Juan Martinez-Alier 

Popper-Lynkeus 

 

Josef Popper (1838-1921), fisico e ingegnere, nacque a Kolin, Boemia; cresciuto nel ghetto ebraico fino all'età di quindici anni, si trasferì a Praga e poi a Vienna, dove compì gli studi. Non fu mai chiamato a un incarico universitario e si guadagnò da vivere vendendo i diritti di utilizzazione di alcuni perfezionamenti da lui apportati alla macchina a vapore. Come abbiamo già detto al capitolo 5, nel 1862 scrisse un lavoro sulla trasmissione dell'elettricità che, depositato presso l' Accademia delle Scienze di Vienna, restò inedito fino al 1884. Fu anche autore di diversi studi sui principi fisici della navigazione aerea. Amico di Ernst Mach, ebbe una considerevole influenza sul Circolo di Vienna. Nutrito di cultura umanistica e antireligiosa, conoscitore di Voltaire, su cui scrisse in diverse occasioni, adottò lo pseudonimo di Lynkeus per i suoi scritti letterari, alcuni dei quali furono ritenuti pornografici. Freud ne diede un apprezzamento favorevole, mentre Popper-Lynkeus non mostrò analoga considerazione nei confronti della psicoanalisi. 

Come filosofo morale, Popper-Lynkeus sviluppò una tesi a favore dell'obiezione di coscienza laica al servizio militare. In un modo che ricorda il "principio di universalizzazione" di Hare, la sua teoria morale attribuiva il massimo valore alla vita umana, e il suo tipico rimprovero ad hominem contro Herbert Spencer (1820-1903) verteva sulla considerazione che probabilmente Spencer non avrebbe proposto l'eliminazione dei più deboli nella "lotta per la vita" se egli stesso avesse fatto parte della categoria dei deboli e degli eliminabili. 

L' ecologismo di Popper-Lynkeus, che raccomandava sia lo studio dell'economia in termini di flusso di energia e materiali sia la moderazione nell'uso delle risorse esauribili, era orientato a sinistra. Egli contestava l'uso di metafore organiche per l'analisi della società umana, e inveiva contro il socialdarwinismo di Haeckel (Popper-Lynkeus, 1912, pp. 75-88) sulla base della convinzione che i conflitti sociali umani non potessero essere analizzati in termini di selezione naturale. Quando si pronunciò a favore del controllo delle nascite, si affrettò a precisare che esso non aveva nulla a che vedere con proposte eugenetiche, e si espresse con sdegno verso il «miglioramento della razza» ( 1912, p. 774). Prese esplicitamente posizione contro l'antisemitismo. 

Popper-Lynkeus avrebbe respinto ogni collegamento tra energetica e teoria evoluzionistica applicata a settori diversi della specie umana e avrebbe contestato il principio fondamentale dell'antropologia ecologica funzionalista, secondo il quale le società umane possono essere comprese isolatamente studiando in che modo si adattano all'ambiente in cui vivono (o lo modificano) come organismi biologici. 

Nel 1912 pubblicò un ponderoso volume dal titolo Die allgemeine Nahrpflicht als Losung der sozialen Frage, in cui sviluppava idee presentate per la prima volta nel 1878 in uno dei capitoli di Das Recht zu leben und die Pflicht zu sterben (Popper-Lynkeus, 1878). Una traduzione del titolo e del sottotitolo reciterebbe: «ll dovere generale della nutrizione come soluzione della questione sociale, basato su ricerche statistiche, con una dimostrazione della mancanza di validità teorica e pratica della teoria economica». Die allgemeine Nahrpflicht forniva il rendiconto più dettagliato delle risorse disponibili per l'economia tedesca nel periodo immediatamente precedente alla Prima guerra mondiale con due obiettivi: innanzitutto calcolare il fabbisogno di lavoro umano sufficiente a garantire all'intera popolazione un minimo di sussistenza in termini di cibo, vestiario, alloggio e servizi sanitari; e questo si sarebbe potuto realizzare per mezzo di un Nahrpflicht (invece di un Wehrpflicht), ossia per mezzo di una coscrizione civile invece che militare. In secondo luogo, individuare il modo di ridurre gradualmente l'uso di risorse esauribili, così da rendere il sistema economico permanentemente vitale, prendendo anche in considerazione l'ipotesi di una popolazione non crescente: posizione, questa, apertamente antipatriottica nel 1912. 

L'economia sarebbe stata quindi divisa in due settori. Quello dei bisogni di base avrebbe fornito a tutti il minimo di sussistenza gratuitamente, usando la forza lavoro di uomini e donne. Popper-Lynkeus sottolineava che questo modo di soddisfare i bisogni fondamentali al di fuori del mercato avrebbe accresciuto la libertà delle donne, purchè i beni di base fossero distribuiti agli individui adulti e non alle famiglie. Il periodo di coscrizione obbligatoria era accuratamente calcolato; qui Popper-Lynkeus attingeva alle cifre fornite da altri autori che (in qualche caso) erano allo stesso tempo meno utopistici e meno scientifici: Hertzka, Bellamy, Anton Menger e Bebel. Ci sarebbero voluti dodici anni di servizio per gli uomini e sette per le donne, con una settimana lavorativa di trentacinque ore. Il lavoro sarebbe stato organizzato dalle autorità regionali o statali. Popper-Lynkeus non era dunque un anarchico, anche se altre sue posizioni si avvicinano all'anarchismo. Cosi, in Das Recht zu leben (1878), scriveva che ogni soldato avrebbe dovuto decidere autonomamente se partecipare o meno a una guerra, essendo solo l'individuo, e non il governo o il parlamento e neanche il referendum, in grado di decidere della sua incolumità e della sua vita. 

Poiché vi sarebbero stati risorse e lavoro residui, lasciati inutilizzati dal settore di sussistenza, l'economia avrebbe avuto un secondo settore, funzionante secondo i principi di mercato, anche se si sarebbero potuti porre dei limiti all'ammontare di forza lavoro che ogni singolo capitalista avrebbe potuto assumere. 

Karl Popper classificò le proposte di Popper-Lynkeus come "ingegneria sociale a spizzico", alla stessa stregua dell'introduzione di un servizio sanitario o dell'edilizia d'abitazione sovvenzionata, piuttosto che come "ingegneria sociale utopistica" (Popper, 1945, vol. I, p. 143), ma è dubbio se l'abolizione del bisogno vitale di vendere lavoro o la riduzione del consumo delle risorse esauribili, per non parlare del forte elemento egualitario presente nelle sue proposte, possano realmente essere relegate nella categoria dell’ ”ingegneria sociale a spizzico". Neurath le tacciò di utopismo scientifico; e tali apparirebbero certamente oggi alla maggior parte del genere umano, pur lontano dall'ottenere quel minimo di mezzi di sussistenza, in termini di cibo, vestiario, abitazione e servizi sanitari, che Popper-Lynkeus riteneva un livello perfettamente raggiungibile per la Germania del 1912. 

Gli abitanti dei paesi del Nord Atlantico potrebbero osservare che alcune delle più audaci proposte di Popper-Lynkeus sono già state messe in pratica nella forma del welfare state senza interferire con la libertà dei mercati, compreso il mercato del lavoro. Ma il welfare state riguarda una piccola frazione dell'umanità, la cui prosperità deriva, in parte, dall'uso delle risorse esauribili e, forse, dalla povertà di altri popoli. 

Con il senno di poi, il consenso sociale -anche da parte della maggioranza dei socialdemocratici -verso la coscrizione militare e quel gigantesco, insensato macello che fu il 1914-18 può apparire molto più incomprensibile e contrario alla natura umana dell’ “esercito del lavoro" proposto da Popper-Lynkeus. Nel 1919, Neurath gli spedì un telegramma da Monaco, annunciandogli con l'entusiasmo e la devozione di un discepolo che il consiglio rivoluzionario stava per attuare il suo programma. Se ci fosse stata la volontà (e la forza politica) di farlo, una delle cause di fondo del sostegno al nazismo quindici anni dopo - l'effetto della disoccupazione sul tenore di vita sarebbe stata rimossa. 

Lo stesso Popper-Lynkeus spiegò (nella sua autobiografia) le origini, l'intento e l'impatto delle sue proposte. Egli si era tormentato a lungo per le conseguenze del cosiddetto "progresso tecnico", e nel 1888 aveva pubblicato un lungo articolo sul "significato estetico e culturale del progresso tecnico", seguendo un filone di pensiero che aveva avuto inizio all'Esposizione mondia1e di Vienna del 1883. Naturalmente, i giudizi sulle opere d'arte erano solo espressione di tendenze soggettive del gusto; essi non contenevano alcun valore di verità e non potevano essere imposti a nessuno. Forse il brivido estetico suscitato oggi dalla posa di un cavo transatlantico, o dalla soluzione del problema del volo, non era poi così diverso da quello degli Ateniesi davanti al1'erezione di una statua di Fidia o alla costruzione di un edificio pubblico. Ciò nondimeno, il suo scetticismo verso il "progresso tecnico", che era profondamente in contrasto con la mentalità corrente, lo aveva indotto a scrivere alcune pagine di Das Recht zu leben und die Pflicht zu sterben (1878) sugli effetti dannosi delle macchine e l'insaziabile ricerca di sempre nuove forme di progresso tecnico. E aveva proposto che questo fosse reso innocuo mediante appropriate istituzioni socio-politiche o, più esattamente, mediante istituzioni socialiste (1924, p. 62). Ciò sarebbe stato possibile grazie alla distinzione tra una cosiddetta economia privata libera, ossia un'economia con circolazione monetaria e libera concorrenza, e un'economia per l'esistenza, basata su impegni reciproci. Questa tesi, che sviluppo più tardi in Die Allgemeine Nahrpflicht e di cui aveva dimostrato statisticamente la fattibilità, si basava sull'introduzione della "coscrizione per la produzione di viveri" (Nahrpflicht), attraverso la quale produrre e distribuire tutto ciò che era necessario per una vita sana e confortevole a tutti i cittadini senza eccezione, dalla culla alla tomba, non sotto forma di moneta ma in natura. Tutto il resto, al di sopra di queste esigenze minime, avrebbe fatto parte dell'economia monetaria privata, cui ognuno avrebbe potuto prendere (o non prendere) parte secondo il suo desiderio, dopo aver prestato servizio nell’ “esercito per la produzione di viveri" (Nahrarmee). 

Popper-Lynkeus si rammaricava che le sue proposte fossero state accolte da reazioni scontate. La rivista «Zukunft», espressione dei marxisti tedeschi, le aveva respinte Come "socialiste a metà", perché garantivano solo il minimo vitale e non tutte le esigenze (1924, p. 81), mentre altri (inclusi i socialdemocratici austriaci) avevano cercato di vanificarle o di svilirle etichettandole come "Utopia" o "Nuova Utopia", ed evitando così di dover trovare obiezioni concrete alla loro applicabilità (1924, p. 92). Negli anni che seguirono il 1911, un piccolo gruppo di persone in Austria e in Germania costituì una società per l' Allgemeine Nahrpflicht, finalizzata alla diffusione del suo progetto. 

Mentre alcuni autori austriaci, interessati a temi economici generali, come Otto Neurath (1882-1945), si univano al culto locale di Popper-Lynkeus, altri evitavano di citarlo anche quando sarebbe stato opportuno. Per esempio, Schumpeter, quasi coetaneo di Neurath, non incluse Popper-Lynkeus nella sua storia dell'analisi economica (Schumpeter, 1954). Questa esclusione avrebbe potuto anche essere provvisoria, dato che la storia della teoria economica di Schumpeter fu pubblicata postuma, ma è forse indicativa della tesi secondo la quale l'economia non include il calcolo in termini fisici di risorse esauribili e del loro impiego per la soddisfazione dei bisogni umani in un periodo di tempo dato. Hayek, d'altra parte, non lo cita nel suo breve elenco di "ingegneri sociali saint-simoniani" (1952), mentre vi include Neurath, che era giunto alle sue idee attraverso Popper-Lynkeus e Ballod-Atlanticus. 

Un esame delle proposte di Popper-Lynkeus mostra alcune analogie con la pianificazione economica in Unione Sovietica dalla fine degli anni Venti in poi; in effetti, nel suo libro (1912), Popper-Lynkeus redasse innumerevoli "bilanci materiali". Tuttavia la sua insistenza sui bisogni fondamentali e specialmente la proposta di non incrementare la cosiddetta "accumulazione di capitale" ma piuttosto di diminuire l'uso di risorse esauribili affinché l'economia rimanga permanentemente vitale, differiscono radicalmente dai concetti sovietici di pianificazione economica. L 'ecologismo di Popper-Lynkeus è soprattutto evidente nelle ultime cento pagine (nell'edizione del 1912) intitolate Il futuro dello stato del futuro. L'espressione Der Zukunflsstaat proveniva da Bebel e dal libro di Ballod-Atlanticus (pubblicato per la prima volta nel 1898), e Popper-Lynkeus e Ballod-Atlanticus discussero ciascuno i dati dell'altro. In quelle cento pagine Popper-Lynkeus illustrava l'erogazione di energia solare alla Terra, accompagnando l'esposizione con commenti poco caritatevoli nei confronti di chi voleva trasformare la seconda legge in metafisica. Avanzò l'ipotesi che l'energia solare avesse una fonte radioattiva. Calcolò poi accuratamente in che misura l'energia idrica, eolica ecc. avrebbero potuto sostituire il carbone. Eseguì conteggi analoghi per diversi metalli e per i fertilizzanti (calcolando l'azoto in kilowatt). Le sue conclusioni tendevano a porsi sul versante "pessimistico": egli pensava che sarebbe stato molto difficile ridurre il consumo di carbone e mantenere immutato il tenore di vita; di qui la sua enfasi sul controllo delle nascite. 

Discutendo la possibilità di sostituire l'energia del carbone con fonti di energia rinnovabili, Popper-Lynkeus condusse un'analisi dettagliata (1912, pp. 729-730) del costo energetico e del valore del Kartoffel Spiritus, alcol estratto dalle patate, fornendo stime dell'area (molto grande) che sarebbe stata necessaria per sostituire questo Kartoffel Spiritus al carbone nel riscaldamento domestico. E criticò Kropotkin (che peraltro ammirava) perché aveva affermato che si sarebbero potuti ottenere enormi raccolti di patate con la coltivazione in serra. Popper-Lynkeus faceva notare che la coltivazione in serra nel Nord Europa richiedeva una tale quantità di energia calorica derivante dal carbone che il suo bilancio energetico non reggeva il confronto con quello dell'agricoltura nei campi aperti. Ed eseguì i calcoli per dimostrare dove si trovava l'errore di Kropotkin. 

Scrivendo sul "problema malthusiano" (espressione che egli riteneva scorretta perche Malthus non aveva condotto nessun vero e proprio studio sulle leggi della demografia umana), Popper-Lynkeus (1912, pp. 754-755) entrò nella polemica sulla "portata" massima della Terra. Menzionò i lavori di Franz Oppenheimer pubblicati nel 1901, in cui il limite massimo del popolamento e stimato in 200.000 milioni di persone, sulla base della produttività raggiunta dalla coltivazione in serra. Ancora una volta Popper-Lynkeus sottolineò (citando a proprio sostegno Ballod-Atlanticus) che i risultati ottenuti con la coltivazione in serra non si potevano estrapolare al livello del mondo nel suo complesso, a causa dell'input energetico richiesto, tratto dal carbone. Con ciò anticipa di circa sessant'anni la critica di Gerald Foley alle stime di Colin Clark sull'uso del suolo e sulla crescita della popolazione(Foley, 1981), basata sul fatto che Clark aveva dimenticato di considerare il flusso di energia nell'agrico1tura. 

Popper-Lynkeus rilevò inoltre che il sistema dei prezzi non forniva un criterio valido per decidere se produrre grandi quantità di alcol estratto dalle patate. Egli osservò che se questo tipo di alcol fosse stato usato per il riscaldamento, i trasporti ecc., si sarebbe avuto il benefico effetto collaterale di non lasciarne altro da bere, ma, d'altra parte, era anche possibile che non restassero abbastanza patate per l'alimentazione; Le controversie sull'uso della biomassa per energia alimentare o per carburante hanno una lunga storia. 

Nondimeno, anche Popper-Lynkeus riusciva, all'occasione, ad assumere posizioni grette. Fu lui ad avanzare l'idea eurocratica (1912, pp. 735-736) di importare olio di arachide dalle colonie tedesche in Africa e, curiosamente, anche dalla Spagna, per bruciarlo nei motori diesel, avendo Rudolf Diesel appena annunciato (1912) che quei motori potevano funzionare con oli vegetali: un'idea riscoperta pochi anni fa, anche se oggi la preferenza sembra cadere sull'olio di girasole. Popper-Lynkeus affermò, tuttavia, che la sua proposta era condizionata all'ottenimento di maggiori informazioni sui raccolti e sui costi energetici della coltivazione di arachidi. Gli ecologisti solitamente fanno risalire la prima stima accurata del prodotto della fotosintesi in agricoltura a Transeau (1926, in Kormondy, 1965), e non in condizioni di laboratorio, e cioè nelle colture di mais dell'Illinois. E’ interessante il commento seguente: 

Ciò che preoccupava all'epoca di Transeau era non solo il cibo ma anche il combustibile. I combustibili fossili su cui si basano le civiltà moderne non sarebbero ovviamente durati per sempre, e l'esaustione mondiale sembrava allora più imminente di quanto non lo sia oggi poiché le riserve totali erano molto sottostimate. Non c'era ancora la promessa dell'energia atomica di sopperire ai bisogni del futuro, e sembrava che l'unica risorsa fosse coltivare combustibile, usare l'energia immagazzinata dalle piante coeve piuttosto che da quelle morte da tempo immemorabile. Diventava perciò importante sapere con quanta efficienza le diverse colture fissavano l'energia solare al fine di calcolare le possibilità offerte dall'agricoltura di produrre combustibile per centrali elettriche e autoveicoli. (Colinvaux, 1973, pp.152-153) 

Dopo la lettura dell'opera di Popper-Lynkeus, si ripropone una domanda: perché la moderna energetica agricola non si è sviluppata come subdisciplina dell'agronomia e dell'economia agraria prima di quanto non sia avvenuto in realtà? 

Per concludere, benché le proposte di Popper-Lynkeus fossero dirette a un pubblico tedesco e austriaco, e le sue statistiche non si riferissero al mondo in generale, e nonostante che, in effetti, come si è appena visto, egli assumesse talvolta posizioni etnocentriche, va anche detto che queste proposte (in contrasto con molti altri scritti utopistici del periodo) erano caratterizzate non solo dall'ampiezza del lavoro statistico e dall'aspetto conservazionista-ecologico, ma anche dal fatto di essere rivolte, se non al mondo intero, almeno a una considerevole parte di esso. 
L'utopia di Popper-Lynkeus non era basata sulla migrazione di un piccolo gruppo di persone dall'Europa in America e in Africa, come nelle dottrine dei seguaci dell' Icaria di Cabet o nel Freiland di Hertzka - dove il Kenia rappresentava la meta del viaggio di un piccolo gruppo di europei, senza che gli abitanti di quel territorio fossero stati consultati. 
L'utopia realizzabile di Popper-Lynkeus non indulgeva nella finzione letteraria dell'abolizione della scarsità ed era universale nell'intenzione se non nei calcoli.

 

Tratto per gentile concessione dell'autore da: 

JUAN MARTINEZ-ALIER
ECONOMIA ECOLOGICA

GARZANTI, 1991 ( 1a edizione inglese del 1987 )
pp. 264-272
13 .Utopismo ecologico: Popper-Lynkeus e Ballod-Atlanticus

 

Torna