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MA VERAMENTE IN ITALIA TUTTE LE DONNE HANNO GLI STESSI DIRITTI?Collegandomi all’editoriale del mese dello Zio Sam, vorrei aggiungere alcune cose sulla questione islamica e degli extra comunitari in Italia. Sono fermamente convinto che queste persone non sono venute a rubarci i nostri posti di lavoro, come alcuni vorrebbero farci credere, ma anzi sono venuti a ricoprire mansioni generalmente molto umili per le quali non si riesce mai a trovare personale. Oltretutto, essendo superata di gran lunga la percentuale di lavoratori a riposo rispetto a quelli attivi, bisogna che qualcuno aiuti a versare i contributi per pagare le pensioni di anzianità. Detto questo però, credo anche che se si vuole vivere e lavorare in un paese straniero, si debbano anche accettare gli usi ed i costumi di chi ti ospita. Non dico che debbano cambiare religione o rinnegare le proprie usanze, per carità…., ma almeno si devono rispettare quelle che si trovano. Non ammetto che il rappresentante della comunità islamica, e quindi di una delle religioni più restrittive, assolutiste e conservatrici del mondo, possa permettersi di chiedere di eliminare i crocifissi nei locali pubblici (aule scolastiche, ospedali, ecc.). Non si può sputare nel piatto in cui si mangia. Non che a me importi particolarmente, ma è una questione di principio! Vorrei vedere le reazioni dei musulmani se un rappresentante cattolica facesse in casa loro una simile richiesta! Sarei proprio curioso!... Inoltre non sopporto che in Italia possano circolare delle donne trattate quasi come schiave, sottomesse e bardate in un modo vergognoso. Posso sembrare un intollerante, potreste dirmi che è la loro cultura, e forse avreste ragione, ma è appunto la LORO CULTURA nel LORO PAESE! Qui in Italia, se mettessi mia moglie nelle stesse loro condizioni, sarei giudicato penalmente per plagio e maltrattamenti! Questo perché lo Stato Italiano giudica le donne allo stesso livello degli uomini e quindi con gli stessi diritti. E invece con queste persone non si fa niente, si tollera. Io queste cose non le tollero. Non si può avere “capra e cavolo”. Se si decide di vivere e lavorare in Italia non si possono pretendere solo i diritti, ci sono anche i doveri, tra i quali il rispetto per le donne! In caso contrario, se così non sta bene, la porta è sempre aperta. Si può sempre tornare a casa propria con la propria”CULTURA”.
Tony Binaggia
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