Renzo Kayak

I metodi costruttivi dei fai da te

I metodi generalmente usati dall'appassionato per costruire un kayak marino sono tre:
1) Quello che più si avvicina alla tradizione consiste nel costruire un telaio ligneo tenuto assieme da legature, rivestito da tessuto, in fibra naturale o artificiale, cucito sopra il telaio ed impermeabilizzato (skin on frame). Questo sito descrive in dettaglio il procedimento. Vedere: Qaanniorpoq

 2) Il secondo metodo (stitch and glue) sfrutta molto bene il compensato marino da 3 o 4 mm. di spessore ed offre una moderna ed intelligente alternativa al metodo tradizionale. Il kayak costruito in questo modo è leggero e valido sia dal punto di vista pratico, sia per estetica. Prendendo in prestito un modo di dire dell'industria automobilistica, si può definire questo kayak "a carrozzeria portante".
Il concetto costruttivo è molto semplice; il kayak prende man mano forma unendo, con dei punti di cucitura provvisori, delle lunghe strisce di compensato opportunamente sagomate. Due opposti lati di due strisce uniti testa a testa costituiscono la linea di chiglia e parte della carena. I due rimanenti lati lunghi si uniscono alle strisce di destra e di sinistra che costituiscono i fianchi.
Il ponte di coperta, una lunga striscia leggermente bombata nel senso trasversale, viene unito alle fiancate del kayak.
Le parti di prua e di poppa delle fiancate vengono rispettivamente unite tra di loro. Il pozzetto è ricavato tagliando la parte superiore. Talvolta la parte superiore è formata da due strisce ed è a spigolo. Anche la fiancata può essere costituita da due o tre strisce.
Il compensato marino è rinforzato internamente da nastri di tessuto di vetro impregnato di resina e solitamente protetto da vernice epossidica. L'esterno è ricoperto da tessuto di vetro impregnato di resina. Il tessuto impregnato diventa trasparente e, dopo la levigatura e l'ultima mano di vernice, mette in mostra la vena del legno.
Per ricavare lunghe strisce il compensato viene unito con dei lunghi giunti a smusso (10/12 volte lo spessore).
Questo metodo si presta alla realizzazione di scatole di montaggio. Lo svantaggio per l'hobbista consiste nell'utilizzo di vernici e solventi tossici e nei residui nocivi quali le polveri di vetro, resina e legno dovuti alle  levigature con carta abrasiva.

3) Il terzo metodo (strip built) assomiglia al precedente perché utilizza listelli di legno invece di striscioni di compensato. Mentre nel secondo metodo è il compensato che prende forma quando le strisce sono unite, in questo caso occorre fare una sagoma di appoggio. La sagoma è costituita da un tubo centrale, quadrato o rettangolare, sul quale si infilano e fissano parecchie sezioni trasversali (almeno 12) e, su di esse, si fisseranno temporaneamente le striscioline di legno che verranno incollate tra di loro. In questo modo si costruiscono due semigusci, l'inferiore ed il superiore che vengono uniti dopo la rimozione della sagoma di appoggio. Questo metodo consente di intercalare listelli di vari legni, di posizionarli in modo estremamente vario per creare decorazioni. L'interno e l'esterno sono rivestiti con tessuto di vetro e resina. La costruzione diventa un resistente composto sandwich. La carteggiatura e la finitura con vernice trasparente, sulla superficie esterna vengono alternate ... fino alla noia! Il risultato è un'opera d'arte molto bella, robusta, che naviga bene e che quando non naviga può costituire oggetto d'arredamento. Gli svantaggi per gli hobbisti sono gli stessi, ma amplificati, rispetto a quelli del metodo precedente.           

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