PROLOGO
Se mi è permesso  scomodare un paradosso, posso affermare che l'intero percorso che segue è una sorta di jam-session, come una improvvisazione ragionata, un modo 'altro' di accostare un argomento particolare relato alla storia, alla musica, alla matematica e alla letteratura per di più in un modo non solo divertente ma anche coerente col mezzo impiegato.

Questa ricerca antologica  è  frutto di una contaminazione e sono convinto di non sbagliare se affermo che l'intera storia delle arti sia il frutto di autentiche e disinvolte contaminazioni.

Infatti, contaminare, oltre a rendere impuro o infetto qualcosa è anche un modo letterario di comporre mettendo insieme elementi disparati di provenienza diversa, di fecondare:  una tecnica assai frequente nell'antichità, specialmente nelle opere teatrali, e che si basava sull'incrocio di due forme che ne originavano una terza.
Appunto, con i brani  scelti  cerco di mettere insieme suoni e parole contando nella sintesi emotiva di chi ascolta e osserva.

Le rappresentazioni teatrali nell'antica Grecia si aprivano sempre con un prologo iniziale che aveva la funzione di dare al pubblico la chiave di lettura dell'opera e insieme a questa, con l'aiuto di un personaggio della vicenda,  a volte era necessario spiegare anche la trama generale oppure dare un contesto alla vicenda piuttosto che  rassicurare gli spettatori dell'assoluta finzione dei duelli in scena.

Sebbene questa non sia un'opera teatrale mi avvalgo anch'io di un personaggio della vicenda, il delizioso Piccolo Principe, per poter conservare l'occhio del bimbo con cui guardare alla realtà che ci circonda e perché in lui riconosco il mio lato curioso, affascinato,  innocentemente inconsapevole di quel che ci accade intorno.
Questo personaggio è anche il più adatto al suo ruolo... porre tante domande  alle quali personalità (reali) illustri, affermati conoscitori di materie diverse,  risponderanno attraverso le parole dei personaggi del famoso romanzo di Antoine de Saint-Exupery.

Tutto questo per un primordiale desiderio di conoscenza, di curiosità, di ricerca.
O forse solo per trovare il mio equilibrio nelle cose che studio.
Insomma è un apprendimento in itinere che mi sono divertito a percorrere sotto le vesti del Piccolo Principe  e dal quale sono uscito sicuramente arricchito di risposte ma, cosa ben più importante, soprattutto di altre domande mantenendo quello stesso stupore che avevo in partenza...