La terra é sede di un campo magnetico che prende il nome di campo
geomagnetico.
Originariamente veniva ricondotto ala presenza nel nucleo di materiali ferromagnetici (Ni,Fe ) che
fungessero come da calamita e originassero il campo magnetico. Ma poiché la temperatura all'interno del nucleo é superiore alla
temperatura di Curie
di tali elementi essi vengono a perdere le loro proprietà ferromagnetiche e non possono dunque originare il campo geomagnetico.
Si pensa che il magnetismo terrestre sia generato dalla presenza di correnti convettive nel nucleo. Qui infatti
alle alte temperature la materia é notevolmente ionizzata. Poiché il nucleo esterno é fluido, é possibile
che si possano generare delle correnti elettriche essendo le cariche libere.
In questo modo il campo geomagnetico risulterebbe generato da un elettrocalamita come un solenoide.
Perché si generano le correnti elettriche ?
Le correnti elettriche non possono essere generate dalla rotazione terrestre perché i poli magnetici non coincidono con i poli geografici,
inoltre i poli magnetici non sono diametralmente opposti, l'asse magnetico non passa per il centro della terra. Inoltre assumere come causa
generatrice delle correnti elettriche la rotazione terrestre non spiegherebbe la variazione di intensità locali del campo magnetico e le
inversioni periodiche di polarità.
La tesi più accreditata per spiegare l'origine delle correnti elettriche é che queste si originino in celle convettive a causa di differenze di temperatura tra differenti zone
del nucleo esterno.
La presenza del campo magnetico terrestre e l'andamento delle linee di forza possono essere evidenziati in qualsiasi punto della superficie
terrestre. L'ago calamitato assume infatti sempre posizione parallela a esse e si dispone sempre secondo la direzione nord-sud magnetica
Ma l'ago non indica mai la posizione vera del nord geografico, non coincidendo infatti i poli magnetici con quelli geografici vi é uno scarto sul
piano orizzontale detto
declinazione magnetica
La declinazione magnetica é l'angolo sul piano orizzontale tra la direzione dell'ago magnetico e il meridiano del luogo. Può essere o verso est o verso ovest a seconda della direzione dell'ago calamitato rispetto al meridiano
geografico(destra o sinistra).
La declinazione varia da luogo a luogo nel tempo e nello stesso meridiano. E' minima all'equatore e aumenta andando verso i poli.
Se l'ago magnetico é libero di muoversi sia orizzontalmente sia verticalmente non si dispone su un piano perfettamente orizzontale; nell'emisfero settentrionale
la punta nord tende verso il basso, in quella meridionale tende verso il basso la punta sud.
Si chiama inclinazione magnetica l'angolo compreso tra il piano d'inclinazione dell'ago e il piano orizzontale ed assume valori compresi tra o° e 90°.
E' infatti 0° all'equatore e 90° ai poli.
l'intensità del campo é la forza esercitata punto per punto sulla superficie terrestre del campo
magnetico, si misura con il magnetometro ed é varia e può essere alle volte anche nulla.
Per l'orientamento esistono delle bussole di declinazione di inclinazione.
Il campo magnetico si estende anche al di sopra della superficie terrestre con intensità che diminuisce con la distanza del pianeta, si
chiama magnetosfera
la regione di spazio che circonda la terra in cui si risente l'azione del campo magnetico
e costituisce una specie di scudo protettivo contro le radiazioni cosmiche.
Il campo magnetico terrestre non é costante e stabile. Vi sono variazione della declinazione e dell'inclinazione
magnetica diurne e
annuali dette variazioni a breve periodo e dipendono dal moto di rivoluzione e altre che hanno una periodicità secolare.
Le variazioni più importanti sono le inversioni del campo magnetico
scoperte attraverso i minerali e le rocce studiando il magnetismo fossile.
Vi sono delle ere in cui il campo magnetico mantiene la stessa direzione dell'asse
magnetico. Le ere magnetiche sono dell'ordine di milioni di anni. Sono molto più brevi le ere in cui il campo
magnetico terrestre i annulla, in questi periodi la vita è messa a dura prova, si potrebbe generare l'estinzione della specie, ci si troverebbe come se si fosse sulla Luna!
Dalla Fotosfera e dalla cromosfera vengono emesse particelle cariche elettricamente
a levata energia che costituiscono il vento solare e che giungono alla terra, qui vengono prodotte violenti fluttuazioni di intensità e direzione del campo geomagnetico per brevi periodi: tempeste magnetiche.
La presenza del vento solare distorce le linee di forza del campo che si infittiscono
nel lato rivolto verso il sole, il vento solare viene così bloccato e le
particelle cariche che entrano nel campo iniziano a ruotare intorno alle linee di forza.
Le particelle sono concentrate nella parte esterna di una zona ricca di radiazioni a forma di ciambella che
circonda la terra sopra
l'equatore magnetico. Questa zona é il complesso delle due fasce di Van Allen che costituiscono uno scudo contro il vento solare e che sono date
dal moto delle particelle intorno alle linee di forza. Per effetto del vento solare le linee del campo magnetico che si trovano nel lato opposto del
sole si disperdono nello spazio.
Alcune cariche del vento solare sfuggono alle fasce di Van Allen e descrivono un moto a
spirale intorno alle linee di forza.
Quindi in corrispondenza dei poli magnetici vi sono delle tempeste magnetiche che prendono il nome di aurora
boreale che
sono costituite da giochi di colore che fanno assomigliare il tutto come ad un incendio, spostato dal vento, che cambia colore.
Questo fenomeno avviene perché atomi e molecole che costituiscono l'atmosfera, colpiti dall'energia
magnetica passano al livello energetico più
alto e nel ritornare ai livelli più bassi cedono energia magnetica generando fenomeni di luce.
Paleomagnetismo
Certe rocce ricche di minerali ferromagnetici hanno la proprietà di acquisire
una magnetizzazione permanente che ha stessa direzione del campo magnetico
esistente all'atti della loro solidificazione. I dati magnetici rimangono
registrati in queste rocce finché non vengono riscaldate oltre il punto di
Curie. Questo magnetismo fossile che rimane inalterato nelle rocce per decine e
centinaia di anni é detto paleomagnetismo.
All'inizio degli anni '50 gli scienziati rimasero perplessi nel constatare che
rocce della stessa età, in continenti diversi, indicassero i poli magnetici in
luoghi diversi da quello attuale. La direzione variava da luogo a luogo, come se
nello stesso momento fossero stati presenti sulla terra diversi assi magnetici.
Osservando, inoltre, la magnetizzazione di rocce di età successiva nella stessa
regione, risultava evidente, una variazione progressiva e non casuale nel
tempo della direzione del polo nord magnetico. Il polo nord sembrava migrare
apparentemente di una posizione iniziale, indicata in punti diversi per ciascun
continente, verso un punto finale coincidente per tutti. il polo nord attuale.
Questo fenomeno prende il nome di migrazione apparente dei poli magnetici.
Poiché il cammino apparente varia da zona a zona detta terra dobbiamo scartare
l'ipotesi che si tratti di una migrazione reale. La spiegazione più plausibile
é che i continenti si siamo spostati e che il percorso apparente dei poli
magnetici testimoni la migrazione reale di ciascun continente!
Era questo quanto aveva annunciato Wegner almeno 35 anni prima: i continenti si
erano mossi e si stavano ancora movendo.
La seconda scoperta legata al
paleomagnetismo riguarda le inversioni di polarità del campo magnetico terrestre.
In base agli studi effettuati sul paleomagnetismo delle rocce si é potuto
constatare che nel corso della storia della terra la posizione dei poli
magnetici della terra si é invertito più volte. Si é scoperto che in sequenze
di rocce sovrapposte in ordine di età il polo nord viene periodicamente
sostituito al polo sud. Le cause del fenomeno non sono state ancora chiarite.
Oggi utilizzando i metodi radiometrici é possibile stabilire l'età
assoluta delle rocce esaminate e datare perciò gli eventi di inversione
magnetica in un arco di tempo di alcuni milioni di anni. Si può costruire così
una scala cronologica dalla quale si può rilevare che i cambiamenti di
polarità non di verificano con periodicità regolare e sono molto frequenti.
Si distinguono lunghi periodi detti epoche magnetiche, durante i quali
prevale un particolare orientamento; all'interno di ciascun epoca si verificano
brevi inversioni dette eventi magnetici. Quando la polarità di un
periodo o di un'epoca è uguale a quella attuale, si parla di polarità
diretta o normale, nel caso contrario si parla di polarità inversa.
Le rocce che si sono formate nei periodo precedenti a polarità diretta
creano anomalie locali positive, quelle formatesi nei periodi a
polarità inversa fanno registrare anomalie magnetiche negative.
La
scoperta delle inversioni magnetiche ha permesso di comprendere i dati
controversi forniti dalle ricerche oceanografiche a proposito dei fondali e
delle dorsali oceaniche. Sui fondali si registrano anomalie positive e negative
disposte simmetricamente e ordinatamente ai lati delle dorsali. Lo studio di ali
anomalie ha consentito di provare in modo definitivo che i continenti si sono
spostati e ha fornito una spiegazione convincente del meccanismo che provoca
tale spostamento.