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eventi

 

28 febbraio - 12 Marzo 2009
Personale dell’artista:
Antonio Pugliese

"La vita in un bidone"

A cura di  Adolfo Giuliani
Presenta:  Carlo Roberto Sciascia
Interventi del Cav. Giovanni D'Alessandro, presidente dell'UIC di Napoli, e della prof. Deborah D'Auria, presidente del Movimento Femminile Evangelico Battista.

 

La vita in un bidone

di Carlo Robero Sciascia

Il maestro Antonio Pugliese, artista particolarmente impegnato nel sociale, indaga sulla quotidianità e sugli aspetti dell'esistenza e, partendo dal <bidone> indicato dal Movimento "Esasperatismo" quale contenitore della vita e dei valori eterni dell'umanità, mira ad incidere con le sue opere sulla società e sul comportamento degli uomini.

Vari sono gli elementi del vivere comune che offrono all'artista l'occasione per trasmettere a tutti con i suoi lavori un messaggio di esasperata accusa e grave monito, ma anche di speranza in un'auspicata inversione di tendenza e di consapevole comportamento da parte di tutta l'umanità.

L'incomunicabilità, difficoltà dell'uomo contemporaneo di comunicare e di rapportarsi con gli altri, è per Pugliese lo spunto per realizzare un'opera nella quale, sottolineando l'incapacità odierna di fruire dell'arte, sovrappone alla tela altro materiale atto ad ottenere puntini in rilievo che, come la scrittura braille, rendono fruibile l'opera. Altro motivo trattato è l'inquinamento che (Napoli lo sa bene!) distrugge tutto; qui l'opera indica in un ritrovato senso della vita ed in una logica responsabile verso la Natura la via da seguire. Infine, l'artista denuncia il cattivo uso che si fa dell'acqua, bene che dovrebbe essere a disposizione di tutti i viventi della Terra ma irraggiungibile per miliardi di uomini; è proprio un bidone a raccoglierla e a renderla disponibile preservandola da qualsiasi deterioramento.

Il discorso su tanto malessere diffuso dà origine ad un profondo travaglio spirituale che Antonio Pugliese sa trasferire nelle sue opere ove alle istanze urgenti, tipiche dell'Esasperatismo si uniscono, tra suggestioni informali ancora percepite, intime emozioni e misteriose atmosfere tra velature e sovrapposizioni, pigmenti e macchie elusive.

L'impellente necessità di identificare i parametri fondamentali dell'esistenza gli permette, poi, di rientrare in possesso delle coordinate consumate del tempo, svelando a tutti gli spazi segreti dell'animo. La forma, contenuto e non contenente, è definita appieno nei suoi contorni da una costruzione mentale e la stessa materia si eleva a essenza spirituale in una texitura cromatica che esalta ogni intima emozione.

L'espressività di Pugliese, con sensibilità ed acutezza, sa ben cogliere l'essenza di quegli spazi sconfinati dello spirito e travalicare le frontiera dell'individuo per giungere ad un originale linguaggio espressivo ricco di sussulti impulsivi ed intime introspezioni, profonde meditazioni e slanci lirici in grado di proiettare le minime vibrazioni del pensiero, modulate dalle emozioni percepite e vissute interiormente, alla ricerca dell'io più segreto dell'uomo, mai completamente svelato in tutti i suoi aspetti, in una concezione spaziale vivace e corposa che mette in risalto segno e colore.


Daniela Ricci per "Il Mattino"

Particolarmente impegnato nel sociale, Antonio Pugliese con l’esposizione in corso al Centro d’Arte e Cultura Il Bidone in via Salvator Rosa 159, intitolata “La vita in un bidone”, indaga la quotidianità e gli aspetti dell’esistenza dell’uomo contemporaneo. L’incomunicabilità tra esseri umani  è per Pugliese lo spunto per realizzare un’opera nella quale sottolinea l’incapacità odierna di fruire l’arte.Ecco perché  sovrapponendo alla tela altri materiali ottiene tantissimi puntini in rilievo come nella scrittura braille. Un altro argomento trattato è quello relativo all’inquinamento.L’artista, con sensibilità ed acutezza sa cogliere l’essenza di quegli spazi sconfinati dello spirito e travalicare le frontiere dell’individuo per giungere ad un originale linguaggio espressivo  ricco di impulsi ed introspezioni, meditazioni e slanci lirici per riuscire a proiettare le infinite forme del pensiero. Attraverso colori, complessità di immagini e fattura pittorica ricca, l’artista,intende far riflettere l’usuifruitore  sulle nostre radici, memorie, tracce, sentimenti ed emozioni con le implicazioni filosofiche che i temi da lui analizzati comportano.Le visioni oniriche del pittore , popolate di figurazioni che solo in apparenza si adagiano nei facili rifugi del sogno e che pur misteriose ed inquietanti, non nascono nell'automatismo dell'inconscio, ma dalla consapevolezza di simboli distruttivi in un mondo  pieno di contraddizioni e imposture.Pugliese, con le opere presentate, ricche di cromatismi, forme e segni,  intende cogliere l’essenza di quegli angoli nascosti dell’inconscio. “L’espressività di Pugliese- ha detto Carlo Roberto Sciascia durante l’inaugurazione alla quale sono intervenuti anche Adolfo Giuliani, Giovanni D’Alessandro e Deborah D’Auria-tra suggestioni informali , misteriose atmosfere con velature e sovrapposizioni, pigmenti e macchie elusive tenta di far fare un’inversione di tendenza all’umanità”.Nelle opere, l’artista, denuncia anche il cattivo uso che si fa dell’acqua una risorsa fondamentale per gli esseri umani, un bene che dovrebbe essere a disposizione di tutti i viventi del pianeta,ma irraggiungibile per miliardi di persone. Pugliese, raccoglie l’acqua metaforicamente in un bidone preservandola da qualsiasi deterioramento:un messaggio  esasperato  d’accusa,ma anche un grande monito di speranza.

 

CENTRO D'ARTE E CULTURA
«IL BIDONE»
Via Salvator Rosa 159
Orario: 16.30 - 19.30
sabato e domenica chiuso