il primo amore non si scorda mai. sembra proprio la frase giusta per Walter Zenga che, cresciuto nella società nerazzurra, lontano da Milano non ha avuto ugual fortuna. Portiere di indiscusso livello internazionale (ha ricevuto anche il premio come miglior portiere del Mondo)Zenga ha sempre avuto un carattere difficile che non gli ha permesso di sfondare veramente nel cuore dei tifosi e che ha reso traumatico il suo passaggio alla Sampdoria nel 1994. Due anni in blucerchiato, poi il Padova in serie B e finalmente la pace, trovata in America nelle fila del New England Revolution. Ma l'immagine di Zenga che ci piace ricordare è quella capace di trascinare i compagni con la sua carica, forte tra i pali e affidabile nelle uscite tanto da guadagnarsi il soprannome di "Deltaplano" o "Uomo ragno". L' arrivo di Trapattoni alla guida dell' Inter corrisponde con i successi di squadra di Walter Zenga. Oltre ai riconoscimenti personali arrivano uno scudetto, una Uefa e una Supercoppa italiana. Cinquantotto le sue presenze in Nazionale, tutte tra il 1986 e il 1992, fino all'arrivo sulla panchina azzurra di Arrigo Sacchi