L'opinione della scienza

 

 

Così Albert Einstein, premio Nobel per la fisica nel 1921, consiglia l'uomo in ricerca:

"Un essere umano è una parte di una totalità chiamata da noi universo, una parte limitata in tempo e spazio. Egli fa esperienza di se stesso, dei suoi pensieri e delle sue sensazioni, come di qualcosa separata dal resto, una specie di illusione ottica della sua consapevolezza. Questa illusione è come una prigione per noi, ci restringe ai nostri desideri personali e all'unione con poche persone, le più vicine. Il nostro obiettivo è liberarci da questa prigione, allargando il nostro cerchio di comprensione fino ad abbracciare tutte le creature viventi e tutta la natura nella sua bellezza".


Fritjof Capra, fisico americano, trae queste conclusioni nel suo libro più famoso, "Il Tao della fisica " (1975):

"Scienza e misticismo sono a mio giudizio due manifestazioni complementari della mente umana, delle sue facoltà razionali e intuitive. Il fisico moderno fa esperienza del mondo attraverso una specializzazione estrema della mente razionale; il mistico attraverso una specializzazione estrema della mente intuitiva.(...) Nel misticismo, d'altra parte, la conoscenza non può essere separata da un certo modo di vivere che ne diventa la manifestazione vivente. Raggiungere la conoscenza mistica significa subire una trasformazione; si potrebbe persino dire che la conoscenza e' la trasformazione. La conoscenza scientifica, invece, può spesso rimanere astratta e teorica. Così la maggior parte dei fisici di oggi non sembrano rendersi conto delle implicazioni filosofiche, culturali e spirituali delle loro teorie. Molti di loro sostengono attivamente una società che è ancora basata su una concezione del mondo meccanicistica e frammentata, senza vedere che la scienza punta oltre tale concezione, verso una unità dell'universo che includa non solo il nostro ambiente naturale 'ma anche i nostri simili.(...) La sopravvivenza della nostra intera civiltà può dipendere dalla nostra capacità di effettuare un simile cambiamento".


Mircea Eliade, illustre storico delle religioni, docente alla Sorbona e presso l'Università di Chicago, scrive in "Arti del metallo e alchimia" (1977):

"Esiste un solo mezzo per comprendere un fenomeno culturale estraneo al nostro attuale universo ideologico: scoprirne il "centro" e installarvisi, per accedere, di là, a tutti i valori che esso regola (...). Le sostanze minerali partecipano della sacralità della terra madre. Incontriamo prestissimo l'idea che i minerali crescono, nel ventre della terra, esattamente come gli embrioni (...) ... piante, pietre e metalli, proprio come il corpo dell'uomo, la sua fisiologia e la sua vita psico-mentale, costituivano i diversi momenti di uno stesso processo cosmico... il contatto operativo con queste sostanze comportava anche conseguenze di ordine spirituale, al contrario di quanto è avvenuto in occidente con la costituzione della chimica scientifica".


Fred Hoyle, matematico e astronomo inglese, membro dal 1969 dell'Accademia Nazionale Americana delle Scienze, è l'autore di numerose opere scientifiche di carattere divulgativo, tra cui " L'universo intelligente" (1983):

"Chiunque abbia avuto esperienza di ricerche complesse da eseguirsi con il computer, qualche volta avrà senz'altro deciso di "ripulire" il programma, riordinando la sequenza. Per lo più, tali operazioni creano problemi, ovvero "malattie", in quanto per un certo tempo la versione ripulita del programma risulta avere di per sé un certo numero di errori, che solo dopo molte fatiche e delusioni vengono rimossi, e il nuovo programma lavora senza intoppi. Qualcosa del genere sembra che sia accaduto nel processo evolutivo".


Marcel Vogel è il più grande ricercatore vivente sui cristalli di quarzo. Ha lavorato per ventisette anni come scienziato dell'I.B.M., studiando come introdurre i cristalli liquidi nella tecnologia e ne scopri le radiazioni: a lui dobbiamo oltre cento brevetti. Dal 1984 studia le applicazioni terapeutiche dei cristalli nel campo bio-plasmico umano: come "ripulirlo" per stimolazione molecolare e come utilizzare il quarzo, quale banca dati per l'uomo, senza passare attraverso un computer. Queste le sue dichiarazioni:

"Vedremo mai il giorno in cui anche il più duro degli scettici saprà accettare il fatto che la sua mente da sola è sufficiente a guarirlo di tutte le "malattie" e che il fondamento sul quale è costruita la sua realtà consiste in una 'griglia" di intenzioni e supposizioni (...).
Un cristallo è un insieme di molecole che formano nello spazio l'unità cellulare della sua identità. Una volta che una coscienza penetra questa unità cellulare, attira a sé la replica esatta della sua immagine (...).
Josè La scoperta più importante che abbiamo fatto nei laboratori di San è che si può prendere un cristallo, caricarlo di energia, farlo oscillare e quindi introdurre in esso un programma ben preciso".


Jean-Luc Ayoun, medico chirurgo e agopuntore francese, che utilizza i cristalli nella pratica quotidiana della sua professione, così dichiara ad una rivista scientifica:

"La medicina allopatica può spesso intervenire solo dal momento della manifestazione del sintomo; con un cristallo si raggiungono risultati olistici, di prevenzione e di intervento alla radice del problema. Avvicinando un cristallo di quarzo ad una cultura cellulare si osservano le modificazioni nelle vibrazioni dei centrioli e del metabolismo cellulare intero. Ciò significa che ogni atomo di silicio dei micro-cristalli presenti nei centrioli cellulari, entra in risonanza con i cristalli di quarzo presenti nell'ambiente circostante. Un cristallo è in grado di modificare e migliorare il livello vibratorio e quindi di ristabilire ordine e armonia all'interno della cellula".


Karl Pribram, neurofisiologo austriaco, docente alla Stanford University (U.S.A.), lavora da oltre quaranta anni nel campo della ricerca sul cervello. E'  promotore della teoria che l'ologramma sia il modello di funzionamento del cervello umano e che quindi siamo noi a creare la nostra realtà soggettiva.

"La natura del "tutto in ogni parte" propria all'ologramma può fornire una nuova via di comprensione per l'organizzazione e l'ordine delle cose. Proprio come un ologramma il cervello è composto di una lente e converte matematicamente le frequenze che riceve, attraverso i sensi nel mondo interiore della nostra percezione (...). Penso che il cervello e l'universo, il kosmos cioè, abbiano un aspetto distributivo. La luce, per esempio, è dappertutto? Non è neanche luce. È l'energia radiante che proviene dal  Sole e dalle stelle. Sta ovunque ed è distribuita. Come esiste un ordine distributivo nell'universo, così esiste nel nostro cervello. È la stessa cosa, poiché il cervello fa parte dell'universo. Non c'è "un aspetto" olografico dell'universo. È semplicemente energia radiante. E lo siamo tutti ".

 

 

Il brano contenuto in questa pagina è tratto dal libro "Energia trasparente" di Maria Rosaria Omaggio pubblicato dalle Edizioni Mediterranee

 

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