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de settembro de 2010
1 settembre 2010 |
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Carissimi amici, all’inizio del mese di settembre dalle vostre parti tutti sono di nuovo al lavoro, fra un po’ ricominciano le scuole, le attività pastorali nelle parrocchie... Insomma la macchina si rimette in moto, almeno si spera... crisi permettendo. Da queste parti la vita continua normalmente, di ferie e vacanze scolastiche se ne parla solo alla fine dell’anno. Tra le tante attività pastorali, progetti e così via siamo alle prese in questi giorni con una raccolta di firme e un plebiscito per chiedere un emendamento alla Costituzione per porre un limite alla proprietà della terra. Stanno avanzando in tutti il Brasile grandi gruppi, stranieri ma non solo, che comprano quantità enormi di terra. Arrivano, distruggono, piantano soia, canna da zucchero, eucalipto, centinaia e migliaia di ettari tutto monocoltura per l’esportazione. Il piccolo proprietario dove va? Si ritrova nella periferia delle città a far parte dei “favelados”. Uno dei motivi per difendere l’agricoltura familiare è che tutti gli alimenti che arrivano sulle nostre tavole provengono dalla piccola proprietà. Le grandi coltivazioni fanno uso di macchine (quindi disoccupazione), quantità incredibili di prodotti chimici; ci sono ancora oggi, nei grandi latifondi, molti casi di sfruttamento di mano d’opera, lavoro schiavo, ecc. Il limite della proprietà della terra per il nostro comune sarebbe di 2.100 ettari (un bel pezzo di terra). Molti paesi al mondo hanno già da anni questo limite. Nel 1950 in Italia, ad esempio, è stato fissato un limite alla proprietà di 300 ettari. Lo sapevate? A dire il vero non so bene come stiano le cose oggi in Italia, se questo limite esiste ancora e se è rispettato. Poi sappiamo che “fatta la legge si trova l’inganno”, in tutto il mondo ci sono maestri in questo... Siamo in piena campagna per le elezioni politiche, Lula non potrà essere rieletto avendo già governato per due mandati, la ministra Dilma, sua candidata, è in testa ai sondaggi... Que Deus nos ajude! La maggior parte di candidati a deputati e senatori, sia a livello di Stato (Bahia) che di Brasile, appaiono ogni quattro anni, promettono il mondo, comprano in ogni città amici che facciano una bella campagna per loro e, se rieletti, ti salutano e ti dicono: ci rivediamo fra quattro anni. No comment! La corruzione, cominciando a livello locale, è ancora il grande male da sconfiggere. Se ne sentono di tutti i colori. Quanta ingiustizia e corruzione... sto parlando ovviamente del Brasile. In Italia per fortuna a livello sociale-politico le cose vanno molto meglio... ah ah ah! Carissimi amici, avanti pure, sereni, allegri. Come cristiani non possiamo esimerci dal compito di “annunciare” e “denunciare”. Um abraço a todos e até o próximo mês! Pe. Marco |
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