Per
lunghi periodi l'immagine del gatto è stata negativa:
però, per quanto venisse considerato malefico,
soprattutto se nero, appariva anche, attraverso fiabe
e leggende del nostro folklore, come un dispensatore
di varie ricchezze.
Un vero portafortuna questo "gatto da soldi", guardiano
dei tesori.
Dopo
secoli di pregiudizi ed accuse, il gatto diviene,
in alcuni racconti e in qualche credenza popolare,
dispensatore di felicità e ricchezza. Può
portare fortuna, come il gatto di Dick Whittington,
che fece il suo padrone il lord-mayor di Londra, o
come l'abile Gatto con gli stivali che, con i suoi
preziosi consigli e le astute manovre, fece del povero
e babbeo figlio di un mugnaio il marchese di Carabas,
genero di un re, ricco e intelligente… In queste due
favole il gatto dispensa gratuitamente i suoi benefici,
ma in altre versioni chiede qualcosa in cambio.
Un racconto popolare parla di due sorelle, poverissime,
in serie difficoltà nel dover nutrire un gran
numero di figli, che fecero fortuna grazie al gatto.
Una delle due si prodigò in faccende domestiche
al meraviglioso palazzo dei gatti e ricevette come
ricompensa, da ogni gatto dignitario, monete d'oro…
Alla seconda sorella, però, non tocco la stessa
sorte, quando, vista la fortuna realizzata dalla prima,
si recò al lussuoso palazzo. Voleva infatti
prendersi gioco dei gatti. La malandrina non solo
non realizzò fortuna, ma rischiò oltretutto
di attirarsi i fulmini del Maligno!
Come sappiamo, i gatti (soprattutto quelli neri) sono
luogotenenti di Satana, che li mette al servizio delle
persone che con lui hanno concluso un patto. Ma come
e dove trovare questo zelante servitore del Diavolo?
In alcuni paesi la leggenda vuole che lo si cerchi
ad un incrocio: colui che ha venduto la sua anima
al Maligno incontrerà allora un gatto nero
che lo seguirà e lo servirà diligentemente,
a patto che gli si prestino cure e attenzioni e che
la sposa del rinunciatario dell'anima gli dia da bere
il suo latte. Prima di addormentarsi si consegnerà
al gatto una borsa con due scomparti: una piena di
monete d'oro e d'argento (secondo le proprie disponibilità),
l'altro vuoto… Appena la notte cala, il gatto se ne
andrà in cerca di fortuna e tornerà,
qualche giorno più tardi, con una somma pari
al doppio di quella affidatagli. E' lecito anche ritentare
la fortuna, a patto di non riutilizzare le stesse
monete, pena la perdita di tutte le ricchezze contenute
nella borsa. Per questo un detto popolare afferma
che chi si arricchisce rapidamente ed in modo del
tutto inaspettato deve certamente avere in casa "un
gatto da soldi". Guai però a maltrattare i
gatti luogotenenti di Satana; la vendetta diabolica
per un contadino che si era permesso di farlo fu una
tempesta che per anni rese impraticabile tutta la
costa della sfortunata regione dove viveva il traditore.
Mistral canta Matagot, un gatto leggendario: "Tu vuoi
fare la fortuna dei tuoi amici: per attirarti, ci
vuole una gallina di buon peso, che ti farà
sonnecchiare: Allora ti afferreranno subito per la
coda, mettendoti in un sacco. Poi ti rinchiuderanno
in una bella gabbia dove ti verrà portato il
primo boccone, indispensabile allo scudo quotidiano":
Anche in oriente il gatto porta fortuna e soldi: ancora
oggi in Giappone molti ristoranti e negozi recano
sulla loro insegna l'effigie di un gatto, con la zampa
sollevata fino all'orecchio in segno di saluto: è
manekineko (letteralmente
"gatto che invita") simbolo di prosperità.
Infatti attira i clienti e garantisce buoni guadagni
e affari, e per questo nell'altra zampa stringe una
moneta d'oro.
In Svezia ed in Finlandia si racconta che i folletti
custodi di pentoloni colmi di monete d'oro e tesori
sono gatti che, se protetti e nutriti a dovere, sanno
ricompensare adeguatamente… Ma guai a maltrattarli…
potrebbero attirare la malasorte.
In Germania i gatti possono allo stesso prezzo riempire
le dispense e cantine. Ancora, si racconta che in
certi Paesi i negozianti tenevano prigionieri sottobanco
uno o due gatti ben legati con collari e catene: più
vecchio era il gatto (e quindi più tempo aveva
trascorso nella bottega) migliore sarebbe stato, per
quell'anno, l'incasso.
Infine, se vogliamo credere ad una bella e poetica
favola, nelle sere di plenilunio una gatta nera, dall'alto
di un albero o di un muretto, può regalarci
una borsa piena d'oro!
Nella fantasia popolare, oltre al gatto da soldi,
esisteva anche un gatto d'amore, che aiutava le fanciulle
a trovare marito. Per riuscire nell'impresa esse dovevano
accarezzare il gatto pensando intensamente all'uomo
da conquistare! Nelle Fiandre si dice che la presenza
di un gatto bianco davanti alla porta di una fanciulla
prima delle nozze è segno di sicura felicità,
mentre in Francia, sempre in tempi di matrimonio,
guai a pestare la coda di un gatto nero: in tal caso
è meglio, per la sventurata, rimandare di un
anno la cerimonia, pena la sicura sfortuna del matrimonio.
In Belgio si usava regalare un gatto ad uno spasimante
insistente per indicare il rifiuto. Nel caso in cui
anche questo non fosse sufficiente a farlo desistere,
si aggiungevano due righe scritte in cui lo si invitava
a ripresentarsi solo dopo aver calcolato l'esatto
numero di peli del gatto!
Nell'antico Egitto gli sposini novelli si scambiavano
ciondolini di ceramica smaltati, dipinti a mano, raffiguranti
una mamma gatta mentre allatta i suoi cuccioli: il
numero di gattini rappresentati indicava il numero
di figli che la coppia avrebbe desiderato avere.
Insomma, gatto da soldi o gatto d'amore, questo piccolo
"amico" è comunque dispensatore di tesori ben
più importanti, quali l'affetto e l'amicizia
che sa donarci quando vive con noi!
Questa
pagina è stata liberamente tratta da "Grande
Enciclopedia del Gatto" - De Agostini - volume 3°.