Il jazz rock o jazz elettrico oppure fusion ha una natura completamente diversa dai precedenti stili; non possiamo parlare di un jazz dei
negri (bob e
free) o dei bianchi (west coast e cool), ne di uno stile con regole precise, volendo
si potrebbe, con leggerezza, liquidarlo semplicemente evidenziando un uso sempre più frequente di strumenti elettrici ma la realtà è profondamente diversa. Negli '70 e '80 i mezzi di comunicazione sono così efficaci da far sì che un evento possa essere presentato a milioni di persone in tutto il mondo. La prima mondovisione è del 25 giugno del 1966, la BBC diede ai Beatles il compito di occupare lo spazio a lei assegnato e il gruppo di Liverpool presentò, negli studi di registrazione, l'inedita
"All you Need Is Love". Si va in america o a Londra per registrare un disco e questo è promosso dalla casa discografica in tutto il
mondo. Il 3° album dei Led Zeppelin, gruppo rock inglese, uscì in contemporanea
in tutto il mondo senza copertina perché non erano riusciti a predisporla in
tempo. Gli eventi musicali si moltiplicano e diventano dei veri e propri raduni seguiti da migliaia di giovani provenienti ogni dove, sia in America (Woodstock) sia in Europa.
Si moltiplicano le occasioni perché musicisti d'estrazione musicale differente possano incontrarsi. La voglia è quella di conoscere e conoscersi. Contaminazione potrebbe essere la parola chiave ma anche curiosità, quella voglia di cimentarsi sempre verso e con altre culture musicali. Così in Europa musicisti di rock presero decisamente a sperimentare la via del jazz; allo stesso modo musicisti jazz sperimentarono strumenti, tempi e modi tipici del rock. Entrambi saranno affascinati dalle raghe indiane, dai ritmi sudamericani e africani e sarà
fusion.
Storicamente sarà, ancora una volta come ai tempi del cool-jazz, M.Davis ad indicare la nuova strada con "In a Silent Way" del '68 in compagnia di W.Shorter, H.Hancock, T.Williams ed in
seguito C.Corea. A questi si uniranno B.Cobham, J.McLaughin, G.Evans, J.Zawinul e i gruppi Weather Report e Mahavishna Orchestra cui
si affiancano i gruppi di origine rock come i King Crimson, gli Area ecc. l'elenco dovrebbe essere più lungo anche perché moltissimi jazzman, giustamente provenienti dal bop e dal free, approdano alla nuova affascinante esperienza.
Tastiere elettriche, moog e suoni sintetizzati (la ricerca del suono/rumore è già del free), chitarre elettriche (C.Christian usava una chitarra elettrica già nel jazz tradizionale, altrimenti non la si sentiva), fiati elettrici e basso in luogo del contrabbasso, percussioni non solo batteria. Evidentemente il suono cambia ma pensare che basti questo per fare musica è ridicolo: ciò che conta è il modo espressivo nell'uso di una risorsa sonora. Così è impossibile trovare schemi all'interno di questa apparente confusione dove ogni suono, ogni esempio, non importa
la provevienza, è buono; quello che emerge in modo assoluto è l'artista: l'esperienza, intesa come storia musicale, la sua sensibilità fanno si che ciascuno sia, nel fusion di tutti, unico.
Bidland |
Wheater Report | ||
Corea | |||
Chip Blue | Corea | ||
Energy | Worsley | ||
Light year | Corea |
Little Sunflower | Hubbard | ||
Noisy Night | |||
Sidewaqlk | Corea | ||
Sapin | Corea | ||
Worm Hole |