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(Gulfport, Mississipi 20 novembre 1885? - Los Angeles 10 luglio 1941)

Jelly
Roll Morton, creolo di origine francese, il suo vero nome è Ferdinand-Joseph La
Menthe ma non è certo, potrebbe essere anche La Mothe. Il presunto padre, un
noto imbroglione, fu cacciato dalla madre la quale si risposò con un certo
Williams Morton?! Anche la data di nascita, 1885, è controversa; alla moglie
disse essere nato nel 1886 mentre su una polizza assicurativa risulta il 1888 e
sulla lapide, presso il cimitero di Los Angeles il 1890! Basterebbe solo questo
per farci capire che ci troviamo di fronte ad un personaggio che con le sue
dichiarazioni, a volte fantasiose, e i suoi modi ha reso "incerto"
tutto ciò che ha fatto, al punto che taluni critici, irretiti da questo
atteggiamento, hanno perfino messo in dubbio che abbia mai suonato! Egocentrico,
megalomane, mentitore
convinto è stato sicuramente uno dei genuini e principali musicisti del primo
jazz con l’assoluto merito di aver contribuito alla sua diffusione. J.R.Morton
cambia spesso città inseguito da nemici che si fa ovunque, un pò per la sua
arroganza e un pò per i suoi affari che vanno ben al di là della sola musica:
bische, scommesse di ogni tipo ecc. Non perde occasione per dire a tutti che è
lui l’uomo che ha inventato il jazz. Questo atteggiamento non piace agli altri
jazz-man al punto che Duke Ellington ebbe a dire di lui “... era soprattutto
buono a parlare di sè più che a suonare”; al suo funerale parteciparono
pochi tra i tanti musicisti allora presenti a Los Angeles. J.R.Morton
fin da piccolo studia musica e si dedica in particolare alla chitarra, al
trombone e al pianoforte. Quest’ultimo gli permette, a diciasette anni, di
guadagnare fama e soldi a New Orleans suonando in uno dei più eleganti bordelli
del quartiere a luci rosse di Storyville. Dal 1904 comincia a vagabondare da un
posto all’altro sempre in cerca di “polli da spennare” al biliardo o al
tavolo verde. Arrogante, apostrofava i pianisti che incontrava sfidandoli in
performances che lo vedevano sempre vincente, mentre la polizia più di una
volta lo ...invitò a passare una notte in prigione salvandolo così, da qualche
“pollo” che voleva indietro il suo. Nel 1917 sposa, a Los Angeles, Anita
Gonzales che lo aiuta a gestire una piccola pensione mentre lui si dedica alle
solite attività poco pulite. Gestisce una bisca trovando il tempo di suonare
qua e là in diversi locali, rimane a Los Angeles cinque anni prima di spostarsi
nuovamente verso sud e poi verso nord, lascerà tracce fino in Alaska, sempre
costretto a cambiare città. Il suo girovagare, però, ha il pregio di far
conoscere ad un pubblico sempre diverso, gli schemi della nascente musica jazz.
A Richmond nel 1923 incide alcuni pezzi: King
Porter
Stomp, Wolverine Blues, Kansas City Stomp, Jelly Roll Blues,
Mamanita che saranno ripresi più volte dalle orchestra di jazz. Il suo
modo di suonare colpisce per la gran velocità d’esecuzione, sviluppa un
accompagnamento con la mano sinistra differente dall’originale ragtime e
introduce tempi sincopati al regolare 2/4 del ragtime. Elimina qualsiasi
fronzolo per un’esecuzione asciutta, jazzistica inserendo riff, breaks,
passaggi polifonici, con l’intento di rendere movimentato il pezzo. E’
l’improvvisazione che lo guida e lo fa andare oltre i rigidi schemi imposti
dal ragtime. Nota a tutti e singolare esempio, è la cura che metteva nel
preparare in modo pedante ogni singola registrazione, sincero esempio di grande
professionalità. I suoi dischi vendono bene ma è troppo noto il suo carattere
così J.R.Morton fatica a trovare ingaggi. Risposatosi con una ballerina nel
1928 è ora a New York proprio all’alba del crollo di Wall Street: sarà il
periodo più duro. Sempre nel 1928 e poi dal 1930 al 1935 con maggiori consensi,
incide con un suo gruppo i “Red Hot Peppers”. Nel 1935 è a Washington dove
gestisce un locale notturno ma con scarsi risultati quando, nel 1938, W.C.Handy
fu presentato ad una trasmissione radiofonica come l’inventore del blues e del
jazz. Il fatto scatenò il vulcanico Morton che scrisse protestando ai giornali
che solo lui e in modo indiscutibile, fosse l’unico inventore del jazz. Nacque
una polemica che portò pubblicità al suo locale tant'è che la gente cominciò
a frequentarlo assiduamente. La salute gli crea qualche problema, soffre
d’asma, e verso il 1940 lascia alla moglie Mabel il compito di gestire gli
affari e si trasferisce nuovamente a Los Angeles nella speranza che il clima
mite possa giovargli. Muore l’anno successivo.
| King Porter Stomp (Morton) | ||
| Wolverine Blues (Morton) | ||
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| Black Botton Stomp (Morton) |
BMG 74321 52060 2 |
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| Jelly Roll Morton's Red Hot Peppers G.Mitchell cornetta, K.Ory trombone, O.Simeon clarinetto, J.R.Morton pianoforte, J.St.Cyr banjo, J.Lindsay tuba, A.Hilaire batteria. Chicago 15 settembre 1926. | ||
| Dead Man Blues (Morton) | ||
| Jelly Roll Morton's Red Hot Peppers G.Mitchell cornetta, K.Ory trombone, O.Simeon, B.Bigard, D.Howard clarinetto, J.R.Morton pianoforte, J.St.Cyr banjo, J.Lindsay tuba, A.Hilaire batteria, M.Bloom effetti. Chicago 21 settembre 1926. | ||
| Dr. Jazz (Melrose-Oliver) | ||
| Jelly Roll Morton's Red Hot Peppers G.Mitchell cornetta, K.Ory trombone, O.Simeon clarinetto, J.R.Morton pianoforte, J.St.Cyr banjo, J.Lindsay tuba, A.Hilaire batteria. Chicago 16 dicembre 1926. | ||
| Oiginal Jelly Roll Blues (Morton) | ||
| Jelly Roll Morton's Red Hot Peppers G.Mitchell cornetta, K.Ory trombone, O.Simeon clarinetto, J.R.Morton pianoforte, J.St.Cyr banjo, J.Lindsay tuba, A.Hilaire batteria. Chicago 16 dicembre 1926. | ||
| The Pearls (Morton) | ||
| Jelly Roll Morton's Red Hot Peppers G.Mitchell cornetta, G.Reevers trombone, J.Dodds clarinetto, P."Stump" Evans sax alto, J.R.Morton pianoforte, B.Scott chitarra, Q.Wilson tuba, B.Dodds batteria. Chicago 10 giugno 1927. | ||
| Georgia Swing (Morton-Pecora) | ||
| King Porter Stomp (Morton) | ||
| Jelly Roll Morton's Red Hot Peppers W.Pinkett tromba, G.Fields trombone, O.Simeon clarinetto, J.R.Morton pianoforte, L.Blair banjo, B.Benford tuba, T.Benford batteria. New York 11 giugno 1928. |

Gli esempi musicali proposti, della durata di 35/45 secondi, sono trasformati in mp3 con campionatura a 11.050 Hz e mono. Le versioni originali sono, ovviamente, migliori e sono tratte dai Cd in locandina attualmente reperibili sul mercato.