Renzo Kayak
Michela seconda
con
un INNOVATIVO metodo di costruzione a portata di tutti Un poco di storia Costruii il mio primo bananone per i figli, per piacere personale, perché volevo insegnare loro una divertente alternativa al gommone ma soprattutto perché
volevo trasmettere l'arte di arrangiarsi. Il più grande, a nove anni, mi chiese con insistenza: "Che macchine occorrono per fare le macchine che poi fanno
una determinata cosa?". Mostrai a Walter una matita, una gomma, carta da lucido ed il mio tavolino da disegno (80x120 cm.), era il periodo natalizio del lontano 1973.
Il papà
del bambino moderno, con tanto buon senso e poca esperienza, progettò e costruì
una canoa di legno e telone plasticato da camion, colore giallo e la varò nel
Giugno del 1974. Del
bananone ora esiste solo il telaio, e non naviga più ma conserva il merito di aver irrobustito parecchie
braccia e rassodato seni. Ovvero la canoa Michela 1974
completamente riprodotta
Uno
degli schizzi ritrovati
1994,
il cresciuto Walter con Paola
MICHELA SECONDA, 29 anni dopo
(progetto di Renzo Beltrame)
1) Abbassamento di 5 cm. della linea delle fiancate per migliorare la pagaiata nelle diverse condizioni, specialmente per chi siede davanti.
2) Modifica della curvatura di chiglia per migliorare la manovrabilità senza il timone, che può essere sempre installato. Nel precedente modello, con il progredire della tecnica della pagaiata, il timone divenne superfluo.
3) Modifica dell’andamento curvilineo delle fiancate per una migliore distribuzione del volume della parte immersa e per migliorare l’utilizzo biposto.
4) Angolo di fiancata portato a 9°, angolo trasversale di chiglia portato a 9°, angolo trasversale di 45° tra la fiancata e la chiglia e riferito all’ orizzontale di riferimento. Le modifiche permettono una navigazione più asciutta, l’unificazione degli angoli semplifica la costruzione.
5) L’allungamento della parte immersa migliora il mantenimento della direzione, nell’ utilizzo monoposto.
6)
Il rivestimento più idoneo, per robustezza e praticità, rimane il telone plasticato utilizzato per coprire i cassoni degli autocarri.7) Le viti di fissaggio della struttura ed i chiodini di fissaggio del rivestimento devono essere d’acciaio inox o d’ottone. Attenzione, scegliere la colla esclusivamente tra quelle resistenti alle acque salate.
Dal punto di vista costruttivo
1) Tutte le misure sono analiticamente determinate ed omogeneamente riferite, per evitare che le tolleranze, nelle dimensioni dei legni, possano influire in modo significativo sul risultato finale.
2) Michela Seconda è stata progettata per consentire una facile realizzazione da parte di coloro che sono privi di capacità tecniche e manuali ma possiedono una certa dose di volontà e perseveranza che non vanno sfruttate con il metodo “ no limits ” ma a piccole dosi, nei ritagli di tempo. Si prefabbrica il tutto, poi si montano i singoli pezzi già pitturati ed infine si riveste.
3) L’attrezzatura per la costruzione è ridottissima ed è quella spesso presente in ogni casa, eccetto un taglia cornici (sega angolare), attrezzo metallico che permette di eseguire tagli nell’ angolazione voluta. Il taglia cornici si acquista presso i "fai da te" con meno di 20 euro.
4) Siccome la canoa rimane solo temporaneamente in acqua e la sua struttura è interna, una buona protezione data dalla verniciatura consente l’impiego di legni che normalmente sono controindicati per costruire le imbarcazioni.
5) Le dimensioni dei listelli di legno sono quelle comunemente reperibili nei brico center , mantenere quelle di progetto, anche se un poco sovradimensionate perché consentono l’ impiego di molte essenze, anche se meno resistenti alle sollecitazioni che quelle tradizionali. Le essenze resinose sono da evitare perché presentano l’ inconveniente di dover eliminare con solventi la resina che non assicura un perfetto incollaggio.
6) Le ordinate che sono la parte più impegnativa, sono costruite unendo ed incollando i vari pezzi, precedentemente tagliati a misura con il taglia cornici.
7)
I pochi angoli di taglio ed il ripetersi delle serie di misure vanno a tutto vantaggio della precisione esecutiva.
8) Il rivestimento in tessuto plastificato è già pronto all'uso, il bordo
laterale diritto viene inchiodato alla chiglia, teso e fissato al bordo
superiore, il tessuto che cesce va eliminato, i bordi dello spicchio vanno
avvicinati e cuciti. Sia all'interno che all'esterno si incollano due strisce di
tessuto. Una striscia di tessuto plasticato, precedentemente tagliata e larga
2 cm. viene incollata sulla linea di chiglia per coprire i chiodini di
fissaggio. IL TESSUTO PLASTIFICATO SI RILASSA CON IL CALDO, SCALDARLO IN OPERA PRIMA DI
FISSARLO. UTILIZZARE, IN AMBIENTE CALDO, UN ASCIUGA CAPELLI O UNA PISTOLA
A GETTO DI ARIA CALDA. Utilizzo
1)
L’esiguo peso (meno di 25 Kg.) consente il trasporto sul tetto di un’auto
con una lunghezza minima di 3,55 m. 2)
L’imbarcazione non richiede omologazione e fa parte della categoria dei natanti. 3)
Il suo impiego è regolato dalla disciplina della sicurezza della navigazione da diporto che stabilisce anche le dotazioni di sicurezza. 4)
La canoa è stata progettata per l’utilizzo in condizioni d’acque calme, consente lo stivaggio di
attrezzature per la pesca, specialmente quella
a traino, le escursioni ed il campeggio. Walter ed io l'abbiamo collaudata con
onde ripide e frangenti di 1 metro ed oltre ma questa esperienza è ripetibile
dai kayaker con notevole esperienza e serve solo ad avvalorare un certo grado di
sicurezza che è fuori portata per i principianti. 5)
Deve sempre essere provvista di sacchi di punta che la rendono inaffondabile. 6)
E’ sempre consigliabile avere una pagaia di scorta divisibile.
I giubbotti di salvataggio, omologati, vanno sempre indossati. Rispettare le norme
di sicurezza. Il progettista della canoa non è responsabile d’ eventuali danni causati a persone o cose. La filosofia del progetto
Lo scrivente è un esperto di prefabbricazione leggera (in un settore diverso da quello nautico), conosce le tecniche di
progettazione, industrializzazione, marketing e commercializzazione. Il progetto è, per certe peculiarità, il contrario delle conoscenze di cui sopra. I calcoli del progetto, indispensabili
per i disegni, non affliggono ed il fai da te, durante le varie fasi di sviluppo del lavoro, accerta la sua crescente soddisfazione. Il progetto è a disposizione di tutti
coloro che ne fanno un utilizzo individuale, si presta a scopi di lustro personale o di gruppo ma non a quelli di lucro. Il tutto è nato per il massimo risparmio, la minima capacità costruttiva, il diretto contatto con le fonti primarie d’acquisto
dei materiali e per ottenere un risultato finale che deve suscitare ammirazione. I disegni che seguono, per chi ha un po’ di dimestichezza, sono sufficienti alla realizzazione della canoa. Con
l'aggiornamento del Luglio/15 è stata migliorata la loro
leggibilità.
Alcuni
consigli per la costruzione
Il mio primo consiglio è quello di non avere fretta. Diffidate di chi vi dice d'aver costruito una canoa oppure
un kayak in poche ore. Chi affronta per la prima volta la costruzione di una imbarcazione deve superare molti piccoli problemi che non appartengono alla
costruzione vera e propria ma a se stesso. I problemi devono essere affrontati uno alla volta e se qualche giorno non avete lo spirito adatto, rimandate.
Quello che conta è il risultato finale! La canoa è concepita per durare molti anni e deve essere costruita con garbo e destare ammirazione, guai se
risultasse un catorcio.
Si comincia con la realizzazione dei fazzoletti d'unione dei vari componenti delle singole ordinate. Il legno di
ramino, in listelli da 300 x 30 x 5 mm. è l'ideale, si preparano 126 pezzettini lunghi 40 mm. con 2 fori da 1.5 mm. in diagonale e distanti 7/8 mm. dal
perimetro (vedi dis. N° 5). Possono avanzare dei fazzoletti d'unione
perché sui telai di estremità è sufficiente metterli solo su un lato.
Il
disegno N° 5 è fondamentale, è disegnato in scala al vero e contiene il profilo di tutte le ordinate ed i disegni quotati di ogni singolo pezzo. Il disegno,
incollato su un pezzo di truciolare, consente l'incollaggio dei componenti di ciascuna ordinata. I
fazzoletti si incollano e si inchiodano con chiodini di ottone in corrispondenza delle giunzioni e tengono tutto bloccato. Ogni ordinata viene poi rifinita realizzando i corrispondenti angoli di quartabuono e
le forature per i due correnti superiori delle fiancate. Il disegno N° 6 fornisce le predette informazioni. Per raggiungere le dimensioni richieste si giuntano a smusso i vari listelli di fiancata e di carena,
avendo l'accortezza di stare abbondanti con le misure. Il corretto tracciamento della lunghezza totale, gli smussi terminali, la foratura angolata dei quattro
listelli di fiancata, due per lato, e della chiglia permettono una corretta unione tra le ordinate ed i citati listelli. La canoa prende forma da sola. Le viti inox
4 x 45 mm., per truciolare, fissano
egregiamente il tutto. Non devono essere completamente tirate perché saranno rimosse per consentire la pitturazione degli elementi prefabbricati. La vernice
che penetrerà nei fori consentirà una maggior tenuta e durata del fissaggio. Per il montaggio occorrono due cavalletti di legno. Legature e morsetti sono di
grande aiuto. Il miglior rivestimento esterno, per questo tipo di imbarcazione, è il telo
plasticato per camion. Il più adatto è quello pesante 900 grammi al metro quadro di colore giallo. La parte più liscia va posata verso l'esterno. Per
evitare le pieghe è bene inchiodare sulla chiglia, fianco a fianco, il telo di destra e quello di sinistra.Una striscia continua di tessuto, larga 20 mm.
incollata sulla giunta la renderà impermeabile. I teli verranno poi tesi, imbastiti,
tesi a caldo ed inchiodati ai bordi superiori delle fiancate con chiodini di ottone o
inox (0,8 x 13 mm.). La pontatura della canoa può essere ricavata utilizzando anche gli avanzi laterali risultanti dal taglio del rivestimento della carena e dei fianchi. In questo
modo si ottimizza la quantità da acquistare. La copertura del ponte superiore si inchioda sui bordi laterali ed all'interno del profilo di legno 15 x 15 mm.
al quale viene poi fissata la falchetta. Un profilo mezzo tondo di legno, fissato sui bordi laterali esterni copre le chiodature e conferisce una
gradevole finitura. Il rivestimento va teso molto bene! Meglio operare quando fa molto caldo o in ambiente chiuso e riscaldato. L'ideale per tendere man mano il
tessuto plasticato è una pistola a getto di aria calda, da usare con cautela. La
lettura della parte dedicata alla costruzione del "retrieval
kayak" fornisce ulteriori consigli. Le
fotografie, con le loro descrizioni, sono fonte di aiuto. Ma il business dov’è?
Questa è una
domanda che mi è stata fatta di sovente alla vista di una mia pagaia o barchetta. Qualche volta ho ironicamente risposto "non te lo dico!". E’ ora tempo di anticipare un’adeguata risposta a simili domande,
di quelli che non sanno perché usano la loro curiosità. Non voglio offendere nessuno, anzi spero di divertire, quindi risponderò
provocatoriamente. Il business da qualche parte esiste. Ecco alcuni consigli per chi si sente imprenditore improvvisato e folgorato
dall’idea di realizzare, un megaprogetto, mediante copiatura di questo progetto di canoa (cosa che non ostacolo). Per esempio, la vendita di scatole di montaggio ovvero “la creazione della rottura
delle proprie scatole”. Il “megaprogetto” dovrà essere concepito da ottimi businessman provenienti da titolate business school,
diretti da top manager, l’ azienda può anche non essere del tipo high technology ma il suo industrialized design sì. Marketing research,
resource e financing dovranno essere gratificati dal return on sale con il massimo della profitability.
L’ advertising dovrà possedere incisività per penetrare con successo il global market, il costo del personale e del lavoro dovranno essere
insignificanti. La canoa stessa, inizialmente prevista per il facile e casalingo bricolage che impiega il taglia cornici come il più sofisticato degli
strumenti, dovrà contenere in sé la predisposizione al future extraterrestrial market per la realizzazione della intergalactic canoe. Chi
dei curiosi di cui sopra non si convince potrà tentare di realizzare qualcosa di più abbordabile, qualcuno allora lo copierà. Il primo imprenditore
improvvisato concretizzerà la propria rottura di scatole, per il secondo sarà solo una questione di tempo.
Conclusione
Il business, nel caso della tua canoa è esclusivo,
soddisfa il tuo sfizio d’averla voluta. Il risultato ottenuto sarà sempre
unico, ti apparterrà. Qualche costruttore di
canoe potrà chiedere in prestito il tuo capolavoro per esporlo accanto ai suoi
prodotti industriali perché l’opportunità è ghiotta ed attrae un maggior
numero di suoi clienti potenziali; in questo caso è d’obbligo contrattare un
tuo vantaggio. Ti chiederanno se produci scatole di montaggio o dove si
acquistano perché oggi, con tutto quello che trovi gia fatto, uno non
pensa mai che certe cose si possono fare divertendosi. Avrai modo di
raccontare quella che sarà un’altra storia, la tua.
Aggiornato
04/11/15 NOTA IMPORTANTE DAL DISEGNO N° 6 SI ACCEDE A "Canoa Michela
Seconda APPUNTI UTILI", DA QUESTI SI PASSA ALLE INFORMAZIONI COMUNI
A TUTTE LE CANOE MULTISFIZIO E SUCCESSIVAMENTE AI DATI RELATIVI DELLE SINGOLE
CANOE DELLA SERIE "MULTISFIZIO". Seguendo le indicazioni si accede ai disegni della
canoa. CLICCARE ED ATTENDERE
Vedere più avanti i consigli per la
costruzione.
Disegn. N°1
Disegno N° 2
Disegno N° 3
Disegno
N° 4
Disegno N° 5
Disegno N° 6
Album fotografie della canoa Michela Seconda