
received Ibn Saud, King of Saudi Arabia, 14 February. After a call at
Alexandria and a final meeting between President Roosevelt and Prime
Minister Churchill, Quincy steamed for Algiers, arriving 18 February.
Following a presidential conference with the American ambassadors to Great
Britain, France, and Italy, the cruiser steamed for the United States,
arriving Newport News, Va. 27 February).
La sua salute
vacilla (è su una carrozzina) e il suo carattere sembra diventato apatico
ormai oltre il vissuto terreno. I trasferimenti e il lungo viaggio lo
faranno arrivare spossato e privo di determinazione all’incontro. Al preliminare di Malta del 30 gennaio (vedi foto
a fianco sulla nave) i principali problemi,
come la Germania postbellica e la Polonia non vengono trattati. (that same
night - fabruary 2 - transport planes took the two delegations, seven
hundred persons, to the airfield of Saki in the Crimea. The British and
American delegations left Malta without having agreed on policy or tactics
for confrontation with the Soviets). Lo staff che si trascina dietro non
sembra essergli migliore. Non ha sfogliato la documentazione che lo staff
gli ha preparato, basa tutto sulle sensazioni e sul vissuto di
quella presidenza che è entrata nella quarta legislatura. Forse è proprio
questo che lo inganna.
Roosevelt has been described as focusing too much on an
idealistic peace, assuming that other nations would realize our good will
and behave reasonably because this was the "right" thing to do.
La conferenza avrebbe dovuto tenersi 2 mesi prima,
ma negli Usa c’era la campagna elettorale e le incombenze del nuovo
messaggio all’unione del 6 gennaio ‘45 (fatto alla radio) a cui non poteva
mancare lo avevano distratto. Nessuno voleva andare nel Mar Nero ma alla fine accettarono
e da Malta presero un volo per Saki..
Alan J.P. Taylor: Se lo
spirito di quell'incontro fosse stato mantenuto dalle parti, avremmo avuto un futuro migliore, al posto di 30 anni di guerra fredda. Per la
prima e ultima volta i grandi raggiunsero accordi che erano autentici
compromessi che promettevano un futuro di pace per l'umanità. A luglio di
quell'anno, a Potsdam, i compromessi vennero ripudiati. |
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Il presidente era in mare quel 30 gennaio
1945 suo 63° compleanno. Le torte erano pronte ma non si sapeva se il
Presidente le avrebbe gustate. Chiesero quindi alla figlia se il padre
stava bene, cosa che venne assicurata in via generale. Byrne si senti sollevato, come scrisse più tardi, vedendo il Presidente
sulla tolda osservare l’ingresso in Porto a Malta. Da qui sarebbe volato
in aereo a Yalta con un velivolo speciale chiamato Mucca Sacra, dotato di
un elevatore per issarlo a bordo. Il presidente non
aveva letto il dossier che la Segreteria di stato gli aveva preparato,
forse per lo stato febbrile in cui si trovava. Hopkins, capo dei suoi
consiglieri, era pure malato di cancro. Roosevelt fu visto idealizzare la conferenza
e ignorare alcuni principi fondamentali coma la sicurezza sulla quale si
crea la pace.
Roosevelt era convinto che il mondo si sarebbe evoluto in senso
democratico e liberale, stemperando le rigidità e il materialismo del
comunismo. (testo integrale sotto) |
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President Franklin D. Roosevelt was at sea on January
30, 1945, his 63rd birthday. Various groups on board the American warship
on which he was sailing presented him with a total of five birthday cakes.
James F. Byrnes, director of the Office of War Mobilization, and later
Secretary of State, asked Roosevelt's daughter if the President was well.
Roosevelt's daughter, and his doctor, assured Byrnes that Roosevelt had a
cold and a sinus infection, but was otherwise fine. "Since he had so often
‘bounced back' after an illness," Byrne wrote two years later, "I dismissed my fears” Roosevelt looked better by the time the ship reached
Malta, where he and his party would change to an airplane for the rest of
the trip to Yalta, where the Big Three, Roosevelt, Churchill and Stalin,
would meet. At Malta Roosevelt flew for the first time in an airplane
built for his personal use, nicknamed the Sacred Cow. The plane even had
an elevator, to enable Roosevelt to enter the plane in his wheel chair. Byrnes later
wrote about another concern. "So far as I could see, the President had
made little preparation for the Yalta Conference. His inauguration had
taken place the Saturday before we left and for ten days preceding that he
had been overwhelmed with engagements” Byrnes, White House Chief of Staff
Admiral William D. Leahy, and Roosevelt had discussed some of the issues.
However, Byrnes learned at Malta that Roosevelt had an extensive file of
studies and recommendations prepared by the State Department. He continued,
"Later, when I saw some of these splendid studies I greatly regretted that
they had not been considered on board ship. I am sure the failure to study
them while en route was due to the President's illness. And I am sure that
only President Roosevelt, with his intimate knowledge of the problems,
could have handled the situation so well with so little preparation.".
Roosevelt's chief confidant, Harry Hopkins, was also sick during the
conference
(in barella anche il
consigliere più sospettato di spionaggio a favore della Russia).
Byrnes may be right that Roosevelt's lack of preparation did
not hurt the conference, but one has to wonder if the health of the chief
participant, and his chief aide, played a role in the eventual results of
the conference. One historian has written, "Roosevelt had ignored almost entirely the
fundamental problem of security [italics in original], the foundation on
which peace has always existed. He had concentrated on building structures
and institutions to run a world in which goodwill and understanding would
reign supreme." Piccola traduzione
sopra |
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Al di la degli aspetti politici, che servivano al dopoguerra,
l'incontro di Yalta fu produttivo per le delegazioni degli stati maggiori
militari che poterono per la prima volta mettere a punto la cooperazione militare
che latitava dall'estate del '44. Come nella grande guerra bastava
scatenare, o far finta di scatenare una offensiva su un fronte a cui
affluivano truppe e riserve, poi fare altrettanto con successo sull'altro.
Il 6 febbraio per non mettere in difficoltà gli alleati, Stalin sospese
l'attacco di Zukov a Berlino, ma a metà mese gli alleati ricambiarono con
il bombardamento di Lipsia facendo terra bruciata davanti a loro (quando
si dice la sfiga).
DETTO E FATTO |
(ndr: ma quella Russa contro la
Finlandia era stata una guerra di
aggressione. Col diritto di veto applicato a piene mani con la
paralisi decisionale si autorizzava, come poi si è fatto, di fatto la
libertà di una superpotenza di aprire conflitti
regionali (che democrazia !!).
http://www.whitehouse.gov/history/presidents/fr32.html
dal sito Casa Bianca la sua biografia.
http://www.yale.edu/lawweb/avalon/wwii/yalta.htm
i documenti di Yalta e tutti gli altri |
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Riparazioni tedesche: I sovietici richiedevano venti miliardi di dollari, ma Churchill obbiettò
che tale cifra avrebbe causato il collasso della Germania, e che, secondo
una affermazione rimasta celebre aggiunse, "se si vuole che il cavallo tiri il
carretto, occorre dargli il fieno".
Elezioni: Concetto generale:
Elezioni libere e non manipolate come
“la moglie di Cesare al disopra di
ogni sospetto” diceva Churchill. Concetto specifico Polonia: -
Quanto occorrerà per
organizzare queste elezioni ?, chiede Roosevelt, -
Meno di un mese
risponde Molotov.
E il comitato di Lublino ? - Il comitato è
democratico quanto De Gaulle - risponde Stalin -
e piantiamola li.
Churchill gli spiegò allora perché le Nazioni Unite progettate da
Roosevelt non avrebbero rappresentato alcun pericolo per gli interessi
sovietici.
«Io (Churchill) dissi che i poteri dell'Organizzazione
Mondiale non avrebbero potuto essere usati se lei non fosse stato convinto e avesse
rifiutato di acconsentire-
Stalin domandò se era davvero così, e io gli
assicurai di sì (...) -"I miei compagni a Mosca",
disse Stalin,
"non possono dimenticare quello che è successo nel dicembre 1939, durante
la guerra russo-finlandese,
quando Inglesi e Francesi usarono la Società
delle Nazioni contro di noi e riuscirono ad isolare ed espellerne l'URSS e
come più tardi si mobilitarono contro di noi e parlarono di crociata
contro la Russia. Possiamo avere qualche garanzia che questo genere di
cose non potrà più accadere?"
Eden, [ministro degli Esteri] fece rilevare che la proposta
americana, col diritto di veto lo rendeva impossibile.
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Ungheria
- 80%/20%. L’Ungheria con la Cecoslovacchia fu il paese che fece più
resistenza alla normalizzazione postbellica. Pur avendo vinto in più tornate le
elezioni (Nel novembre 1945 il Partito dei Piccoli
Proprietari terrieri ottenne quasi il 60% dei voti, mentre i comunisti solo il
17%. Due anni dopo, nell’agosto del 1947, i comunisti e i social
democratici ottenevano il 37%, mentre i piccoli proprietari, decimati
,ottennero il 15%. Il partito dei piccoli proprietari di Ferenc Nagy, da
non confondere con Imre Nagy (già in politica e protagonista
della rivolta del 56), non riuscì ad avviare un governo democratico
liberamente eletto per l’opposizione violenta della minoranza comunista
spalleggiata dai carri armati sovietici. Bisognerà arrivare al maggio del
49 ( il partito comunista vincerà con il 95% dei voti), quando le uniche
voci che si alzeranno in segno di protesta e condanna saranno quella di Ferenc Nagy che andrà in Esilio e del cardinale Mindszenty
condannato all’ergastolo. La condanna non eseguita comporterà la sua
liberazione nel 1956 e l'asilo-rifugio all’ambasciata Usa da cui uscirà solo
nel 1971. Dal 49 al 53 il paese si era "normalizzato". |
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Cecoslovacchia -
Nel maggio 1946 il partito comunista vinse le elezioni (con il 38,7% di
maggioranza relativa contro una miriade di piccoli partiti) . Due anni dopo,
nel febbraio 1948, con un colpo di Stato, li eliminò. Il vecchio Masaryk
venne trovato morto sotto la finestra del suo ufficio il 10 marzo.
L’Ungheria e la Cecoslovacchia erano due paesi che avevano più a lungo
condiviso le scelte naziste, e la cui partecipazione alla guerra di
liberazione era stata nulla.
Romania –
90/10. Nella primavera del
'40, re Carol II di Romania, instauratore di una “dittatura monarchica”,
si persuase che ormai il destino dell'Europa sarebbe stato nelle mani del
Terzo Reich. Petrolio in cambio di armi e protezione dai pesanti Russi
l'unica politica perseguibile. Ma non andò cosi per la monarchia
altalenante di re Carol. I patti segreti Ribbentrop-Molotov lasciavano
mano libera ai Russi in Bessarabia e Bucovina settentrionale (se le
presero di fatto il 28 giugno 1940).
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http://www.riscossacristiana.it/index.php?option=com_content&view=article&id=236:quando-i-comunisti-rapivano-i-bambini-di-alberto-rosselli&catid=70:numero-6-31-marzo-2010&Itemid=56
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Questo fece inusitatamente
moltiplicare gli sforzi di re Carol per blandire il III Reich: il 1°
luglio il governo rumeno rinunciò alle garanzie che la Gran Bretagna aveva
dato nel ‘39 e che non erano servite a nulla. La Romania perdeva però
altro terreno a favore di Bulgaria (Dobrugia) e Ungheria (Transilvania).
Il 4 settembre 1940 Carol abdicava a favore del giovane Michele. Due terzi della Bessarabia furono
quindi combinati con una piccola parte
di territori dell'URSS per dar luogo alla nuova RSS Moldava. Il resto fu aggiunto
alla RSS d’Ucraina. In gergo tecnico si chiamava e si chiama ancora guerra di
aggressione. Nell’autunno del 1940 il Duce o Conducator Ion Antonescu
(guardia di ferro)
prese il potere, sotto pressione dei tedeschi (
http://www.olokaustos.org/bionazi/leaders/antonescui.htmn
) che si schierarono al suo fianco, per evitare ulteriori cedimenti nei
confronti dell’Urss. Se Antonescu saliva il Re Michele I usciva di scena.
La Romania scenderà quindi in campo militarmente contro l’Urss nel giugno
1941 per riprendersi i territori orientali. Nel 1944 quando le truppe
sovietiche invasero la Romania Re Michele sollecitò il primo ministro
Antonescu affinché chiedesse agli Alleati un armistizio. Di fronte al
tentativo di Antonescu di guadagnare tempo Michele rispose facendolo
arrestare. Il 25 agosto 1944 la Romania dichiarò guerra alla Germania
proseguendo il conflitto a fianco dei nuovi Alleati. Con l'arrivo al potere
del Partito Comunista Michele si trovò in una posizione sempre più
delicata. Il 30 dicembre 1947 sotto la minaccia di una guerra civile
provocata dal Partito Comunista Romeno Michele I abdicò e andò in esilio.
Ritornerà solo negli anni 90 dopo la caduta di Ceausescu |
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Bulgaria – 80/20
Testa di ponte per i tedeschi nell’aprile 1941 (da qui
passarono per prendere la Grecia alle spalle e alleggerire il fronte degli
italiani), vide sopravvivere fino al 1944 una monarchia legata a casa Savoia
dal
matrimonio di Giovanna con Boris III. L’avanzata della armata rossa non
trovò ostacoli nel 1944. La Bulgaria (non era
entrata in guerra contro la correligionaria Urss) con un capovolgimento di fronte si
schierò a fianco degli alleati dopo aver cacciato lo Zar Boris.
Elezioni politiche 1945: maggioranza assoluta (70%) del Fronte egemonizzato dai
comunisti, l'opposizione (agrari, guidati da Nikola Petkov, e socialisti)
ottiene un terzo dei voti (28-30%). Il nuovo governo, diretto dal leader
comunista Georgi Dimitrov, inizia una politica di alleanza con l'URSS
concretizzatasi nel trattato del 18 marzo 1948. 10 dei 20 ministri del
nuovo governo per ora sono non comunisti. Due anni dopo Nikola Petkov è
arrestato, condannato a morte e giustiziato. |
ELAS
Il piano del mulo Marshall |
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Jugoslavia -
60/40 Da Anpi Ass. Naz: Partigiani: L'11 novembre del '45
le elezioni confermarono la vittoria del fronte popolare guidato da Tito,
con il 96% dei voti. Abolita la monarchia, il 29 novembre fu proclamata la
Repubblica Federativa Popolare di Jugoslavia, che era formata da sei
repubbliche (Serbia, Croazia, Montenegro, Slovenia, Bosnia-Erzegovina e
Macedonia) e due regioni autonome (Vojvodina e Kosovo a etnia mista:
Ungherese la prima, Albanese la seconda). La nuova
Jugoslavia che non aveva avuto bisogno di nessuno per liberarsi (in parte
vero) si mostrò indipendente anche sul piano della politica estera. Ciò
era intollerabile per Stalin e nel 1947 si arrivò alla rottura. Tito, a sua volta,
doveva però recuperare l'intero Kosovo Albanese:
là i partigiani comunisti albanesi (con a capo Enver Hoxha) avevano
liberato da soli il territorio contribuendo in maniera determinante alla
liberazione. Dal Kosovo però i partigiani albanesi furono
costretti a sloggiare .... Da qui ha
origine la rottura di Hoxha con Tito (poi l'amore di Hoxha per Stalin e a seguire
quello con Mao). Tralasciando le strette vicende Triestine e dei
confini orientali il primo atteggiamento dei comunisti italiani e di
Togliatti è di facilitare le pretese espansionistiche di Tito a buona
parte del Friuli, fino a Monfalcone. Il 7 novembre 1946 Togliatti
va a Belgrado e rilascia all'Unità la seguente dichiarazione:
"Desideravo
da tempo recarmi dal Maresciallo Tito per esprimergli la nostra schietta e
profonda ammirazione..."
Dopo la condanna del Cominform (alleanza
economico-militare dei paesi orientali con l'URSS) del 1948, il PCI si allinea a Mosca
e Tito
viene insultato. Quando nel 1956, morto Stalin e letto il rapporto sui
suoi crimini e sul culto della personalità, Krusciov si reca a Belgrado
riabilitando Tito. Il PCI si adegua immediatamente. Viaggio di Togliatti a
Belgrado: L'Unità del 28 maggio 1956 pubblica una sua intervista dove, tra
l'altro, dice:
"... Scopo della mia visita a Belgrado è di riannodare
relazioni regolari con i comunisti jugoslavi dopo la grave frattura
provocata dall'erronea decisione del Cominform." Nel frattempo si era
consumata, la spaccatura all’interno del movimento partigiano friulano e
l’esodo forzato di migliaia di italiani dalla Dalmazia. L’esistenza stessa
di Trieste era stata messa in forse fino al 1954. |
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Una delle cose che salta subito all’occhio di chi
viaggia in Grecia nel 1946 è la viabilità. Ne sapevano qualcosa gli
italiani, poi i tedeschi e gli inglesi (ma non tanto diversa era l’Italia
centrale e meridionale). La lunga crisi economica seguita all’occupazione
e la successiva guerra civile avevano indebolito ogni
settore compreso quello dell’allevamento. Nell’ambito del piano Marshall
venne pertanto deciso fra gli altri un aiuto che costava poco e rendeva molto:
i Muli.
A Missouri mule plows with a horse in Greece as part of the Marshall Plan
assistance. Fu così che centinaia di Muli del Missouri e del Texas
presero la via di Atene. But this wasn't a terribly big
project; it was just an interesting project. Because they needed ...
hauling the supplies up in the mountains, and there were no roads there,
and only by mule could you get things there. And perhaps by destruction by
the Germans or the normal wear and tear of war, the mules had greatly
decreased in number. I think we only brought in 2- or 300 mules, but it
made a very good story. |
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Grecia –
90/10 Alla fine del 1944
(ottobre) Atene, come tutti i balcani ma non tutto l'Egeo, si era
liberata delle truppe tedesche . Ad Atene venne insediato un governo di
unità nazionale presieduto dal socialdemocratico Papandreu comprendente
anche i comunisti. Il 3 dicembre 1944 le opposte fazioni si
scontrarono in piazza provocando l’intervento inglese.
Scrisse Churchill “Avendo pagato alla Russia il
prezzo per avere libertà di movimento in Grecia non dobbiamo esitare a
usare la nostra forza” e forza fù con bombardamenti e
deportazioni. Roosevelt “Come osano gli inglesi
fare una cosa simile? Fin dove arriverebbero pur di rimanere legati al
passato ?”. Così Churchill nelle memorie
“Stalin si attenne strettamente al nostro accordo
(dei foglietti delle
percentuali, perché di Yalta ancora non si parlava). Non una parola di
condanna venne dalla Prava o dalle Izvestia”. Venne nominato
reggente della Corona l’arcivescovo Damaskinos, personaggio apprezzato
dalla popolazione, e nel febbraio del ’45 il governo greco rappresentato
da un nuovo esponente della sinistra, il generale Plastiras, raggiunse un
nuovo accordo con l’ELAS. Nuove elezioni sotto controllo neutrale, lo
stesso che c’era stato nell’Est, ed epurazione di tutte le persone
compromesse col regime nazista. In base agli accordi si sarebbe avuta
anche un’amnistia per i reati politici. L’assenza dell’Urss, per i
sopravvenuti accordi di Yalta, indusse i comunisti ad astenersi e a
boicottarle. Le elezioni videro la vittoria dei populisti e della destra
liberale. La monarchia nonostante tutto qui si salvò con un referendum
parimenti ambiguo. I comunisti si arroccarono allora nelle regioni
montuose del nord dove ottennero il sostegno di Jugoslavia, Bulgaria e
Albania che vennero denunciati come paesi aggressori.
In February
1947, the British told Truman they could no longer afford to keep their
soldiers in Greece. President Truman stepped in. The USA paid for the
British soldiers in Greece. Gli americani rimisero in sesto il paese
con aiuti di prima necessità e sostegni alla economia. La rottura fra
Stalin e Tito nel ’48 fece cessare gli aiuti al partito comunista greco.
La guerra civile terminò nel ’49, con 80.000 morti.
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Il ritiro del
grosso delle truppe tedesche dalle isole dell'Egeo avvenne fra la fine di
agosto e ottobre del '44 con l'impiego di numerosi mezzi navali e
soprattutto con aerei da trasporto a un ritmo di 40 - 80 voli giornalieri
che facevano scalo in terraferma ad Atene fino al 9 ottobre e dal 10
ottobre a Salonicco; alla fine di ottobre erano stati trasportati sul
continente circa 60.000 uomini. Nelle isole rimasero circa 22.000
tedeschi, 11.000 italiani e un limitato numero di piccoli contingenti di
militari provenienti da altri Paesi. Nell'agosto del 1944 infatti il
Comando britannico, in previsione della ritirata tedesca dal Mediterraneo
orientale (dopo aver perso i balcani, metà dell’Italia e tutto l’Europa
Orientale), aveva preparato alla periferia del Cairo un contingente,
"Forza 281", composto prevalentemente da truppe indiane, che il 14
settembre veniva trasferito a Cipro con il compito di occupare le isole
dell'Egeo. Nel mese di ottobre la Forza 281 partiva verso le isole
dell'Egeo e poneva il Quartier Generale Avanzato a Scarpanto. Nel mese di
dicembre reparti alleati occupavano Simi, mentre l'isola di Castelrosso
era già da tempo sotto il controllo britannico. Il 2 maggio 1945 cadeva
anche Rodi. Alla fine di ottobre 1944 la situazione era la seguente:
http://www.ilpostalista.it/sirotti/sirotti11.htm
- Creta. Vi erano rimasti circa 12.000 tedeschi, 5.000 italiani e alcune
centinaia di Hiwis russi.
- Milos (isola situata a 150 Km. A nord di Creta). Era presidiata da circa
600 tedeschi.
- Rodi. Vi erano 11.000 unità, la metà circa tedeschi e l'altra metà
italiani.
- Carchi. Un centinaio di militari tedeschi e italiani.
- Piscopi. Presidiata da circa 150 tedeschi ed un piccolo plotone di
italiani. Venne conquistata e persa un paio di volte.
- Coo. Presidiata da circa 1.500 unità, di cui un terzo erano tedeschi.
- Calino. Presidiata da circa 300 unità, dei quali alcune decine italiani.
- Lero. Presidiata da 3.500 unità dei quali circa 600 italiani.
http://www.marxists.org/subject/greek-civil-war/index.htm
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La Russia attacca il Giappone
http://www.icsm.it/articoli/ri/manciuria.html
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GIAPPONE
In 1856, during the Second Opium (or Arrow) War, an English captain,
Lieutenant William C. Arthur, towed a damaged English gunboat into the
harbor at a fishing village, and the English dubbed the harbor as Port
Arthur. The Chinese had given little importance to the area, but by the
1880 they realized its strategic significance. The Chinese took control of
the area and a string of forts were built across the hills overlooking the
water. The settlement of the war between the Chinese and Japanese in 1894,
gave the area to the Japanese. Under international pressure, seven months
later the Japanese gave it back to the Chinese. Russia helped China pay
off war reparations that it had acquired with defeat at the hands of the
Japanese, and in exchange Russia in 1898 was allowed to rent the combined
area of Port Arthur and Dalian, 30 kilometers northwest of Port Arthur.
The Russians changed Dalian to Dalny. Port Arthur and Dalny offered the
Russians year-around ice-free port facilities. Russian commerce traveled
by rail through Siberia and Manchuria to Darian, and the Russians
industrialized Darian. They started businesses in smelting, timber,
shipping and they built breweries. After Japan's defeat in World War II
the Russians returned, with Dalian under joint China and Soviet control
until 1955, when it reverted to full Chinese sovereignty.
Lushan,
Port Arthur, Dalian
The unconditional surrender of Japan on August
of 1945 marks the liberation of Dalian in the anti-fascist war, but the
Soviets, who had taken possession of the city in advance of the end of
hostilities, remained in the city until 1955. In 1935, the USSR had to
sell all its rights in the CER to the Manzhouguo government (Governo
fantoccio giapponese).From August 1945, the CER again came under the joint
control of the USSR and China. Somewhat reversing their stinging losses in
1904-1905, after World War II the Soviet Government insisted on occupying
the Liaodong Peninsula but allowed joint control over the Southern branch
with China; all this together received the name of the "Chinese Changchun
Railway" (Russian: Кита́йская Чанчу́ньская желе́зная доро́га).In 1952, the
Soviet Union transferred (free of charge) all its rights to the Chinese
Changchun Railway to the People's Republic of China.
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N.d.r.: Se a qualcuno pare che questi
capitoli (Yalta e Potsdam) siano ispirati dalla destra estrema, si metta il
cuore in pace. Come molti capitoli vengono scritti rielaborando noti testi on line: per questi non c'è stato bisogno di andare tanto lontano sulle ali.
Se cercate in Internet argomenti politici del passato Europeo non avete
che l'imbarazzo della scelta a spulciare in quelli di sinistra per
trovarvi approfondimenti su fatti e personaggi e la relativa opinione.
Quelli che parlano bene di Stalin non sono molti ma quelli che ne parlano
male (da morto) sono tantissimi. Qui sotto riporto solo un
breve passo relativo alla prefazione sui fatti d'Ungheria da FALCE E
MARTELLO. Qualcuno si
chiederà come può essere ?. E' una cosa molto semplice: è tipico
dell'Italiano sputare nel piatto in cui ha mangiato, già Lajolo a suo
tempo si definì "Voltagabbana" dopo aver combattuto in camicia nera in
Spagna e diretto poi l'Unità. La preoccupazione maggiore dopo il 25 aprile
1945 era nascondere o distruggere le foto in camicia nera o da
balilla /avanguardista. Oggi quello di nascondere il fazzoletto rosso. Stalin, come altri (Churchill, Tito etc) erano figli del loro
tempo, dittatori chi più chi meno che hanno portato a termine il compito assegnatogli dalla storia
di fermare Hitler con tutti i mezzi. Quello era il massimo che ci si
poteva permettere e che forse loro potevano fare. A nulla vale demonizzarli
all'infinito cercando di farli apparire peggiori
e portando come esempio i democratici?! di oggi. E' da sfatare l'opinione
diffusa che "Democrazia" sia una marca di caramelle da mettere in
bocca per coprire un alito fetido. La pace l'hanno vinta
quei milioni di soldati, giorno dopo giorno, l'hanno vinta
per noi i
milioni di morti, soldati russi ed ebrei, a cui spesso risulta anche difficile
dire grazie. L'ha vinta il Mulo del Missuori, che arando il pezzetto di
terra ha sfamato una famiglia: il resto sono ganci e cornici.
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L'Unione Sovietica, in cambio della sua entrata in guerra contro il
Giappone entro 3 mesi dalla conclusione del conflitto in Europa,
richiedeva e otteneva la restaurazione dei suoi antichi privilegi sulla
Cina (basi navali e ferrovie della Manciuria). La ferrovia Transiberiana
quando esce dal Lago Bajkal, (tutte le mappe dei
trasporti russi
http://www.transsib.ru/Eng/cat-map.htm ) se andasse dritta verso la città di Harbin
raggiungeebbe Vladivostok attraverso regioni della Manciuria cinese più praticabili
d’inverno e con un tracciato più corto. In alternativa il percorso raddoppia dovendo costeggiare i
confini settentrionali della Cina per poi ridiscendere fino
a Vladivostok. In un momento in cui le tutte le nazioni occidentali
stavano rinunciando già da tempo alla imposizione di limitazioni alla
sovranità cinese (e all’espansione coloniale, perché nei buoni propositi
del vertice la fine del colonialismo non era contemplata) le richieste
russe andavano in senso contrario. Altre richieste il ritorno di Sakhalin persa nel 1905, affitto di Port Arthur (Lüshun Port o Ryo Jun ) e
porto franco per Dairen (Dalian libero sempre dai ghiacci), l’arcipelago
delle Curili e come detto libera circolazione e controllo della ferrovia
della Manciuria (che era Giapponese dal 1936). Queste limitazioni
alla sovranità cinese venivano prese senza informare Chiang KaiSheck e ad
eccezione delle Curili e di Sakhalin che restarono russe, vennero
annullate da Mao al momento del suo consolidamento al potere. |
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Da Falce e Martello mensile
marxista. Oggi e sempre dalla parte dei lavoratori 1956 - Rivoluzione in Ungheria Scritto da Carlo Ferri
......
...... Sono passati 50 anni dalla rivolta operaia
ungherese, da quell’Ottobre 1956 che provò a realizzare una
rivoluzione politica, a farla finita con il regime
stalinista, che aveva si abolito il capitalismo (e si
presume i capitalisti),
ma
negato la democrazia operaia (e la prosperità che era la
cosa che interessava di più al popolo). Da allora infatti la
borghesia ha usato “i fatti dell’Ungheria” per attaccare il
socialismo. Cosa che le è stato facilitato dal comportamento
complice di tanti dirigenti dei partiti comunisti e
socialisti occidentali.
Il Presidente Napolitano, degno
rappresentante di quella burocrazia stalinista che appoggiò allora la
repressione della rivoluzione e nascose ai lavoratori italiani il suo vero
carattere,
oggi “ammette” di aver commesso degli errori. Nasconde accuratamente,
allora come oggi, il fatto più importante, qualcosa che ha una validità
anche dopo che tanto tempo è passato: la capacità dimostrata da parte dei
lavoratori di sollevarsi e prendere il potere malgrado il regime più
repressivo....L’attuale Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano
allora responsabile del Comitato Centrale del PCI condanna su L'Unità i
rivoltosi come
''teppisti e spregevoli provocatori''.
Napolitano scrisse
anche un articolo per appoggiare e giustificare la repressione e la
condanna a morte di Imre Nagj
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Oggi il presidente è il
paladino della non violenza e ... della grammatica.
Come scritto
l'intervento dell'Armata Rossa fu "elemento di stabilizzazione
internazionale e un contributo alla pace nel mondo" !!!. l'Unità |
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(vedi
sotto punteggiatura e grammatica incerta fra il caldo e il freddo?)
«Nel quadro della aggravata situazione internazionale, del
pericolo del ritorno alla guerra fredda non solo ma di uno scatenamento
della guerra calda, l’intervento sovietico in Ungheria, evitando che nel
cuore d’Europa si creasse un focolaio di provocazioni e permettendo all’Urss
di intervenire con decisione e con forza per fermare la aggressione
imperialista nel Medio Oriente (sic) abbia contribuito, oltre che ad
impedire che l’Ungheria cadesse nel caos e nella controrivoluzione, abbia
contribuito in misura decisiva, non già a difendere solo gli interessi
militari e strategici dell’Urss ma a salvare la pace nel mondo».
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Napolitano, nella sua autobiografia politica "Dal Pci al socialismo
europeo", parlerà poi del suo "grave tormento autocritico" riguardo a
quella posizione (Rivolta d’Ungheria dichiarazioni sull’Unità), nata
dalla concezione del ruolo del partito comunista italiano come "inseparabile
dalle sorti del 'campo socialista' guidato dall'Urss", contrapposto al
fronte 'imperialista'. (in Italia è più facile che un cammello entri
nella cruna di un ago che qualcuno parli come mangia) |
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