Linguacciuto oltre il giusto, ma
dotato di estro e fantasia, doti
care ai tifosi, Benito Lorenzi è
stato per undici anni il
beniamino di san Siro. Era
talmente popolare che fu anche
protagonista di un fotoromanzo
sul giornale "Il campione". La
sua indole battagliera e il
caratterino di "maledetto
toscano" gli hanno fatto
guadagnare, fin da piccolo, il
soprannome di "Veleno". A
chiamarlo così per la prima
volta fu proprio sua madre che,
in tenera età, lo aveva scoperto
a rubare dolci. Un bambino
"vivace", un centravanti capace
di impensierire e mettere a
soqquadro da solo le difese
avversarie. I 138 gol segnati ne
sono una dimostrazione. ma
Lorenzi detiene anche un altro
record personale, quello delle
squalifiche, ben venti, che lo
hanno costretto a saltare
numerose partite. Ma per lui,
certe volte, era impossibile
trattenersi se pensava che gli
fosse stato fatto un torto. Non
poteva non mostrare il proprio
disaccordo, spesso in maniera
poco garbata. In una delle 14
capparizioni con la Nazionale
prese a calci nel sedere
l'arbitro brasiliano Viana il
quale però, successivamente, fu
radiato anche dalla sua
Federazione. |