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Le donne nei romanzi di Svevo

Nei romanzi di Svevo é possibile tracciare una continuità fra le diverse figure femminili

Annetta in "una vita" é la figlia del banchiere Maller, il mezzo attraverso cui Emilio può arrivare all'ascesa sociale, é una donna che si nega e si concede, é capricciosa, anche crudele con Emilio. Nel momento in cui Emilio si assicura il suo amore, dopo averla disonorata,  egli decide di scappare invece di sposarla, e al suo ritorno la troverà sposata ad un'altro Macario. Alla fine il protagonista sceglierà il suicidio.

Tratti simili a quelli di Annetta sono presenti in "Senilità" nella figura di Agiolina, donna trasfigurata da Emilio che rappresenta il mezzo rimanere giovani e per nascondere l'inettitudine. Angiolina così come Annetta si concede e si nega infine la protagonista innamorandosi del bohemien Balli. Angiolina infine nella trasfigurazione di Emilio rappresenta la pienezza vitale e la salute.

Sempre in Senilità appare un'altra figura femminile, Amalia, sorella di Emilio, che funge anche da madre e da angelo del focolare. Amalia é una serva ubbidiente che rimane soffocata dal nido familiare ignorata dal fratello e dal Balli di cui si innamora. Alla fine si si rifugia nell’oblio che le dà l’etere profumato, si rovina la vita come sempre , discretamente, lontano dagli sguardi attenti di tutti. Ma con la sua malattia, l’angoscia e infine la morte diventa il fulcro dell’attenzione del fratello come di quella di Stefano. La sua fine è piena di conseguenze:Emilio abbandona definitivamente Angiolina, perché con Amalia “spariva dalla sua vita ogni speranza di dolcezza .“. Egli conserva il ricordo della dolce e mite sorella e genera nel suo cuore l’ideale di una nuova donna, data dalla fusione di Amalia e  Angiolina.

Questa nuova donna é presente nell'ultimo romanzo di Svevo: "La coscienza di Zeno", si incarna infatti nella figura Augusta, anche se non a pieno in quanto Zeno dice della moglie che é brutta: "col suo occhio sbilenco e la sua figura da balia". Augusta e la moglie-madre di Zeno, l'angelo del focolare, il ritratto della salute: "...nel mio animo si formò una speranza, la grande speranza di poter finire col somigliare ad Augusta che era la salute personificata.Augusta é però conforme ai valori borghesi e ciò a Zeno sembra un sintomo di malattia ed é per questo portato ad affermare: "Io sto analizzando la sua salute, ma non ci riesco perché mi accorgo che, analizzandola, la converto in malattia. E scrivendone, comincio a dubitare se quella salute non avesse avuto bisogno di cura o di istruzione per guarire."

Un'altra donna presente in "La coscienza di Zeno" é Ada, donna desiderata da Zeno a cui però si nega preferendo Guido. Ada é bella ma la sua bellezza svanirà a causa della malattia.

Infine, un'altro esempio di donna é offerto da Carla, l'amante di Zeno, che a questi si concede e attraverso cui Zeno scopre di amare la moglie. Carla rappresenta la donna-oggetto che però si negherà a Zeno per sposare il maestro di canto.