Vita di Picasso

Picasso    

25 ottobre 1881: nasce, a Malaga, Pablo, primogenito di don José Ruiz Blasco, professore di disegno alla scuola d'arti di San Telmo, e di sua moglie, dona Maria Picasso y Lopez.

Ben presto Picasso viene ammesso a frequentare i corsi di disegno.

Nel 1895 il padre viene trasferito alla scuola di Belle arti di Barcellona, dove Pablo viene ammesso alle classi superiori di disegno dal vero e di pittura.

E' questo il periodo realista, quello degli autoritratti e dei ritratti dei suoi familiari, nonché dei paesaggi, tutte rappresentazioni caratterizzate da fondi scuri dai toni drammatici.

1 febbraio 1900: allestisce la sua prima personale al Els Quatre Gats, dove espone soprattutto ritratti a matita, carboncino e acquarello di amici, come Jaime Sabartés, giovane poeta legato a Picasso da profonda amicizia per tutta la vita.

Alla fine di ottobre 1900, Picasso si reca, con Casagemas e Pallarés, per la prima volta a Parigi.

Il clima della capitale francese influenza profondamente l'artista.

Tornato a Madrid e a Barcellona, si reca nuovamente a Parigi, per presentare una mostra presso il mercante d'arte Ambroise Vollard.

IL PERIODO BLU (1901-1904)

"Mi misi a dipingere in blu pensando che Casagemas era morto".

Il periodo blu corrisponde al tempo del dolore profondo per la perdita di Carlos, evento che segnerà a lungo la vita e l'arte di Picasso. Questo periodo è trascorso tra Parigi e Barcellona e si conclude al "Bateau-Lavoir", nel quartiere di Montmartre, dove nell'aprile 1904 Picasso prende dimora fissa, iniziando il "periodo rosa" (1904-1906).

IL PERIODO ROSA (1904-1906) [detto anche periodo degli arlecchini]

Questo periodo artistico è caratterizzato dall'interesse picassiano per il mondo circense (ritrae, infatti, acrobati, equilibristi, pagliacci e ballerine) e dall'amicizia con la scrittrice americana Gertrude Stein.

Pian piano Pablo si stacca dal mondo circense, dipingendo figure isolate, solitamente nudi, che mettono in risalto la ricerca volumetrica che lo avvia al cubismo. Allo stesso tempo il rosa diviene più intenso, tendendo all'ocra; le forme si semplificano. E' di notevole importanza in questa fase (quella conclusiva) del "periodo rosa" l'influenza della scultura primitiva e negra.

LA RIVOLUZIONE CUBISTA

1906: Picasso conosce Matisse e Derain, i due artisti legati a Cézanne (che muore nello stesso anno), e scoprirà grazie a loro l'arte negra.

La pittura cubista si articola in tre momenti:

-Fase "iniziale" (1907-1909);

-Fase "analitica" (1909-1911);

-Fase "sintetica" (1912-1913).

FASE "INIZIALE": caratterizzata dall'unione dell'arte negra con le riflessioni sull'opera di Cézanne.

Dal 1908, in parallelo con Braque, Picasso dipinge paesaggi e nature morte.

FASE "ANALITICA": nelle opere di questo periodo emerge il progressivo frazionamento dei piani attraverso le linee prevalentemente ortogonali e taglienti. Vi è, inoltre, una forte riduzione del colore, considerato come fatto puramente mentale. Tutti questi cambiamenti sono visibili nei ritratti dei suoi collezionisti e mercanti: un esempio è il ritratto di Ambroise Vollard.

FASE "SINTETICA": in questa fase c'è il tentativo di ricomporre il soggetto e di recuperare parzialmente il colore.

DOPO IL CUBISMO

Si trasferisce definitivamente ad Avignone, con Braque e Derain, dove inizia un'attività che interessa diversi studi: mentre prosegue l'impresa cubista, crea delle opere di grande purezza formale, come "Olga in poltrona", ritratto di una ballerina che diventerà sua moglie nel 1918. Nel 1917 si reca a Roma dove osserva da vicino l'arte rinascimentale e classica, Michelangelo e Raffaello; questo periodo sarà chiamato "neoclassico".

GLI ANNI DI "GUERNICA" (1937)

Nel 1934 Picasso soggiorna in Spagna. Il contatto con la sua terra fa rinascere in lui le originarie passioni, quali la corrida e gli spettacoli popolari: questi ed altri elementi compongono "Guernica", opera rappresentante il bombardamento della cittadina basca da parte dell'aviazione tedesca del terzo Reich.

Politicamente, Picasso non è incline alle dichiarazioni; egli si iscrive dopo la seconda guerra mondiale, su pressione di Paul Eluard e Louis Aragon, al Partito Comunista, anche se la sua attività si limita al finanziamento del partito con litografie.

1951: con "Massacro in Corea", descrive le atrocità della guerra in Corea. Parallelamente, dal 1947, egli inizia la sua intensa e produttiva attività di ceramista.

PICASSO RINNOVA PICASSO

Agli inizi degli anni '50, Picasso rinnova il proprio linguaggio artistico rivedendo il patrimonio dell'occidente; riprende "Le donne di Algeri" (1955) di Delacroix, "Las Meninas" (1957) di Velàzquez e "Le déjeuner sur l'herbe" (1960) di Manet, opera che aveva fatto esplodere lo scandalo della modernità. Degli ultimi anni della sua vita (Picasso muore l'8 aprile 1973), sono gli autoritratti nei quali si ispira a Van Gogh, unico artista ripreso dopo il viaggio attraverso l'arte occidentale iniziato nel 1950.


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