In Italia quando si parla di canoa si crea confusione e tutti devono dire la loro, me compreso. Da noi la parola canoa raggruppa un po' di tutto, il canottaggio, la canoa, il kayak e forse qualche bagnarola.
I "Fratelloni" mondiali del canottaggio sembrano appartenere alla categoria del mondiali"Antonio S." e "Antonio R." i quali sembrano appartenere alla categoria del "Bergamasco" otto volte campione del mondo, ed infine anche noi "kayaker" siamo tutti dei canoisti.
Nel nostro Paese se dici che sei un kayaker il tuo interlocutore ti ride in faccia; se quel tizio va nelle terre o meglio tra i ghiacci degli Inuit e chiede ad uno di loro di mostrargli la sua "canoa", il locale lo guarda stupefatto e non gli ride in faccia nemmeno se insiste. L'Inuit ride solo in compagnia di una femmina. L'Inuit non si confonde, non conosce il significato di canoa però "kayak" significa una cosa, "ridere" significa tutt'altro. Passi pure la confusione tra kayak e canoa, però non confondete anche la Parca con il parka degli eschimesi perché il parka si indossa e tiene caldo, mentre l'altra vi farà mettere "in del paltò de legn" (nel soprabitone di legno, cassa da morto) quando sarete già freddi.