3 de outubro de 2011
3 ottobre 2011

3 de outubro

Carissimi amici, sono solito il primo del mese scrivere due righe per dire che sono vivo... Sono un po’ in ritardo ma a volte non riesco proprio.
Tutto procede bene, molti chilometri su strade orribili, il caldo dell’estate che sta arrivando e la pioggia che si aspetta come una vera benedizione del cielo.

In questi giorni fatti di cronaca hanno sconvolto più di altre volte la vita di questa città... Nelle campagne un “malato di mente” ha ucciso una bambina di 4 anni con un coltello, meglio non addentrarci in dettagli, potete immaginare. Non si conosce bene il motivo, era un vicino di casa, sembra non avessero avuto problemi di vicinato, viveva solo, era tornato da San Paolo, dove aveva passato un periodo, insomma non si capisce il gesto folle, un pazzo. Ha strappato la bimba tra le braccia della madre e ha compiuto questo terribile omicidio, prima aveva tentato col fratellino maggiore, ma a morsi era riuscito a liberarsi. Ora il tipo é in carcere, gli stessi prigionieri lo stanno massacrando di botte. La settimana scorsa ero a celebrare la Messa proprio in questa piccola comunità e ne ho approfittato per visitare la famiglia. Potete immaginare la situazione della mamma.

In questi giorni stiamo sentendo più che mai il sentimento di vendetta nei confronti di questa persona e di quanti commettono reati anche ben meno gravi. Sembra sia scontato, nella maggior parte della gente, pensare che certi crimini si pagano con la morte... Se questa persona un giorno uscirà dal carcere certamente non avrà lunga vita. La riflessione che stiamo proponendo come credenti è: possiamo rispondere “occhio per occhio, dente per dente”? La polizia da queste parti sembra faccia lo stesso. Non abbiamo prove, ma ogni tanto giovani che rubano o spacciano vengono misteriosamente trovati morti. Chi sarà? La domanda è, a quanti pensano di risolvere il problema eliminando: “Se questo giovane fosse vostro figlio?” Ho provato a proporre la riflessione ieri in Chiesa. Una signora ha prontamente reagito: “bisogna fare a quell’uomo quello che lui ha fatto alla bambina”. Pensate un po’...

So bene che non è facile, ma credo che proporre una riflessione su questi aspetti della “vendetta” e della “violenza”, come riposta alla mancanza di giustizia, il volersi quindi far giustizia da soli, sono temi sui quali discutere un po’...

Per il resto avanti pure, io sto bene, il lavoro non manca...
Che Dio benedica e accompagni tutti. Um abraço

Ipirá, (BA), 3 de outubro de 2011


Pe. Marco

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