Premessa
Questa raccolta vuole essere una specie di “cassetto dei ricordi”, nel quale le nostre famiglie (Santagata, Poggi, Piana e Frixa) hanno riposto testimonianze, foto, ricordi, documenti e ricerche vecchie e nuove, riguardanti le nostre origini più o meno remote, in modo che non vadano perdute completamente.
Questa "Storia Familiare" genovese, è dedicata al ramo paterno di mia madre Eugenia Santagata ed è organizzata in ordine cronologico, dai fatti più antichi a quelli più recenti (trisavolo Antonio, bisnonno Emanuele "Mannu", nonno Emanuele "Manuelitto" e mamma Eugenia).
La storia, che ripercorre un periodo di più di 200 anni, inizia nei "carrugi" della Genova “romana” di fine '700, antistanti al molo vecchio, con poche certezze e molti misteri.
Tratta di Comandanti di Lungo Corso, di Velieri per le Americhe, di Poeti, di Commercianti, di Giovani mandati al fronte tra i Lanceri di Montebello, i Bersaglieri, i Fanti o partiti come Volontari.
Si basa su molti racconti ed aneddoti tramandati nelle varie famiglie del ramo diretto e di quelli laterali e sulla recente ricerca in archivi comunali, parrocchiali e navali, condotta soprattutto dal cugino Salvatore Santagata.
La partenza:
Il tutto è partito da una mia curiosità di conoscere le caratteristiche e la storia della nave "Adda", grosso veliero di tipo "Nova Scotia", comandato dal bisnonno "Mannu" agli inizi del'900 e ritratto a La Habana (Cuba) nella foto in copertina. Questa foto, del novembre 1908, campeggiò per molti anni nello studio dei figli "Manuelitto" ed Angelo e, come vedremo, ricorda un avvenimento eccezionale. Su questo veliero "antico" ed in questo viaggio era imbarcato come mozzo anche lo stesso Angelo, padre di Salvatore. A queste curiosità ne sono poi seguite altre e la ricerca si è trasformata da "marinara" a genealogica.
I documenti di partenza:
Di grande aiuto, sono stati gli scritti lasciati dallo zio Angelo (1893-1957) e dal nonno Emanuele ("Manuelitto": 1898-1987) che hanno accompagnato e guidato tutta la ricerca. Ai loro scritti si ispira questa “Storia” e di essi vorrebbe essere una ideale continuazione.
Angelo ci ha lasciato un “Diario del 1909” scritto in America, le sue “Poesie del 1912” ed una sua “Lettera dal Campo del 1915”. Questi documenti da me riscritti integralmente non sono inseriti in questo sito, in quanto oggetto del romanzo che la cugina Oriana (figlia di Salvatore) sta scrivendo sulla vita di suo nonno.
Qualche cenno al diario verrà fatto nell'Appendice 4 e nell'Appendice 3 (sezione veliero Adda).
Emanuele, ci ha lasciato, invece, preziose tracce di alberi genealogici, riguardanti il suo ramo materno (da lui compilati durante le sue ricerche negli archivi parrocchiali genovesi), che ci hanno permesso di ricostruire, in modo più o meno completo, i nuclei delle famiglie Poggi, Gorziglia, Sancristoforo, Lupi e Castello (vedi primi capitoli e le Appendici 1 e 2).
I suoi appunti, ritrovati sparsi in varie famiglie, sono stati inizialmente ampliati da Salvatore, da Maria e Giuseppina Poggi (per i rami principali dei Poggi e dei Sancristoforo) e da Cristina Frixa (per i rami più recenti dei Castello).
L’albero dei Santagata deriva, invece, da varie fonti (oltre che dalle ricerche suddette, anche da altri dati raccolti in famiglia).
I dubbi:
Nei racconti e negli schemi genealogici del nonno Emanuele figurava sempre tutta la genealogia da parte della madre Eugenia Poggi. Riguardo ai Santagata, i suoi racconti si fermavano al padre ed ai fratelli e quasi mai riguardavano le vicende più antiche. Nei suoi appunti i Santagata erano, quasi “per riconoscenza”, sempre rami laterali dei Poggi. Forse il nonno non seppe mai cosa accadde nel suo ramo principale o forse non ce lo volle mai raccontare.
Così, l’aiuto di Salvatore abbiamo cercato di capire questi fatti e di ricostruire e completare quanto è stato tramandato (e non) in famiglia.
La fase iniziale:
“Vittime” iniziali di questo lavoro, sono stati gli zii materni Angelo e Francesco, le loro mogli Lucia e Fernanda e lo stesso Salvatore che, sopportando continui interrogatori, hanno fornito utilissime testimonianze e documenti (scritti e fotografici) per costruire la base della biografia del "bisnonno "Mannu" e della ricerca dei suoi velieri.
Questi dati "marinari" sono stati poi completati da Giulio ed Alfonso Santagata fratelli di Salvatore, da Betty (Piana), dai fratelli Enrico e Cristina Frixa e da papà Sebastiano Frixa.
La seconda fase:
Nella prima fase sono state raccolte numerose notizie anche sui figli di "Mannu" (nostri padri, nonni o zii) e sulle ultime generazioni. Da qui è nata l’idea di ampliare la ricerca da "marinara" a "genealogica".
Molto preziosi sono stati anche i racconti tramandati alle figlie Betty, Anna e Titti Piana da “mamma Lina”, alla quale eravamo tutti molto affezionati, che hanno permesso di tappare parecchi “buchi” di questa storia.
Altri dati mi sono stati forniti da Maria e Giuseppina Poggi, in un indimenticabile pomeriggio di agosto genovese "d'altri tempi", passato con loro a scartabellare tra foto ricordo, documenti e ritagli di vecchi giornali.
La terza fase:
Per ampliare e “tarare” la sequenza cronologia di quanto è stato raccolto, la ricerca è continuata in archivi, musei navali (Genova, Imperia, Camogli e dell'Ansaldo) e biblioteche.
In questa fase, per mia fortuna, sono entrati "attivamente" nel “meccanismo” Salvatore, Betty e mia moglie Laura.
Salvatore, frugando in archivi civili e parrocchiali di Genova (non sempre aperti), sta riscoprendo, di giorno in giorno, un passato del quale non ci è stato tramandato quasi nulla.
Questa ricerca, alla quale ho avuto il piacere di partecipare saltuariamente (per la mia distanza da Genova) e che mi ha fatto conoscere l’atmosfera suggestiva ed “irreale” di S. Maria di Castello, si è rivelata subito complessa in quanto vede coinvolte numerose famiglie “patriarcali” (Poggi, Santagata, Sancristoforo, Gorziglia,....), già imparentate tra loro in tempi remoti (Vedi Appendici 1 e 2).
Insieme, siamo riusciti anche a ritrovare, al Registro Navale di Genova, i nomi, le caratteristiche e le epoche di quattro navi possedute e/o comandante dal bisnonno. Di queste, oltre alla Adda, si conosceva solo il nome del Bersagliere, suggerito dagli zii Angelo e Lucia, fonte inesauribile di aneddoti e "piste" da seguire.
Betty, contattando parrocchie liguri e caserme militari, è riuscita ad ottenere documenti riguardanti la vita del “nonno Nino” (Lanciere di Montebello) e la sua famiglia. Antonio Santagata ("Nino") era il fratello maggiore di "Manuelitto" e di Angelo, e primogenito di "Mannu".
Mia moglie Laura si è invece occupata della parte bibliografica, ricercando con successo notizie "marinare" nelle biblioteche milanesi.
La fase finale:
Dopo aver costretto “a forza” (ma con grande piacere) a lavorare con me su questa ”Storia” tutti i componenti delle famiglie Santagata, Poggi, Piana e Frixa, è stata una grossa responsabilità riunire tutti i pezzi del “puzzle”, rappresentati da pagine e pagine di appunti riguardanti periodi storici che in gran parte non ho vissuto.
Durante quest’ultima fase, trascurando qualche comprensibile problema psicologico sorto nelle battute finali di molte biografie, una delle cose più terribili, in fase di narrazione dei fatti, è stato il dovermi districare tra nomi di battesimo, tramandati di generazione in generazione (Emanuele di Antonio, Antonio di Emanuele, due casi di Angelo di Emanuele e così via....) o addirittura di padre in figlio (Emanuele di Emanuele, Giuseppe Poggi di Giuseppe Poggi,....), e tra dati anagrafici, spesso molto simili, se non addirittura uguali fra di loro.
Le notizie "marinare" sui velieri del bisnonno Mannu sono state riunite nell'Appendice 3.
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