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SETTEMBRE 1943
LA RICOSTITUZIONE DEL REGIO ESERCITO
1°
Raggruppamento Motorizzato
Se da questo capitolo
l'individuazione delle grandi unità (operative) non incontra difficoltà, queste difficoltà
si riscontrano invece nella composizione frammentaria dei reparti e nei cicli operativi che
vanno dal Cil, Corpo Italiano di Liberazione (febbraio/marzo '44) ai Gruppi di combattimento
(settembre '44 ma non entrano in linea che ai primi del '45 quando il
conflitto è attenuato da uno degli inverni peggiori che si ricordino)
che chiudono il conflitto. Eventuali errori e/o
omissioni non sono quindi frutto della mia volontà, ma di valutazione della maggior parte delle fonti. Non si esclude di apportare
modifiche quando a suggerirle saranno navigatori in grado di dare più
che idonea
luce.
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Uno dei primi atti politici del governo del Sud, insediato a Brindisi, fu la
costituzione di un esercito e la successiva dichiarazione di guerra,
anche se tardiva, alla Germania
in data 13 ottobre 1943, ad oltre un mese dall'armistizio o
capitolazione. Il Re e Badoglio speravano che
con tale gesto l'Italia avrebbe potuto evitare le clausole severe della
resa incondizionata e magari ottenere la qualifica di alleata. Speranza
vana: gli Alleati accettarono la partecipazione dell'Italia alla guerra
come semplice cobelligerante. Intanto i tedeschi coi quali non eravamo
in guerra interpretavano a loro beneficio lo status dei "prigionieri"
italiani che erano diventati degli IMI (internati) senza alcun diritto. Per dichiarare guerra bisognava quindi
farla e per farla occorreva un esercito, o almeno una struttura che gli
assomigliasse: Un ministro della guerra, Antonio Sorice fino al 11/2/44, uno stato maggiore con un capo (Vittorio
Ambrosio fino al 18/11/43 poi Messe) etc.. l'avevamo fino ai reparti operativi che
stringi stringi non erano molti e qualificati. Il tutti a casa di
settembre aveva scompaginato le fila e di grandi afflati liberatori non
si vedeva ombra. Nel Sud i nostri o erano prigionieri degli alleati
perché presi con le armi in mano o capitati
li, dopo il 25 luglio, dalle più strane unità (defilati in Puglia e
Basilicata ma anche nell'interno di Calabria e Campania) e che non
avevano visto gli americani se non nei vecchi giornali luce. Il meglio dell'esercito si
era perso in Africa e in Russia. Il trovarsi lì era stato per una serie di
battaglioni d'Istruzione nati con una circolare (10960) del 15 giugno
1941 istituiti per i corsi sottufficiali. A questi si affiancavano
quelli per Auc (allievo ufficiale di complemento) in cui gli allevi, dopo
il primo esame da caporale, passavano ai reggimenti e in 6 mesi
diventavano
sergenti Auc (poi Ufficiali se ritenuti idonei al nono mese). Non era poi finita
(dopo 18 mesi di cui 9 da ufficiale) perché in guerra non esiste
congedo. Erano presenti in Puglia alla data del 8 settembre
1943 il VII Btg. a Foggia, il IX a difesa dell'aeroporto di Grottaglie (dipendente da 7a
armata in Sardegna !!! ma l'unità superiore era la div. Piceno), XVII
(Gioia del Colle) e il LI e LII battaglione d'istruzione (a Mesagne aeroporto S. Vito
dei Normanni)). Altri
reggimenti (Il 67° Reggimento Legnano, in trasferimento col gemello
68° dalla sede di Bologna alla data dell’8 settembre, attuava
schieramenti difensivi a Francavilla, a Brindisi, a Fasano e a S. Vito
che lo mettevano subito di fronte a un nuovo ma conosciuto nemico)
e divisioni costiere erano presenti un pò dappertutto o in arrivo in
quei concitati
giorni. Non faremo in questa sede una disamina di tutti
i complessi minori che rimandiamo al capitolo del C.I.L. (44) Naturalmente erano presenti anche i tedeschi. |
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Legge 2 Agosto 1999, n. 277
" Conferimento del grado di sottotenente a titolo onorifico agli allievi
di corsi d'istruzione militare finalizzati al conseguimento del grado di
sottotenente interrotti l'8 settembre 1943 "
G:U: n. 187 dell'11 agosto 1999
Art. 1.
1. È riconosciuto a titolo onorifico il grado di sottotenente ai
cittadini italiani che siano in possesso delle qualifiche di
ex-combattente o di ex-internato militare in campo di concentramento e
che alla data dell'8 settembre 1943:
a) frequentavano i corsi allievi ufficiali presso le regie accademie
militari ovvero i corsi allievi ufficiali di complemento;
b) avevano prestato servizio per un periodo non inferiore a tre mesi in
qualità di allievi comandanti di squadra, sergenti e caporali maggiori,
nei battaglioni di istruzione altrimenti detti corsi preparatori ai
corsi allievi ufficiali di complemento;
c) frequentavano il corso di ufficiale di complemento dell'esercito con
i battaglioni di istruzione mobilitati;
d) erano studenti universitari collocati in licenza nel 1943 e
richiamati per frequentare i corsi allievi sergenti qualora, durante i
corsi, abbiano svolto compiti anche connessi con operazioni di guerra;
e) frequentavano il XVI corso 1942-1943 di integrazione della regia
accademia dell'Aeronautica.
Art. 2.
1. La promozione onorifica di cui all'articolo 1 è conferita dal
Ministro della difesa su domanda degli interessati da presentare ai
competenti comandi militari entro un anno dalla data di entrata in
vigore della presente legge.
Art. 3.
1. Le promozioni conferite ai sensi della presente legge non modificano
eventuali trattamenti economici comunque goduti dagli interessati in
conseguenza degli avvenimenti seguiti alla data di cui all'articolo 1.
*nel 1950 Togliatti aveva espresso su Rinascita: "Chi è stato in Italia negli
ultimi mesi del '43 e nel '44, sa che
ciò che più faceva piacere agli
alleati anglosassoni era che tra gli italiani si esasperasse il
dibattito istituzionale, in modo che fosse impedito l'accordo, anzi
fosse impedita anche solo la presa di posizione sui problemi concreti
della partecipazione dell'Italia alla guerra, della ricostituzione di un
Esercito nazionale, dei diritti del nostro paese come cobelligerante".
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Il LI° btg. BERSAGLIERI svolse la sua
attività a Racizze di Castelnuovo d’Istria (circ. 10960 del 15/6/41 e quindi,
da novembre,
su ordine dello S.M.R.E., si trasferì a Marostica (VI); qui terminò il
1° corso per allievi comandanti di squadra (sergenti). Con l’inizio del nuovo anno
didattico i corsi non furono più dedicati alla preparazione dei graduati
di truppa bensì dei sottoufficiali A.U.C. (come visto sopra) sino all’ultimo corso,
iniziato nel febbraio 1943, che avrebbe visto il Battaglione del T.
Col. S.P.E. Domenico Trapani lasciare il 5 luglio 1943 la sede di Marostica per Bari Palese. Il battaglione era costituito su 2 cp
ciclisti e una moto oltre la cp. comando. L'annuncio dell'Armistizio avvenne
con gli allievi già fuori per la libera uscita. Quelli rimasti in caserma
furono allertati e pattuglie uscirono per evitare colpi di mano dei tedeschi
e per recuperare gli allievi. Dopo le vicende già narrate nel capitolo
la "liberazione di Bari" gli allievi o quanto restava dopo le defezioni
(non molte) e il disarmo del XVII (Gioia del Colle)con la fuga del comandante,
familiarizzarono con gli alleati (nuovi arrivati in pochi giorni, 9 sera
a Taranto Operazione Slapstick 4th Parachute Brigade) e i nuovi vertici del Regno
sfascistizzato. Il 26
settembre Umberto di Savoia, si dice anche lui con la fascia nera alla
divisa, passò in rivista il LI ed annunciò di aver ottenuto dagli
alleati la nostra entrata in guerra al loro fianco. Due giorni dopo a S.
Pietro Vernotico nasce il raggruppamento motorizzato al comando del Gen. Vincenzo Dapino,
50enne torinese che aveva iniziato la sua carriera militare in Libia nel
1912.
Il I Raggruppamento
motorizzato (dizione
eufemistica per dire che avevano i camion) è strutturato su I° Btg/67° fanteria Legnano,
I/93° Messina (arrivato integro dalla
Jugoslavia il 18 settembre) e LI Bersaglieri Auc.
- 11° artiglieria Mantova su 4 gruppi (2 da 75/18 e 2 da 100/22 e 105/28), batteria contraerea, V Btg
controcarri Piceno con 2 cp da 47/32 e 1 cp carri L3/35 lanciafiamme
(che verrà sciolta) +
genio e e sussistenza.
Le divisioni Piceno e Mantova
(vedi nel '44 Gruppi di comb... la genesi delle Unità
che evitarono lo sfacelo dell'Armistizio) erano dislocate nel
Sud e non erano state che marginalmente coinvolte negli scontri. Verso la fine di ottobre vennero assegnati anche il 34°
Nucleo chirurgico e il 244° ospedale da campo sempre provenienti dalla
divisione Legnano. Gli equipaggiamenti e l’armamento erano quelli
standard del Regio Esercito. Nel mese di novembre '43 il
reparto fu messo a disposizione del II° Corpo d’Armata del generale Keyes
( 3ª e la 36ª divisione di fanteria USA) della Vª Armata Americana. Ma gli italiani continuavano a
soffrire di grossi handicap rilevati anche dal nuovo Capo di S.M. Giovanni Messe.
Già
all'inizio del '43 i magazzini del Regio
Esercito non erano particolarmente forniti: dopo un altro anno, senza
approvvigionamenti da parte delle industrie (rimaste nelle zone d'Italia
occupate dai tedeschi), la situazione era desolante; oltretutto
l'equipaggiamento del soldato italiano durante la II G.M. era
sensibilmente inferiore, per qualità e quantità, a quello degli altri
belligeranti, figuriamoci dei tedeschi.
Citiamo in corsivo blu dal libro "Ci
riconosceremo sempre fratelli" diario di Gino Damiani scritto dal
figlio Ernesto NordPress Ed. Chiari Bs.
http://digilander.libero.it/freetime1836/libri/libri23.htm .
L'argomento dei rapporti degli allievi con la
popolazione è stato trattato in forma più dialettica da Luciano
Bianciardi (VII) autore poi di "La vita Agra" e "Natale con i fichi" di
Oria. Prima e dopo i fichi era stata l'uva a sfamare gli allievi a volte
a pagamento altre a self service. I rapporti con la popolazione per
tanti altri motivi erano quindi tesi. Gli allievi percepivano 900
lire al mese e i semplici soldati americani 16.000. Visita di
Messe in novembre. Vittorio Ziliani ci ha lasciato un ricordo
indelebile di quella visita - quel giorno nessuno rimase in camerata,
neppure quella parte notevole di noi (1/3) che aveva le scarpe così
rotte da doverle sostituire con gli zoccoli e fasce così sdrucite da
sembrare accattone. Mi ricordo lo sguardo meravigliato di Messe....- I rapporti con la parte più politicizzata della popolazione erano
oltremodo difficili. Noi del I raggruppamento portavamo
sul lato sinistro della giubba lo scudetto sabaudo.. quella trovata dello
scudetto doveva rivelarsi piuttosto infelice; non si conteranno le liti
e gli accaniti pugilati suscitati dall'innocente insegna italiana; era
sufficiente che comparissero in libera uscita in un locale pubblico
perchè ne scappasse una frase irriflessiva e uno scazzottamento
generale.. |
Brani tratti da
http://www.jollyrogerxxx.it/MONTELUNGO.htm
Il Raggruppamento è "motorizzato " solo perché ha 353 autocarri
(scassati!), di cui metà a gasolio, e altrettanti mezzi eterogenei, tra
cui 160 motociclette e 25 autovetture. L'armamento che gli alleati hanno
consentito che si racimolasse è composto da: 4.798 fucili, 53
mitragliatrici (le ormai vecchie Breda 38), 56 pezzi di artiglieria, 48
mortai, 5.355 elmetti, 603 pistole, pochissimi mitra Beretta. Non solo
mancavano i materiali per combattere, ma l'equipaggiamento
indispensabile per vestire i soldati era del tutto inefficiente e le
scarse riserve dei nostri magazzini militari sfuggite alle razzie dei
tedeschi in ritirata erano state bloccate dagli alleati che le davano a
Tito. Per le divise furono distribuite quelle avanzate dalla campagna
d'Africa, le sahariane di tela; per le scarpe i calzolai di reparto
fecero miracoli, furono riesumate le scarpe in ltalcuoio o Cuoital che
facevano acqua. Quando il Raggruppamento parve approntato e gli spiriti
erano impazienti di misurarsi col nemico le autorità militari americane
prima di impiegarla in combattimento, essendo piuttosto scettici,
decisero di sottoporre gli Italiani a una sorta di esamino che ebbe
luogo il 26 novembre a Montesarchio. Tema: finto attacco con inizio alle
ore 6 e fine alle ore 13. Inutile precisare che gli Anglo Americani non
furono soddisfatti di quello che videro. Il morale era buono questo in
sostanza il loro giudizio ma non basta il morale a dare la necessaria
aggressività e l'efficacia bellica. Erano gli automezzi che mostravano
la corda, erano le armi che non erano all'altezza del loro compito,
erano le divise che mancavano, le munizioni con il contagocce e le armi
rabberciate. Poi gli si disse "Andrete in combattimento, vi daremo un
obiettivo, vi vedremo alla prova". La prova fu Montelungo. |
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...la guerra lasciatela agli americani.. dicevano
i nuovi politici..PAG. 60 tra i
tanti avversari merita di essere citato, una volta di più
Antonio
Maccanico (poi segretario alla Presidenza della Repubblica con
Pertini e licenziato per la grazia nel 1985 a Fiora Pirri Ardizzone
figlia della seconda moglie di Emanuele Macaluso del PCI) e candidato
alla Presidenza del Consiglio negli anni 90 e inventore del Lodo
Maccanico il quale scrisse su "Irpinia Libera" organo del FLN n° 6 in
data 4 dicembre 1943 (3 giorni dopo i nostri sarebbero andati all'assalto
di Montelungo)-
si sappia una volta per sempre, noi non ci
lasceremo cucire patacche, nè ci faremo irregimentare in compagnie di
ventura: sappiamo l'importanza che avrebbe per gli sfruttatori una cieca
frenesia bellica e le conseguenze di una falsa union sacrée.. perciò non
ci prestiamo al gioco (qualcuno avrebbe
detto ma parla come magni). Toccò a Togliatti*, quando
rientrò dall'Urss, fare giustizia delle idee di Maccanico (la Svolta
detta di Salerno), sul ruolo
dell'union sacrèe. I soldati pensarono di farsi giustizia da soli.- Io
che da acceso repubblicano e portavoce del partito popolare avevo
capeggiato i moti studenteschi dell'Università di Roma contro il
fascismo nel 40 organizzai coi bersaglieri del LI una spedizione
punitiva, guidata dal comandante dell'11° artiglieria, aiutante di campo
del re, contro i denigratori asserragliati nella tipografia Pergola..
prendemmo a calci nel sedere gli studenti imboscati e qualche tipografo
e Antonio Maccanico (Ing. Antonio Ambra in il Secondo Risorgimento
d'Italia) IL RAGGRUPPAMENTO CURTATONE E MONTANARA
-Ma non era solo il Raggruppamento Motorizzato a costituire forza armata del
nuovo regno del sud. Se fosse stato per il numero di generali, quello
Italiano poteva essere ancora il secondo esercito del mondo. Da
settembre era "operativo" (si fa per dire) il LI Corpo d'Armata al
comando del Gen. De Stefanis con le divisioni Legnano, Piceno, 209a e
210a costiere, XXXI brigata costiera. Gli alleati dissuasero a
costituire grandi unità suggerendo di scegliere gli uomini migliori e
con quelli di preparare una piccola unità "d'elite" Fu così che nacque
il Curtatone-Montanara mettendo insieme i 3 battaglioni d'istruzione (VII, IX, LII
e i resti del XVIII) che non si erano sciolti, il comando del 194
reggimento costiero e alcune batterie del "Montanara". Bianciardi li
valuta in circa 2.000/2.300 uomini. La maggior parte si dileguò. - ma
bisogna pur chiedersi quanti allievi del centro nord rimasero solo
perchè a casa loro era impossibile tornare ? Alcuni volontari
verranno incorporati nel Legnano per l'attacco a Montelungo. La
necessità di approntare un Battaglione di marcia (23/11-460 uomini)
derivava dal fatto che il 67° per tutti i motivi già detti per gli
altri era andato sotto organico (ad Avellino ai primi di dicembre
arrivarono in pochi). - Gli universitari Auc che sono arrivati
quassù sono stati suddivisi a caso nei due battaglioni: amicizia,
fratellanza, affiatamento sono andati dispersi una vera delusione, gli
allievi non avevano in alcun modo la possibilità di conoscere i nuovi
compagni e i nuovi ufficiali, di fondamentale importanza per la coesione
delle piccole unità, più lassi di così non si poteva. Nemmeno nel
'18 (nel post Caporetto) si facevano più simili errori. Dei 460 uomini facevano parte
anche 65 bersaglieri del XXIX battaglione rientrato dalla Jugoslavia
(vedi sotto) e 167 di altre unità di Fanteria, Genio e
Costiere (10). |
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Ernesto Damiani
"Ci
riconosceremo sempre fratelli" diario del padre Gino
Il 5 luglio,
il IX Btg. d’Istruzione arrivò a Grottaglie (“dovè deserto, come il mio
cuore!”)“ Non si dorme per gli aerei nemici, ogni notte sopra di noi.
Non si mangia, per la scarsità del rancio, e mal confezionato. Vento,
polvere, caldo!” Data la vicinanza all’aeroporto, e forse anche per la
vicinanza dei tedeschi della Goering, l’unità subì attacchi aerei. Il
mese di Agosto trascorse senza impiego bellico e senza danni ulteriori,
nonostante “Quante formazioni inglesi, di giorno e di notte, ci
attraversano e ci trascurano, per fortuna!” il Corso A.U.C. continua:
“Settembre 1943: Inizio esami per promozione a caporale maggiore. Bella
soddisfazione dopo tanti mesi di corso. Continuano anche gli stenti:
“Lavoro enorme - enorme fame. Ci salva la frutta! Uva, fichi, fichi
d’India, pesche!” (Nota - La ragione per cui i soldati italiani potevano
vivere sulla frutta nei campi, è spiegata da Costantini: ”...continuò il
vecchio (contadino presso di cui avevano trovato rifugio gli AUC di
Gioia del Colle, N.d.R.), vi posso invece suggerire, se ve la sentite,
di andare in campagna e di prendervi quello che volete, tanto, ormai,
quest’anno non c’è nessuno a fare il raccolto….”, op. cit., p. 59).
9 settembre,
la 1ª Divisione aviotrasportata inglese, sbarcò nel porto di Taranto.
Sebbene non contestato, lo sbarco non fù privo di perdite. La HMS Abdiel
affondò a causa di una mina nel porto, causando la perdita di circa 130
uomini del 6° Btg Paracadustisti, della 2ª Batteria anticarro e del 127°
Parachute Field Ambulance. La 1ª divisione fu praticamente distrutta ad
Arnhem, tra il 17 - 24 settembre 1994, nel corso dell’Operazione
Market-Garden).
Arriva l’8
settembre: ARMISTIZIO!
Finalmente! Non più guerra, allarmi, secrifici, pericoli! Quanto
giubilo! Si spara dappertutto e con qualsiasi arma. Ecco come descrive
il Col. Ricchezza la reazione del soldato: “Incosciente e superficiale,
serio e responsabile, assente e menefreghista, ciascuno di noi (alla
notizia inaspettata della proclamazione dell’armistizio) si è comportato
in maniera identica: finalmente l’incubo è finito, potremo vivere in
pace!”, op. cit., p. 178).Da quel momento gli eventi si susseguono. Il
IX Btg. d’Istruzione, sorpreso dalla notizia dell’armistizio nel deserto
di Grottaglie (e forse grazie a questo), privo di ordini, non si sbanda!
Anzi, mentre intere divisioni si liquefanno, il 9 settembre su proprio
spirito di iniziativa:
“9 settembre
“Ore 12: si scende in città per la difesa dell’abitato. Ci
costituiamo a caposaldo...ore 13.30: vanno via i tedeschi dal Campo:
circa 200, bene armati. Ore 14: ordine di sparare sui tedeschi. Solita
fortuna!” L’illusione generata dalla notizia dell’armistizio che la
guerra fosse finita è durata solo qualche ora “Ho la vaga idea che la
pazza gioia di ieri sia prematura”.. La costituzione a caposaldo
dell’intero Btg. presuppone che l’unità sia rimasta organica in tutti i
reparti e gradi. Per confronto, riporto le parole di Costantini, su
quanto successe al 17° Btg. d’Istruzione, di stanza a Gioia del Colle:
“9 settembre: …Dove sono i nostri ufficiali? Si dice che il colonnello
se ne sia andato con la cassa del battaglione...”, op. cit., p. 52. La
circostanza della sparizione del comandante del 17° Btg. Istruzione e
degli altri ufficiali, è confermata da Stelio Tofone in “Ricordi di quel
tragico anno 1943”, in
www.istrid.difesa.it/sec_risorgimento . Nota: I tedeschi si
assicurarono che tutte le armi fossero raccolte. In mezzo al cortile si
stava formando una catasta dei nostri poveri modelli ’91… Un tedesco ce
li strappava dalle mani. Fu il dramma dell’impotenza…Intanto sul mucchio
di fucili era stato versato un intero bidone di benzina ed era stato
appiccato il fuoco. Quando il rogo divenne totale…sparì anche l’ultimo
tedesco.”, Costantini, op. cit., p. 54.
“10 settembre:
Primi inglesi al campo (giunti con lo sbarco di Taranto del 9 sera). Sono diffidenti, ma cordiali. Sono di pattuglia:
a me l’onere di fermare la prima “jeep”...armata. Vi siede un tenente e
3 soldati. Si fermano, l’Ufficiale scende, mi saluta cordialmente. Lo
affido ad un interprete.”. “12 settembre: si ritorna nel Sahara! (Leggi
Grottaglie). Gli esami continuano per la promozione a Cap. Magg. E’ la
farsa dopo la tragedia”. La promozione arriverà il 27 settembre.
’8 ottobre,
il IX Btg. si sposta ad Oria, dove si stanno concentrando i resti degli
altri battaglioni d’istruzione: “20 km di marcia notturna e
trasferimento ad Oria. W l’uva! Altrimenti non ce la facevo. Ho perso le
vecchie forze. Si è accantonati: popolazione discreta...2 cinema. Belle
ragazze. Molti fichi! Speculazione affaristica sul soldato.” Ad Oria, si
costituisce il Raggruppamento Curtatone e Montanara:
"Ci
riconosceremo sempre fratelli">>
Il mistero del lutto al braccio: |
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Oltre ai bersaglieri della Corsica del XXXIII Btg.
(vedi sotto)
distaccato dall'11° rgt. che restava col
comando in
Jugoslavia, un altro
battaglione fuori dai confini nazionali ebbe l'opportunità di salvarsi:
era il XXIX del 4° rgt. di stanza in Croazia alla data dell'Armistizio.
Il XXIX Btg del 4° fu colto dagli
avvenimenti a Prgomet ove era di stanza lungo un tratto della ferrovia
Knin Spalato. Il reparto attraverso dolorose peripezie raggiungeva
Spalato sul mare nonostante che i tedeschi avessero ingaggiato una caccia aperta
per terra e per cielo per intercettarlo. La neutralità dei partigiani di
Tito gli tenne aperta la porta di Spalato e permise al reparto di
trovare imbarcazioni di fortuna per passare al di quà dell'adriatico,
pur in assenza di notizie certe che davano sgombro il Sud. Il 22 settembre, stremato ma armato, il
battaglione sbarcava a Bari liberata alcuni giorni prima. All'atto della
costituzione della prima grande unità (il I raggruppamento motorizzato)
gli uomini non vennero ritenuti in condizioni di combattere, sia per la
falcidia, che per le condizioni fisiche e sanitarie in cui si trovavano da
diversi mesi. Tutto l'armamento pesante e i mezzi erano andati perduti e
quindi come altri reparti aveva bisogno di un periodo di accasermamento
e di ricondizionamento. Per l'impiego era necessaria come abbiamo già
visto un nuovo addestramento sulle direttive emanate dal comando alleato
e sotto la loro supervisione (un ufficiale detto di collegamento si
occupava di informare il comando alleato dei progressi e delle
necessità). Solo un piccolo gruppo di uomini idonei entrarono a far
parte del I rappruppamento motorizzato e saranno presenti a Montelungo
in dicembre. Già a partire da Gennaio '44 il battaglione svolgeva compiti di
retrovia e il 31 sostituiva i Francesi a Castelnuovo al Volturno.
All'atto dello scioglimento del raggruppamento (fine gennaio) gli altri
bersaglieri della Sardegna ( si erano qui spostati quelli XXXIII, coi Granatieri, come
forza d'occupazione e antisbarco) raggiunsero Napoli, dove col XXIX
formarono un reggimento bersaglieri, il 4° bis, della forza di 1250
uomini. Sia il 4° che l'11° si erano sciolti in Jugoslavia e i componenti
(2 btg dei 3 che ne avevano) fatti prigionieri (vedi capitolo Jugoslavia e Quaglino nei Diari).
10° RAGGRUPPAMENTO CELERE BERSAGLIERI - Corsica
Col.
Ettore Fucci
XXXIII Battaglione Bersaglieri ciclisti (dal 11°) T. Col. Ermanno Picone
LXXI Battaglione Bersaglieri moto Maggiore Alberto Bongiovanni
I/33° Battaglione Carri Leggeri 3/35 Maggiore Gaspare Calcare
7a compagnia autoblindo (già 1a del 18° bersaglieri RECO) Cap. Del Basso
Orsini
107a compagnia bersaglieri motociclisti Cap. Antonio Da Pas (dislocata a
Corte)
Il 23/1/1944 Il Comando del I°
Raggruppamento Motorizzato Italiano viene assunto, in sostituzione
del Gen. Vincenzo Dapino, dal Generale Umberto Utili. La 3a compagnia
del LI AUC al comando del Cap. Natale, completata nell’organico con uomini e
macchinari, passa ora alle dipendenze del XXIX Btg Bersaglieri. Nel
contempo il LI Btg. assume in forze una compagnia reclute del XXIX per
diventare in un immediato futuro battaglione reclute.
-1/2/1944 Il Magg. Borrelli assume il comando del XXIX° Btg. Bersaglieri mentre
il LI Btg. passa al Magg. in Spe. Guerrini Marco Gallo. L’organico del
LI viene modificato in vista dell’arrivo dei nuovi reparti che
aumenteranno la consistenza prima del passaggio al 4° Rgt. Il magg.
S.P.E. Ferdinando Borelli, che comanda il LI nella seconda battaglia di
Montelungo, era rimpatriato dalla Dalmazia alla testa del XXIX.
I risultati non eclatanti, il debito
logistico, l'assoluta mancanza di fuoco d'accompagnamento avevano fatto
propendere gli alleati per una unità diversa più integrata. Soldati con
esperienza come quelli della Corsica erano fuori. Fuori erano i
battaglioni della Jugoslavia, con una campagna non indifferente alle
spalle. Fuori era la Nembo, gli arditi.....Il 20 febbraio 1944 si
costituiva quindi una nuova unità il C.I.L Corpo Italiano di Liberazione
che inglobava gli alpini (per ora un Battaglione del 3° alpini di
formazione "Piemonte" coi recuperati dalla taurinense in Jugoslavia), il LXXI btg bersaglieri moto della Corsica
e altri che vedremo....
Dalle parole di Romolo Guercio:
In passato, vi erano stati altri Natali
di guerra, ma nessuno poteva uguagliare il presente… invisi all’opinione
pubblica, una guerra annunciata come fratricida, con davanti la visione
di tanti compagni caduti, ci rifugiammo sulla paglia fradicia e sul
letame in una stalla oltre il Volturno, passato su una traballante
passerella. In gennaio 1944 i resti del Battaglione vengono decimati da
una epidemia di pericolosa influenza. Moltissimi sono gli allievi
ricoverati all’ospedale militare. La terza compagnia viene sciolta e noi
veniamo presi in forza dal XXIX battaglione, reduce dalla Grecia. Dopo
pochi giorni i resti del LI° battaglione, col capitano Castelli, si
trasferiscono in Puglia quale reparto di addestramento reclute e
rifornimento di complementi per le Forze Armate. Nel XXIX veniamo
accolti freddamente; mi sento spaesato, smarrito e demoralizzato e la
tristezza mi gonfia l’anima di solitudine e di cupi pensieri.
“9-31 ottobre:
pag.53
Circolano brutte idee! Non se ne può più di questa vita. Conosciamo il
Col. Salvo Salvoni (Salvani?)! Per fortuna, è un buon padre. Altrimenti
(che) cosa succedeva nella prima adunata di Raggr. Meglio così. Fame,
senza soldi...Notizie gravi sulle terre occupate dai Tedeschi. Poveri
cari!
(Nota - Quali fossero le brutte idee non è dato sapere, ma si
possono intuire da questo passo di Stelio Tofone, 67° Reggimento Fanteria
Legnano, Croce di Guerra al Valor Militare sul campo a Monte Lungo, come
mio padre Gino A.U.C. e presente ad Oria: pag. 55
“Dovevamo fare una scelta penosa e
per molti terribile: ci si chiedeva di dimenticare che cosa era stato
per noi l’8 settembre, e quante vite umane era costato. La guerra
continuava... Tutto era lecito per chi voleva rifarsi la verginità. Per
alcuni giorni vissi come in un incubo, per me era inconcepibile
ripresentarsi a combattere per quelle persone che ci avevano abbandonato
l’8 settembre.".
La formazione del Raggruppamento non sembra cambiare la
vita degli Allievi:
“15 novembre: Scuola A.U.C.. Anche questo ci voleva per prenderci
in giro!” Il Corso continua per tutto novembre, fino a quando: “3
dicembre:....i primi volontari partono per il fronte. Buona fortuna!.”
(Nota - Le circostanze che portarono alla partenza dei primi
volontari sono descritte bene da Ernani Costantini: “26 ottobre ‘43:
Capannone a Oria. E’ stato appeso con le puntine sulla parete di legno
un manifesto che annuncia l’Arruolamento Volontario per formare un
gruppo di A.U.C. da aggregare ad un reparto destinato al Fronte italiano
per la Campagna di Liberazione. Nessuna pressione. Chi vuole si presenti
al Comando.”, op. cit. 72). |
La didascalia
delle foto, (ma anche altre di una sequenza oltremodo nota) parla di
settembre 1943, località Trani (meglio sarebbe Ottobre), dando causa del lutto al braccio del re
della morte della figlia Mafalda sposa al nobile tedesco Filippo D’Assia
(internato e morto poi nel 1945). Poiché Mafalda è morta il 28 agosto 1944non
'43 di settembre
44 casomai dovrebbe trattarsi, Cosa questa non possibile per il motivo
che in questa data il re aveva già delegato i poteri
Luogotenenziali a Umberto e difficilmente avrebbe passato in rassegna
reparti militari (Come diceva lui i Savoia regnano uno alla volta)). Mafalda di Savoia, nonostante i travagliati
giorni s'era recata il 31 agosto 1943 a trovare la sorella Giovanna
sposa al re di Bulgaria Boris III appena morto in circostanze
misteriose. Pur essendo alleato dell'Asse Boris è sempre stato inviso al Fuhrer,
che pensa da tempo di ucciderlo. Qualcuno si spinge a dire che il
fermarla avrebbe insospettito i tedeschi e quindi come agnello
sacrificale ragion di stato ...... Il 7 settembre Mafalda è in viaggio da
Sofia via Budapest per tornare a casa dopo le esequie. Atterra il 9 a Pescara
il che, pur
essendo in mano tedesca, non le impedisce di raggiungere Roma !!!. Il 23 mattina dopo aver visto i figli
custoditi in Vaticano, è chiamata con urgenza al comando tedesco per una
comunicazione. Una telefonata del marito
Filippo D’Assia da Kassel in Germania
è il tranello per arrestarla. Viene messa su un aereo per Monaco, poi Berlino infine
nel lager di Buchenwald. Nonostante la notorietà il trattamento non è dissimile dagli
altri carcerati. Nell’Agosto del '44 la sua baracca viene centrata da
spezzoni di aereo americano. Mafalda ha il braccio sinistro maciullato.
Soccorsa e curata nell’infermeria del postribolo non supera l'intervento chirurgico. Il suo corpo viene sottratto alla cremazione
collettiva dei morti della giornata e riportato alla famiglia a fine
guerra. La principessa Mafalda riposa nel piccolo cimitero degli Assia nel castello di Kronberg in Taunus (Frankfurt/Main). |
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Il mistero del lutto al braccio
Per la data Saverio Cortellino da Trani
conferma essere il 7 ottobre 1943 (In quella occasione il Re consegnò
tre medaglie ai protagonisti di una vicenda bellica che per fortuna si
concluse con la liberazione di 50 ostaggi che dovevano essere fucilati
dai tedeschi e che grazie all'intervento dei protagonisti fu
scongiurata). Un'altra fonte Marco Patricelli de "Il Tempo"
suggerisce essere proprio il lutto per il genero Boris e per
l'internamento della figlia Mafalda, lutto già portato un
mese prima sulla Corvetta Baionetta.
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