AFRICA SETT.
1941- ILLUSIONE TOBRUK
-LA
GUERRA NEL DESERTO
"ISTRUZIONI PER L'USO"
Gli Inglesi disponevano nello scacchiere medio-orientale (ad
esclusione dell'Africa Or) a fine 40:
In Libia (Cirenaica) 7a Corazzata, 6a
australiana, 2a Corazzata leggera (parte), Francesi, 9 australiana
In Egitto 6a neozelandese, 2a resto,
Polacchi.
In Palestina 7 e 8a Australiana, 1a Inglese
di Cavalleria
Con queste forze dovevano anche controllare l'Iraq e la Siria di Vichy
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I PRIMI MESI -
Con la solita tecnica del forzamento in massa in
un singolo punto dell'estesa cerchia difensiva, alle 6 del 21 gennaio
1941 gli inglesi attaccavano Tobruk e due giorni dopo la fortezza
cadeva. Nella piazzaforte 22.000 italiani, 50 carri armati M11/39, e artiglieria
varia. Nel gioco che ormai volgeva al peggio veniva finalmente
gettata la carta Corazzata Italiana finora di riserva. Le forze inglesi si sono via
via ridotte ed i pesanti MATILDA a disposizione ora sono solo 16. La 7a
divisione Corazzata
britannica tiene sempre il lato Ovest della cerchia di Tobruk in attesa di un
possibile attacco Italiano da parte della Brigata Corazzata che loro
stessi sopravvalutano in organici e mezzi. Il nuovo schieramento della X
armata italiana si stende tra Derna e El Mechili dove si trova anche la
Brigata Corazzata. O Connor deciso a puntare su Bengasi divide le forze.
Una colonna sulla litoranea e 1’altra all'interno. Un primo scontro
tra i carri M I3 (57) e gli inglesi si conclude a nostro favore. Le
unità inglesi questa volta rinforzate dai Matilda vengono nuovamente
all’attacco e hanno ragione degli italiani. Cambiarono allora immediatamente piano
d'attacco. Da piste desertiche lanciarono direttamente un
attacco al Golfo della Sirte che tagliava la strada a tutte le
unità italiane in ritirata da Bengasi. *A Beda Fomm il 5
febbraio (a 30
Km da Agedabia, porta della Tripolitania) raggiunsero la costa
chiudendo la strada e gli ultimi italiani in una sacca. Il breve combattimento di El Mechili fu quanto
mai significativo. Dimostrò che calibro, gittata e spessore della
corazza erano i soli fattori decisivi. Non a torto si cominciò a
pensare a queste battaglie alla stessa stregua delle battaglie navali.
Chi ha maggiore gittata e calibro finisce per vincere. I cruiser Inglesi
erano scarsamente protetti, molto mobili e il loro pezzo da 40mni aveva
un potere perforante analogo o superiore all'italiano 47. Il minor peso
del proietto 910 gr contro i 1440 gr dell'Italiano era però compensato dalla
maggior velocità iniziale 792 M/Secondo contro 630. A distanze
ravvicinate il cannone inglese perforava facilmente 53 mm di corazza
mentre l'italiano a 500 metri perforava solo 43 mm. A distanze maggiori il vantaggio, per il maggior peso, passava agli italiani. La
linea dei carri cruiser (mark A) sarà definitivamente cancellata quando sul
teatro africano appariranno le prime unita mobili corazzate ITALO TEDESCHE e gli
scontri si assesteranno sempre oltre i 1000 metri. Gli inglesi erano
ormai al GEBEL ACHDAR, alle montagne verdi, alla distesa di uliveti dove
sorgevano i villaggi dei coloni italiani. La Cirenaica da Ain el Gazala
a El Agheila (600 km) è un promontorio con montagne che si elevano fino
a 900 metri. E’ una regione fra le più popolose e vi si contano
diversi aeroporti per la sua posizione prominente sul mediterraneo. Da
qui volendo e potendo è possibile controllare il tratto di mare fra
Creta e la Libia e il naviglio che si spinge ad Alessandria
d’Egitto. Il terreno ricco di appigli e vallate avrebbe potuto
offrire, stimava O Connor, buone possibilità di difesa, soprattutto il
ciglione di Derna. Il serpente di 50 km di uomini in fuga venne preso
scientificamente. Colpire il centro e la coda formata sempre dai più
deboli. La battaglia di annientamento si protrasse per 3 giorni, macabra
anticipatrice di un'altra che ci sarà due anni dopo in Russia.
http://members.shaw.ca/madorosh/divsit.htm divisioni italiane
d’Africa |
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The
visit of gen. Władysław Sikorski the commander-in-chief of PSZ in Tobruk
was a great event for the soldiers of Carpathian Brigade (SBSK). He
arrived on board of British destroyer "Kipling" on 12-13-th November and
stayed there 36 hours. On 14-th November early in the morning gen.
Sikorski visited an observation post of 2-nd Battalion on the area of
"the gap" and field of cementary in Tobruk. Later he talked to the
soldiers , some of them were promoted the others decorated . His stay
was very immpresing as he was the only one of aliant commander (from
such a high level) who had decided to visit a fortress situated as far
inside the enemies line. In spite of the decision of an offensive attack
more and more patrols and local fightings took place. On 18-th November
1941 British 8-th Army and 13-th Corps assumed the attack on the enemy
border posts and the 30-th Corps was sent towards Tobruk
from the east side. During the three days of attacks the Corps resached
the region of Sidi-Rezegh moving toward El-Duda. On 21-st November the
main battle took place in order to set Tobruk fortress free. 12-th
November 1941 gen. Władysław Sikorski the commander-in-chief PSZ visited
the soldiers of Carpathian Brigade in Tobruk.
http://www.kki.pl/piojar/brygad/brygad/tobruk/tobruk_e.html
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*L'inseguimento ulteriore degli Italiani da parte del grosso degli
Inglesi sulla litoranea avrebbe comportato una ulteriore perdita di
mezzi e uomini, col rischio che le unita Corazzate e motorizzate
italiane, in
attesa di una loro riorganizzazione sotto mani più esperte, sfuggissero
in continuazione alla distruzione. Un attacco diretto come a El
Mechili poteva risolversi anche a loro favore ma avrebbe allungato i
tempi col risultato che molte unita di fanteria si sarebbero intanto ritirate in
Tripolitania. La X armata italiana disponeva ancora di 20.000 uomini 260 cannoni
111 carri fra piccoli e medi nel III/V/VI/XXI BTG. M13 (13 tonn. il più pesante che
avevamo). Il 30
gli australiani occupano Derna. Dalle alture di El Mechili dove
erano arroccati, gli Italiani vedono gli inglesi fuori tiro aggirare le
posizioni e spingersi verso Ovest. La ricognizione aerea conferma che
le colonne della VII cor. del Gen. CREAGH per piste interne del GEBEL
stanno dirigendosi verso Beda Fomm e Agedabia., per far crollare
l'intero impianto difensivo italiano in Cirenaica. A questo punto parte
l'ordine per tutti i reparti della ritirata generale per tempi e
percorsi più brevi. Alla ritirat si uniscono anche tanti civili delle
migliaia che solo 2 anni prima erano arrivati per la colonizzazione.
L'azione degli inglesi iniziata il 3 febbraio fu completata in 36
ore dopo aver percorso circa 250 km. L'autonomia dei carri
ricordiamo non era mai superiore ai 170 km. Il servizio logistico di
supporto pertanto doveva provvedere come una catena di formiche ad
approvvigionare i reparti di testa combattenti. Le linee di
rifornimento degli inglesi ricordiamo partivano ancora dall'Egitto
(500 km) od iniziavano se non in minima parte da Tobruk liberata 10
giorni prima . |
IL GENERALE GIUSEPPE TELLERA
MED. ORO alla memoria: motivo del
conferimento
Capo di S.M. del Comando Superiore Forze Armate Africa Settentrionale, fu
organizzatore fattivo e previdente, specie nel periodo che condusse le
nostre armi alla vittoria di Sidi El Barrani. Assunto, in una situazione
particolarmente critica, il comando di un’armata, conservava durante il
forzato ripiegamento dal Gebel Cirenaico, la calma più serena, dando
luminose prove di alta capacità di comando e di eminente valore personale.
Nella battaglia del Sud Bengasino, quando il nemico aveva già resa
impossibile la ritirata delle nostre truppe su Agedabia, arrestava, in due
giorni di asprissima lotta, l’irruenza dell’avversario e gli infliggeva
gravissime perdite, obbligandolo a desistere dalla sua spinta nella
Sirtica. Riunite le truppe superstiti in estrema difesa in una località
particolarmente importante, tentava ripetutamente, con grave rischio
personale, di raccogliere gli ultimi mezzi per aprirsi un varco e rompere
l’accerchiamento nemico. In tale supremo ed eroico tentativo, cadeva
gloriosamente sul campo, degnamente suggellando una vita d’intera
dedizione alla Patria. Sidi Ei Barrani (A.S.), settembre 1940 -Agedabia, 6
febbraio 1941. |
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I
carri italiani si ritirano intanto su GERDES GERRARI, MARAUA dove
giungono il 3. Il Gen. Tellera (C.S.M. prima con Balbo poi con Graziani), che era
stato nominato comandante della X armata poteva già contare all'epoca una
diversificata esperienza in Africa (dal 1938) e cattivi rapporti con
Roma. Da Maraua
la brigata Carri Babini svolta verso SUD costeggiando la ferrovia e
proteggendo il versante est e la coda delle truppe in ritirata. Il 5
febbraio sostiene uno scontro con gli inglesi che tentano di forzare il passo di
ESC SCLEIDIMA per dilagare nella piana di Ghemines. Il XXI BTG ed il VI
appena giunti in Libia passano alle dipendenze di Bergonzoli. Fuggito da
Bardia in maniera molto fortunosa, poi da Tobruk, non era mai caduto
nelle trappole inglesi. Il 6 febbraio da Ghemines parte una colonna su
tre scaglioni distanziati e
la brigata Carri tiene la coda. A Beda Fomm intanto già dal 5/2 gli
inglesi con 50 Cruiser, 70 MKVI e 1'artiglieria bloccano le strade per
Agedabia. I resti del 10° Bersaglieri sono già incappati negli inglesi
e vengono annientati. L'avanguardia della colonna ( di oltre 50 Km
frammischiata a civili) incappa subito nei Britannici. Alle 13 del 6
febbraio il
V medi si scontra a una quarantina di Km da Agedabia con carri inglesi.
In aiuto al V interviene il III e gli inglesi desistono. Alle 16 il RGRP
(raggruppamento d'artiglieria) PIANA (testa della colonna)
viene nuovamente attaccato ed il III interviene per
disimpegnarlo. Ormai individuato, lo schieramento Italiano è di volta
in volta saggiato da piccole aliquote di carri INGLESI che preparano il
colpo finale. Alle spalle della colonna si fa saltare la ferrovia e
tutto quello che può servire agli inglesi. Fra la sera del 6 e la
mattina del 7 ha luogo l'atto finale. Gli italiani incappano in campi
minati a loro stessi sconosciuti e sono facile preda degli Inglesi. Alle
8,30 la X armata o quello che ne restava chiede la resa. 5 generali
(Tellera ferito compreso) sono
fatti prigionieri, 400 carri persi, 1200 cannoni e 3000 automezzi
distrutti o in mani nemiche 15.000 fra morti e feriti. nonché 115.000
avviati ai campi di prigionia dell'INDIA e del SUDAFRICA. Unici
superstiti 8.300 uomini del pattugliamento Sahariano che riescono a
ritirarsi oltre El Agheila. Gli inglesi riarmeranno diversi loro
reggimenti con questi pezzi e con le buone armi di reparto degli
italiani (20/55 e 47/32). |
http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/personaggi/balbotellera.htm
COMPOSIZIONE DELLA
5a LEICHTE DIVISION Gen. Streich
5°RGT-panzer su battaglioni
I-II (70 Pz
I e II) III (50 PZ-III)
IV (30 Pz
IV)
33°e 39° Btg. PanzerJaeger (cacciacarri)
con cannoni da 37-50. mm e contraerea mot
2° e 8° Machinengewehr Mitraglieri Mot.
75°artiglieria motorizzata Regt.Artillerie
Flak abteilung Luftwaffe 6o5 & 6o6 C.a.
3°Rep. Esplorante su autoblindo moto e armi pesanti. Aufklarungs
abteilung
15 colonne rifornimenti per un totale di 9300 uomini 150 carri, 2000
automezzi 111 pezzi controcarro. |
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Gli inglesi avevano
avuto (dichiarati) solo 2.000 morti e non gli restavano ormai che 40
carri leggeri MK VI/B ( scatolette non pericolose), qualche
autoblinda e 5 A9-A10. I Matilda sono andati completamente
distrutti. Avevano perso anche ogni collegamento con le
retrovie. Dietro un velo di soldati
raccogliticci stava intanto sbarcando a Tripoli la Divisione
Ariete con l'8° Bersaglieri
e Rommel in avanscoperta del suo
Afrikakorps. I giochi erano finiti ora si faceva sul serio. |
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Il
6 febbraio intanto si imbarca dai porti italiani del mediterraneo
anche la 5a Div.
leggera tedesca che sbarcherà il giorno 14 a Tripoli. Quello che resta
del XIII C/A inglese privo di carri, di uomini esausti, di rifornimenti
intermittenti sarà facile preda
di un nuovo generale Tedesco ROMMEL, destinato a passare alla storia
come la Volpe del deserto ma che già dalla campagna di Francia del 40
ha dato notevoli prove dell'uso dall'arma corazzata. La VII div. cor.
britannica
viene ritirata e rimandata nel delta del Nilo, per la
sua riorganizzazione, la div. AUSTRALIANA viene sostituita da
altra della stessa nazionalità ma con meno esperienza. La 2° Div.
Corazzata su III Brigata carri era formata da 3 RTR Royal tank regiment
uno su A9-AIO-AI3, (molto composita) un 'altro su MKVI e un terzo su
carri Italiani M11. La guerra di Grecia dopo l'impasse invernale aveva
visto un ulteriore coinvolgimento degli inglesi che avevano fatto
affluire unita carri verso quel teatro lasciando in sospeso il colpo
finale dell'attacco alla Tripolitania. I tedeschi che non erano ancora
coinvolti in alcun conflitto fecero affluire in Sicilia il X corpo Aereo
che protesse i convogli destinati alla Libia. La 5 leggera era una unità
Motocorazzata con funzioni esploranti e controcarro costituita da un
reggimento Carri di 30 Pz IV, 50 PZ-III, e 70 Pz I e II (equivalenti ai
nostri L3), 27 autoblindo,
C.c, 2000 automezzi e 9300 uomini. Gli italiani avevano iniziato a
sbarcare a Tripoli dal 25 gennaio la divisione Corazzata Ariete composta
dal 32 RGT carri L (117 mezzi), 132 RGT Artiglieria, e 8° RGT
Bersaglieri. Altre due Divisioni la Pavia ,e la Brescia erano state
tratte dal fronte Tunisino (Francia Vichy) della V armata. I carri
dell'Ariete erano ancora i sorpassati L3 che nemmeno gli inglesi
vorranno riutilizzare. Alcuni battaglioni giunti in Africa, abbiamo
visto, di MI3 erano stati mandati allo sbaraglio. Dovranno passare due
mesi prima di poterli rimpiazzare con l'arrivo del nuovo 132 RGT carri.
Allo sbarco dei primi contingenti si disse che Rommel faceva fare due
volte il passaggio dei reparti per dare agli inglesi informazioni
sbagliate sulla consistenza dei reparti. Di spie britanniche comunque
non dovevano essercene molte tanto che lo sbarco fu effettuato quasi
interamente di notte ma non sotto oscuramento.
Dallo stato difensivo i reparti dell'asse passeranno ad uno
offensivo cercando sempre di tenere comunque l’iniziativa, anche
quando in campo avverso subentra MONTGOMERY e prepara l'offensiva
che dovrà portare alla fine delle operazioni in AFRICA.
La ritirata e l'anno 1940 si chiudevano con l'assegnazione della
Medaglia d'Oro al solo III Battaglione del 32° Reggimento Carri. |
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ARRIVANO I
BERSAGLIERI Se O Connor avesse proseguito nella sua avanzata,
avrebbe incontrato il deserto della Sirte con un solo presidio a difesa
composto da articelere e reparto Santamaria. Questo reparto del Maggiore
Santamaria Nicolini (alpino) era costituito da 2 plotoni di fanteria
armati di Mitragliatori e fucili, una mitragliera da 20 mm su autocarro
Fiat 626 un plotone carri L (35) e una batteria di 4 cannoni da 77/28
con ruote in legno e cerchioni in ferro trasportabili solo su camion. Il
reparto faceva puntate verso En Nofilia sulla strada percorsa dagli
italiani in fuga, per recuperare, armi e ricambi. |
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Il comando generale
italiano aveva intanto deciso di costituire una linea di difesa a
Misurata con le Divisioni Brescia, Pavia, Bologna, Savona mentre
1'Ariete avrebbe costituito la massa di Manovra. Il 12 febbraio Rommel
atterra a CastelBenito ed il 13 sorvola la Sirte. Il 14 febbraio i primi carri armati
del III battaglione (39° BTG anticarro ) esploratori furono sbarcati nel
porto di Tripoli il 16 febbraio si trovavano già a Sirte. Dopo 36
ore i reparti tedeschi arrivano alla provvisoria linea tenuta dal
Maggiore Santamaria e il 24 si impegnarono nel primo scontro con gli
inglesi nei pressi di El Nofilia poco più di 120 km a est di Sirte. La
reazione degli inglesi alla puntata di Rommel fu negativa e non vi erano
indizi che avessero l'intenzione di riprendere la avanzata su Tripoli,
infatti non opposero resistenza alle successive incursioni del III
battaglione esploratori né passarono al contrattacco. Il 18 marzo
Rommel dovette concludere che il comandante britannico non solo non
aveva un piano aggressivo, ma stava addirittura esaurendo i propri
contingenti per difendere i passi fra il mare e le paludi salmastre di El Agheila e di Marsa el Brega.
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COMPOSIZIONE ARIETE
8° RGT Bersaglieri su 1 BTG
moto e 2 autoportati + 2 compagnie armi accompagnamento (a.a) e
controcarri (c.c).
32° RGT Carri su 3 BTG L3,
132° RGT Artiglieria su 2 Gruppi da 75/27 + Genio e servizi e autoreparto
5078 uomini, 760 automezzi, 117 carri, 700 tricicli e motocicli., 24
cannoni 75/27 mod 1906 !!, 36 cannoni da 47/32 e 37/45 integrati presto
dal mod. 37 tedesco, 16 mitragliere da 20 mm. |
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L'incontro
fra Rommel e il Maggiore Santamaria riporta alla memoria degli italiani
altri tempi in cui pur fra disagi e privazioni le armi italiane erano
riuscite a prevalere alfine sulle tedesche. Rommel aveva combattuto sul
fronte Italiano a Caporetto, a Longarone dove aveva meritato la medaglia
'Pour la merite” ed a Gallio sull'altopiano di Asiago dove gli austro
tedeschi avevano tentato lo sfondamento verso la pianura padana nel
I9I7. Nella trincea che fronteggiava i tedeschi c'era il Ten. Santamaria
Nicolini. Ai soldati italiani vengono mostrati i metodi di
combattimento, i mezzi semicingolati che la fanteria tedesca
possiede, vengono addestrati a riconoscere le sagome da lontano per
non scambiarle per inglesi. I vertici italiani erano comunque molto scettici sull'uso
di carri armati pesanti come il PZIV in un territorio fatto di paludi
(quando pioveva), distese di sabbia cedevole, deserti
sassosi. |
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Giungevano intanto nel Porto di Tripoli altri reparti
della 5a Div. Leggera. Il 4 marzo viene raggiunta la Stretta di El
Mugtaa a 20 Km ad ovest di El Agheila. In diverse officine campali
italiane intanto, su carrozzerie di KubelWagen, venivano montati
pannelli e strutture che a un non attento osservatore sarebbero sembrate
carri veri. Era intanto giunto in Africa il VII BTG- Carri MI3
dell'Ariete già promesso. Il giorno 11 finisce lo sbarco di tutti i
mezzi della 5 Leggera. Gli ordini ricevuti da Rommel erano di attestarsi
ai confini della Cirenaica e di attendere 1'arrivo della 15 Div. Panzer
previsto per Maggio. Gli italiani pur avendo in Libia 130.000 uomini con
209 carri armati in maggioranza L3, (6000 automezzi. 7464 quadrupedi
!!!) non sarebbero stati in grado in quel momento di sostenere una
avanzata. Rinforzi previsti e pressantemente richiesti a Roma non
portarono che alla concessione delle Div. Trento e Trieste Motorizzate
ed
al rafforzamento dell'Ariete con BTG M13 sottratti al 132 RGT
Carri il tutto comunque previsto con tempi lunghi. II 24
marzo lasciatesi alle spalle le divisioni Italiane il 3° Rep. Espl
occupa El Agheila, 1'aeroporto e i pozzi d'acqua. Il giorno 21 marzo si
era intanto compiuto nel deserto libico l'ultimo atto della avanzata
inglese d'inverno. Il presidio di Giarabub accerchiato da Dicembre si
era arreso. La campagna di Grecia stabilizzatosi il fronte avrebbe
ricevuto l'ultima spallata con l'intervento dei tedeschi ai primi di
aprile. Il Gen. Inglese Wavell alla fine di marzo era ancora molto
dubbioso sulle possibilità offensive degli italo tedeschi ed accusava i
sottocomandi di aver sovrastimato gli effettivi avversari. Il gen Neame,
che aveva sostituito O Connor, si manteneva sulla difensiva cercando di
controllare le possibili vie di infiltrazione tedesche.
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Il Generale O Connor caduto prigioniero degli
Italiani |
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Western Desert
Force 15/6/1941
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7a Divisione Corazzata -4a Brigata carri (2 rtr)- 7a Brigata
Carri (2 rtr) + supporti 11° r. Ussari esplorante, 1-3-4-106° Royal Horse
Artillery, 2 Btg fucilieri
4a Divisione Indiana - 11a Brigata fucilieri -22a Brigata Guardie
+ supporti 25-31° Royal H. Art. India horse
Guarnigione Tobruk
9a Divisione Australiana supporti 3a brigata carri italiani
catturati m11 e 4 field art. |
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LE ISPEZIONI |
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Il primo
Ministro Inglese Churchill era comunque preoccupato. La 7a Div. Cor. era
stati ritirata alla fine di Febbraio, quando i tedeschi avevano
cominciato a sbarcare, per ridare fiato ai mezzi che avevano bisogno di
manutenzione, ma gli stessi mezzi avevano per la maggior parte raggiunto
il delta del Nilo sulle proprie ruote o cingoli con un ulteriore
deperimento. Nel deserto la manutenzione straordinaria ai motori da
quella prevista ogni 6000 km percorsi era scesa ai 3000 km causa le
proibitive condizioni di impiego. Nelle prime ore del 31 marzo i
tedeschi attaccano Marsa el Brega dove incontrano una vivace resistenza.
Verso sera le forze sono in equilibrio e solo un contrattacco della
brigata Corazzata inglese può decidere le sorti. Ma il gen. Gambier
Perry comandante la 2° Cor. non concede l’impiego stante il
crepuscolo che sta sopraggiungendo e per il timore di un grosso
intervento che si profila dalla parte del mare. In effetti 1'8 BTG
motomitraglieri del Col. Ponath aveva agganciato dei cespugliosi ai
sidecar , e sollevando un nugolo di polvere attraverso le dune della
spiaggia dava l'impressione di
una forte unità in movimento. Cadono in mano tedesca nella serata Bren
Carriers, automezzi, autoblindo e qualche carro leggero. Gli inglesi
erano oltremodo convinti che le puntate di Rommel fossero solo
esplorative perché le informazioni provenienti dal comando Generale
Tedesco in codice Enigma, che erano riusciti a decodificare, non
prevedevano attacchi e mai avrebbero immaginato la disubbidienza di un
generale tedesco. Il
mattino del 2 aprile i reparti di Rommel affiancati dall’Ariete
proseguono l'attacco e dirigono su Agedabia centro di diverse strade
carovaniere della Cirenaica. |
Sia
in campo italiano che tedesco vengono mandati ispettori sul fronte per
accertare la reale situazione e se, come dice Rommel, c'è la
possibilità di Sfondare. Paulus il tedesco accerta che Rommel non ha
mezzi e scorte per il predominio in mare e in cielo degli Inglesi. A lui
si imputa anche il fatto che gli inglesi, il grosso gli è sfuggito per
dar man forte a Creta. Rommel si difende dicendo che a lui nessuno aveva
detto dei piani di Creta, che gli sembravano anche inutili e che gli
inglesi come hanno fatto a Dunkerque si sarebbero comunque imbarcati. Il
giudizio negativo resta sul piano logistico. Non potendo rifornirlo è
inutile che attacchi e che prenda l'iniziativa. Da parte italiana il
giudizio è estremamente negativo. Una prova fra l'M/13 e il panzer III
da questi risultati: prova di velocità su 4 carri. I panzer
scattano in avanti all'unisono. Degli M/13 2 non partono, 1 si ferma
subito dopo. Prova di tiro: i colpi dei tedeschi vanno tutti al
bersaglio, il cannone degli italiani si inceppa. Roatta si allontanò
masticando amaro dopo che il comandante di un reggimento carri tedesco
gli aveva detto che i carri germanici tipo III e IV, in guerra, muovevano
solo sui propri cingoli (noi anche al fronte spesso gli L6 li
trasbordavamo sui camion) ed erano progettati per percorrere almeno 2000
km senza revisione completa (foglio del C.S. dell'Esercito N. 40/6 di
prot., in data 4 luglio 1941 OGGETTO. Carri germanici e inglesi), in
A.U.S.S.M.E. L 10, b. |
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Dopo breve resistenza cade anche Agedabia e
i reparti occupano le strade per il nord verso ES ZUETINA e il sud per
Giof el Matar. Il reparto Santamaria passato alle dipendenze dell'Ariete
viene inviato verso Giof el Matar per costituire la punta avanzata della
colonna esplorante verso la Trigh El Abd o pista dello schiavo o della
morte che giungeva a Bir Tengender a sud di El Mechili. Nel pomeriggio
del 3 il Col. Von Wechmar prosegue l’inseguimento degli inglesi su
Bengasi che si conclude alle 3,30 del 4. Gli inglesi veramente
preoccupati a questo punto richiamano in fretta O Connor senza però
conferirgli il comando di alcuna unità (solo consulenza ! !). La sua
seconda campagna sarà sfortunata. I motomitraglieri di Ponath lo fanno
prigioniero 1’8 aprile nei pressi di Derna con Neame e altri Generali.
La detenzione di O Connor sarà comunque fatta dagli italiani in un
campo di Prigionia vicino a Firenze. Da questo campo tenteranno a più
riprese di fuggire diversi Generali Inglesi. O Connor, dopo l’8
settembre, con l’aiuto dei partigiani si imbarca a Cervia su un
Sottomarino che lo conduce nel Sud liberato. Rientrerà in servizio allo
sbarco in Normandia.
Nonostante
fosse richiamato da Berlino e dal comando italiano a non proseguire,
rischiando oltremodo un insuccesso a cui nessuno avrebbe potuto mettere
mano, Rommel imbastì il più grandioso piano di aggiramento destinato a
far crollare il fronte fino a Tobruk ed oltre come vedremo. Da Berlino
non poteva venire alcun aiuto in mezzi e uomini perché l'operazione
Barbarossa (invasione della Russia) era già scattata e non sarebbe
stata rimandata per un eventuale insuccesso in Africa. Si dovevano
sfruttare i mesi estivi utili per il movimento sul continente sovietico.
II piano di Rommel di arrivare al Canale di Suez ed ai campi petroliferi
dell'Iran non era preso in alcuna considerazione negli alti comandi
Tedeschi e sarà sempre accantonato a favore dello sforzo contro la
Russia o della invasione dell’Inghilterra. Il piano di Rommel era
incentrato sulla occupazione del nodo stradale alle spalle del Gebel
Achdar già visto nella ritirata di Gennaio. II piano prevedeva la
divisione delle modeste forze contro inglesi ancora numericamente
superiori in tre colonne. A nord da Bengasi il 3° REP. ESPL. Al centro
per Msus i carri di Olbrich e quelli del VII BTG MI3 italiano, al Sud.
attraverso piste non segnate e prive di pozzi d'acqua per circa.300 km
la colonna Santamaria, il gruppo SGHWERIN, La colonna Fabris III BTG
Bersaglieri e la colonna del Col. Montemurro XII BTG bersaglieri II
5° BTG bersaglieri seguiva Olbrich in riserva al centro.
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Rommel
instancabile seguiva in volo con la sua cicogna gli spostamenti dei
reparti, ne correggeva l'itinerario, atterrava in pochissimo spazio per
rifornirsi, rischiava in mezzo alla confusione di sorvolare reparti
inglesi che più volte tentano di abbatterlo.
Gli inglesi superstiti si stanno intanto ritirando su EL Mechili
presidiata dalla III Brigata Motorizzata Indiana che con i rincalzi
conta ormai 3500 uomini. Diversi carri inglesi che transitano da MSUS
trovano i depositi di carburante incendiati. Gli incendi sono provocati
dagli inglesi stessi male informati di un avvicinamento dei carri tedeschi.
Molti carri restati a secco di carburante devono essere abbandonati.; L’
8 aprile cade anche El Mechili per opera dei reparti che provengono
dalla Trigh El Abd in massima parte italiani. Il reparto esplorante, i
motomitraglieri di Ponath vengono fatti proseguire per il Golfo di Bomba
Tmimi onde intercettare la 9 div. australiana che si sta ritirando su
Tobruk e qui viene catturato O CONNOR come detto.
Le ripercussioni in campo inglese sono notevoli. Diversi
rivolgimenti avevano accelerato il tracollo. La 6a div. Australiana ritirata
dal fronte era stata inviata in Grecia. La 9a che doveva sostituirla e
già acclimatata nel deserto aveva ceduto 2 brigate sempre per il fronte
greco sostituite da 2 della 7 div. appena arrivata. La I brigata poi non
era disponibile perché stava effettuando lavori di fortificazione alla
cintura di Tobruk. Della inesperienza e della insussistenza dei carri
della 2 Div. corazzata inglese abbiamo già detto.
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X e XX Corpo d'Armata
divisioni superstiti
Pavia, Bologna, Brescia, Savona:
le prime 3 andranno a costituire con resti della Sabratha il XXI C.d.A del
Gen. Navarrini per cingere d'assedio Tobruk.
Era intanto sbarcata la Divisione Motorizzata Trento disposta su: 61° -
62° fanteria, 7°Bersaglieri, 46°
Artiglieria. |
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In fretta e furia
furono bloccati i reparti inglesi che ancora non si erano imbarcati per la
Grecia e fu affidato al Gen. Gott. il comando ad est di Tobruk per
bloccare i tedeschi. Lungo il confine egiziano, Rommel decise di erigere una serie di capisaldi, sugli stessi luoghi dove già gli italiani avevano fatto ciò in passato. La fortificazione principale era presso il Passo di
Halfaya, (alle spalle aveva Capuzzo) conquistato agli inglesi, che a loro volta lo avevano strappata a noi a fine 40. La zona di muretti a secco costruita dagli italiani era occupata da una compagnia controcarro da 37 mm : qui i tedeschi, dominando da una parte tutta la pianura costiera
(fino a Sollum) e dall'altra il deserto libico potevano avvalersi di una posizione strategica cruciale. Il comando di Halfaya venne affidato da Rommel al Capitano Bach, un energico ex pastore protestante, che era stato tra i protagonisti della conquista del passo
alcuni giorni prima 1941. Qui il 7 maggio veniva trasferita la 6° compagnia dell’8° con mezza cp (72°a) da 47 mm. Per salire al passo bisognava percorrere una serie di tornanti scoperti dove era impossibile sfuggire ai colpi di cannone.
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Sei generali inglesi
erano finiti prigionieri, ma solo qualche centinaio i morti e 2.500 i
prigionieri. Gli inglesi avevano perso materiali, ma nulla in confronto
di quanto avevano lasciato in uomini e mezzi gli italiani,
precedentemente. Tobruk trincerata dietro un centinaio di fortini e
fossati restava indenne e una spina sul fianco. Dall'11 aprile, per
circa un mese, Rommel e gli italiani sferrano decine di attacchi
inutili. Operazione
Brevity: Il 15 maggio per alleggerire la pressione gli inglesi si
muovono da Sollum verso Capuzzo.
Qui cade il
sottotenente Giacinto Cova (vedi
profilo) al
comando di un plotone bersaglieri motociclisti (med. Oro al V.M)
(vedi approfondimento). Erano gia caduti ai primi di maggio il sottotenente Achille
Formis e il il tenente Padovani Giovanni al comando della cp cannoni.(medaglie
Oro per la serie ininterrotta di scontri dal 15 aprile). Il
giornale "National Zeitung" il 7 marzo 1942 così
descriveva di quei giorni "La divisione fantasma Ariete- Fu
un pugno di bersaglieri a mantenere con poche armi Ras el Medauar, una
fortezza davanti a Tobruch.
L'operazione Brevity, di nome e di fatto,
si infrange contro
i Bersaglieri di Montemurro che si fanno annientare
sul posto prima di cedere. A Sollum la settima compagnia ha miglior
fortuna perché gli Inglesi desistono. |
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Nuova
composizione della 21a Panzer ex 5a
5° Rgt- Panzer
39°Abt.PanzerJaeger (cacciacarri)
104° Infanterie (rgt. Mot.)
155° Rgt.Artillerie mot.
3° Aufklarungs abteilung |
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Sono ormai i giorni difficili di
Creta. I tedeschi con i rinforzi della 15a panzer
appena arrivata rovesciano la situazione. Il 27 maggio Rommel riprende
l'Halfaya. La minaccia di essere
attaccati anche dalla Siria Francese, da truppe aviotrasportate tedesche,
induce gli inglesi l'8 giugno a procedere ad una occupazione militare
con le forze della Palestina. (7a australiana). Il 15 giugno, sotto il
nome di Battleaxe (ascia di Guerra),
sono gli Indiani a muoversi, con
l'appoggio dei carri della 7a corazzata per creare un corridoio con
Tobruk. Si combatte per tre giorni, intorno al passo Halfaya ora minato
e i carri del 5° panzer sono più vicini per intervenire. Gli 88 della Flak riconvertiti in anticarro
a tiro teso (gli inglesi ne ignoravano l'esistenza) fanno il vuoto fra i
matilda inglesi e le posizioni tornano al punto di partenza. Capuzzo
alle spalle intanto era caduta ma da sud un aggiramento dei carri
tedeschi mandò in tilt l'offensiva. Da quel momento gli inglesi
chiameranno l'Halfaya (Hellfire). |
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Per il
brillante comportamento tenuto dagli uomini di Montemurro nell'ultimo
mese, il colonnello viene insignito della Croce di ferro di 1a classe.
Gli inglesi, oltre a uomini, lasciarono sul campo i loro ultimi carri
validi. Al vertice del comando Inglese il nervosismo si tocca con
mano. Si assiste alla sostituzione di
Sir. Archibald Percival conte di Wavell con Claude Auchinleck. Il comando in Egitto fu elevato ad Armata
(8a) sotto Alan Cunningham. Gariboldi in contrasto con Rommel lasciava a
favore di Bastico. Rommel si prese sotto il suo comando diretto la
maggior parte degli Italiani suddivisi fra XXI C.d..a e C.T.A. (Deutsches
Afrikakorps-DAK), che comprendeva anche la Savona, e due nuove divisioni
la 90a leggera (ex D.z.b.V e Afrika), la 15a panzer e
la 5a leggera che diventava 21a
Panzer. Agli Italiani restava con reparti diversi, Ariete e
Trento compresa, la costituzione di un piccolo corpo armato di
manovra (CAM), unica grande unità mobile che l'Italia abbia mai
costituito e costituirà. |
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Da
settembre un'altra divisione (Trieste) classificata motorizzata e comprendente
il 9°
Bersaglieri
comincia a spostarsi dall'Italia alla Libia. Lo
stallo organizzativo, il consumo di materiali e una incessante guerra
aerea da parte inglese avevano congelato i contendenti al suolo. In
novembre era colato a picco il 62% dei trasporti dall'Italia. La
ridislocazione di un nuovo comando aereo e terrestre tedesco nel Sud
Italia sotto gli Ordini di Kesserling doveva riequilibrare la situazione.
Il tempo intanto aveva giocato a favore degli Inglesi che con le scorte
accumulate davano il via alla operazione Crusader (Crociato) alle sei di
mattina del 18 novembre. |
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Ordine
del Giorno del 17 maggio 41: Esprimo il mio più alto elogio ai
reparti dell'8° Reggimento Bersaglieri ai miei ordini per il valore dimostrato
durante i gravi combattimenti del 15 maggio c.a. Ufficiali e truppa hanno
tenuto le posizioni, impegnandosi fino all'ultimo. Il reparto preposto alla
difesa dell'altopiano di Passo Halfaya ha resistito con leonino coraggio fino all'ultimo uomo contro
preponderanti forze nemiche. La maggior parte di essi si è immolata,
fedele alla bandiera. Sia reso onore alla loro memoria!. Continueremo a
combattere e imporremo in tutte le situazioni la nostra azione al
nemico, fino alla vittoria finale. Il presente ordine del giorno sia
comunicato al più presto possibile a tutti i reparti del reggimento.
Col. Von Herff
Il
comandante tedesco Colonnello von Herff testimoniò quindi l'ardire
dei Bersaglieri, che avevano combattuto con un "coraggio da leoni",
fino all'ultimo uomo, contro forze nemiche soverchianti e che erano
morti quasi tutti, fedeli alla bandiera; di questo encomio si
interessò anche il quotidiano statunitense New York Times in un
articolo intitolato "Italians' Bravery Praised By Nazi Chief in
Africa", pubblicato il 5 Agosto 1941 |
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