Il canto del cigno del vecchio leone
CINQUE ANNI DI LOTTA I RIBELLI IRLANDESI - L'INGENUITA' DE "LA STORIA LA SCRIVO IO" - LE ARMI SEGRETE DI HITLER LE RAMPE DELLA V3 - LA MORTE DI JOSEPH PATRICK KENNEDY - LA BOMBA ATOMICA |
||
Winston Churchill parla* alla nazione e al mondo |
||
... Non ho altro da offrire che sangue, fatica, lacrime e sudore.
(W.Churchill dal discorso alla Camera dei Comuni del 13/5/1940) |
da "Il Corriere del Sabato",**19 maggio 1945-Anno III, n. 49
|
|
Giovedì scorso ricorrevano cinque anni da quando Sua Maestà il Re mi incaricò di formare un Governo nazionale di coalizione. Cinque anni sono un lungo periodo della vita umana, specialmente quando non si può godere di una “condizionale” per buona condotta. Fui aiutato da leali e valenti colleghi e sorretto da tutta la nazione britannica in patria e da tutti i combattenti oltremare; ebbi inoltre la salda cooperazione dei domini e del nostro impero sparso in ogni angolo del mondo. La settimana scorsa ha reso evidente che i nostri sforzi sono stati coronati da pieno successo, e che la comunità di nazioni britanniche (Commonwealth) e l’impero sono ora più uniti e più possenti che non fossero stati in qualunque altro periodo della loro lunga e gloriosa storia. E certamente siamo in una situazione assai migliore per far fronte ai problemi ed ai pericoli del futuro di quanto non lo fossimo .... |
||
DOCUMENTI |
[riga illeggibile….] | |
Si ringrazia Filippo Drago per la scoperta e la traduzione in formato digitale di questo documento.
*Alcuni termini, passi e costruzioni grammaticali insolite non sono volute dal sito ma il risultato di traduttori inesperti del tempo (in rosso quelle più evidenti) |
Per un certo periodo il nostro primo nemico, il nostro potente nemico – la Germania – aveva invaso quasi tutta l’Europa. La Francia già tanto dissanguata dall’altra guerra, fu travolta ed impiegò un certo tempo per riprendersi. I Paesi Bassi, dopo aver combattuto con tutte le loro forze, vennero soggiogati. La Norvegia fu invasa. L’Italia di Mussolini ci pugnalò alle spalle quando eravamo (almeno così il dittatore credeva) ormai agonizzanti. Eravamo assolutamente soli, noi con la comunità delle nazioni britanniche e l’impero
La battaglia della Gran Bretagna
Durante il luglio, agosto e settembre
del 1940, 40 o 50 squadriglie di caccia inglesi riuscirono a segnare a
sangue la flotta aerea tedesca, pur trovandosi a combattere in
condizioni di disparità di uno contro 7 o 8 aerei nemici. Quel periodo
rimarrà nella storia col nome di battaglia della Gran Bretagna. Mai
prima nella storia delle lotte umane tanti dovettero essere riconoscenti
per un così grande debito verso così pochi.
(Never before in the
history of human conflict was so much owed by so many to so few).
Ma assieme alla Royal Air Force era
schierata la Marina da guerra britannica, pronta a fare a pezzi le
flottiglie di barche, raccolte nei canali dell’Olanda e del Belgio, e
sulle quali avrebbe dovuto essere trasportato l’esercito invasore. Io
non fui mai uno di quelli che credevano che l’invasione della Gran
Bretagna sarebbe stata una facile operazione. Coi temporali autunnali,
anche l’immediato pericolo di invasione nel 1940 scomparve. E allora
ebbe inizio il blitz, con cui Hitler si riprometteva di radere al suolo
le nostre città. L’attacco fu sopportato senza una parola di lamento o
il più piccolo segno di debolezza, mentre un gran numero di nostri
compatrioti – onore ad essi – dimostrarono che Londra sapeva incassare,
e così pure sapevano incassare gli altri centri dell’Inghilterra dagli
attacchi nemici. Ma all’inizio del ’41 noi versavamo ancora in grave
pericolo. Aerei nemici sorvolavano le vie di accesso alla nostra isola
dove quarantasei milioni di anime dovevano importare metà del loro pane
quotidiano.
|
|
** Foglio di propaganda inglese emesso dal 1943 e destinato ai prigionieri di guerra italiani o alle zone occupate. *** Si sta parlando di Eamon de Valera Primo Ministro irlandese dal 29 dicembre 1937 al 18 febbraio 1948 prima membro de Sinn Féin all'epoca della rivolta antibritannica e fondatore del Fianna Fáil.
|
||
Foto sopra: de Valera dopo un pestaggio e con la condanna a morte sul capo comminatagli dagli Inglesi. La fortuna di Churchill è di non aver incontrato in un vicolo buio quello che per il suo governo era un terrorista. Churchill fa uscire ora la sua vera natura di pusillanime, mascherata fin dagli anni della gioventù, dagli anni della guerra boera. http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/personaggi/churchill.htm . Cito dalle sue massime In "Sono pronto a incontrare Churchill, ma che Lui sia pronto a incontrare me è tutta un’altra questione, di coraggio". Eamon de Valera poi come avrebbe detto Churchill: Il rimangiarmi le parole non mi ha mai dato l'indigestione. |
La minaccia dell’invasione
Il Presidente Roosevelt, e con lui tutti
gli uomini lungimiranti degli Stati Uniti nutrivano allora grande
ansietà nel considerare quello che poteva accadere nel principio del
’41. Il grande Presidente si rendeva perfettamente conto che
l’annientamento della Gran Bretagna sarebbe non solo stato in sé stesso
un tragico evento, ma avrebbe anche esposto a mortale pericolo il futuro
degli Stati Uniti, le cui vaste risorse non erano ancora mobilitate.
Egli temeva che la Gran Bretagna sarebbe stata invasa nella primavera
del ’41. Ma il nostro spirito era saldo e ci sentivamo molto più
fiduciosi che non nei mesi seguenti al collasso della Francia. Il nostro
esercito di Dunkerque e le altre truppe di stanza in Gran Bretagna –
quasi un milione di uomini – erano stati quasi tutti equipaggiati, o
meglio riequipaggiati. Dal giugno precedente avevamo trasportato
attraverso l’Atlantico un milione di fucili e un migliaio di pezzi
d’artiglieria completi di munizionamento. Nelle nostre fabbriche che
stavano espandendosi uomini e donne avevano lavorato alle loro macchine
fino all’estremo delle loro forze. Quasi un milione di uomini – che poi
raggiunsero la cifra di due milioni – pur lavorando tutto il giorno,
avevano formato la guardia nazionale ed erano armati almeno con fucili,
ma armati anche di un’estrema decisione: o vincere o morire!. Più tardi,
sempre nel ’41, quando eravamo ancora soli, sacrificammo le conquiste
fatte durante l’inverno in Cirenaica ed in Libia per schierarci a fianco
della Grecia. E la Grecia non dimenticherà mai quanto allora demmo,
purtroppo invano, di quel poco di cui disponevamo.
|
|
History will be kind to me for I intend to write it - La storia sarà benevola con me, poiché sarò io a scriverla" W.Churchill **** Lo poteva ben dire visto che di fronte all'ignoranza dei suoi uditori e lettori citava una guerra di religione non di liberazione e citava suoi parenti come John Churchill I° Duca di Marlborough figlio di Winston (per dirla in chiaro). In Inghilterra la chiamano la Gloriosa rivoluzione quando al solito straniero, olandese (in questo caso aveva sposato la figlia di primo letto di Giacomo II che aveva fatto l'errore di riconvertirsi al cattolicesimo) venne offerta la corona d'Inghilterra. Questo straniero era Guglielmo (III) d'Orange che in Irlanda del Nord ha dato vita al movimento protestante Orangista, che armi alla mano si batte ancora contro i cattolici Irlandesi dell'I.R.A. |
. L’errore fatale di Hitler Il 22 giugno 1941, Hitler, signore – come egli credeva – di tutta l’Europa, anzi di tutto il mondo, proditoriamente, senza preavviso senza la se pur minima provocazione, si scagliò contro la Russia e si trovò di fronte al Maresciallo Stalin ed alle incalcolabili forze di cui questi poteva disporre. Poi alla fine dell’anno il Giappone vibrò il suo colpo criminoso contro Pearl Harbour e contemporaneamente attaccò le forze britanniche in Malesia e a Singapore. E Hitler e Mussolini dichiararono ancora guerra agli Stati Uniti. Da allora son trascorsi degli anni. A dire il vero ogni anno mi sembra quasi un decennio. Ma [illeggibile], dal momento in cui gli Stati Uniti entrarono nel conflitto, io ebbi il minimo dubbio che alla fine noi saremmo stati salvi, e che avevamo solo da compiere il nostro dovere per cogliere la vittoria. Abbiamo tutti fatto la nostra parte in questo periodo, ed ora gli aggressori sono stati schiacciati finalmente. Mi sembra di non pronunciare parole altisonanti o vanagloriose. Ma da El Alamein nell’ottobre del ’42, dall’invasione dell’Africa settentrionale, compiuta dagli anglo-americani. Da quella della Sicilia e della penisola italiana, dall’ingresso delle nostre truppe a Roma, abbiamo continuato ad avanzare per chilometri e chilometri senza mai conoscere sconfitta. E quindi lo scorso anno, dopo due anni di pazienti preparazioni e mercé meravigliosi ritrovati per le operazioni anfibie, occupammo un piccolo promontorio, accuratamente scelto in territorio francese occupato dai tedeschi, ed ivi trasportammo milioni di uomini da quest’isola e da oltre Atlantico, fino a che la Senna, la Somma (Somme), ed il Reno non furono alle spalle delle avanzanti avanguardie anglo-americane. La Francia fu liberata ed essa espresse una magnifica armata di eroici suoi figli che ne affrettarono la liberazione. Le porte della Germania erano davanti a noi spalancate. Ed ora passiamo all’altro lato, all’oriente, ai grandiosi successi militari del popolo che ha inchiodato sul suo fronte molti più tedeschi di quanti noi non potessimo e che ha avanzato fino ad incontrarci nel cuore della Germania. |
|
L'ape de Valera e David Lloyd George E veniamo all'ultimo scoop di questo documento: lo svelamento di un segreto, talmente segreto che era diventato il segreto dei segreti **** |
Allo stesso
tempo in Italia l’armata del Maresciallo Alexander, nei cui ranghi sono uomini di tante
nazioni, ma che è in gran parte formata da britannici o da sudditi
dell’Impero inglese, sferrava un colpo decisivo costringendo alla resa
oltre un milione di soldati nemici. Questo XV Gruppo di Armate, come noi
usiamo chiamarlo, è ora nell’interno dell’Austria, ed è in collegamento
con i russi sulla sua destra e con gli americani sulla sinistra.
|
|
|
Altri potranno dire: “Sarebbe un brutto giorno per il mondo e per loro stessi, se essi (gli anglo-americani) non dovessero andare avanti lavorando assieme, marciando assieme e volando assieme, assieme sempre e dovunque c’è qualcosa da fare in nome della libertà e della giustizia nel mondo”. Ma il crollo della Germania ci risparmiò pure un ultimo pericolo. A Londra e nelle contee dell’Inghilterra sud-orientale subimmo per un anno e più gli attacchi dei siluri volanti e dei proiettili a razzo: contro queste armi la nostra Aviazione e la nostra Contraerea si opposero con meravigliosi risultati. In modo particolare la nostra R.A.F. – che ci avvertì in tempo utile del pericolo desumendolo dalle scarse informazioni che possedeva – ostacolò e ritardò di molto i preparativi del nemico. Ma fu solo quando i nostri eserciti spazzarono il nemico dalle coste e catturarono le piste di lancio, quando gli americani catturarono enormi depositi di rockets di ogni tipo, specie nei pressi di Lipsia, e quando gli impianti, che erano stati costruiti sulle coste della Francia e dell’Olanda, furono studiati in tutti i particolari, solo allora comprendemmo quanto grande era stato il pericolo non solamente per causa dei proiettili a razzo e dei siluri volanti, ma anche a causa di artiglierie a bocche di fuoco multiple ed a lunga portata****.Le armate alleate schiacciarono la testa alla vipera nel suo covo appena in tempo. Se così non fosse stato l’autunno del ’44, per non dire niente di quello del ’45, avrebbe forse visto una Londra in macerie così come è oggi Berlino. Per quello stesso periodo i tedeschi avevano approntato una nuova flotta sottomarina e studiato nuovi sistemi di attacco. Benché ci sarebbe stato possibile distruggere anche questi sommergibili di nuovo modello essi avrebbero potuto riportare la guerra sottomarina ad un vertice di pericolo pari a quello dei giorni più difficili del 1942. È quindi per quando eravamo soli ma anche l’essere stati tempestivamente salvati da nuove sofferenze e nuovi pericoli non facilmente valutabili. | |
L’Usaf (aviazione Usa) è stata la prima ad inaugurare la base aerea di Winkleigh nel Devon nell’ottobre del '43, portando con se 700 fra uomini e donne destinati a prendere confidenza col territorio e col nemico in vista del D-Day (giugno 1944). Con loro c’era Joe Kennedy, il fratello più anziano di JFK Presidente Usa dal 1958 fino al assassinio. che stava per fare una fine tragica. Verso la fine della guerra gli esperti del servizio segreto inglese avevano formulato un piano segretissimo per sventare gli ultimi devastanti progetti tedeschi d'attacco al paese con armi “infallibili”. (Anvil http://www.geocities.com/Pentagon/Quarters/6940/anvil.html ) L’obiettivo di Joe quel 12 agosto 1944 (13 giorni prima della liberazione di Parigi) era Mimoyecques sulla costa Francese a 165 Km da Londra. Qui i tedeschi avevano la base di lancio delle V3 una variante cannone del sistema V2 che aveva già efficacemente colpito Londra. La V3 era come una grande pistola da 15 cm di calibro con una canna lunga 150 metri replicata per decine di volte in batterie nascoste in 5 tunnel corazzati che sparavano un colpo ogni 12 secondi. La struttura del cannone gli ha procurato anche il soprannome di "Millepiedi" mentre il nome di copertura era Cönders Hockdrück pumpe (e Tausendfussler millepiedi appunto). C'era una parte posteriore convenzionale con una camera a pressione, mentre diverse camere ausiliarie erano costruite lungo la canna con una angolazione di 45°. Dalla carica di base il proiettile si sarebbe poi via via caricato di energia fino a raggiungere, una volta uscito dall’arma, la velocità di 1500 m/sec solcando la stratosfera. L’aria rarefatta a questo punto lo avrebbe portato alla distanza di 280 km !!!.
Le ultime incursioni |
****La V3 e la morte di Joseph Patrick Kennedy La missione ?. . Distruggerli. Come?..
Portare un bombardiere B24 Liberator dipinto completamente di bianco
e modificato con un sofisticato controllo radio a distanza (che ne
prendesse la guida) vicino all’obiettivo per dirigerlo con le 21.170
libbre (100 q.li ma si dice anche di più) d’alto esplosivo Torpex a
bordo (miscuglio di TNT, dinamite, polvere di alluminio e cera) contro
l’obiettivo. Si volava dapprima in un settore che non destasse sospetto
(sviando i radar) poi si puntava sulla costa dove due Lockheed Ventura
prendevano il radio controllo permettendo ai piloti di lanciarsi (e
farsi recuperare fuori dalla portata dei mezzi tedeschi.
|
|
Nonostante la vittoria militare Churchill perde le elezioni politiche del 1945: vincono i laburisti e deve cedere il passo a Clement Attlee a fine luglio, leader del partito laburista. Forse ha pesato, all'interno della sua area politica, il fatto d'essere sempre stato inviso ai sindacati, ma una grossa componente è anche un paese che si vuole togliere di dosso molti pesi scomodi. Churchill era come l’Aids, non lo eviti se non ne puoi fare a meno. Churchill dirà di Attlee. "E' arrivato a Whitehall un taxi vuoto e ne è uscito il premier"- L’ultima sua apparizione ne "I BAMBINI SONO NATI" Questo era il messaggio ricevuto da Truman a Potsdam il 17 luglio 1945. L'esperimento della Bomba Atomica era andato bene e due ordigni erano pronti per lo sgancio sul Giappone. Come dirlo a Stalin ?. L'occasione arrivò il 24. Truman si accostò a Stalin coi soli interpreti. Churchill - io ero forse a 5 metri e seguii con la massima attenzione. Ciò che contava era misurare l'effetto su Stalin. Lui parve deliziato, che colpo di fortuna, probabilmente decisivo per la guerra, ma Truman riferisce "non mi ha rivolto neanche una domanda". Stalin sapeva già tutto. Klaus Fuchs, spia inglese che non sapeva di Ted Hall (spia scoperta solo nel '95), fornì altre informazioni sulla bomba al plutonio certamente più dettagliate di quelle del collega. Finita la guerra Fuchs fu beccato e confessò. Venne condannato ad una pena relativamente mite, 14 anni, ma l'arresto scatenò un "effetto domino" perché Fuchs fece il nome di una spia, che ne tirò in ballo un'altra che ne accusò altre due: gli americani Ethel e Julius Rosenberg ebrei comunisti che finirono sulla sedia elettrica. Ciò permise ai Russi di avere la bomba dopo soli 4 anni (1949) e di pareggiare " l'equilibrio del terrore". |
Sguardo al futuro Vorrei potervi dire
stasera che le nostre ansietà ed i nostri guai sono finiti. Se così
fosse, potrei invero terminare felicemente i miei cinque anni di
servizio e, se voi giudicaste di averne abbastanza di me, di dovermi
mettere a riposo, vi assicuro che accoglierei il vostro desiderio con la
miglior grazia. Ma, al contrario, debbo avvertirvi – così come vi
avvertii allorché iniziai questo mio compito quinquennale, né alcuno
presagiva allora che sarebbe durato così a lungo – che vi è ancora molto
da fare e che dovete essere pronti ad altri sforzi, mentali e fisici, e
ad altri sacrifici in nome di nobili cause, se non vorrete ricadere nel
comodo letto dell’accidia, nella confusione di fini e nella abbietta
paura di essere grandi. Noi dobbiamo essere certi che i semplici e
onorevoli propositi per i quali entrammo in guerra non siano nel
continente dell’Europa spazzati via o trascurati durante i mesi che
seguiranno la nostra vittoria, e che le parole di libertà, democrazia e
liberazione, non vengano distorte dal loro vero significato così come
noi l’abbiamo sempre inteso. Sarebbe inutile punire gli hitleriani per i
loro crimini se poi legge e giustizia non dovessero regnare sovrane e se
governi totalitari o regimi di polizia dovessero prendere il posto degli
invasori tedeschi. Noi non chiediamo nulla per noi.
|
|
|
|