ITIS "F. MORANO"
Area progetto della CLASSE 5 Cn: Il Card.
Francesco Morano
La strada Romana
Nel
novembre del 1892 Francesco Morano dopo aver conseguito la
licenza presso il liceo statale di Maddaloni passò al seminario
Romano denominato Pontificia Università Lateranense.
Proprio in quest'ultima si laureò il fratello Giuseppe in
Filosofia e Teologia mostrando una grande passione per lo studio
di S. Tommaso d'Aquino.
La sua passione nacque nell'università del Papa dove il Mons.
Salvatore Talamo, uno dei più significativi tomisti del tempo
studiò e diventò prefetto degli studi.
Anche lo zio parroco si congratulò con Giuseppe definendosi
entusiasta della sua passione e proprio questo tentò
successivamente di convincere Francesco affinché si facesse
travolgere dalla stessa passione di Giuseppe e che concepiva come
dono a quel sublime ingegno, riferendosi a S. Tommaso D'Aquino.
In quegli anni però Francesco era tutto dedito allo studio,
tanto che riuscì in breve tempo a conseguire un numero
impressionante di lauree, il 12 luglio del 1890 si laureò in
Filosofia, il 6 luglio del 1895 in Teologia, mentre il 2 luglio
del 1897 si laureò in "Ultroque Jure".
Contemporaneamente poi frequentò la regia università di Roma
dove si laureò in Fisica-Matematica il 20 Giugno 1896 e l'anno
dopo conseguì la libera docenza.
Poi iniziò la sua attività tra i giovani come professore di
scienze della Riunione Romana dei giovani studenti.
La strada percorsa da Francesco, gli studi compiuti, i suoi
incarichi e i suoi numerosi posti occupati fecero in modo che
egli stesso, a conclusione del suo curriculum di vita approntato
nel 1959, in occasione della sua nomina a Cardinale, fosse
considerato come colui che ha servito la santa sede con fedeltà
ed amore sotto cinque pontifici e si apprestava a continuare per
il sesto, tanto che partecipò anche lui all'elezione del suo
settimo Papa Pio X che ebbe lodevoli parole per lui così come
Benedetto XV e Pio XI che ebbe per il Mons. Morano una
particolare benevolenza.
Le principali nomine infatti portano la sua firma e addirittura
Pio XII volle che Mons. Morano restasse in servizio come
segretario del supremo Tribunale della segnatura Apostolica,
nonostante avesse oltrepassato l'età pensionabile.
Paolo VI ebbe per lui il rispetto e la devozione che un alunno ha
nei confronti del suo maestro.
Il 12 luglio del 1968 poi Paolo VI, presente sul letto di morte
del Mons. Morano, si chinò per dargli il bacio di addio.
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Alfonso Celiento e-mail alfonsoceliento@libero.it Webeditor: classe 5 Cn anno scol. 1999/2000 itismorano@libero.it |