Il
fatto che sia stato
soprannominato "il piede
sinistro di Dio" dovrebbe
bastare a spiegare molte cose di
Mario Corso. "Mariolino", come
era stato subito ribattezzato
per la sua piccola statura, con
il piede sinistro sapeva fare
cose incredibili e
l'intelligenza calcistica di cui
era dotato gli permetteva di
inventare passaggi illuminanti
per i compagni. Ma
Corso non disdegnava
nemmeno le conclusioni a
rete e, accarezzando il pallone,
imprimeva alla sfera gli effetti
più strani e le parabole più
imprevedibili. Specialista dei
calci di punizione, tanto che
per lui fu coniata la
definizione di tiro "a foglia
morta". la palla calciata da
Corso, infatti, sembrava sempre
indirizzata sopra la traversa
ma, quando il portiere l'aveva
già valutata fuori di un metro,
perdeva potenza e si infilava
nella rete. Il suo estro, la sua
imprevedibilità ed enorme
fantasia hanno riportato agli
occhi dei tifosi le giocate dei
grandi assi sudamericani di quel
tempo. Insomma, Corso è
certamente un grande
protagonista della storia
nerazzurra. Il ruolo di ala
atipica che ricopriva nell' Inter,
però, non gli ha permesso uguale
fortuna con la maglia azzurra. |