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Italo Turri è nato ad Anagni il 13 Febbraio 1926 in via del
Trivio, uno dei più caratteristici vicoli del centro storico. E'il terzogenito
di Vincenzo Turri, calzolaio, e Caterina Baldassarri.
Hanno avuto quattro figli, tre maschi e una femmina. Frequenta con
profitto le cinque classi elementari, come si legge nel suo certificato
di studio, al termine del secondo corso della scuola professionale
(sezione ebanisteria) ad Anagni, finito nel 1940 viene data valutazione
sufficiente (lodevole invece, il giudizio della condotta, il rispetto
all'igiene, pulizia e cura della persona). Dal 15 settembre 1943 al
giugno 1944 fa parte della formazione partigiana "Anagni" con
la qualifica gerarchica "partigiano di gregario", motivo per il
quale viene arruolato nell'esercito, da dove viene congedato
definitivamente il 22 Novembre del 1948.
Due anni dopo si sposa e va a vivere a Santa Chiara dove nasceranno nel
1951 e nel 1953 le due figlie.
Nel 1955 il matrimonio finisce ed Italo torna nella sua casa paterna di
via del Trivio, insieme al fratello minore. Dopo un breve periodo di
occupazione presso il Comune di Anagni come netturbino, si dedica completamente
alla pittura, una passione coltivata da sempre.
Disegna esclusivamente su materiali da scarto, sui quali realizza i suoi
"cartoni" che quasi sempre regala.
La sua produzione è molto vasta, così come la sua vena creativa, anche se
per un riconoscimento ufficiale bisognerà attendere il 1993, quando
il comune di Anagni e l'associazione Pro Loco organizza una mostra dei
suoi lavori nella galleria comunale, dal 30 Maggio al 10 Giugno vengono
esposte al pubblico 36 opere di Italo Turri e in quella occasione il
critico d'Arte Lorenzo Ostuni conia per lui la definizione " Il
lunatico dell'innocenza".
Per l'immagine di Italo Turri si apre una nuova era: le sue opere
ricevono attenzioni e apprezzamenti da più parti (un plauso arriva anche
da Vittorio Sgarbi), la sua vita "on the road" viene
rivalutata.
Muore ad Anagni il 9 Aprile 1995 all'età di 69 anni
(Daniela
Pesoli)
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