La storia è racconto attraverso i libri

I testi che accompagnano la presentazione sono in genere quelli diffusi dall'editore, dalla libreria o da critici che vengono indicati

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 Ernesto Damiani  Collana: I libri della 2a guerra mondiale  NordPress Ed. Chiari (Bs)

 

Filippo Stefani  «Sul piano storico il valore morale, politico, giuridico e militare del CIL supera quello delle altre componenti, sebbene anche queste determinanti (…). Fu il CIL (Corpo Italiano di Liberazione), preceduto a sua volta dal Primo

Ci riconosceremo sempre fratelli

Nel febbraio del 1943, quando si arruolò, Gino Damiani era soltanto uno dei tanti studenti universitari, classe 1922, che viveva con la famiglia, nelle condizioni di provvisoria serenità consentite dalla guerra ancora lontana. Nulla poteva fargli immaginare che, entro poco tempo, sarebbe diventato parte attiva negli eventi che sconvolsero l'Italia, in uno dei momenti più tormentati della sua storia recente.
Sulla base degli appunti di diario redatti quotidianamente tra il 16 febbraio 1943 e il 28 luglio 1944, il libro ricostruisce, tra testimonianza e storia, la sua vicenda umana e militare in qualità di Allievo Ufficiale di Complemento, assieme a quella dei suoi Colleghi del IX Battaglione d'Istruzione, nel contesto delle vicende che, prima e dopo l'8 settembre, li portarono ad essere tra i protagonisti della rinascita del Regio Esercito Italiano, ed a partecipare con il XXIX Battaglione del 4° Reggimento Bersaglieri alla lunga Campagna d'Italia 1943-1945, a fianco della Armate Alleate. Nel libro è ricostruita in dettaglio, e per la prima volta, la vicenda che portò dopo l'8 settembre 1943 alla formazione del Raggruppamento Curtatone e Montanara, di cui verrà pubblicato il Diario Storico, tuttora inedito. Sono inoltre analizzate e descritte in dettaglio, sulla base della testimonianza diretta dei protagonisti, l'azione che portò il Battaglione Piemonte alla conquista di Monte Marrone, il tentativo di colpo di mano su Monte Mare da parte degli Arditi del 4° Reggimento Bersaglieri e lo svolgimento completo dell'Operazione "Chianti", che portò il 4° Reggimento Bersaglieri, assieme al Battaglione Piemonte, alla Divisione Nembo e alle altre Unità del I Raggruppamento motorizzato prima e del Corpo Italiano di Liberazione poi, dalle sorgenti del Volturno a Jesi, in continuo inseguimento di un nemico costantemente in ritirata. Il libro è corredato da una ricca documentazione fotografica, completamente inedita, e da abbondante materiale documentario.
 

 raggruppamento motorizzato, a segnare il ripristino del ruolo dell’Italia nel quadro della politica europea e mondiale, in quanto il contributo che esso seppe dare alle operazioni militari nella campagna degli Alleati in Italia ebbe un peso decisivo nel ridurre la malevolenza, il disprezzo e lo spirito di vendetta dei vincitori. Senza tale contributo generoso, intelligente, fattivo, sarebbe stato aleatorio, e comunque assai più lungo e difficoltoso, creare una base sicura per l’effettiva ricostruzione morale e politica del Paese, la cui premessa naturale e logica fu posta proprio dal I raggr.  motorizzato e, in misura più consistente e salda, dal CIL. Di tale realtà storica di quel periodo, troppi non tengono conto ignorandola o facendo finta di non conoscerla, indotti al silenzio da motivi ideologici o da interessi di parte. L’ossequio alla verità e l’obiettività storica esigono, invece, il riconoscimento della funzione prioritaria e primaria che l’esercito italiano svolse nella guerra di liberazione sul campo di battaglia vero e proprio, oltre che nell’organizzazione e condotta della lotta partigiana e della resistenza passiva nei campi d’internamento»

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da L’ESTATE DELL’ESERCITO DEL SUD di MASSIMO COLTRINARI

Il 24 settembre 1944 il CIL si sciolse e il generale Utili scrisse nel suo ordine del giorno: «il CIL si scioglie per necessità superiori. Non si scioglie né, credo, si scioglierà mai nei nostri cuori il patrimonio comune delle vicende nobili e dure che abbiamo vissute insieme e della giustificata fierezza per queste vicende che hanno un valore storico per il nostro Paese. Io sono certo che tutti noi che appartenemmo al CIL ci riconosceremo sempre fratelli e ci tenderemo sempre la mano incontrandoci, comunque la sorte materiale di ognuno possa essere nel futuro diversa e diverso il cammino spirituale di ognuno. E con ciò la nostra solidarietà istintiva e disinteressata sarà cemento per la vita civile della nostra Patria, come il comune ideale di renderla libera a prezzo del nostro sangue è stato cemento per la sua rinascita militare... Questo è l’ultimo ordine del giorno del CIL. Siano perciò in esso consacrati il mio affetto e la mia gratitudine di Comandante per l’eroica Nembo, l’impetuoso reggimento S. Marco, per i gruppi IV e V someggiati e CLXVI, impavidi e tenaci, da cui definitivamente mi separo. In alto i cuori di tutti nella certezza che aprendo un proprio ciclo nuovo, Legnano e Folgore saranno sempre e parimenti degne del comune ciclo antico».

Un ciclo che dal 18 aprile al 31 agosto 1944 era costato 377 morti e 880 feriti ed aveva richiesto ai combattenti del CIL sacrifici, rinunzie, fatiche morali e fisiche nel più tragico e disperato momento della storia nazionale