Ci sono tanti modi per possedere una canoa:
a) Acquistarla nuova o usata.
b) Acquistare una scatola di montaggio e mettere insieme
i pezzi sagomati, limitandosi ad essere un semplice assemblatore.
c) Avere la passione del " FAI DA TE ", partire
da disegni e tavole numeriche per acquistare i materiali, tracciare,
tagliare e costruire.
d) Per completare quanto sopra si può partire dal nulla
e progettare ma, in questo caso, oltre alla passione del "fai da
te" ci vuole anche quella delle ricerche e dell’esperienza che
consente di adattare, ai materiali di facile reperibilità, le forme della
tradizione. L’unico non trascurabile svantaggio è che la fase progettuale
comprensiva di ricerca storica, calcoli, disegni e verifiche è più lunga
di quella della costruzione.
La maggior parte dei "fai da te" inizia dai disegni
e dalle tavole numeriche e costruisce un modello in scala. Per raccontarla con
altre parole, chi non si fida verifica, con un modello, i dati messi a
disposizione, prima di acquistare i materiali.
Il modello serve a testare la validità del progetto, la
propria capacità esecutiva ed accresce l’esperienza.
Io prima di divulgare un progetto reputo indispensabile
costruire almeno il modello in scala. Finora il metodo ha sempre funzionato
egregiamente.
Acquistando una scatola di montaggio viene a mancare la
possibilità di costruire un modello.
Note del progettista
All’inizio di un progetto è fondamentale prevedere un
facile tracciamento sul compensato marino, il controllo delle parti da tagliare,
il facile assemblaggio e la costante possibilità di controllo tra le misure di
progetto e quelle della realizzazione.
Il progetto deve essere concepito con la massima semplicità
possibile perché ciò rappresenta conforto e rassicura chi, per la prima volta,
affronta la costruzione e realizza la canoa.
In fase di progetto l’autore deve immedesimarsi nel
costruttore, sin dal momento dell’acquisto dei materiali, di facile
reperibilità e trasporto, possibilmente acquistabili ovunque.
Nei limiti del fattibile io tendo a fare progetti nei quali
possono essere utilizzati dei pezzi rettilinei perché il fornitore del
compensato può eseguire (anche gratuitamente) dei tagli precisi che:
a) Riducono la larghezza dei fogli di compensato e
consentono un trasporto più agevole.
b) Si hanno già a disposizione dei pezzi già tagliati a
misura.
c) Nel caso di questa canoa si evita di segare per 37 m.
La canoa "MICHELA" è giunta alla sua terza
generazione. Dall’evoluzione della canoa in legno e tela plasticata "MICHELA
SECONDA" nasce "MICHELA TERZA", in compensato marino, ed è
assemblata con il metodo cuci e incolla (stitch and glue).
"MICHELA TERZA", come tutte le canoe è simmetrica,
la sezione maestra è sulla metà della lunghezza. Si differenzia da quelle
tradizionali aperte poiché è parzialmente pontata ed offre maggior sicurezza.
La linea centrale longitudinale (colmo) della pontatura dista 313.7 mm. dall’orizzontale
di riferimento (0.00). La fascia diritta della fiancata forma con la pontatura
un angolo di 90° ed è inclinata di 9° rispetto alla verticale.
Anche le due mezze carene hanno un’angolazione costante di
9° rispetto all’orizzontale. Ciò significa che la fascia diritta (con i lati
paralleli) della fiancata, con angolazione di 9° risulta perpendicolare alla
mezza carena che sta sul lato opposto. Il pannello di carena su un lato è
parallelo al pannello della pontatura sul lato opposto.
Le due fasce curve, una per lato, tra la fascia diritta e la
carena sono inclinate di 45° ( solo sulla sezione maestra).
Le asimmetrie, riscontrate sulle ordinate, tra la parte
prodiera e quella poppiera, misurate sulle rispettive ascisse, si riscontrano:
1) Nelle fasce inclinate a 45°
2) Nelle semicarene
L’accorgimento migliora la direzionalità perché la linea
di chiglia è stata allungata nella zona posteriore.
E’ utile ricordare che, in questo progetto, tutte le misure
sono riferite ai fili esterni del compensato.
Prima di collegare i pannelli occorre rastremare gli stessi
verso l’interno. La progettazione ad angoli costanti facilita il compito.
Non rastremare significa alterare le dimensioni di progetto, a fine articolo,
c'è il collegamento con quello che è relativo al problema.
E' comunque possibile non rastremare i pannelli tenendo conto di quanto scritto alla fine delle tabelle numeriche
che servono per tracciare sul compensato marino.
Le caratteristiche che differenziano la "Michela
Prima" dalla "Michela Seconda" sono state testate e valgono anche
per "MICHELA TERZA" pertanto non sono ripetute ma solo richiamate
mediante collegamento.
Il progetto, i dati numerici, i suggerimenti fin qui scritti
e quelli che seguono relativi alla costruzione sono stati riportati con la
massima cura e rappresentano una guida alla costruzione ma non sostituiscono l’esperienza,
per la scelta dei materiali, per la costruzione e per l’utilizzo dell’imbarcazione.
L’errato uso e le mancate precauzioni per l’utilizzo
della fibra di vetro, resine, pitture, solventi e la formazione di polveri
possono creare seri danni a se stessi e agli altri.
L’andare in canoa è un’attività che può comportare dei
rischi.
L’autore del progetto non è responsabile della mancata
verifica dei dati, scelta dei materiali, errato assemblaggio e uso, della canoa,
che sono a vostro esclusivo rischio.
Questo mio progetto è disponibile su internet come
"share ware" ma non è di pubblico dominio.
Mi riservo tutti i diritti su questo progetto destinato solo
ai "Fai da te" ma non all’uso a scopo di lucro, anche mediante il
solo utilizzo dei dati per la costruzione con altri metodi o materiali.
Prima di acquistare i materiali
I fogli di compensato marino sono reperibili in due formati:
1530 X 3120 mm. Nei vari spessori (4, 6, 8, 10, 12, 15, 20 mm.) e 4’ X 8’
(1220 X 2430 mm.).
La costruzione della canoa impone di giuntare il compensato
per ottenere le misure dei pannelli. I giunti smussati sono quelli da preferire.
I giunti di testa con sottogiunto possono, ad esempio, essere utilizzati per
la pontatura.
Le giunzioni, sulla stessa ordinata, sono ammesse solo se
altri pannelli intermedi rompono la continuità trasversale della linea di
giunzione.
Un consiglio, mai acquistare il compensato in quantità che
potrebbe sembrare sufficiente, meglio un foglio in più.
Il compensato marino previsto per la costruzione ha uno
spessore di 4 mm. Quello da 6 mm. Pesa il 50% in più. Anche i calcoli ed i
conseguenti tracciati vanno adeguati allo spessore.
Per verificare a priori l’acquisto dei fogli di compensato
operare come segue.
Ingrandire il disegno N° 2 e stamparlo preferibilmente su
fogli da 160/200 grammi al metro quadro (la carta da fotocopie pesa 80 gr.),
ritagliare i pezzi e disporli sui fogli che riproducono, nella medesima scala,
le dimensioni del compensato marino.
Stabilire dove sistemare i giunti. Stabilire le posizioni
della linea (ascissa) di riferimento in modo che non vada oltre il compensato.
In questa operazione ciascun "fai da te" può
scatenare il suo estro. Con le idee più chiare procedere all’acquisto dei
materiali, dando indicazioni sui tagli diritti. A questo punto si sa già anche
come impacchettare il materiale ed assicurarlo sul portapacchi dell’auto.
Quando acquistate il tessuto di vetro fatelo arrotolare su un
tubo (cartone, plastica, ecc.) ma non fatelo piegare come se fosse una coperta.
Il tracciamento
Sul compensato occorre materializzare ciascuna riga delle
varie ascisse di riferimento e le relative ordinate (perpendicolari) ed infine
riportare su quest’ultime i punti di tracciamento, definire i giunti e le
sovrapposizioni del materiale, controllare e ricontrollare ed infine raccordare.
Il taglio
Lo strumento di taglio alla portata di tutti è il saracco a
denti fini oppure un segaccio, sempre a denti fini, giapponese (a tirare).
linea di taglio deve essere leggermente all’esterno di
quella disegnata …. e la linea disegnata deve coincidere con quella di
progetto perché, in questo caso, la troppa cautela produrrebbe guai.
Un tampone con carta abrasiva riporta alla linea di progetto.