Roma, città aperta 1946 Roberto Rossellini |
|
"Roma, città aperta è il film della paura: della paura di tutti, ma soprattutto della mia. Anchio ho dovuto nascondermi, anchio sono fuggito, anchio ho avuto amici che sono stati catturati e uccisi. Paura vera: con trentaquattro chili di meno, forse per fame, forse per quel terrore che in Città aperta ho descritto ..." Roberto Rossellini. |
|
|
Il film è una
sorta di affresco, in cui la storia di ognuno si confonde con quella dellintera
città.
Tra i
maggiori pregi del film, tuttavia, cè proprio quello di mantenere a ogni storia il
suo carattere preciso e definito e di riuscire, al tempo stesso, a integrarla
perfettamente col quadro dinsieme.
In altre parole lopera, pur nella sua compattezza narrativa, si articola in decine di piccoli fatti. |
"Se il neorealismo si è rivelato in modo più impressionante al mondo attraverso Roma, città aperta, sta agli altri giudicare... Il neorealismo si viene componendo attraverso le spontanee creazioni degli attori: di Anna Magnani e di Aldo Fabrizi in particolare. Chi può negare che sono questi attori a incarnare, per primi, il neorealismo?... Il neorealismo nasce, inconsciamente, come film dialettale; poi acquista coscienza nel vivo dei problemi umani e sociali della guerra e del dopoguerra ..." Roberto Rossellini |