LA SECONDA GUERRA MONDIALE

 H O M E

Vai ai primi 100 anni di storia

       IMMAGINI

        MEZZI

         DIARI

        SCRIVI

26/28 SETTEMBRE 1943

LA RICOSTITUZIONE DEL REGIO ESERCITO

1° Raggruppamento Motorizzato

 

Se da questo capitolo l'individuazione delle grandi unità (operative) non incontra difficoltà, queste difficoltà si riscontrano invece nella composizione frammentaria dei reparti e nei cicli operativi che vanno dal Cil, Corpo Italiano di Liberazione (febbraio/marzo '44) ai Gruppi di combattimento (settembre '44 ma non entrano in linea che ai primi del '45 quando il conflitto è attenuato da uno degli inverni peggiori che si ricordino) che chiudono il conflitto. Eventuali errori e/o omissioni non sono quindi frutto della mia volontà, ma di valutazione della maggior parte delle fonti. Non si esclude di apportare modifiche quando a suggerirle saranno navigatori in grado di dare più che idonea luce.

 

  Uno dei primi atti politici del governo del Sud, insediato a Brindisi, fu la costituzione di un esercito e la successiva dichiarazione di guerra, anche se tardiva, alla Germania in data 13 ottobre 1943, ad oltre un mese dall'armistizio o capitolazione. Il Re e Badoglio speravano che con tale gesto l'Italia avrebbe potuto evitare le clausole severe della resa incondizionata e magari ottenere la qualifica di alleata. Speranza vana: gli Alleati accettarono la partecipazione dell'Italia alla guerra come semplice cobelligerante. Intanto i tedeschi coi quali non eravamo in guerra interpretavano a loro beneficio lo status dei "prigionieri" italiani che erano diventati degli IMI (internati) senza alcun diritto. Per dichiarare guerra bisognava quindi farla e per farla occorreva un esercito, o almeno una struttura che gli assomigliasse: Un ministro della guerra, Antonio Sorice fino al 11/2/44, uno stato maggiore con un capo (Vittorio Ambrosio fino al 18/11/43 poi Messe) etc.. l'avevamo fino ai reparti operativi che stringi stringi non erano molti e qualificati. Il tutti a casa di settembre aveva scompaginato le fila e di grandi afflati liberatori non si vedeva ombra. Nel Sud i nostri o erano prigionieri degli alleati perché presi con le armi in mano o capitati li, dopo il 25 luglio, dalle più strane unità (defilati in Puglia e Basilicata ma anche nell'interno di Calabria e Campania) e che non avevano visto gli americani se non nei vecchi giornali luce. Il meglio dell'esercito si era perso in Africa e in Russia. Il trovarsi lì era stato per una serie di battaglioni d'Istruzione nati con una circolare (10960) del 15 giugno 1941 istituiti per i corsi sottufficiali. A questi si affiancavano quelli per Auc (allievo ufficiale di complemento) in cui gli allevi, dopo il primo esame da caporale, passavano ai reggimenti e in 6 mesi diventavano sergenti Auc (poi Ufficiali se ritenuti idonei al nono mese). Non era poi finita (dopo 18 mesi di cui 9 da ufficiale) perché in guerra non esiste congedo. Erano presenti in Puglia alla data del 8 settembre 1943 il VII Btg. a Foggia, il IX a difesa dell'aeroporto di Grottaglie (dipendente da 7a armata in Sardegna !!! ma l'unità superiore era la div. Piceno), XVII (Gioia del Colle) e il LI e LII battaglione d'istruzione (a Mesagne aeroporto S. Vito dei Normanni)). Altri reggimenti (Il 67° Reggimento Legnano, in trasferimento col gemello 68° dalla sede di Bologna alla data dell’8 settembre, attuava schieramenti difensivi a Francavilla, a Brindisi, a Fasano e a S. Vito che lo mettevano subito di fronte a un nuovo ma conosciuto nemico) e divisioni costiere erano presenti un pò dappertutto o in arrivo in quei concitati giorni. Non faremo in questa sede una disamina di tutti i complessi minori che rimandiamo al capitolo del C.I.L. (44) Naturalmente erano presenti anche i tedeschi.     
     

Legge 2 Agosto 1999, n. 277
" Conferimento del grado di sottotenente a titolo onorifico agli allievi di corsi d'istruzione militare finalizzati al conseguimento del grado di sottotenente interrotti l'8 settembre 1943 "
G:U: n. 187 dell'11 agosto 1999
Art. 1.
1. È riconosciuto a titolo onorifico il grado di sottotenente ai cittadini italiani che siano in possesso delle qualifiche di ex-combattente o di ex-internato militare in campo di concentramento e che alla data dell'8 settembre 1943:
a) frequentavano i corsi allievi ufficiali presso le regie accademie militari ovvero i corsi allievi ufficiali di complemento;
b) avevano prestato servizio per un periodo non inferiore a tre mesi in qualità di allievi comandanti di squadra, sergenti e caporali maggiori, nei battaglioni di istruzione altrimenti detti corsi preparatori ai corsi allievi ufficiali di complemento;
c) frequentavano il corso di ufficiale di complemento dell'esercito con i battaglioni di istruzione mobilitati;
d) erano studenti universitari collocati in licenza nel 1943 e richiamati per frequentare i corsi allievi sergenti qualora, durante i corsi, abbiano svolto compiti anche connessi con operazioni di guerra;
e) frequentavano il XVI corso 1942-1943 di integrazione della regia accademia dell'Aeronautica.
Art. 2.
1. La promozione onorifica di cui all'articolo 1 è conferita dal Ministro della difesa su domanda degli interessati da presentare ai competenti comandi militari entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge.
Art. 3.
1. Le promozioni conferite ai sensi della presente legge non modificano eventuali trattamenti economici comunque goduti dagli interessati in conseguenza degli avvenimenti seguiti alla data di cui all'articolo 1.

*nel 1950 Togliatti aveva espresso su Rinascita: "Chi è stato in Italia negli ultimi mesi del '43 e nel '44, sa che ciò che più faceva piacere agli alleati anglosassoni era che tra gli italiani si esasperasse il dibattito istituzionale, in modo che fosse impedito l'accordo, anzi fosse impedita anche solo la presa di posizione sui problemi concreti della partecipazione dell'Italia alla guerra, della ricostituzione di un Esercito nazionale, dei diritti del nostro paese come cobelligerante".

 

Il LI° btg. BERSAGLIERI svolse la sua attività a Racizze di Castelnuovo d’Istria (circ. 10960 del 15/6/41 e quindi, da novembre, su ordine dello S.M.R.E., si trasferì a Marostica (VI); qui terminò il 1° corso per allievi comandanti di squadra (sergenti). Con l’inizio del nuovo anno didattico i corsi non furono più dedicati alla preparazione dei graduati di truppa bensì dei sottoufficiali A.U.C. (come visto sopra) sino all’ultimo corso, iniziato nel febbraio 1943, che avrebbe visto il Battaglione del T. Col. S.P.E. Domenico Trapani lasciare il 5 luglio 1943 la sede di Marostica per Bari Palese. Il battaglione era costituito su 2 cp ciclisti e una moto oltre la cp. comando. L'annuncio dell'Armistizio avvenne con gli allievi già fuori per la libera uscita. Quelli rimasti in caserma furono allertati e pattuglie uscirono per evitare colpi di mano dei tedeschi e per recuperare gli allievi. Dopo le vicende già narrate nel capitolo la "liberazione di Bari" gli allievi o quanto restava dopo le defezioni (non molte) e il disarmo del XVII  (Gioia del Colle)con la fuga del comandante, familiarizzarono con gli alleati (nuovi arrivati in pochi giorni, 9 sera a Taranto Operazione Slapstick 4th Parachute Brigade) e i nuovi vertici del Regno sfascistizzato. Il 26 settembre Umberto di Savoia, si dice anche lui con la fascia nera alla divisa, passò in rivista il LI ed annunciò di aver ottenuto dagli alleati la nostra entrata in guerra al loro fianco. Due giorni dopo a S. Pietro Vernotico nasce il raggruppamento motorizzato al comando del Gen. Vincenzo Dapino, 50enne torinese che aveva iniziato la sua carriera militare in Libia nel 1912.

Il I Raggruppamento motorizzato (dizione eufemistica per dire che avevano i camion) è strutturato su I° Btg/67° fanteria Legnano, I/93° Messina (arrivato integro dalla Jugoslavia il 18 settembre) e LI Bersaglieri Auc. - 11° artiglieria Mantova su 4 gruppi (2 da 75/18 e 2 da 100/22 e 105/28), batteria contraerea, V Btg controcarri Piceno con 2 cp da 47/32 e 1  cp carri L3/35 lanciafiamme (che verrà sciolta) + genio e e sussistenza.

Le divisioni Piceno e Mantova (vedi nel '44 Gruppi di comb... la genesi delle Unità che evitarono lo sfacelo dell'Armistizio) erano dislocate nel Sud e non erano state che marginalmente coinvolte negli scontri. Verso la fine di ottobre vennero assegnati anche il 34° Nucleo chirurgico e il 244° ospedale da campo sempre provenienti dalla divisione Legnano. Gli equipaggiamenti e l’armamento erano quelli standard del Regio Esercito. Nel mese di novembre '43 il reparto fu messo a disposizione del II° Corpo d’Armata del generale Keyes ( 3ª e la 36ª divisione di fanteria USA) della Vª Armata Americana. Ma gli italiani continuavano a  soffrire di grossi handicap rilevati anche dal nuovo Capo di S.M. Giovanni Messe. Già all'inizio del '43 i magazzini del Regio Esercito non erano particolarmente forniti: dopo un altro anno, senza approvvigionamenti da parte delle industrie (rimaste nelle zone d'Italia occupate dai tedeschi), la situazione era desolante; oltretutto l'equipaggiamento del soldato italiano durante la II G.M. era sensibilmente inferiore, per qualità e quantità, a quello degli altri belligeranti, figuriamoci dei tedeschi.

Citiamo in corsivo blu dal libro "Ci riconosceremo sempre fratelli" diario di Gino Damiani scritto dal figlio Ernesto NordPress Ed. Chiari Bs. http://digilander.libero.it/freetime1836/libri/libri23.htm . L'argomento dei rapporti degli allievi con la popolazione è stato trattato in forma più dialettica da Luciano Bianciardi (VII) autore poi di "La vita Agra" e "Natale con i fichi" di Oria. Prima e dopo i fichi era stata l'uva a sfamare gli allievi a volte a pagamento altre a self service. I rapporti con la popolazione per tanti altri motivi erano quindi tesi. Gli allievi percepivano 900 lire al mese e i semplici soldati americani  16.000. Visita di Messe in novembre. Vittorio Ziliani ci ha lasciato un ricordo indelebile di quella visita - quel giorno nessuno rimase in camerata, neppure quella parte notevole di noi (1/3) che aveva le scarpe così rotte da doverle sostituire con gli zoccoli e fasce così sdrucite da sembrare accattone. Mi ricordo lo sguardo meravigliato di Messe....- I rapporti con la parte più politicizzata della popolazione erano oltremodo difficili. Noi del I raggruppamento portavamo sul lato sinistro della giubba lo scudetto sabaudo.. quella trovata dello scudetto doveva rivelarsi piuttosto infelice; non si conteranno le liti e gli accaniti pugilati suscitati dall'innocente insegna italiana; era sufficiente che comparissero in libera uscita in un locale pubblico perchè ne scappasse una frase irriflessiva e uno scazzottamento generale..

Brani tratti da http://www.jollyrogerxxx.it/MONTELUNGO.htm 

Il Raggruppamento è "motorizzato " solo perché ha 353 autocarri (scassati!), di cui metà a gasolio, e altrettanti mezzi eterogenei, tra cui 160 motociclette e 25 autovetture. L'armamento che gli alleati hanno consentito che si racimolasse è composto da: 4.798 fucili, 53 mitragliatrici (le ormai vecchie Breda 38), 56 pezzi di artiglieria, 48 mortai, 5.355 elmetti, 603 pistole, pochissimi mitra Beretta. Non solo mancavano i materiali per combattere, ma l'equipaggiamento indispensabile per vestire i soldati era del tutto inefficiente e le scarse riserve dei nostri magazzini militari sfuggite alle razzie dei tedeschi in ritirata erano state bloccate dagli alleati che le davano a Tito. Per le divise furono distribuite quelle avanzate dalla campagna d'Africa, le sahariane di tela; per le scarpe i calzolai di reparto fecero miracoli, furono riesumate le scarpe in ltalcuoio o Cuoital che facevano acqua. Quando il Raggruppamento parve approntato e gli spiriti erano impazienti di misurarsi col nemico le autorità militari americane prima di impiegarla in combattimento, essendo piuttosto scettici, decisero di sottoporre gli Italiani a una sorta di esamino che ebbe luogo il 26 novembre a Montesarchio. Tema: finto attacco con inizio alle ore 6 e fine alle ore 13. Inutile precisare che gli Anglo Americani non furono soddisfatti di quello che videro. Il morale era buono questo in sostanza il loro giudizio ma non basta il morale a dare la necessaria aggressività e l'efficacia bellica. Erano gli automezzi che mostravano la corda, erano le armi che non erano all'altezza del loro compito, erano le divise che mancavano, le munizioni con il contagocce e le armi rabberciate. Poi gli si disse "Andrete in combattimento, vi daremo un obiettivo, vi vedremo alla prova". La prova fu Montelungo.

  ...la guerra lasciatela agli americani.. dicevano i nuovi politici..PAG. 60  tra i tanti avversari merita di essere citato, una volta di più Antonio Maccanico (poi segretario alla Presidenza della Repubblica con Pertini e licenziato per la grazia nel 1985 a Fiora Pirri Ardizzone figlia della seconda moglie di Emanuele Macaluso del PCI) e candidato alla Presidenza del Consiglio negli anni 90 e inventore del Lodo Maccanico il quale scrisse su "Irpinia Libera" organo del FLN n° 6 in data 4 dicembre 1943 (3 giorni dopo i nostri sarebbero andati all'assalto di Montelungo)- si sappia una volta per sempre, noi non ci lasceremo cucire patacche, nè ci faremo irregimentare in compagnie di ventura: sappiamo l'importanza che avrebbe per gli sfruttatori una cieca frenesia bellica e le conseguenze di una falsa union sacrée.. perciò non ci prestiamo al gioco (qualcuno avrebbe detto ma parla come magni). Toccò a Togliatti*, quando rientrò dall'Urss, fare giustizia delle idee di Maccanico (la Svolta detta di Salerno), sul ruolo dell'union sacrèe. I soldati pensarono di farsi giustizia da soli.- Io che da acceso repubblicano e portavoce del partito popolare avevo capeggiato i moti studenteschi dell'Università di Roma contro il fascismo nel 40 organizzai coi bersaglieri del LI una spedizione punitiva, guidata dal comandante dell'11° artiglieria, aiutante di campo del re, contro i denigratori asserragliati nella tipografia Pergola.. prendemmo a calci nel sedere gli studenti imboscati e qualche tipografo e Antonio Maccanico (Ing. Antonio Ambra in il Secondo Risorgimento d'Italia)

IL RAGGRUPPAMENTO CURTATONE E MONTANARA -Ma non era solo il Raggruppamento Motorizzato a costituire forza armata del nuovo regno del sud. Se fosse stato per il numero di generali, quello Italiano poteva essere ancora il secondo esercito del mondo. Da settembre era "operativo" (si fa per dire) il LI Corpo d'Armata al comando del Gen. De Stefanis con le divisioni Legnano, Piceno, 209a e 210a costiere, XXXI brigata costiera. Gli alleati dissuasero a costituire grandi unità suggerendo di scegliere gli uomini migliori e con quelli di preparare una piccola unità "d'elite" Fu così che nacque il Curtatone-Montanara mettendo insieme i 3 battaglioni d'istruzione (VII, IX, LII e i resti del XVIII) che non si erano sciolti, il comando del 194 reggimento costiero e alcune batterie del "Montanara". Bianciardi li valuta in circa 2.000/2.300 uomini. La maggior parte si dileguò. - ma bisogna pur chiedersi quanti allievi del centro nord rimasero solo perchè a casa loro era impossibile tornare ? Alcuni volontari verranno incorporati nel Legnano per l'attacco a Montelungo. La necessità di approntare un Battaglione di marcia (23/11-460 uomini) derivava dal fatto che il 67° per tutti i motivi già detti  per gli altri era andato sotto organico (ad Avellino ai primi di dicembre arrivarono in pochi).  - Gli universitari Auc che sono arrivati quassù sono stati suddivisi a caso nei due battaglioni: amicizia, fratellanza, affiatamento sono andati dispersi una vera delusione, gli allievi non avevano in alcun modo la possibilità di conoscere i nuovi compagni e i nuovi ufficiali, di fondamentale importanza per la coesione delle piccole unità, più lassi di così non si poteva. Nemmeno nel '18 (nel post Caporetto) si facevano più simili errori. Dei 460 uomini facevano parte anche 65 bersaglieri del XXIX battaglione rientrato dalla Jugoslavia (vedi sotto) e 167 di altre unità di Fanteria, Genio e Costiere (10).

 

   

Alpino del CIL

Ernesto Damiani "Ci riconosceremo sempre fratelli" diario del padre Gino  

Il 5 luglio, il IX Btg. d’Istruzione arrivò a Grottaglie (“dovè deserto, come il mio cuore!”)“ Non si dorme per gli aerei nemici, ogni notte sopra di noi. Non si mangia, per la scarsità del rancio, e mal confezionato. Vento, polvere, caldo!” Data la vicinanza all’aeroporto, e forse anche per la vicinanza dei tedeschi della Goering, l’unità subì attacchi aerei. Il mese di Agosto trascorse senza impiego bellico e senza danni ulteriori, nonostante “Quante formazioni inglesi, di giorno e di notte, ci attraversano e ci trascurano, per fortuna!” il Corso A.U.C. continua: “Settembre 1943: Inizio esami per promozione a caporale maggiore. Bella soddisfazione dopo tanti mesi di corso. Continuano anche gli stenti: “Lavoro enorme - enorme fame. Ci salva la frutta! Uva, fichi, fichi d’India, pesche!” (Nota - La ragione per cui i soldati italiani potevano vivere sulla frutta nei campi, è spiegata da Costantini: ”...continuò il vecchio (contadino presso di cui avevano trovato rifugio gli AUC di Gioia del Colle, N.d.R.), vi posso invece suggerire, se ve la sentite, di andare in campagna e di prendervi quello che volete, tanto, ormai, quest’anno non c’è nessuno a fare il raccolto….”, op. cit., p. 59).
9 settembre, la 1ª Divisione aviotrasportata inglese, sbarcò nel porto di Taranto. Sebbene non contestato, lo sbarco non fù privo di perdite. La HMS Abdiel affondò a causa di una mina nel porto, causando la perdita di circa 130 uomini del 6° Btg Paracadustisti, della 2ª Batteria anticarro e del 127° Parachute Field Ambulance. La 1ª divisione fu praticamente distrutta ad Arnhem, tra il 17 - 24 settembre 1994, nel corso dell’Operazione Market-Garden).
Arriva l’8 settembre: ARMISTIZIO!
Finalmente! Non più guerra, allarmi, secrifici, pericoli! Quanto giubilo! Si spara dappertutto e con qualsiasi arma. Ecco come descrive il Col. Ricchezza la reazione del soldato: “Incosciente e superficiale, serio e responsabile, assente e menefreghista, ciascuno di noi (alla notizia inaspettata della proclamazione dell’armistizio) si è comportato in maniera identica: finalmente l’incubo è finito, potremo vivere in pace!”, op. cit., p. 178).Da quel momento gli eventi si susseguono. Il IX Btg. d’Istruzione, sorpreso dalla notizia dell’armistizio nel deserto di Grottaglie (e forse grazie a questo), privo di ordini, non si sbanda! Anzi, mentre intere divisioni si liquefanno, il 9 settembre su proprio spirito di iniziativa:
“9 settembre “Ore 12: si scende in città per la difesa dell’abitato. Ci costituiamo a caposaldo...ore 13.30: vanno via i tedeschi dal Campo: circa 200, bene armati. Ore 14: ordine di sparare sui tedeschi. Solita fortuna!” L’illusione generata dalla notizia dell’armistizio che la guerra fosse finita è durata solo qualche ora “Ho la vaga idea che la pazza gioia di ieri sia prematura”.. La costituzione a caposaldo dell’intero Btg. presuppone che l’unità sia rimasta organica in tutti i reparti e gradi. Per confronto, riporto le parole di Costantini, su quanto successe al 17° Btg. d’Istruzione, di stanza a Gioia del Colle: “9 settembre: …Dove sono i nostri ufficiali? Si dice che il colonnello se ne sia andato con la cassa del battaglione...”, op. cit., p. 52. La circostanza della sparizione del comandante del 17° Btg. Istruzione e degli altri ufficiali, è confermata da Stelio Tofone in “Ricordi di quel tragico anno 1943”, in www.istrid.difesa.it/sec_risorgimento . Nota: I tedeschi si assicurarono che tutte le armi fossero raccolte. In mezzo al cortile si stava formando una catasta dei nostri poveri modelli ’91… Un tedesco ce li strappava dalle mani. Fu il dramma dell’impotenza…Intanto sul mucchio di fucili era stato versato un intero bidone di benzina ed era stato appiccato il fuoco. Quando il rogo divenne totale…sparì anche l’ultimo tedesco.”, Costantini, op. cit., p. 54.
“10 settembre: Primi inglesi al campo (giunti con lo sbarco di Taranto del 9 sera). Sono diffidenti, ma cordiali. Sono di pattuglia: a me l’onere di fermare la prima “jeep”...armata. Vi siede un tenente e 3 soldati. Si fermano, l’Ufficiale scende, mi saluta cordialmente. Lo affido ad un interprete.”. “12 settembre: si ritorna nel Sahara! (Leggi Grottaglie). Gli esami continuano per la promozione a Cap. Magg. E’ la farsa dopo la tragedia”. La promozione arriverà il 27 settembre.
’8 ottobre, il IX Btg. si sposta ad Oria, dove si stanno concentrando i resti degli altri battaglioni d’istruzione: “20 km di marcia notturna e trasferimento ad Oria. W l’uva! Altrimenti non ce la facevo. Ho perso le vecchie forze. Si è accantonati: popolazione discreta...2 cinema. Belle ragazze. Molti fichi! Speculazione affaristica sul soldato.” Ad Oria, si costituisce il Raggruppamento Curtatone e Montanara:

"Ci riconosceremo sempre fratelli">>

Il mistero del lutto al braccio:

 

Oltre ai bersaglieri della Corsica del XXXIII Btg. (vedi sotto) distaccato dall'11° rgt. che restava col comando in Jugoslavia, un altro battaglione fuori dai confini nazionali ebbe l'opportunità di salvarsi: era il XXIX del 4° rgt. di stanza in Croazia alla data dell'Armistizio.

Il XXIX Btg del 4° fu colto dagli avvenimenti a Prgomet ove era di stanza lungo un tratto della ferrovia Knin Spalato. Il reparto attraverso dolorose peripezie raggiungeva Spalato sul mare nonostante che i tedeschi avessero ingaggiato una caccia aperta per terra e per cielo per intercettarlo.  La neutralità dei partigiani di Tito gli tenne aperta la porta di Spalato e permise al reparto di trovare imbarcazioni di fortuna per passare al di quà dell'adriatico, pur in assenza di notizie certe che davano sgombro il Sud. Il 22 settembre, stremato ma armato, il battaglione sbarcava a Bari liberata alcuni giorni prima. All'atto della costituzione della prima grande unità (il I raggruppamento motorizzato) gli uomini non vennero ritenuti in condizioni di combattere, sia per la falcidia, che per le condizioni fisiche e sanitarie in cui si trovavano da diversi mesi. Tutto l'armamento pesante e i mezzi erano andati perduti e quindi come altri reparti aveva bisogno di un periodo di accasermamento e di ricondizionamento. Per l'impiego era necessaria come abbiamo già visto un nuovo addestramento sulle direttive emanate dal comando alleato e sotto la loro supervisione (un ufficiale detto di collegamento si occupava di informare il comando alleato dei progressi e delle necessità). Solo un piccolo gruppo di uomini idonei entrarono a far parte del I rappruppamento motorizzato e saranno presenti a Montelungo in dicembre. Già a partire da Gennaio '44 il battaglione svolgeva compiti di retrovia e il 31 sostituiva i Francesi a Castelnuovo al Volturno. All'atto dello scioglimento del raggruppamento (fine gennaio) gli altri bersaglieri della Sardegna ( si erano qui spostati quelli XXXIII, coi Granatieri, come forza d'occupazione e antisbarco) raggiunsero Napoli, dove col XXIX formarono un reggimento bersaglieri, il 4° bis, della forza di 1250 uomini. Sia il 4° che l'11°  si erano sciolti in Jugoslavia e i componenti (2 btg dei 3 che ne avevano) fatti prigionieri (vedi capitolo Jugoslavia e Quaglino nei Diari).

10° RAGGRUPPAMENTO CELERE   BERSAGLIERI - Corsica

Col. Ettore Fucci
XXXIII Battaglione Bersaglieri ciclisti (dal 11°) T. Col. Ermanno Picone
LXXI    Battaglione Bersaglieri moto Maggiore Alberto Bongiovanni
I/33°     Battaglione Carri Leggeri  3/35 Maggiore Gaspare Calcare
7a compagnia autoblindo (già 1a del 18° bersaglieri RECO) Cap. Del Basso Orsini
107a compagnia bersaglieri motociclisti Cap. Antonio Da Pas (dislocata a Corte)
   

Il 23/1/1944 Il Comando del I° Raggruppamento Motorizzato Italiano viene assunto, in sostituzione
del Gen. Vincenzo Dapino, dal Generale Umberto Utili. La 3a compagnia del LI AUC al comando del Cap. Natale, completata nell’organico con uomini e macchinari, passa ora alle dipendenze del XXIX Btg Bersaglieri. Nel contempo il LI Btg. assume in forze una compagnia reclute del XXIX per diventare in un immediato futuro battaglione reclute.
-1/2/1944 Il Magg. Borrelli assume il comando del XXIX° Btg. Bersaglieri mentre il LI Btg. passa al Magg. in Spe. Guerrini Marco Gallo. L’organico del LI viene modificato in vista dell’arrivo dei nuovi reparti che aumenteranno la consistenza prima del passaggio al 4° Rgt. Il magg. S.P.E. Ferdinando Borelli, che comanda il LI nella seconda battaglia di Montelungo, era rimpatriato dalla Dalmazia alla testa del XXIX.
Brigata mista Alpini Bersaglieri
 

I risultati non eclatanti, il debito logistico, l'assoluta mancanza di fuoco d'accompagnamento avevano fatto propendere gli alleati per una unità diversa più integrata. Soldati con esperienza come quelli della Corsica erano fuori. Fuori erano i battaglioni della Jugoslavia, con una campagna non indifferente alle spalle. Fuori era la Nembo, gli arditi.....Il 20 febbraio 1944 si costituiva quindi una nuova unità il C.I.L Corpo Italiano di Liberazione che inglobava gli alpini (per ora un Battaglione del 3° alpini di formazione "Piemonte" coi recuperati dalla taurinense in Jugoslavia), il LXXI btg bersaglieri moto della Corsica e altri che vedremo....

Dalle parole di Romolo Guercio: In passato, vi erano stati altri Natali di guerra, ma nessuno poteva uguagliare il presente… invisi all’opinione pubblica, una guerra annunciata come fratricida, con davanti la visione di tanti compagni caduti, ci rifugiammo sulla paglia fradicia e sul letame in una stalla oltre il Volturno, passato su una traballante passerella. In gennaio 1944 i resti del Battaglione vengono decimati da una epidemia di pericolosa influenza. Moltissimi sono gli allievi ricoverati all’ospedale militare. La terza compagnia viene sciolta e noi veniamo presi in forza dal XXIX battaglione, reduce dalla Grecia. Dopo pochi giorni i resti del LI° battaglione, col capitano Castelli, si trasferiscono in Puglia quale reparto di addestramento reclute e rifornimento di complementi per le Forze Armate. Nel XXIX veniamo accolti freddamente; mi sento spaesato, smarrito e demoralizzato e la tristezza mi gonfia l’anima di solitudine e di cupi pensieri.

“9-31 ottobre: pag.53 Circolano brutte idee! Non se ne può più di questa vita. Conosciamo il Col. Salvo Salvoni (Salvani?)! Per fortuna, è un buon padre. Altrimenti (che) cosa succedeva nella prima adunata di Raggr. Meglio così. Fame, senza soldi...Notizie gravi sulle terre occupate dai Tedeschi. Poveri cari!

(Nota - Quali fossero le brutte idee non è dato sapere, ma si possono intuire da questo passo di Stelio Tofone, 67° Reggimento Fanteria Legnano, Croce di Guerra al Valor Militare sul campo a Monte Lungo, come mio padre Gino A.U.C. e presente ad Oria: pag. 55

“Dovevamo fare una scelta penosa e per molti terribile: ci si chiedeva di dimenticare che cosa era stato per noi l’8 settembre, e quante vite umane era costato. La guerra continuava... Tutto era lecito per chi voleva rifarsi la verginità. Per alcuni giorni vissi come in un incubo, per me era inconcepibile ripresentarsi a combattere per quelle persone che ci avevano abbandonato l’8 settembre.". La formazione del Raggruppamento non sembra cambiare la vita degli Allievi:


“15 novembre: Scuola A.U.C.. Anche questo ci voleva per prenderci in giro!” Il Corso continua per tutto novembre, fino a quando: “3 dicembre:....i primi volontari partono per il fronte. Buona fortuna!.” (Nota - Le circostanze che portarono alla partenza dei primi volontari sono descritte bene da Ernani Costantini: “26 ottobre ‘43: Capannone a Oria. E’ stato appeso con le puntine sulla parete di legno un manifesto che annuncia l’Arruolamento Volontario per formare un gruppo di A.U.C. da aggregare ad un reparto destinato al Fronte italiano per la Campagna di Liberazione. Nessuna pressione. Chi vuole si presenti al Comando.”, op. cit. 72).  

La didascalia delle foto, (ma anche altre di una sequenza oltremodo nota) parla di settembre 1943, località Trani  (meglio sarebbe Ottobre), dando causa del lutto al braccio del re della morte della figlia Mafalda sposa al nobile tedesco Filippo D’Assia (internato e morto poi nel 1945). Poiché Mafalda è morta il 28 agosto 1944non '43 di settembre 44 casomai dovrebbe trattarsi, Cosa questa non possibile per il motivo che in questa data il re aveva già delegato i poteri Luogotenenziali a Umberto e difficilmente avrebbe passato in rassegna reparti militari (Come diceva lui i Savoia regnano uno alla volta)). Mafalda di Savoia, nonostante i travagliati giorni s'era recata il 31 agosto 1943 a trovare la sorella Giovanna sposa al re di Bulgaria Boris III appena morto in circostanze misteriose. Pur essendo alleato dell'Asse Boris è sempre stato inviso al Fuhrer, che pensa da tempo di ucciderlo. Qualcuno si spinge a dire che il fermarla avrebbe insospettito i tedeschi e quindi come agnello sacrificale ragion di stato ......  Il 7 settembre Mafalda è in viaggio da Sofia via Budapest per tornare a casa dopo le esequie. Atterra il 9 a Pescara il che, pur essendo in mano tedesca, non le impedisce di raggiungere Roma !!!. Il 23 mattina dopo aver visto i figli custoditi in Vaticano, è chiamata con urgenza al comando tedesco per una comunicazione. Una telefonata del marito Filippo D’Assia da Kassel in Germania è il tranello per arrestarla. Viene messa su un aereo per Monaco, poi Berlino infine nel lager di Buchenwald. Nonostante la notorietà il trattamento non è dissimile dagli altri carcerati. Nell’Agosto del '44 la sua baracca viene centrata da spezzoni di aereo americano. Mafalda ha il braccio sinistro maciullato. Soccorsa e curata nell’infermeria del postribolo non supera l'intervento chirurgico. Il suo corpo viene sottratto alla cremazione collettiva dei morti della giornata e riportato alla famiglia a fine guerra. La principessa Mafalda riposa nel piccolo cimitero degli Assia nel castello di Kronberg in Taunus (Frankfurt/Main).

 

Il mistero del lutto al braccio

Per la data Saverio Cortellino da Trani conferma essere il 7 ottobre 1943 (In quella occasione il Re consegnò tre medaglie ai protagonisti di una vicenda bellica che per fortuna si concluse con la liberazione di 50 ostaggi che dovevano essere fucilati dai tedeschi e che grazie all'intervento dei protagonisti fu scongiurata). Un'altra fonte Marco Patricelli de "Il Tempo" suggerisce essere proprio il lutto per il genero Boris e per l'internamento della figlia Mafalda, lutto già portato un mese prima sulla Corvetta Baionetta.

INDIETRO