Renzo Kayak  

Una via di mezzo, la canoa del fai da te

Michela seconda

Canoa mono e biposto, di legno e tessuto plasticato

   

 

 

Ovvero la canoa Michela 1974 completamente riprodotta

con un INNOVATIVO metodo di costruzione a portata di tutti

 

Un poco di storia

Costruii il mio primo bananone per i figli, per piacere personale, perché volevo insegnare loro una divertente alternativa al gommone ma soprattutto perché volevo trasmettere l'arte di arrangiarsi. Il più grande, a nove anni, mi chiese con insistenza: "Che macchine occorrono per fare le macchine che poi fanno una determinata cosa?". Mostrai a Walter una matita, una gomma, carta da lucido ed il mio tavolino da disegno (80x120  cm.), era il periodo natalizio del lontano 1973.

 

   

            Uno degli schizzi ritrovati

 Il papà del bambino moderno, con tanto buon senso e poca esperienza, progettò e costruì una canoa di legno e telone plasticato da camion, colore giallo e la varò nel Giugno del 1974.

 

  Marco, amico di Walter funge da riferimento dimensionale del telaio  

 Del bananone ora esiste solo il telaio, e non naviga più ma conserva il merito di aver irrobustito parecchie braccia e rassodato seni.

 

    Walter trasporta la canoa

 

 

1994, il cresciuto Walter con Paola 

Sono passati tanti anni e l’ esperienza si è accumulata, il papà del bambino moderno insegnò le tecniche per andare in kayak. Gli affibbiarono persino la tessera di  istruttore. Molti di coloro che andavano in kayak senza aver dimestichezza con le manovre estreme, da lui, appresero l' eskimo cioè quelle manovre per auto raddrizzarsi in caso di capovolgimento. Quel papà si mise anche a scrivere articoli e costruire repliche di kayak antichi. Il tutto però ancor oggi rimane confinato entro un ristretto numero di appassionati. A contatto con la gente d’ acqua, soprattutto velisti, il papi scoprì che il kayak, pur rappresentando un desiderio, non è per tutti. I più apprezzano un’imbarcazione semplice, poco impegnativa, maggiormente stabile e soprattutto aperta. La progettazione della vecchia canoa prevedeva già le possibilità di realizzazione di un catamarano,  aggiungendo un bilanciere (outrigger) che, nel mio caso, non era altro che una piccola canoa adatta ai bambini. In base alle argomentazioni di cui sopra ha preso corpo il progetto di Michela seconda, “ canoa da week end di tranquillità ”, imbarcazione per iniziati e no. La nuova canoa vuole essere  robusta e facile da realizzare  e si presta a future implementazioni. Le dimensioni dei legni non creano problemi di reperibilità, sono standard.   Le sue forme curve si materializzano con naturalezza durante il montaggio.   La prima canoa dimostra a tutt’oggi la sua robustezza anche se la struttura d’abete rosso ha sezioni più sottili. Michela seconda, con la sua generosa struttura, consente invece una certa elasticità nella scelta del tipo di legno, disponibile nei  “ fai da te ” o Brico Center. Il progetto, non la canoa, è predisposto ad accettare diverse modifiche ed implementazioni, si presta ad essere applicato ad altri metodi costruttivi quali la costruzione in compensato marino, a strisce incollate oppure per realizzare ordinate in compensato marino. 

MICHELA SECONDA, 29 anni dopo

  (progetto di Renzo Beltrame)

 Rispetto al prototipo del 1974 presenta le seguenti migliorie. 


Dal punto di vista tecnico

1)      Abbassamento di 5 cm. della linea delle fiancate per migliorare la pagaiata nelle diverse condizioni, specialmente per chi siede davanti.

2)      Modifica della curvatura di chiglia per migliorare la manovrabilità senza il timone, che può essere sempre installato. Nel precedente modello, con il progredire della tecnica della pagaiata, il timone divenne superfluo.

3)      Modifica dell’andamento curvilineo delle fiancate per una migliore distribuzione del volume della parte immersa e per migliorare l’utilizzo biposto.

4)      Angolo di fiancata portato a 9°, angolo trasversale di chiglia portato a 9°, angolo trasversale di 45° tra la fiancata e la chiglia e riferito all’ orizzontale di riferimento. Le modifiche permettono una navigazione più asciutta, l’unificazione degli angoli semplifica la costruzione.

5)      L’allungamento della parte immersa migliora il  mantenimento della direzione,  nell’ utilizzo monoposto.

6)   Il rivestimento più idoneo, per robustezza e praticità, rimane il telone plasticato utilizzato per coprire i cassoni degli autocarri.
Preferire quello di colore giallo, per la visibilità.

7)      Le viti di fissaggio della struttura ed i chiodini di fissaggio del rivestimento devono essere d’acciaio inox o d’ottone.  Attenzione, scegliere la colla esclusivamente tra quelle resistenti alle acque salate. 

Dal punto di vista costruttivo

1)  Tutte le misure sono analiticamente determinate ed omogeneamente riferite, per evitare che le tolleranze, nelle dimensioni dei legni, possano influire in modo significativo sul risultato finale.

2)     Michela Seconda è stata progettata per consentire una facile realizzazione da parte di coloro che sono privi di capacità tecniche e manuali ma possiedono una certa dose di volontà e perseveranza che non vanno sfruttate con il metodo “ no limits ”  ma a piccole dosi, nei ritagli di tempo. Si prefabbrica il tutto, poi si montano i singoli pezzi già pitturati ed infine si riveste.

3)   L’attrezzatura per la costruzione è ridottissima ed è quella spesso presente in ogni casa, eccetto un  taglia cornici  (sega angolare), attrezzo metallico che permette di eseguire tagli nell’ angolazione voluta. Il taglia cornici si acquista presso i "fai da te" con meno di 20 euro.

4)     Siccome la canoa rimane solo temporaneamente in acqua e la sua struttura è interna, una buona protezione data dalla verniciatura consente l’impiego di legni che normalmente sono controindicati per costruire le imbarcazioni.

5)     Le dimensioni dei listelli di legno sono quelle comunemente reperibili nei   brico center , mantenere quelle di progetto, anche se un poco sovradimensionate perché consentono l’ impiego di molte essenze, anche se meno resistenti alle sollecitazioni che quelle tradizionali. Le essenze resinose sono da evitare perché presentano l’ inconveniente di dover eliminare con solventi la resina che non assicura un perfetto incollaggio.

6)     Le ordinate che sono la parte più impegnativa, sono costruite unendo ed incollando i vari pezzi, precedentemente tagliati a misura con il taglia cornici.

7)     I pochi angoli di taglio ed il ripetersi delle serie di misure vanno a tutto vantaggio della precisione esecutiva.

8)  Il rivestimento in tessuto plastificato è già pronto all'uso, il bordo laterale diritto viene inchiodato alla chiglia, teso e fissato al bordo superiore, il tessuto che cesce va eliminato, i bordi dello spicchio vanno avvicinati e cuciti. Sia all'interno che all'esterno si incollano due strisce di tessuto.

Una striscia di tessuto plasticato, precedentemente tagliata e larga 2 cm. viene incollata sulla linea di chiglia per coprire i chiodini di fissaggio.

 IL TESSUTO PLASTIFICATO SI RILASSA CON IL CALDO, SCALDARLO IN OPERA PRIMA DI FISSARLO. UTILIZZARE, IN AMBIENTE CALDO,  UN ASCIUGA CAPELLI O UNA PISTOLA A GETTO DI ARIA CALDA. 
Vedere più avanti i consigli per la costruzione. 

Utilizzo

1)     L’esiguo peso (meno di 25 Kg.) consente il trasporto sul tetto di un’auto con una lunghezza minima di 3,55 m.

2)     L’imbarcazione non richiede omologazione e fa parte della categoria dei natanti.

3)     Il suo impiego è regolato dalla disciplina della sicurezza della navigazione da diporto che stabilisce anche le dotazioni di sicurezza.

4)     La canoa è stata progettata per l’utilizzo in condizioni d’acque calme, consente lo stivaggio di attrezzature per la pesca, specialmente quella a traino, le escursioni ed il campeggio. Walter ed io l'abbiamo collaudata con onde ripide e frangenti di 1 metro ed oltre ma questa esperienza è ripetibile dai kayaker con notevole esperienza e serve solo ad avvalorare un certo grado di sicurezza che è fuori portata per i principianti.

5)     Deve sempre essere provvista di sacchi di punta che la rendono inaffondabile.

6)     E’ sempre consigliabile avere una pagaia di scorta divisibile. I giubbotti di salvataggio, omologati, vanno sempre indossati. Rispettare le norme di sicurezza.

Il progettista della canoa non è responsabile d’ eventuali danni causati a persone o cose. 

La filosofia del progetto

Lo scrivente è un esperto di prefabbricazione leggera (in un settore diverso da quello nautico), conosce le tecniche di progettazione, industrializzazione, marketing e commercializzazione.

Il progetto è, per certe peculiarità, il contrario delle conoscenze di cui sopra. I calcoli del progetto, indispensabili per i disegni,  non affliggono ed il fai da te, durante le varie fasi di sviluppo del lavoro, accerta la sua crescente soddisfazione. Il progetto è a disposizione di tutti coloro che ne fanno un utilizzo individuale, si presta a scopi di lustro personale o di gruppo ma non a quelli di lucro.

Il tutto è nato per il massimo risparmio, la minima capacità costruttiva, il diretto contatto con le fonti primarie d’acquisto dei materiali e per ottenere un risultato finale che deve suscitare ammirazione.

I disegni che seguono, per chi ha un po’ di dimestichezza, sono sufficienti alla realizzazione della canoa. Con l'aggiornamento del Luglio/15 è stata migliorata la  loro leggibilità.

Alcuni consigli per la costruzione

Il mio primo consiglio è quello di non avere fretta. Diffidate di chi vi dice d'aver costruito una canoa oppure un kayak in poche ore.  Chi affronta per la prima volta la costruzione di una imbarcazione deve superare molti piccoli problemi che non appartengono alla costruzione vera e propria ma a se stesso. I problemi devono essere affrontati uno alla volta e se qualche giorno non avete lo spirito adatto, rimandate. Quello che conta è il risultato finale! La canoa è concepita per durare molti anni e deve essere costruita con garbo e destare ammirazione,  guai se risultasse un catorcio.   

Si comincia con la realizzazione dei fazzoletti d'unione dei vari componenti delle singole ordinate. Il legno di ramino, in listelli da 300 x 30 x 5 mm. è l'ideale, si preparano 126 pezzettini lunghi 40 mm. con 2 fori da 1.5 mm. in diagonale e distanti 7/8 mm. dal perimetro (vedi dis. N° 5).  Possono avanzare dei fazzoletti d'unione perché sui telai di estremità è sufficiente metterli solo su un lato.

Il disegno N° 5 è fondamentale, è disegnato in scala al vero e contiene il profilo di tutte le ordinate ed i disegni quotati di ogni singolo pezzo. Il disegno, incollato su un pezzo di truciolare, consente l'incollaggio dei componenti di ciascuna ordinata.

I fazzoletti si incollano e si inchiodano con chiodini di ottone in corrispondenza delle giunzioni e tengono tutto bloccato.

Ogni ordinata viene poi rifinita realizzando i corrispondenti angoli di quartabuono e le forature per i due correnti superiori delle fiancate. Il disegno N° 6 fornisce le predette informazioni.

Per raggiungere le dimensioni richieste si giuntano a smusso i vari listelli di fiancata e di carena, avendo l'accortezza di stare abbondanti con le misure. Il corretto tracciamento della lunghezza totale, gli smussi terminali, la foratura angolata dei quattro listelli di fiancata, due per lato, e della chiglia permettono una corretta unione tra le ordinate ed i citati listelli.

La canoa prende forma da sola. Le viti inox  4 x 45 mm., per truciolare, fissano egregiamente il tutto. Non devono essere completamente tirate perché saranno rimosse per consentire la pitturazione degli elementi prefabbricati. La vernice che penetrerà nei fori consentirà una maggior tenuta e durata del fissaggio.

Per il montaggio occorrono due cavalletti di legno. Legature e morsetti sono di grande aiuto.

Il miglior rivestimento esterno, per questo tipo di imbarcazione, è il telo plasticato per camion. Il più adatto è quello pesante 900 grammi al metro quadro di colore giallo. La parte più liscia va posata verso l'esterno. Per evitare le pieghe è bene inchiodare sulla chiglia, fianco a fianco, il telo di destra e quello di sinistra.Una striscia continua di tessuto, larga 20 mm. incollata sulla giunta la renderà impermeabile. I teli verranno poi tesi, imbastiti, tesi a caldo ed inchiodati ai bordi superiori delle fiancate con chiodini di ottone o inox (0,8 x 13 mm.). La pontatura della canoa può essere ricavata utilizzando anche gli avanzi laterali risultanti dal taglio del rivestimento della carena e dei fianchi. In questo modo si ottimizza la quantità da acquistare. La copertura del ponte superiore si inchioda sui bordi laterali ed all'interno del profilo di legno 15 x 15 mm. al quale viene poi fissata la falchetta. Un profilo mezzo tondo di legno, fissato sui bordi laterali esterni copre le chiodature e conferisce una gradevole finitura. Il rivestimento va teso molto bene! Meglio operare quando fa molto caldo o in ambiente chiuso e riscaldato. L'ideale per tendere man mano il tessuto plasticato è una pistola a getto di aria calda, da usare con cautela.

La lettura della parte dedicata alla costruzione del "retrieval kayak" fornisce ulteriori consigli.

Le fotografie, con le loro descrizioni, sono fonte di aiuto.

Ma il business dov’è?

Questa è una domanda che mi è stata fatta di sovente alla vista di una mia pagaia o barchetta. Qualche volta ho ironicamente risposto "non te lo dico!". E’ ora tempo di anticipare un’adeguata risposta a simili domande, di quelli  che non sanno perché usano la loro curiosità. Non voglio offendere nessuno, anzi spero di divertire, quindi risponderò provocatoriamente.

Il business da qualche parte esiste. Ecco alcuni consigli per chi si sente imprenditore improvvisato e folgorato dall’idea di realizzare, un megaprogetto, mediante copiatura di questo progetto di canoa (cosa che non ostacolo). Per esempio, la vendita di scatole di montaggio ovvero “la creazione della rottura delle proprie scatole”.

Il “megaprogetto” dovrà essere concepito da ottimi businessman provenienti da titolate business school, diretti da top manager, l’ azienda può anche non essere del tipo high technology ma il suo industrialized design sì. Marketing research, resource e financing dovranno essere gratificati dal  return on sale con il massimo della profitability. L’ advertising dovrà possedere incisività per penetrare con successo il global market, il costo del personale e del lavoro dovranno essere insignificanti. La canoa stessa, inizialmente prevista per il facile e casalingo bricolage che impiega il taglia cornici come il più sofisticato degli strumenti, dovrà contenere in sé la predisposizione al future extraterrestrial market per la realizzazione della intergalactic canoe. Chi dei curiosi di cui sopra  non si convince  potrà tentare di realizzare qualcosa di più abbordabile, qualcuno allora lo copierà. Il primo imprenditore improvvisato concretizzerà la propria rottura di scatole, per il secondo sarà solo una questione di tempo.  

Conclusione

Il business, nel caso della tua canoa è esclusivo, soddisfa il tuo sfizio d’averla voluta. Il risultato ottenuto sarà sempre unico, ti apparterrà. Qualche costruttore di canoe potrà chiedere in prestito il tuo capolavoro per esporlo accanto ai suoi prodotti industriali perché l’opportunità è ghiotta ed attrae un maggior numero di suoi clienti potenziali; in questo caso è d’obbligo contrattare un tuo vantaggio. Ti chiederanno se produci scatole di montaggio o dove si acquistano perché oggi, con tutto quello che trovi gia fatto, uno non  pensa mai che certe cose si possono fare divertendosi. Avrai modo di raccontare quella che sarà un’altra storia, la tua.

Aggiornato 04/11/15

NOTA IMPORTANTE

DAL DISEGNO N° 6  SI ACCEDE A "Canoa Michela Seconda  APPUNTI UTILI", DA QUESTI SI PASSA ALLE INFORMAZIONI  COMUNI A TUTTE LE CANOE MULTISFIZIO E SUCCESSIVAMENTE AI DATI RELATIVI DELLE SINGOLE CANOE DELLA SERIE "MULTISFIZIO".

Seguendo le indicazioni si accede ai disegni della canoa.  CLICCARE ED ATTENDERE

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NOTA : Si consiglia di stampare i disegni nel formato A3

Album fotografie della canoa Michela Seconda

 

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