Renzo Kayak
seguito 4 di 4, Il kayak, noi e l'essenza
L'instabilità
di forma
Il
rovescio della medaglia, nel caso del kayak ha i suoi innegabili vantaggi. Un
kayak piatto e largo, una chiatta, se la cava ancora bene con le onde lunghe
laterali perché va su e giù. Il tutto cambia con le onde laterali frangenti;
il vento spinge lateralmente, l'inclinazione dell'onda tende a ribaltare, il
frangente non sopporta ma spinge contro. L'acqua, all'interno dell'onda che
sopraggiunge, è in rotazione, la vedi arrampicarsi verso la cresta ed il suo
movimento destabilizza il kayak più dell'inclinazione dell'onda stessa. Reagire al moto ondoso laterale e frangente,
piegandosi verso l'onda, richiede più sforzo e più tempo in un kayak stabile,
meglio essere in un kayak instabile perché offre meno leva laterale ed il
Un tempo la forma dei kayak derivava dalle misure del
suo possessore, dalle condizioni ambientali, dall'uso specifico, dalla
tradizione e da moltissimi accorgimenti che non ci sono stati tramandati. Di conseguenza il kayak si presta a infinite variazioni
progettuali ed è una delle massime espressioni del compromesso.
Ai tempi nostri il kayak si compera, talvolta si
agisce sotto spinta emozionale o perché piace il modello usato dall'amico.
Purtroppo non sempre quello che fa per me va bene per te. Quel kayak di Tizio
poi non va bene per noi e le discussioni non finiscono mai!
- Il
coefficiente prismatico cambia in maniera vistosa con il variare del peso di chi
entra nel pozzetto e di quello del materiale imbarcato.
- Più
la linea di galleggiamento è lunga, più è indice di velocità.
- Se il
kayak manca di sbalzi a prua ed a poppa non reagisce bene al moto ondoso.
- Un
kayak, a parità di lunghezza e larghezza, è più veloce se il suo C.P. è più
alto perché può potenzialmente produrre una maggior lunghezza (e altezza)
d'onda, a fronte di un maggior sforzo.
- Per
ogni dislocamento, forza propulsiva e velocità esiste un ideale C.P. Il tutto
funziona quando si tratta di un progetto di nave, per il quale si conoscono o
definiscono le caratteristiche. Nel caso del Kayak, il ciccione o lo smilzo
sistemati nel pozzetto creano diversità nella linea di galleggiamento, nel
dislocamento, nella massima sezione immersa, nel contorno bagnato, ecc.
-
Se uno vuole farsi bello (fisico permettendo) può scegliere un lungo
kayak con alto C.P. in modo tale da superare gli amici, nelle sfide a brevi
percorsi.
- Nella pratica il nostro "naviglio", con lunghezza intorno ai
5 metri, affronta quasi sempre il moto ondoso di conseguenza la velocità
di punta non è da considerare. Gli sbalzi di prua (e di poppa) non troppo
affusolati cavalcano meglio le onde e fanno rimanere più asciutti, a dispetto
della minor lunghezza al galleggiamento (vedi fig. 10).
- Siccome il vento complica notevolmente la navigazione, un kayak con poco
bordo libero è da preferirsi.
- Se si fanno solo escursioni giornaliere è un errore usare un kayak
destinato a lunghe spedizioni e con notevole capacità di stivaggio perché
bisogna spingere di più e tener presente il
vento.
- Preferire
una chiglia un po' arcata a quella diritta perché si governa meglio e rende
superfluo quell'aggeggio utile alle navi e tanto decantato da certi kayaker, il
timone!
-
Tenere in grande considerazione che, nel caso unico del kayak, molto
dipende dall'abilità del kayaker, dalla sua forza, dalla sua resistenza dalla
sua statura e dal suo peso.
Conclusione N° 2
"L'essenza" è tutta concentrata nella frase che cita il kayak da tempesta. Gli eschimesi possedevano anche più di un kayak poiché non esiste quello che è il suo "compromesso dei compromessi".
Per valutare il kayak , prima di sceglierlo, occorre
considerare le condizioni d'uso, il desiderio di possesso, la volontà di
mantenere o migliorare i propri limiti personali, il mezzo che lo trasporta, lo
spazio per il rimessaggio, il portafoglio ecc. A questo punto la confusione è
tanta, ci si sente sull'orlo del
"concetto idraulico".
Occorre tenere duro, non disperare, i concetti
fondamentali qui descritti sono un valido aiuto testato da secoli. Scrutare ben
bene i kayak e fare buon uso dei concetti esposti significa, per esempio,
scegliere un kayak che naviga in sicurezza e non quello confortevolmente largo,
con aggeggi inutili, o quello ultraleggero che facilita il caricamento sull'auto
e la sistemazione del cartello di ingombro.
Prima di scegliere, indossare i kayak e trovare
quello che assomiglia ad un abito attillato perché è sicuramente meglio
che....annusarli... pur avendo naso ....o doverlo fare.... costretti da altri.