ITIS "F. MORANO"
Area progetto della CLASSE 5 Cn: Il Card. Francesco Morano

"La Piccola Casa di Carità"

A CINQUANT’ANNI DALLA FONDAZIONE(1907-1957)

10 agosto 1907, questa la data di nascita della piccola Casa di Carità segnata nel registro della Divina Provvidenza.

Commovente è la storia della Piccola Casa ormai a distanza di 50 anni, un passato fatto di umiltà operosa: qualche fanciulla inesperta fornita solo di buona volontà; un sacerdote ricco solo di spirito; qualche stanzetta in un vicolo cieco senza sole…Nè sedie, nè fuoco per cucinare, nè denaro per comprare, non c’era nulla solo vecchi impotenti, orfane abbandonate, c’era povertà, c’era Dio che lavora nell’umiltà religiosa, nel silenzio operoso e quando lavora Dio, gli uomini edificano.

Oggi nella Piccola Casa, eretta in Ente Morale di Assistenza e Beneficenza, vive una comunità di 60 orfane dirette dalle suore, amministrata dalle terziarie e sostenuta dai benefattori.
A ricordare questi primi 50 anni risultano importanti l’appello che nel 1913 il Fondatore lanciò ai buoni affinché concretassero, in un’opera la carità di Cristo e l’incitamento del S.Padre a seguire l’<<ardente carità>> del Fondatore.

Questi due documenti rappresentano l’appoggio e la leva per continuare ad innalzare l’Opera, piccola nelle umane possibilità, grande nella Divina Misericordia.
Giusto sembra rivolgere particolare attenzione alla Madre Superiora cioè a colei cha ha vissuto i 50 anni, dal primo all’ultimo, riempiendoli del suo sacrificio, lei che ha vissuto le prime ore quando non aveva una sedia per sedersi; quando dormiva in cucina dove lavorava anche; quando le orfanelle giravano per la città a chiedere qualche soldo ma lei soddisfatta però del bene che, soffrendo, ha procurato alla famiglia.

Negli ultimi anni il Canonico pensava di collocare, sul punto più alto dell’orfanotrofio, una statua del S.Cuore, alta, con le braccia allargate, luminosa per essere visibile anche da lontano in modo da invitare tutti a sostare e a ripararsi nella carità di quel Cuore che ha eretto un rifugio luminoso d’amore.
Sempre il Canonico già molti anni prima invece vi aveva dipinto un cuore sul quale disegnò una casetta dalla quale spiccano il volo bianche colombe: ogni orfanella una colomba.
Il messaggio è il seguente: sulle ali innocenti delle bianche colombe voliamo anche noi; volino tutti gli uomini a quel rifugio, nello smarrimento del mondo.

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