DA EL
ALAMEIN A TUNISI
LA RITIRATA -
1a parte
“Oggi 23 gennaio, dopo 3 mesi di lotta, l’8a armata
inglese ha occupato Tripoli.”
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Alamein 4 novembre 1942
Quando il 23 sera (ottobre) per un colpo apoplettico morì Stumme, il suo posto venne
preso dal comandante del Dak o C.T.A (Corpo tedesco d'Africa) Ritter Von Thoma.
"Von Thoma si è vestito “a festa”, ha messo le sue medaglie, sembra che vada a una sfilata, lui che ha fatto tutte le campagne
di guerra guarda il mare di relitti fumanti e si avvia verso il nemico..". Chi dice cercasse la morte, chi ne avesse abbastanza e volesse chiudere li il suo conflitto,
chi che semplicemente riteneva che un generale debba sempre stare davanti. A Tell el Mampsra il 4 novembre 1942 viene
però fatto
prigioniero. La partita è ormai persa e ad aggravarla ci si è messo
Hitler con l’ordine di morire sul posto. I tedeschi vengono a conoscenza
della cattura di Von Thoma intercettando un messaggio del 10° Ussari.
Ricorda Mancinelli, ufficiale di collegamento, che a Fuka bruciavano gli aerei che non avevano benzina per alzarsi in volo, ed erano praticamente tutti. Tanti o pochi erano comunque un quinto di quelli inglesi. Rommel,
ritornato in fretta e furia, osservava
e rifletteva sulle ultime vicende. Salvare il salvabile, evacuare l’Africa, non c’era alternativa. Una fila interminabile (100 km) si era formata verso Tobruk
nelle retrovie. Andava in un senso solo, su due corsie affiancate. Chi si fermava
per mancanza di benzina veniva spinto nel fossato laterale alla via Balbia, lo stesso per chi era mitragliato. Mentre Montgomery tiene la conferenza stampa della vittoria
Churchill si propone di far suonare per la prima volta le campane di
Westminster ma vuole almeno 20.000 prigionieri. E Alexander gli risponde
il 6 - fate suonare le campane, attualmente si
calcola che i prigionieri siano 20.000, i carri armati 350, i pezzi
d'artiglieria 400 e migliaia di autocarri - Ricordandosi di
Cambrai però non le fa suonare se non dopo il buon fine dello sbarco
americano in Nord Africa imminente. Loro hanno avuto 13.500 caduti l’asse il doppio. I prigionieri dell’asse sono il triplo. Dai magazzini di Marsa Matruh si riesce a caricare 200 camion di materiale e viveri ma
non partiranno perché la strada e i camion servono a chi si ritira. Da Roma vista la situazione si smorzano i toni sulla stampa e si cerca anche di far dimenticare i trionfalismi dei giorni precedenti.
“la ritirata delle truppe si svolge molto ordinatamente”
: Dice un testimone
“fra i 5 e il 7 novembre ho visto sfilare verso Sidi El
Barrani 9.000 veicoli”. Passano veicoli tedeschi, pochi italiani, molti inglesi riutilizzati. La brigata Ramcke ha intercettato una colonna di rifornimento inglese, finita loro in
bocca, e riescono a salvare metà degli uomini. Le notizie che arrivano dalle retrovie non sono molto confortanti. Se una possibilità c’è di imbarcarsi dove sbarcheremo ora che una flotta d’invasione
nemica è entrata
nel mediterraneo. La flotta Usa è ancora una mini flotta,
perché molte navi si sono fermate in Marocco, per sicurezza, e il resto inizia a sbarcare
uomini e mezzi in Algeria. Il Duce vuole che almeno sul confine egiziano,
all'Halfaya, ci si fermi per resistere, ne va del suo prestigio. L’intenzione di
Rommel sarebbe di proseguire ma la realtà è che hanno benzina per tre giorni al massimo fino a Tobruk o poco oltre e solo 10 carri armati. Se dovranno battersi non sarà stato per l’onore,
ma per la mancanza di alternative. Dice sempre Mancinelli
"l’arte di Rommel di correre nel deserto, resta la stessa sia che vada avanti o arretri". Monty che ha pensato anche a questo, ha organizzato un vero e proprio corpo d’inseguimento, coi suoi non provati dalla battaglia. Aggiramento dal deserto, incrocio della strada sulla quale si spera di trovare Rommel: se non c’è altro arco sopra la litoranea e nuova
incursione sulla Balbia 30 km avanti. Naturalmente faceva il doppio di
strada del nemico e su terreno sterrato. Qualcuno
suggerì di tenere sempre il collegamento con la coda e quando opportuno
attaccarlo. Ma da questo orecchio Monty ci sentiva poco, non si sa mai…Monty
ha paura quando Rommel scappa, ma ne ha di più quando lo vede con le braccia alzate. Dopo aver collezionato diverse incursioni negative e pensato
seriamente alla seconda ipotesi si mette a piovere, come non aveva mai piovuto. Gli inglesi si fermano, ma se piove, piove anche per i tedeschi che continuano.
Qualcuno dirà che erano due gocce.
Rommel “ sarei curioso di sapere perché gli inglesi vengono avanti così piano
?!”.
Alle 11 del 13 novembre in una casa cantoniera di Bengasi riunione dei vertici italiani, Cavallero,
Bastico, Barbasetti di Prun. Gli italiani si sforzeranno di far arrivare al fronte tutte le divisioni delle retrovie
(in acclimatazione o pronte a partire dall’Italia come l’aviotrasportata Spezia). C’è la Centauro
appena giunta e i 4 gatti della GGFF che stanno rientrando da Gialo per piste desertiche, ma anche Rommel deve fare la sua parte. Gli scontri di retrovia proseguono senza però
mai ingaggiare battaglia piena. I guastatori demoliscono ogni cosa possa facilitare il nemico. Non c’è tempo per mettere campi minati ma trappole sì. La testa della colonna
(i primi a partire erano stati quelli delle retrovie, migliaia di persone non combattenti, non baionette come dicevano gli inglesi) era già arrivata in Tripolitania. Misurata si sta svuotando, solo le
"case chiuse" funzionano e funzionano bene, perché sembra che tutti abbiano un arretrato o un anticipo da
consumare, domani non si sa. Naturalmente per la legge della domanda e dell’offerta i prezzi sono aumentati e il servizio è
scarso e "sveltino".
Da Roma
“Tenete duro, vedrete che il nemico si stancherà”
!!!.
Altra riunione; questa volta qualcuno porta un pezzo di carta aggiornato. Non ci sono più, la Brescia, la Folgore, la Trento, la Bologna, l’Ariete,
la Pavia e la Littorio. Al loro posto piccoli nuclei che stanno cercando di amalgamarsi, come il Controcarro
Ariete o Cantaluppi. |
Da Roma
“Tenete duro, vedrete che il nemico si stancherà”
!!!.
DIARIO DI ROMMEL -14 NOVEMBRE - Rommel scrive alla moglie
e gli fa questa inquietante rivelazione: "Da Roma ci sono giunte preoccupanti notizie sulla situazione italiana. Al Comando Supremo italiano l'atmosfera è oscillante, grigia e gravida di elettricità. Le ostilità contro di noi aumentano. Si teme, negli ambiente della Corte vi siano correnti che premono sul Re d'Italia
perché prenda in mano la situazione interna italiana e limiti l'autorità del Primo Ministro (Mussolini). Voci darebbero sicuro al nostro servizio informazioni che la Principessa ereditaria, MARIA JOSE', abbia avuto, tramite una sua amica francese, dei contatti con diplomatici americani ed inglesi in Svizzera per una pace separata. Sarebbe mostruoso!" ...."Il Maresciallo Cavallero, capo del Comando Supremo italiano sarebbe stato silurato "per ordine del Re d'Italia" . "Non mi mandano rinforzi. Ma come potremo vincere questa guerra se perdiamo qui in Africa? "
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I giorni di Tripoli
raccontati dagli inglesi
http://www.nzetc.org/tm/scholarly/tei-WH2Bard-c6-12.html
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“Non c’è nulla di nuovo da segnalare”
battono le agenzie di stampa il 19 novembre 1942,
ma cade Bengasi. Gli incendi dei magazzini illuminano le notti africane. Spesso erano pieni d’ogni ben di Dio che al fronte faticava ad arrivare. In campo tedesco la situazione non è tanto diversa, se hanno gli uomini non hanno comunque i mezzi per difendersi, a noi mancava invece tutto. Non ci fermiamo ad Agedabia, non ci fermiamo ad Agheila e agli italiani che si sarebbero prostrati per una offensiva,
Rommel dice
“datemi quello che ho chiesto per mesi”. Ma ormai è
Natale. A Natale si è tutti più buoni e non ci si spara..... Ma ci si può
sparare quando 4 giorni dopo è capodanno?. No ! nemmeno
“c’è da vergognarsi a combattere accanto a loro” (lo dicevamo noi).
Se un italiano passa a fianco d’un tedesco, il tedesco non lo vede.
"L’italiano sembra trasparente". che abbiano in appalto esclusivo la
guerra ?
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La storia della offensiva si riseppe, ma non arrivò per fortuna sui giornali. Gli italiani, se avevano parzialmente rinunciato alla copertura aerea, alla difesa della colonia, si erano tenuti tutto il traffico e il controllo navale. Si va avanti, verso Tripoli mentre forze sempre più numerose sbarcano in Tunisia, forze che a lui erano state negate per mesi. La Tunisia resta comunque un piccolo fronte che nulla può opporre alla superiorità americana. Mentre Monty spera che Rommel si chiuda ad Agheila, si tira fiato. Ne approfitta lui, il figlio del reverendo per andare a messa nella cattedrale del Cairo a leggere il sermone. La ritirata di tutti i giorni poi non è tanto diversa dalla linea, dicevano gli italiani. Ci sono sempre le solite cose da fare, mangiare , lavarsi, spidocchiarsi, costruire la latrina. Non c’è cosa peggiore nel deserto che tutti la facciano dove gli garba poi immancabilmente qualcuno ci metta il piede sopra. Quello di Agheila a ben vedere è un finto centro di resistenza, ma non per le camicie nere
del IX che sono arrivate non si sa da dove. Il porto di Tripoli è intasato, non si possono scaricare ulteriori rifornimenti fino al 4 dicembre. C’erano da scaricare 32.000 tonn di merce e 130 carri armati. Una manna in altri tempi.
Nessuno aveva pensato a rinforzare il Porto con nuove banchine. Quando Rommel avanzava voleva i carichi a
Bengasi e a Tobruk. Ora anche quelli in rotta su Bengasi venivano lì a scaricare. I tedeschi puntigliosi fanno le loro opere campali, improvvisano difese etc.
“c’è da vergognarsi a combattere accanto a loro”. Se un italiano passa a fianco d’un tedesco, il tedesco non lo vede.
"L’italiano sembra trasparente", diceva uno,"che
loro abbiano in appalto la guerra ?". 9 dicembre: ci si ritira da Agheila per attestarsi a Buerat. Coprono la ritirata la 90° tedesca (XC), il gruppo
Cantaluppi Ariete poi Centauro per aver inglobato i primi arrivi tosti della divisione. Quando i gruppi prendono il nome dei generali vuol dire che va male. Monty torna dalla messa ma Rommel se ne è già andato. Il 17 dicembre arriva sul tavolo di Mussolini la soffiata di Bastico che si lascia anche Tripoli.
Ma ormai è Natale. A Natale si è tutti più buoni e non ci si spara. La notte, il cielo è percorso da entrambe le parti da bengala e traccianti, da spari in aria, da feriti come sempre succede
al cenone, ma forse era un cenino o forse non c’è neanche stato. Che sia tutto un sogno ?. Non è stato un sogno, il cenone c’è stato e i comandi non ne sapevano
nulla. Giuseppe Berto "Guerra in Camicia Nera" Non so se
abbiano cominciato prima gli inglesi.....,
e il 26 arriva il solito cazziatone
dall'alto. Ma ci si può sparare quando 4 giorni dopo
è capodanno?. Altra baldoria e fuochi ?. Beh in effetti si, ma in maniera un po’ più riservata.
.. nonostante la circolare .. altra sparatoria. Però si è trattato di
un fenomeno fiacco: In Italia non si sa nulla anzi i bollettini
continuano a dire che facciamo colpi di mano (o molto probabilmente di avambraccio).
Gli auguri di anno nuovo agli italiani sono accompagnati dalla solita fede nella
vittoria. All’alba del 15 gennaio, 450 carri inglesi muovono su Buerat, ma a Buerat non c’è più nessuno, solo gatti. Il 19 Rommel è sulla “linea” Tarhuna-Homs ma il 22 è già al campo trincerato di Tripoli. Si resiste ?
“Oggi 23 gennaio, dopo 3 mesi di lotta, l’8a armata
inglese ha occupato Tripoli.” Il secco comunicato di Monty. Dire che abbiamo ancora la colonia, sui giornali italiani, senza avere Tripoli sarebbe eccessivo. Tripoli è la capitale, a Tripoli lavorano migliaia di
civili, a Tripoli fanno capo tutte le guarnigioni del deserto che ora possono salvarsi solo in aereo. A Tripoli ci sono i più grandi magazzini della sussistenza che vengono naturalmente presi d’assalto. Mentre gli inglesi entrano da Est, i nostri escono da Ovest. Tripoli è lunga. Gli unici a restare sono i carabinieri, che gli inglesi lasceranno al loro posto per i compiti di polizia. Il 27 gennaio a Zuara l’ultimo combattimento. Monty lascia passare qualche giorno poi organizza la parata della vittoria.
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X Btg. "M" Aut. Voghera
Mobilitato prima presso la legione Montebello poi Valle Scrivia, viene
aggregato come autonomo con la Tridentina in Albania. Trasformato in M
venne mandato a rinforzare i GG.FF sul Mareth. Si arrese il 13 maggio
1943. VI BTG CC.NN.
Giuseppe Berto, che dedica il libro a questi due battaglioni, apparteneva
al VI poi fusosi. Così a fianco la testimonianza del saccheggio del 19
gennaio 1943 ai magazzini di Tripoli. Era segnalato anche un altro btg di CC.NN il IX di cui Berto non fa cenno,
dislocato nel deserto. |
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Il saccheggio
(Giuseppe Berto) Abbiamo passato la notte in
piedi,... quelli della Spezia (divisione) se ne sono andati. Il magazzino di Miani
(generale della riconquista libica) è costituito da una ventina di
capannoni.
Quando vi arrivai il saccheggio era ormai giunto ad uno stadio
avanzato: parecchi capannoni già bruciavano, una folla di civili, arabi e
militari correva ad arraffare caricando autocarri, cammelli e carretti di
farina, zucchero e altro. Io mi preoccupai della mia ulcera che aveva
bisogno di latte. Al capannone dei medicinali non ne trovai, ma nel
cortile un camion senza benzina aveva il cassone pieno di latte in polvere
condensato. Barattai 29 litri di benzina con 24 scatole. In un altro
capannone evitammo gli spari dell'ultimo soldato che rispettava la
consegna e caricammo sullo Spa 38 zucchero, pasta, riso, conserva e
marmellata..... |
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