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12 - 26 giugno 2009
Personale dell’artista:
Stelvio Gambardella

"Vortici umani"

A cura di  Adolfo Giuliani
Presenta:  Domenico Raio

Stelvio Gambardella e "vortici del tempo".

di Domenico Raio

Stelvio Gambardella si presenta alla sua prima mostra personale esasperatista dopo un periodo di ricerca teso ad esprimere, attraverso un adeguato espediente tecnico, una precisa idea di contenuto che caratterizza la sua più recente produzione e che in una più avanzata fase di sviluppo potrà evidenziarsi come una delle peculiarità del giovane artista napoletano.

Attraverso un rapido strusciare del pennello sul pigmento ancora fresco, esteso su un sostrato cromatico bianco, l’artista realizza una serie di vortici che, oltre a contraddistinguere la figurazione con un tocco di assoluta originalità, rimanda a quei significati che un’opera di Gambardella assume nella sua personale interpretazione del pensiero esasperatista.

L’uomo moderno è stato aspirato in un enorme vortice dal quale è sempre più difficile uscir fuori. Un concetto che è rafforzato anche sul piano simbolico in un dipinto in particolare, uno dei più rappresentativi di questo nuovo ciclo e intitolato “Pesco nel mio animo”, nel quale un personaggio dalle anonime fattezze, nel compiere l’azione del pescare, ossia nel cercare di procurarsi il necessario al suo sostentamento rischia di essere strascicato da una mano ignota in uno spazio oscuro dal quale potrebbe non esservi ritorno.

Nella simbologia di Stelvio Gambardella il vortice assume un significato immediatamente riconducibile alla dimensione psichica. Nel momento in cui l’uomo azzarda un esame introspettivo, il rischio è di ritrovarsi in un pericoloso turbinio, alimentato da forze esogene, che può sconvolgere l’equilibrio interiore di un soggetto. Quel turbine potrebbe allora configurarsi quale metafora del tempo che scorre, inarrestabile sì per sua natura, ma che l’uomo, nel riporvi false aspettative in ogni fase del suo scandire, ha reso oltremodo angosciante. È questo il tratto in cui le concezioni di Gambardella affiancano i precetti dell’Esasperatismo e rappresentano alcuni aspetti della realtà odierna certamente individuabili in una forzatura dei cicli temporali che oggi risultano dissennatamente accelerati rispetto ai ritmi sostenibili dalla natura come dall’essere umano. Risucchiato in questa drammatica spirale l’uomo avverte l’illusione di vivere nel tempo presente che, in quanto risultante delle azioni passate, e punto di partenza delle azioni future, si rivela un’entità del tutto inafferrabile.

Sul piano iconografico questo concetto si riscontra in alcuni volti dei personaggi raffigurati da Stelvio Gambardella che si presentano suddivisi in due emisferi, una parte è giovane, l’altra è matura, il passato è affiancato al presente, e il presente prelude ad un’ulteriore trasformazione, tale da privare quel viso di una sua precisa identità.


Se il tempo è un vortice al quale l’uomo non può sottrarsi, l’artista può tentare di fermarlo su tela attraverso la raffigurazione di un mondo fiabesco evocante l’infanzia, che riporta a quella fase della vita di ognuno in cui il passare dei giorni, al contrario, non suscitava angoscia, ma gioia per la speranza riposta nel futuro di vedere realizzate le proprie ambizioni. Ma con il passare degli anni quel paesaggio incantato, armonico negli accostamenti degli elementi naturali, diventa un ambiente contaminato da corpi estranei, ossia dalle sconfitte e dalle conseguenti delusioni, che ne hanno alterato l’equilibrio. In questo scenario in cui ora a regnare è il disordine appaiono allora dei segnali stradali indicanti la direzione del “bidone”. La metafora che Stelvio Gambardella ha inteso costruire nell’opera “Caos in città” è evidente: in quest’universo spazzato dai vortici che hanno risucchiato l’uomo nella più assoluta confusione, facendogli smarrire la naturale direzione e il senso stesso degli eventi, il “Movimento dell’Esasperatismo” può indicare una possibile via d’uscita da questo turbinio consistente anche in una serena accettazione della limitatezza del nostro essere e delle nostre azioni. Molti dei mali denunciati dal “Movimento” sono, infatti, ravvisabili in una sopravvalutazione dell’uomo stesso rispetto all’arco temporale e agli spazi vitali che la natura gli ha assegnato. La natura ha i suoi tempi e accelerarli, o tentare di comprimere il suo corso, significa già deformarla. Da artista esasperatista, l’auspicio di Stelvio Gambardella è che proprio l’evoluzione dei tempi non si traduca in un’involuzione per il genere umano.

 

CENTRO D'ARTE E CULTURA
«IL BIDONE»
Via Salvator Rosa 159
Orario: 16.30 - 19.30
sabato e domenica chiuso