ITIS "F. MORANO"
Area progetto della CLASSE 5 Cn: Il Card. Francesco Morano

"La Piccola Casa di Carità"

Premessa

Ogni età ha i suoi eroi, ed i suoi guai, a ricordarceli ci sono libri pieni di pagine vive e gloriose.
La "povera" gente non gode di molta fama e ricopre un ruolo secondario, quasi da cornice per il bellissimo quadro dell' eroe.
Infine ci sono persone semplici che cercano di migliorare la società senza per questo cercarsi un posto nell'Olimpo, molte volte finiscono nel dimenticatoio; altre volte invece grazie all'opera di anime pie ritornano a ricordarci il valore della vita.

Monsignore Don Tommaso Rotunno con la sua opera riporta in vita immagini piene di sentimenti, in un'età decadente.

Il problema degli anziani è stato sempre molto sentito e discusso con diverso giudizio nella società in evoluzione che ha caratterizzato il Novecento.
Nell'opera di assistenza e soccorso dei vecchi e poveri abbandonati, istituita dal Can. Giuseppe Morano, viene descritta l'assistenza rivolta agli anziani in precarie condizioni.
L’opera pone il problema in un’ottica non riguardante solo quel presente ma anche il passato ed il futuro.
Gli anziani che nella famiglia patriarcale sono stati sempre al centro del nucleo familiare, con lo sviluppo della società si è venuto a fondere quel nucleo, e gli anziani si sono ritrovati soli.
Bisognava dare un aiuto concreto agli anziani, che a causa della loro mancanza fisica non potevano badare a se stessi, mentre lo stato non interveniva, in molti perdevano la vita.
Le prime cure ed assistenze furono fatte a domicilio poi si cercò una sistemazione, trovando in piccoli locali una prima sistemazione.
Ben presto con l’arrivo di molte ragazze orfane dovettero trasferire gli anziani.
Per gli anziani senza casa fu istituito il Mendicicomio Sogliano per poterli ospitare , ma i fondi che servivano a mantenerlo non furono dati, quindi si cercò di ospitarli nella Piccola Casa di Carità.
Di certo non pose fine al problema ma almeno cercò di renderlo meno grave.

La Piccola Casa di Carità ha ospitato per anni le ragazze orfane, dove le suore le instruivano e curavano.

Il card. Morano andava a far visita alla Piccola Casa di Carità due volte l’anno, poichè era impegnato a Roma nell’Alto Ufficio di segretario del supremo Tribunale della Segnatura Apostolica.

La Piccola Casa di Carità era la sua vera famiglia e quando il fratello Can. si ammalò gravemente tornò d’urgenza ad Aversa e chiese al Mon. Rotunno di occuparsi della Piccola Casa.

Dopo la morte del Can. G. Morano il Cardinale tornava sempre nella Piccola Casa per benedire gli orfani ed anche nella vecchiaia non mancarono le sue visite ad Aversa.
L’ultima visita la fece nel mese di maggio del 1968 per salutarli nonostante fosse debilitato nel corpo.
Fece la solita passeggiata e l’ultimo discorso a Mon. Rotunno spiegandogli che aveva pensato a tutto, si avvertiva nelle sue parole l’amaro sapore dell’ addio.

Il cardinale morì il 12 luglio 1968 alle ore 16:00, in Roma, nel palazzo del S.Ufficio, all’età di 96 anni; colpito da una violenta broncopolmonite.
Nella mattinata ricevette la visita del Papa con cui recitò il Padre Nostro.
Quando morì ,dopo i funerali, venne sepolto ad Aversa nella cappella della Piccola Casa, nell’umiltà che sempre lo ha contraddistinto in vita e che ora lo conduce all’eternità.

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